Come Curare Un Pesce Rosso?

Come Curare Un Pesce Rosso
Cura del pesce rosso NUTRIZIONE: Dare ogni giorno (una o due volte) un pizzico di mangime per pesci rossi. CAMBIO DELL’ACQUA: ACQUARIO SENZA FILTRO: Cambiare 2/3 di acqua ogni giorno (max ogni 2). Se possibile preparare dell’acqua a parte qualche ora prima (meglio il giorno prima).

  • Versare lentamente e utilizzare un biocondizionatore per il cloro.
  • Per maggiore stabilità di condizioni dell’acquario, è consigliabile inserire un piccolo filtro per depurare l’acqua.
  • I pesci ringraziano e voi farete meno fatica a non dover cambiare l’acqua tutti i giorni! ACQUARIO CON FILTRO: Cambiare 1/3 di acqua ogni 10/15 gg.

Se possibile preparare dell’acqua a parte qualche ora prima (meglio il giorno prima). Versare lentamente e utilizzare un biocondizionatore per il cloro CONSIGLI: Il pesce rosso ama stare in coppia. : Cura del pesce rosso

Dove deve stare un pesce rosso?

Come Mantenere un Pesce Rosso Sano e Felice: 6 Passaggi Ecco alcuni consigli per mantenere il tuo pesce rosso attivo e in salute.

  1. 1 Procurati un acquario abbastanza grande. L’ideale è un acquario grande, quindi se vuoi un pesce rosso felice e in salute, non metterlo nella classica boccia.
  2. 2 Aggiungi degli accessori in legno,, pietre o ornamenti attorno ai quali far nuotare il tuo pesciolino.
  3. 3 Lasciagli molto spazio libero per nuotare. Il tuo pesce lo apprezzerà. Una buona regola è: tre quarti di acque libere, un quarto di decorazioni.
  4. 4 Ridisponi le decorazioni a ogni cambio d’acqua settimanale. Al tuo pesce rosso sembrerà come un parco giochi tutto nuovo ogni volta.
  5. 5 Forniscigli un’alimentazione varia. Gamberi, vongole, gamberetti di acqua salata, Daphnia, ; lattuga bollita, spinaci e altre verdure sono tutte ottime scelte.
  6. 6 Interagisci con il tuo pesciolino mentre lo nutri. Il pesce rosso può essere addestrato a suonare una campanella per il cibo. Questo gli fornisce degli stimoli e un livello più profondo di familiarità con te rispetto a quando ti limiti solo a osservarlo. Pubblicità
  • Non nutrire eccessivamente il pesce. Dagli tanto quanto riesce a ingerire in 2-3 minuti per una o due volte al giorno. Non importa quanto ti “supplica”, resisti alla tentazione. (Questa è la causa di una delle morti più inevitabili per il tuo amico pesce sovralimentato. Se noti che tende a galleggiare e aprire la bocca come se fosse senza fiato, la causa è la vescica natatoria troppo piena d’aria, che si verifica quando si utilizza il cibo che galleggia. Questo problema colpisce soprattutto pesci rossi fantail.)
  • Acquista tutto ciò che vuoi mettere nell’acquario presso un negozio specializzato nel settore. Altrimenti gli accessori potrebbero contenere sostanze nocive e uccidere i tuoi pesci.
  • Assicurati che il tuo acquario sia abbastanza grande per il pesce rosso. Questi pesci tendono a crescere molto, quindi, anche se può sembrare carino tenere un piccolo acquario da appoggio al giorno d’oggi, sappi che in un anno sarà notevolmente sottodimensionato. La maggior parte dei pesci rossi fantail può crescere fino a 15 cm e il pesce cometa, quello comune e il shubunkin possono facilmente crescere fino a superare i 30 cm. La regola generalmente accettata è di otto litri di acqua per ogni 2,5 cm di pesce rosso. Esempio: un acquario con due pesci rossi di 10 cm e due di 5 cm avrebbe bisogno di almeno 80 litri. Sembra molto spazio per quattro pesci, ma i pesci rossi producono elevati livelli di ammoniaca tossica e hanno bisogno di maggiore acqua per diluire questa sostanza chimica. L’ideale sarebbe di mantenere solo un massimo di due pesci rossi in un acquario da 80 litri, in quanto possono crescere molto di più se si trovano nell’ambiente giusto. Una regola ancora più precisa è di 80 litri per i pesci rossi e altri 40 per ogni altro pesce. Esempio: un acquario di 150 litri dovrebbe contenere un massimo di tre pesci rossi, e anche in questo caso dovrebbero essere quelli fantail. Un acquario di pesci cometa, shubunkin e i pesci rossi comuni richiederebbe, come minimo, 380 litri in più. Ciò è dovuto al fatto che questi pesci sono in grado di raggiungere anche la lunghezza di circa 60 cm! Può essere quasi la lunghezza della carpa koi media che si vede in uno stagno! Usa quindi il buon senso, tu vorresti forse essere bloccato all’interno di un armadio per il resto della tua vita? Pensaci.
  • Non alimentarli unicamente con i cibi “speciali”. Un buon cibo secco preparato è necessario come alimento principale.
  • Non toccare l’acquario. Spaventeresti il pesce rosso che cercherebbe di nuotare via.
  • Usa solo le piante naturali come la vallisneria, l’hidrilla ecc. Piantale sulla ghiaia o legale a un grosso pezzo di roccia e mettile al centro dell’acquario. Di solito il pesce rosso preferisce le piante naturali rispetto a tutti gli altri oggetti artificiali. Alcune delle piante d’acquario sono utili inoltre come alimento naturale igienico.

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  • Non mettere degli oggetti taglienti nell’acquario. Potrebbero ferire il pesce rosso.
  • Non raccogliere le decorazioni in natura, in quanto anche queste danneggiano tuo pesciolino. Possono trasmettere malattie e contenere troppi sali e altri minerali.
  • Non lavare mai le decorazioni/accessori con detergenti. Resterebbero dei residui chimici che ucciderebbero istantaneamente il pesce.
  • Non impilare le rocce in modo che possano cadere sul pesce se vengono urtate.
  • Ricordati che tutti i pesci che possono entrare facilmente nella bocca del tuo pesce rosso possono diventare un pasto.

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Come tenere in vita i pesci rossi?

Come prendersi cura dei pesci rossi – La cura dei pesci rossi non richiede particolari attenzioni. Si consigliano acquari sufficientemente grandi da contenere il numero di pesci rossi che abbiamo deciso di adottare, ed è necessario un filtro. L’acqua non deve essere riscaldata: basta che la temperatura dell’ambiente sia compresa tra i 12 e i 23 °C.

Come farli vivere più a lungo? Per garantire una vita sana e lunga al tuo pesce rosso è importante assicurargli un habitat adeguato, quindi, evita la classica boccia tonda e opta per un acquario che garantisca almeno 20 litri d’acqua a ciascun esemplare. Se notate qualcosa di anomalo, rivolgetevi ad un veterinario o al negozio specializzato dove li hai acquistati.

Ecco qualche consiglio utile:

  1. Cambiare spesso l’acqua, Per far vivere a lungo un pesce rosso a casa è necessario cambiare l’acqua una volta a settimana, in percentuali del 30-40% alla volta. Va bene anche l’acqua del rubinetto, ma solo se lasciata riposare e sedimentare, perché altrimenti il cloro potrebbe risultare pericoloso per i pesci.
  2. Acquistare un filtro e termostato dell’acquario. Il primo ha la funzione di ripulire regolarmente l’acqua dai residui del cibo, escrementi e altre sostanze, il secondo monitora e mantiene costante la temperatura dell’acqua.
  3. Dare poco cibo a ritmi regolari. Un’ alimentazione corretta è indispensabile per la salute dei pesci rossi. Si tratta di animali onnivori che non necessitano di dosi abbondanti. È meglio somministrare piccole dosi di cibo più volte al giorno, senza esagerare. Cibo in quantità eccessive e di scarsa qualità può farli ingrassare e causare gravi danni al fegato. Il mangime deve essere completo, sia in fiocchi che in granuli, l’importante che sia di ottima qualità. I pesci rossi possono mangiare anche piante da acquario e raramente verdure sbollentate o sminuzzate. Il mangime galleggiante dovrebbe restare in ammollo per un paio di secondi prima di essere consumato dal pesce. In questo modo si evita di fare assumere troppa aria ai pesci.

: Quanto vive un pesce rosso?

Che acqua si usa per i pesci rossi?

Cambiare regolarmente l’acqua – La gestione dell’acqua, che deve essere cambiata regolarmente una volta a settimana, è fondamentale per far vivere a lungo un pesce rosso nell’acquario di casa. L’acqua tuttavia non va cambiata integralmente, ma in percentuali del 30%-40% alla volta.

Quante volte al giorno bisogna dare da mangiare ai pesci rossi?

Colazione e merenda per il pesce rosso Una delle vostre domande più frequenti è «Quante volte deve mangiare il pesce rosso»? Considerato che l’appuntamento del pranzo è forse il momento di maggior contatto con il nostro amico con la coda, si è tentati di offrirgli un pizzico di cibo, ogni volta che lo vediamo agitarsi.

See also:  Come Capire Se Il Pesce Rosso È Maschio O Femmina?

Ma è un errore: l’ideale è nutrire i propri pesci non più di 2-3 volte al giorno, con una quantità di mangime che possa essere consumata dai pesci nel giro di 2 minuti circa, senza che si depositi sul fondo, inquinando inesorabilmente l’acqua. Per evitare sprechi, usate sempre un dosatore, che permette di distribuire il mangime in modo uniforme e nella stessa quantità o più semplicemente un cucchiaino, che oltre a non alterare la qualità e gli aromi del cibo, vi aiuterà a calibrare la giusta dose.

Dategli da mangiare al mattino e nelle ore pomeridiane, perché solitamente sonnecchia durante la sera e il metabolismo è un po’ più rallentato. E’ poi importante, una volta scelto il momento in cui somministriamo il cibo, non cambiare orario, perché il pesce rosso è molto abitudinario; non per nulla lo vedrete pronto all’ora esatta in cui solitamente gli date a mangiare, nuotare nervosamente vicino al pelo dell’acqua.

  • Un’acquariofilo doc (se non vi sentite così, non preoccupatevi, c’è sempre tempo per diventarlo) non deve poi dimenticare che i pesci non sono in grado di auto regolarsi e quindi hanno sempre fame: ciò significa che non rifiuteranno mai del mangime quando sono in buona salute.
  • Ma il loro grande appetito inganna i neofiti, che, vedendoli affamati, continuano ad inserire mangime nella vasca, accompagnandoli inconsapevolmente alla morte.

Per il benessere del vostro pesce rosso,vi suggerisco inoltre di fargli praticare il digiuno, cioè di rispettare un giorno di riposo e non nutrirlo; questo permette di rilassare gli organi interni, spesso sollecitati da una sovrabbondanza di cibo o peggio da alimenti sbagliati.

E’ una pratica utile che evita all’intestino di gonfiarsi; quando infatti capita, preme sulla vescica natatoria e il nostro amico perde l’equilibrio, nuotando a pancia all’aria sulla superficie dell’acqua. E se per motivi personali o di lavoro siete fuori casa e fate saltare al pesce rosso uno o due pasti, non dovete abbondare nel pasto seguente; le dosi devono sempre essere le stesse, consumate per intero in non più di 2 minuti.

Lo stesso discorso vale per le assenza più lunghe, fino a quattro – cinque giorni: non cadete nell’errore comune di sovra-alimentarlo nei giorni precedenti la partenza, pensando di dargli un po’ di riserva di cibo, ma continuate a nutrirlo normalmente.

Quante palline di cibo per pesci rossi?

5 palline per pesce bastano e avanzano. Io do loro da mangiare una volta al giorno. Preferisco, perché così è più facile trovare una regolarità. Possibilmente lo faccio sempre alla stessa ora (ormai ci sono abituati e quando si avvicina l’ora del rancio diventano irrequieti).

Perché il mio pesce rosso sta sul fondo?

Perché il pesce rosso sta a pancia in su o sta fermo sul fondo – Ci possono essere vari motivi, ma quasi sempre è legato ad un problema alla vescica natatoria, l’organo che permette ai pesci di galleggiare. Le cause possono essere diverse, stipsi, organi ingrossati o un’infezione,

Come tenere il pesce quando si leva l’amo?

L’ideale è slamare il pesce ancora in acqua senza toccarlo. Se l’amo si è conficcato molto in profondità, afferra il pesce con la mano bagnata senza eserci- tare pressione sugli organi interni (ventre nell’incavo della mano, dita sul dorso).

Come capire se il pesce e felice?

A cosa prestare attenzione: – Primo Passo : Tenete d’occhio il comportamento del vostro pesce rosso per assicurarvi che agisca in modo normale e sano. I pesci rossi dovrebbero nuotare costantemente, non galleggiare, muoversi su e giù né affondare; dovrebbero mangiare con regolarità e avere un buon appetito; dovrebbero evacuare frequentemente.

  1. Secondo Passo : Controllate l’aspetto del vostro pesce rosso.
  2. Dovrebbe essere lucido.
  3. Cercate di notare se vi sono delle aree che appaiono più spente o delle squame che vi sembrano insolite.
  4. Non mancate di osservare bene gli occhi per assicurarvi che non diventino spenti o siano diversi dal solito.
  5. Terzo Passo : Prestate attenzione alla relazione tra il vostro pesce rosso e gli altri pesciolini presenti nell’acquario.

Alcune specie di pesci sono molto più aggressive di altre e il vostro pesce rosso potrebbe finire col diventarne una vittima. A differenza di esemplari di altre famiglie di pesci, quelli rossi andrebbero tenuti in compagnia solamente di esemplari della stessa specie, e non bisognerebbe mischiarli con pesci tropicali o di qualsiasi altro tipo.

Come uccidere un pesce rosso senza farlo soffrire?

Congelamento all’aria o in acqua: questo metodo crudele non stordisce l’animale, che muore len- tamente, provando dolori e sofferenze. Immersione in acqua bollente: con questo metodo si rischia di non stordire immediatamente l’animale e di ucciderlo in modo crudele.

Come capire se un pesce rosso è triste?

Scarica PDF Scarica PDF “Il pesce è un grazioso animale da compagnia che richiede poche attenzioni; esistono diverse varietà dai colori differenti e puoi inserirne di vari tipi nell’acquario, che si trasforma così in un complemento d’arredo straordinario per la casa.

  1. 1 Osservalo. Guarda come nuota, respira, mangia e interagisce con gli altri pesci. Devi farti un’idea di quello che è normale, in modo da capire quando c’è qualcosa di anomalo; un pesce sano ha un discreto appetito e nuota in maniera attiva.
  2. 2 Informati in merito alla specie in tuo possesso. Devi fare delle ricerche per conoscere la dimensione adatta dell’acquario, la temperatura ideale, le iniziative da prendere per prendertene cura, l’attrezzatura e il cibo necessari per mantenere il tuo piccolo amico in salute; gli esemplari d’acqua di mare e di quella dolce hanno esigenze differenti.
    • I pesci d’acqua marina richiedono più cure e non sono resistenti come la maggior parte di quelli d’acqua dolce. È importante controllare regolarmente la composizione dell’acqua; a tale scopo, ti servono delle attrezzature speciali, come un idrometro per misurare costantemente la gravità specifica dell’acqua, oltre alla qualità delle miscele di sale.
  3. 3 Evita di stressare il pesce. Il fattore principale per mantenere il pesce in salute è garantirgli un ambiente rilassato; quando è agitato il suo sistema immunitario si indebolisce e diventa più suscettibile alle malattie. Devi pertanto prevenire tale forma di ansia prendendotene regolarmente cura e assecondando le sue esigenze per proteggerlo dalle patologie nel lungo periodo.
    • Una manutenzione regolare dell’acquario prevede anche dei cambi parziali dell’acqua; provvedi a sostituirne circa il 25% ogni 15 giorni.
    • Dagli del cibo vario e ricco di nutrienti. La maggior parte dei pesci gradisce cibo in fiocchi, bastoncini o pellet lavorato industrialmente; varia la sua dieta incorporando vermi americani congelati o liofilizzati, artemie vive o congelate e alcune verdure per aumentare il valore nutritivo e l’apporto di fibre.
    • Non esagerare con il cibo. Dagli solamente quello che riesce a ingerire in tre minuti; in caso contrario, i residui in eccesso non solo sporcano l’acqua, ma possono anche far ammalare il pesce.
    • Verifica che il sistema di filtraggio funzioni correttamente; il filtro ha lo scopo di rimuovere le tossine nocive dall’acqua, come l’ammoniaca e i nitriti.
    • Procura al pesce spazio sufficiente per vivere in modo confortevole. Non affollare eccessivamente l’acquario; una regola generale da seguire è di evitare che ci siano più di 2,5 cm di pesce per ogni 4 litri d’acqua.
    • Inserisci nella vasca solo specie compatibili tra loro; devi impedire che si mangino reciprocamente, che si feriscano o competano tra loro in maniera aggressiva. Un pesce tranquillo diventa stressato se deve convivere con un esemplare aggressivo o che comunica in maniera differente attraverso il linguaggio del corpo.
  4. 4 Controlla la temperatura dell’acqua. Devi impostarla in modo che soddisfi le esigenze dell’animale. Se è troppo bassa o troppo alta potrebbe stressarlo; per esempio, il pesce rosso preferisce temperature inferiori ai 21 °C, mentre la maggior parte delle specie tropicali ha bisogno che l’acqua sia intorno ai 23-26 °C.
  5. 5 Procurati il tuo nuovo amico pinnato presso un negozio affidabile. Se il pesce ha vissuto in un acquario troppo affollato e sporco, è probabile che sia stressato, potrebbe essere portatore di malattie e contagiare potenzialmente tutti gli altri esemplari. Investi un po’ più di denaro per acquistarne uno di qualità ed evitare di ritrovarti con un animale che potrebbe morire entro un mese.
    • L’acquario del negozio dovrebbe essere pulito e i pesci all’interno devono apparire vivaci, rilassati e dal colore brillante.
    • Il negozio dovrebbe offrirti delle garanzie e una clausola “”soddisfatto o rimborsato””, nel caso il pesce dovesse morire entro pochi giorni dall’acquisto.
    • Il personale addetto alla vendita dovrebbe inoltre avere buone conoscenze in merito ai pesci, all’allestimento dell’acquario, le sue dimensioni, il numero di animali che può ospitare, le malattie e via dicendo.
    • In generale, è meglio rivolgersi ai negozi specializzati in acquari e pesci.
  6. 6 Fai in modo che il tuo nuovo animale domestico si ambienti prima di introdurlo nell’acquario. Se lo trasferisci direttamente nella vasca, potrebbe stressarsi e persino morire. L’acqua contenuta nell’acquario e quella proveniente dal negozio hanno una composizione chimica e una temperatura leggermente differenti e il pesce deve abituarsi gradualmente al suo nuovo habitat.
    • Non versare nel tuo acquario l’acqua che proviene dal negozio, dato che potrebbe contenere germi e altri parassiti.
    • Se possibile, dovresti tenere il nuovo esemplare in quarantena per un paio di settimane prima di introdurlo nell’acquario; in questo caso, prima di inserirlo nel contenitore principale abitualo all’acqua della boccia o della vasca di quarantena – e non a quella dell’acquario. Presta attenzione a eventuali sintomi di malattia e modifica le condizioni dell’acqua oppure aggiungi dei farmaci, se necessario.
    • Metti il sacchetto che contiene il pesce nell’acquario. Trascorsa mezz’ora aggiungi 60 ml di acqua dell’acquario all’interno del sacchetto e procedi in questa maniera ogni 15 minuti per un’ora; se il sacchetto è troppo pieno, semplicemente getta via l’acqua in più. A questo punto, raccogli il pesce usando un retino da pesca e mettilo nella nuova vasca.
    • Durante le prime settimane devi osservarlo attentamente alla ricerca di sintomi di stress o malattie.

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  1. 1 Presta attenzione ai sintomi di stress. Il pesce potrebbe non essere attivo come al solito; potrebbe sembrare depresso, non avere appetito, nascondersi e avere le pinne sfilacciate o delle piaghe.
    • Se rimane vicino alla superficie dell’acqua e respira ansimando, probabilmente non ha abbastanza ossigeno; questo può essere dovuto a una cattiva circolazione dell’acqua, a danni alle branchie o anche a delle tossine presenti nell’acqua.
    • Se tende sempre a nascondersi, i suoi compagni potrebbero essere troppo aggressivi oppure l’acquario non offre sufficienti zone in cui nascondersi, come sassi o piante dove il pesce possa sentirsi sicuro quando nuota.
    • Se presenta lesioni o tagli sulle pinne che non guariscono, potrebbe significare che è costantemente aggredito da altri pesci. I tagli minori possono guarire piuttosto facilmente; tuttavia, lo stress può indebolire le sue difese naturali, rallentando o compromettendo il normale processo di cicatrizzazione. Assicurati di aver seguito le corrette tecniche di manutenzione dell’acquario, di esserti preso cura adeguatamente del pesce e allontana gli esemplari aggressivi, se è il caso.
  2. 2 Presta attenzione ai sintomi di malattia. Il pesce può contrarre parassiti, funghi o infezioni; se il tuo piccolo amico è malato, è probabile che sia stressato per diversi motivi. La prima cosa da fare per affrontare una malattia è rimuovere il fattore stressante per assicurarti che il pesce guarisca e che nessun altro esemplare si ammali.
    • Quando il pesce è ammalato è inappetente oppure sputa il cibo.
    • In caso di malattia può sdraiarsi sul fondo dell’acquario per molto tempo e apparire letargico.
    • Alcuni esemplari che non stanno bene strofinano il corpo contro le decorazioni dell’acquario per grattarsi.
    • Quando l’animale è affetto da una malattia il colore delle squame diventa spesso opaco e assume una tonalità grigia o pallida.
    • La coda o le pinne possono essere attorcigliate, chiuse o rigide oppure sembrano cadere a pezzi.
    • Il pesce che soffre di qualche malattia può avere piaghe aperte, macchie bianche, noduli o chiazze sul corpo.
    • Alcuni esemplari possono anche essere gonfi e avere gli occhi sporgenti.
    • Se le squame assumono un aspetto differente, può essere segno di alcune malattie, per esempio potresti notare che si sollevano.
    • Anche un gonfiore anomalo o un’insolita rientranza dell’addome possono essere ulteriori sintomi indicatori di qualche patologia.
  3. 3 Riconosci un’infezione batterica. In questo caso, il pesce è molto malato. I batteri responsabili possono essere del gruppo gram positivo o gram negativo, ma se non consulti il veterinario, non potrai mai capire quale tipo di microrganismo ha colpito il pesce; in presenza di tale malattia, è necessario intervenire con una cura antibiotica.
    • Corrosione delle pinne (conosciuta anche con i termini inglesi tail rot o fin rot): le pinne o la coda sembrano essere più corte o cadere a pezzi e mostrano zone arrossate che possono essere infette.
    • Idropisia: il pesce che ne è colpito può avere l’addome gonfio, squame sollevate e assumere la forma di una pigna.
    • Esoftalmo: gli occhi del pesce sono opachi, protrudono oppure sembrano delle bolle sopra la zona oculare; la malattia può colpire uno o entrambi gli occhi.
    • Tubercolosi: il pesce affetto da questa patologia può morire improvvisamente. Tra i sintomi puoi notare piaghe aperte, deformità del corpo, squame sollevate, corrosione delle pinne e lesioni grigiastre. Le persone che maneggiano un pesce malato di tubercolosi possono contrarre questa malattia mortale; non afferrarlo e disinfetta le mani dopo aver toccato gli accessori dell’acquario.
    • Setticemia: il pesce può avere delle striature di colore rosso sangue lungo tutto il corpo o sulle pinne; potrebbe anche avere le pinne bloccate, gonfiore del corpo, ulcere, ansimare alla ricerca di ossigeno ed essere letargico.
  4. 4 Individua le infezioni micotiche. Come i batteri, anche i funghi sono presenti normalmente nell’acquario. Quando il pesce è stressato o ferito, lo strato mucoso che produce per proteggersi dalle infezioni subisce dei danni e diventa suscettibile ai funghi.
    • Saprolegnosi: si manifesta come un materiale bianco, marrone-giallastro o grigio-biancastro che si sviluppa sul corpo, sulle pinne o sulla bocca; si tratta di una neoformazione simile ai ciuffi di cotone e può svilupparsi anche sull’estremità superiore del pesce. Attorno all’area infetta si formano degli arrossamenti e il pesce può diventare letargico, perdere l’appetito e strofinarsi contro gli oggetti.
  5. 5 Rileva le infezioni parassitarie. Il pesce che ha dei parassiti interni può mostrare un appetito normale ma perdere peso; può anche essere letargico.
    • Ictioftiriasi (malattia dei puntini bianchi): questa malattia è provocata da un parassita e si manifesta con puntini bianchi, simili a grani di sale, su tutto il corpo e sulla testa, le pinne possono essere bloccate.
    • Oodiniasi: il pesce appare letargico, ha le pinne bloccate, non ha appetito, il colore della livrea sbiadisce, può lanciarsi contro le decorazioni e il substrato dell’acquario per strofinare il corpo.
    • Costia necatrix: il pesce colpito da questo parassita viene ricoperto da una pellicola bianca che in alcune zone può essere sollevata, gli occhi appaiono opachi e le pinne bloccate.
  6. 6 Riconosci altre malattie. Alcune patologie presentano sintomi che possono avere diverse cause, per esempio virale, batterica, fungina, parassitaria o genetica. Dovresti seguire i consigli di uno specialista per capire la causa del disturbo che ha colpito il tuo pesce.
    • Malattia della vescica natatoria: l’animale può avere difficoltà a nuotare, non è in grado di rimanere dritto oppure nuota su un fianco.
    • Malattia delle branchie gonfie: il pesce che ne è affetto soffre di infiammazione, branchie arrossate e ansima per respirare.

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  1. 1 Mettilo in quarantena. Tenendolo in una vasca separata puoi evitare che si diffonda la malattia, oltre a rendere più semplici le cure e la somministrazione di farmaci. Assicurati di usare la stessa acqua presente nell’acquario principale affinché il pesce non si stressi ulteriormente.
  2. 2 Verifica che la qualità, la temperatura e il pH dell’acqua rientrino nei parametri normali. Controlla la presenza di tossine e presta attenzione se ci sono altri pesci che manifestano sintomi di stress o malattia; in questo caso, metti in quarantena anche gli altri esemplari e cerca di trovare la causa del loro stress.
  3. 3 Affronta tutte le malattie quanto prima possibile. Uno specialista ittiologo o il veterinario può aiutarti a stabilire il trattamento appropriato in base alla malattia del pesce e prescrivere dei farmaci adatti. Sebbene nei negozi per animali siano in vendita molti medicinali per la maggior parte delle patologie dei pesci, non sempre sono stati esaminati e approvati dagli enti preposti; per questo motivo, non puoi sapere con certezza se contengono la quantità esatta di principio attivo o se sono sicuri ed efficaci.
    • Leggi sempre le indicazioni riportate sulla confezione e seguile con scrupolo; non superare la dose raccomandata. Verifica inoltre che il pesce non rientri in una categoria sensibile alle sostanze presenti nel farmaco.
    • Usa gli antibiotici con parsimonia. I batteri resistenti agli antibiotici stanno diventando un problema reale; si tratta di microrganismi mutati che i trattamenti farmacologici non sono più in grado di debellare. Prova sempre altre soluzioni prima e non dare mai dei medicinali a un pesce sano.
    • Prendi in considerazione l’eutanasia, se il pesce è davvero molto malato; a volte, le cure semplicemente non sono efficaci, preparati quindi a tale possibilità.
  4. 4 Tratta le infezioni batteriche. Spesso è sufficiente pulire l’acquario e mantenere le condizioni ideali all’interno della vasca per far guarire un pesce da un’infezione; tuttavia, può essere altrettanto utile usare un prodotto antibatterico come Api Melafix (in vendita anche online) o somministrare del cibo antibatterico o altri tipi di antibiotici.
    • L’idropisia può essere trattata aggiungendo non più di 12-13 g di sale di Epsom nell’acquario per ogni 40 l d’acqua; in questo modo, l’acqua in eccesso esce dal corpo del pesce. Puoi inoltre somministrare del cibo antibatterico per 7-10 giorni e, se lo desideri, versare un po’ di prodotto antibatterico nell’acqua.
    • La corrosione delle pinne deve essere curata rapidamente perché può diffondersi in tutto il corpo. Puoi intervenire rendendo l’acqua più calda, pulita e aggiungendo alcune gocce di succo d’aglio, oltre a un prodotto che sostituisce il normale rivestimento mucoso sul corpo del pesce oppure degli antibiotici come le tetracicline.
    • L’esoftalmo può essere trattato in maniera analoga ad altre infezioni batteriche con la minociclina o le tetracicline, oltre a del cibo antibiotico.
    • Per la setticemia la cura che si è dimostrata migliore è una combinazione di minociclina con altri antibiotici, come kanamicina solfato e alimenti antibiotici.
  5. 5 Gestisci le infezioni micotiche. I migliori trattamenti per queste malattie, come la saprolegnosi, prevedono dei bagni di sale utilizzando il sale per acquari d’acqua dolce e un agente antimicotico come il fenossietanolo; in alternativa, puoi applicare il violetto di genziana, un colorante dalle proprietà antibatteriche e antifungine.
  6. 6 Cura le infezioni parassitarie. Esistono molti organismi che possono far ammalare il pesce. I farmaci a base di formaldeide e il solfato di rame sono tra i più comuni per trattare queste malattie; tuttavia, puoi sbarazzartene anche cambiando determinate condizioni dell’acquario.
    • La malattia dei puntini bianchi può essere affrontata con prodotti a base di formaldeide e che contengono verde malachite, blu di metilene o solfato di rame.
    • La Costia necatrix può essere debellata con medicinali a base di formaldeide, solfato di rame o permanganato di potassio. Questo parassita è sensibile anche al sale e alle temperature; aumenta la temperatura fino a 30 °C e aggiungi 10-20 g di sale ogni 4 litri d’acqua per 7-14 giorni.
    • Puoi curare l’oodiniasi abbassando le luci dell’acquario; dato che questa malattia è causata da un protozoo che si nutre di clorofilla, una mancanza di luce riduce la sua fonte nutritiva.
  7. 7 Tratta altre malattie. Puoi minimizzare i sintomi di diverse patologie con i rimedi descritti finora. Cambi più frequenti dell’acqua e una corretta manutenzione della vasca sono spesso soluzioni preziose per sbarazzarti dei problemi in pochi giorni o settimane.
    • Se il pesce appare gonfio, potrebbe essere costipato. Per affrontare questo disturbo, procurati dei piselli congelati; sbucciali, scongelali e tagliali in piccoli bocconcini. Offrine alcuni al pesce e tienilo poi a digiuno per alcuni giorni; puoi anche dargli delle dafnie vive, congelate o liofilizzate per ottenere risultati simili.

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  1. 1 Cambia regolarmente una parte d’acqua. La mancanza di un cambio puntuale di un po’ d’acqua rappresenta la causa principale delle malattie dei pesci, si tratta pertanto della cosa più importante da fare per mantenere in salute il tuo animale. Analizzane la qualità e i livelli di ammoniaca, nitriti e nitrati usando un kit specifico che puoi trovare nei negozi per animali; in questa maniera, puoi capire con quale frequenza è necessario provvedere al cambio.
    • Tuttavia, non sostituirla mai completamente in una sola volta, dato che un improvviso e radicale cambiamento della composizione chimica potrebbe stressare il pesce; fai in modo di non sostituirne più di 1/3 nell’arco di 24 ore.
    • In certi casi, è possibile cambiare 1/4 dell’acqua ogni due settimane; tuttavia, la maggior parte dei proprietari di pesci deve provvedere con maggiore frequenza. Cambiare il 25% dell’acqua ogni 15 giorni aiuta a diluire e rimuovere i nitrati, oltre a sostituire oligoelementi e altre soluzioni tampone che vengono esauriti dai batteri.
    • Devi anche eliminare la sporcizia che si nasconde negli angoli e nelle fessure dell’acquario; per procedere in tal senso, aspira la ghiaia quando cambi l’acqua. Puoi evitare tale procedura se hai un acquario d’acqua salata dove si usa un substrato vivo sul fondo.
  2. 2 Esegui una manutenzione regolare del filtro. Se non riesce a rimuovere correttamente l’ammoniaca presente perché è ostruito, il pesce inizia a soffrire e potrebbe anche morire; per pulirlo dovresti risciacquarlo usando l’acqua dell’acquario o utilizzando un aspiratore.
  3. 3 Tratta l’acqua di rubinetto. L’acqua dell’acquedotto contiene cloro o clorammine che la rendono sicura da bere; tuttavia, queste sostanze chimiche sono tossiche per i pesci e possono danneggiare le loro branchie, provocando stress e malattie.
    • Devi aggiungere del tiosolfato di sodio (disponibile presso i negozi di pesci) all’acqua di rubinetto prima di versarla nella vasca, in modo da neutralizzarne il cloro.
    • Per abbattere le clorammine puoi usare altri prodotti chimici che eliminano l’ammoniaca e il cloro presenti nelle loro molecole.
    • Se non vuoi utilizzare delle sostanze chimiche, puoi far circolare l’acqua attraverso un filtro o una pietra porosa in un secchio o un altro contenitore per 24 ore.
  4. 4 Mantieni stabile il livello di pH. Il pesce può stressarsi se questo parametro cambia improvvisamente; fai in modo che rimanga tra 6,5 e 7,5, che è il livello ideale per la maggior parte dei pesci.
    • Con il tempo l’acqua dell’acquario tende a diventare acida a causa dell’accumulo di nitrati. Puoi alzare o ridurre il livello di pH versando sostanze chimiche come l’acido muriatico (cloridico) o quello fosforico; quest’ultimo può aumentare il livello di fosfati nell’acqua e innescare una crescita di alghe.
    • Devi sempre intervenire sull’acqua regolandone il pH prima di versarla nell’acquario.
    • Se desideri abbassare il pH senza avvalerti di sostanze chimiche, puoi aggiungere anidride carbonica (CO2) attraverso un sistema di iniezione della stessa.
  5. 5 Aggiungi delle piante. Quelle acquatiche aiutano a stabilizzare l’ecosistema dell’acquario, impediscono la morte prematura dei pesci, rilasciano ossigeno, mantengono sotto controllo lo sviluppo di alghe e purificano l’acqua, senza contare che migliorano notevolmente l’aspetto della vasca!
    • Se hai delle piante acquatiche sane, non è sempre necessario installare un’unità di ventilazione.
    • Le piante acquatiche assorbono l’ammoniaca e i nitriti che si sviluppano nell’acquario e che sono nocivi per i pesci. Quelle a crescita rapida, come Cabomba, Ludwigia, Egeria Densa o altre varietà a stelo, possono rimuovere una grande quantità di ammoniaca in tempi brevi.
  6. 6 Aggiungi dei pesci che si nutrono di alghe. Il tuo piccolo amico può trarre beneficio dalla presenza di alcune altre creature che mangiano alghe e ne tengono sotto controllo lo sviluppo potenzialmente nocivo per l’ecosistema dell’acquario; tra queste considera gamberi, lumache e pesci mangiatori di alghe. Pubblicità