Come Disegnare Un Pesce?

Come Disegnare Un Pesce
Come Disegnare un Pesce: 6 Passaggi Hai un progetto che prevede disegnare un pesce ma non sai da che parte cominciare? Hai un amico amante della pesca e sul suo biglietto di compleanno vuoi disegnarne uno? Vuoi imparare a disegnare un pesce per nessun motivo in particolare? Ebbene, ora puoi imparare a disegnarne uno abbastanza realistico! Buona fortuna, si comincia!

  1. 1 Inizia disegnando la forma di base del pesce.
  2. 2 Aggiungi la coda e la pinna dorsale.
  3. 3 Aggiungi una pinna sul ventre.
  4. 4 Per un aspetto più dettagliato, aggiungi una pinna laterale e poi dentro ogni pinna traccia delle linee.
  5. 5 Aggiungi occhi, bocca e branchie. Aggiungi delle bolle ed ecco fatto, hai disegnato un pesce! Se lo desideri, coloralo.
    • 6
    • Se vuoi puoi aggiungere uno sfondo colorato della tonalità che preferisci.
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  • La pratica rende perfetti!
  • Colora il tuo disegno per renderlo più allegro!

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Ricorda, ci sarà sempre qualcuno che penserà che il tuo disegno non sia perfetto, e magari sarai tu! Devi solo continuare a provare.

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  • Matita (raccomandata) o penna
  • Foglio di carta
  • Pennarelli/pastelli/matite colorate (facoltativo)
  • Per dare al disegno un aspetto più professionale, ombreggialo coi pastelli!

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Come si creano i pesci?

Riproduzione nei diversi tipi di pesci – La caratteristica principale nella riproduzione del pesce è capire se la fecondazione avviene all’interno o all’esterno del corpo della femmina. Inoltre, la riproduzione del pesce è soggetta a determinati intervalli di tempo che vengono chiamati stagioni di riproduzione,

  1. Queste possono verificarsi una o più volte al mese, una volta all’anno, ecc., a seconda della specie.
  2. PESCE OVIPARO La maggior parte dei pesci è ovipara e, come tale, ha una fecondazione esterna,
  3. La femmina depone le uova e queste vengono fecondate dal maschio che libera i suoi spermatozoi nell’acqua.

Le uova possono essere depositate sul fondo del mare, attaccate alle rocce o galleggianti nell’oceano. In alcuni casi, vengono protette con parti del proprio corpo, come le camere branchiali o persino in bocca. Inoltre, alcuni pesci si prendono cura delle uova e possono sviluppare un comportamento territoriale per proteggerle.

PESCE VIVIPARO Esistono anche pesci vivipari che hanno una fecondazione interna molto simile a quella dei mammiferi. I maschi fecondano la femmina e, una volta che gli avannotti (piccoli pesci) si sono formati, la femmina partorisce giovani vivi. A questo gruppo appartengono alcuni squali, come il Palombo liscio (Mustelus mustelus) lo Squalo grigio,

PESCE OVOVIPARO I pesci ovovivipari possono essere considerati una sorta di mix tra animali ovipari e vivipari, dove si ha anche una fecondazione interna. Dopo il rapporto sessuale, la femmina depone le uova che rimangono all’interno del suo corpo. Invece di espellerle, i giovani maturano all’interno della madre e una volta che le uova si schiudono, escono.

Quanti sono i pesci?

Quanti pesci ci sono nel mare? – Focus.it Probabilmente qualche bilione, cioè qualche migliaio di miliardi. Ma è una stima molto discutibile: le specie marine finora descritte dai tassonomi vanno infatti da 250.000 a 274.000. Tuttavia, poiché il totale delle specie del mondo è di circa 1,8 milioni, è indubbio che i mari ne racchiudano molte di più: almeno di 1,4-1,6 milioni di specie.

  • Milioni di specie
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D’altra parte, la maggior parte della superficie del nostro pianeta è coperta dagli oceani e non è un caso che alcuni studiosi abbiano proposto di cambiare il nome alla Terra, e chiamarla Acqua. Un’estensione così grande non può non racchiudere la maggior parte della biodiversità che ci circonda.

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19 giugno 2014 : Quanti pesci ci sono nel mare? – Focus.it

Dove hanno il cuore i pesci?

Apparato circolatorio – Nei pesci l’ apparato circolatorio è chiuso e semplice. Il sangue è pompato da un cuore a due camere verso le branchie, da dove raggiunge l’intero corpo dell’animale per ritornare poi al cuore. Il cuore è adiacente alla regione branchiale, racchiuso in un pericardio,

Il sangue segue il percorso seno venoso, atrio, ventricolo, cono arterioso, aorta ventrale, cinque paia di archi branchiali afferente, capillari branchiali, quattro paia di archi branchiali efferenti, aorta dorsale, varie arterie, Dalla coda: vena caudale, vene portali ai reni e altre grandi vene che si dirigono verso i seni venosi, che si connettono al seno venoso del cuore.

Dal tubo digerente: vena porta epatica, vene epatiche, seno venoso. La circolazione è unica, il sangue passa una sola volta in tutto il circuito attraverso il cuore, nel quale è sempre venoso, non ossigenato.

A cosa serve la matita h?

La lettera H indica le mine più dure (hard) mentre la lettera B indica quelle più morbide (black, ad indicare il tratto più scuro).

Qual è la migliore matita per disegnare?

Migliori matite da disegno professionali – Per il disegno artistico puoi trovare alcune case che producono anche pennelli e di cui ti puoi fidare:

Faber-Castell : i modelli Castell 9000 da 6H a 8B sono quelli più usati per il disegno, perfetti anche per i più piccoli che frequentano un corso di disegno per bambini, Il prezzo di una 9000 6H è di 5,81 euro. Derwent : offre delle matite con mine di qualità. I modelli per disegno vanno da 8H a 9B. Un set di 12 matite soft ha un prezzo di circa 18 euro. Staedtler : i modelli Mars Lumograph della Staedtler sono delle matite di alta gamma da 6H a 8B. Una Mars Lumograph 8B ha un prezzo di circa 5,60 euro. Scopri anche il set. Koh-i-Noor : anche questa è una marca molto nota ai disegnatori, in particolare la serie 1500, una garanzia di qualità. Puoi trovare un set di 12 matite a circa 12 euro. Lyra Rembrandt Art Design : linea adatta agli amanti dello sfumato.

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Come Disegnare Un Pesce A ogni matita il suo utilizzo professionale: punta dura per fare uno schizzo, punta grassa per disegnare!

Che matita si usa per disegnare?

Imparare a disegnare: strumenti necessari – La matita è lo strumento principale. Ti serviranno:

la matita n.1 è la più morbida e la più adatta al disegno: con essa puoi ottenere un nero intenso e un’ampia gamma di grigi, la matita n.2 è considerata media, la matita n.3 è dura e non è adatta al disegno artistico; si usa invece per il disegno tecnico o per i tratti molto precisi, la matita n.4 è la più dura e viene utilizzata nei casi che richiedono molta precisione.

Secondo la classificazione europea le matite identificate dalla lettera B (morbide e dal tratto scuro) sono quelle adatta per il disegno. Le matite di tipo H sono invece dure e non adatte al disegno a mano libera. Esistono anche matite a carbone e composti, che hanno la mina spessa e si possono sfumare con facilità. Come Disegnare Un Pesce Scegli la matita in base alla gradazione del colore nero e della durezza della grafite Per disegnare sono indispensabili poi:

i prolungatori, che ti permettono di utilizzare la matita fino alla fine, il temperamatite, le gomme : le gomme morbide (gomma pane) sono adatte per le superfici ampie, a forma di matita per le zone più precise, lo sfumino, cilindro con le estremità coniche di carta grigia.Sono strumenti indispensabili per il disegno accademico e si utilizzano strofinando sui tratti a matita per ottenere sfumature delicate e gradazioni di colore, una tavola da disegno in legno o truciolato, piano d’appoggio per il foglio, puntine o pinze di metallo, usate per fissare il foglio sulla tavola, cartellette : una grande per contenere i lavori realizzati e una più piccola per i fogli di misura inferiore e per disegnare all’aperto.

Come Disegnare Un Pesce

Come si chiama il pesce colorato?

Il Pesce Neon, uno spettacolo di colori È un piccolo pesce d’acqua dolce originario dell’Amazzonia che ama vivere esclusivamente in gruppi. Per garantirne il benessere, è consigliabile quindi allevarlo in gruppi di minimo 10 esemplari, ma più sono e meglio è.

Come si chiama la pelle del pesce?

Anatomia comparata – A : scaglia ganoide B : scaglia cicloide C : scaglia ctenoide Le scaglie sono generalmente classificate come parte del sistema tegumentario in particolare sono annessi cutanei laminari disposti con la punta verso la parte caudale dell’animale. Conferiscono protezione al pesce, mantenendo la necessaria elasticità dei movimenti.

Come si chiama l’esca del pesce?

Nella pesca, l’amo è un uncino di diverse dimensioni e forme usato per catturare specie marine.

Come si chiama il pesce rosa?

Il Pagello Fragolino o Fragolino, nome scientifico Pagellus erythrinus, è un pesce di mare che vive su fondali sabbiosi, spesso in prossimità di praterie di Posidonia, tra i 5 e 150 metri di profondità.

A cosa serve il pesce?

Fosforo e minerali preziosi – Tra i benefici del pesce vi è la presenza di sali minerali quali:

il fosforo, un potente alleato della nostra memoria; il calcio che aiuta a prevenire le malattie delle ossa come l’osteoporosi; lo iodio, importantissimo per la nostra salute della ghiandola tiroide. La tirossina (ormone tiroideo) prodotta a partire dallo iodio presente nei pesci, favorisce la trasformazione di grassi in energia con conseguente stabilizzazione del peso corporeo, mantenendo sotto controllo i livelli di colesterolo. Mentre la carenza di iodio porterebbe ad avere la pelle più secca e screpolata, i capelli meno lucidi e forti, con continuo senso di affaticamento.

Come si chiama il verso che fa il pesce?

Ascoltare i suoni dei pesci – Nei pesci, quindi, l’una o l’altra parte del corpo si trasforma in un vero e proprio strumento musicale. C’è chi fa suoni simili a quelli di un tamburo – non a caso, alcuni sono detti “pesci tamburo”, chi emette note un po’ stridule come quelle di un violino, o ancora chi fa schiocchi che ricordano le nacchere.

Ascoltiamone alcuni tratti dall’archivio della Macaulay Library, Cornell University: – pesce scoiattolo ( Holocentrus rufus ), registrato da Howard Winn – tamburo nero ( Pogonias cromis ), registrato da Donald Batz – pesce cadetto ( Porichthys notatus ), registrato da Andrew Bass – Opsanus tau, registrato da William Tavolga “I pesci fanno davvero di tutto – commenta Rice in una nota della Cornell University – possono respirare aria, volare, mangiare qualsiasi cosa.

A questo punto, non mi sorprendo più di nulla quando si tratta di pesci e dei suoni che possono fare.” Riferimenti: Ichthyology & Herpetology, Cornell University Credits immagine: David Clode on Unsplash

Dove dormono i pesci?

Come dormono? – Sicuramente chi ha pesci in vasca, li avrà visti durante la notte giacere immobili, spesso sul fondo o vicino alla superficie dell’acqua. Chi è alle prime armi probabilmente si sarà anche preoccupato e si sarà chiesto cosa sta succedendo? Niente di insolito, in quel momento semplicemente i pesci stanno dormendo.

Cosa vedono i pesci?

Vista e mezzi sussidiari per spostarsi in acqua – La gran parte dei pesci, avendo gli occhi situati da un lato e dall’altro del capo, ha solo una visione monoculare, sebbene alcune specie possono focalizzare entrambi gli occhi su un soggetto e avere così una visione binoculare.

Cosa pensano i pesci?

Uno studio dell’Università di Liverpool lo conferma: i pesci, se sottoposti a dolore fisico, mostrano una serie di comportamenti analoghi a quelli adottati dai mammiferi Come Disegnare Un Pesce Tempo di lettura: 5 minuti I pesci sono in grado di pensare? Hanno la capacità di immagazzinare ricordi? Sanno riconoscere le zone del mare, del fiume o del lago in cui è meglio riprodursi? Ma soprattutto i pesci sentono dolore? A queste domande si è data una risposta scientificamente valida e critica.

Sebbene esistano più di trentamila specie di pesci – un numero di gran lunga superiore a quello di tutti i mammiferi, uccelli, rettili e anfibi messi insieme – raramente si prende in considerazione il modo in cui i singoli pesci pensano, sentono e si comportano. Risulta infatti difficile decifrare il comportamento di un pesce e quindi il modo in cui manifesta le sue emozioni.

Ma le ricerche ci mostrano la vera natura dei pesci. L’idea che essi siano solo macchine per l’alimentazione è totalmente infondata e priva di senso: i pesci sono esseri senzienti, consapevoli, sociali e persino, per certi aspetti, machiavellici, proprio come noi.

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Come si formano i pesci nei laghi?

Una domanda tormenta da diverso tempo gli esperti di tutto il mondo: come fanno alcuni pesci a colonizzare laghi e stagni isolati circondati da terre inospitali e asciutte? La risposta alla domanda è ancora più incredibile e fa parte di un viaggio unico: le uova dei pesci vengono trasportate dalle feci degli uccelli.

Un nuovo studio ha scoperto che un piccolo numero di uova, circa lo 0.2%, riesce sopravvivere al tratto digestivo degli uccelli. Questo tipo di colonizzazione viene chiamato “endozoochory” ed è una tattica di trasporto ampiamente comune per i semi di piante. e anche per qualche tipo di insetto. Nei pesci, invece, la prima prova di questo fenomeno è stata trovata solo l’anno scorso, quando delle uova di killifish sono sopravvissute alla schiusa dopo essere state mangiate da un cigno.

In particolare, le uova killifish sono insolitamente dure e in grado di sopravvivere per mesi nella terra asciutta in una sorta di letargo. Per testare questa idea, il biologo Ádám Lovas-Kiss del Danube Research Institute in Ungheria, insieme ai suoi colleghi, ha nutrito delle anatre in cattività (Anas platyrhynchos) con uova di due tipi di carpe: la carpa comune (Cyprinus carpio) e il Carassius gibelio.

  1. Ognuno degli otto uccelli è stato nutrito con circa 500 uova.
  2. Di queste, 18 uova “ancora in vita” sono state recuperate dagli escrementi delle anatre, ma solo 3 si sono schiuse con successo.
  3. Potrebbe sembrare un numero limitato, ma c’è da considerare che una singola carpa comune può deporre fino a 1,5 milioni di uova,

In un episodio, circa 63.501 uova di pesce furono trovate nello stomaco di un gabbiano (Larus hyperboreus). La maggior parte delle uova di carpa ha impiegato solo un’ora per “entrare” e “uscire”. Ciò significa che durante il viaggio di un’anatra, questi embrioni avrebbero percorso circa 60 chilometri,

Come si producono i pesci rossi?

Quando un pesce rosso depone le uova Il corteggiamento è molto lungo; può durare da poche ore a circa 3 giorni, alla fine del quale la femmina depone le uova (fino a circa 30.000 per ogni kg del suo peso). Le uova vengono così fecondate e schiudono dopo circa 1 settimana.

Come si riproducono i pesci negli acquari?

La riproduzione dei pesci Quello della riproduzione è senza ombra di dubbio uno degli aspetti più affascinanti e stimolanti che caratterizzano la gestione di un acquario e che, una volta ottenuta e motivo di soddisfazione ed orgoglio per qualsiasi acquariofilo.

Va subito precisato che quando si parla di riproduzione in acquariofilia ci si riferisce quasi esclusivamente all’acqua dolce in quanto questo evento nelle vasche marine coinvolge un numero ristrettissimo di specie. Rappresenta un caso eccezionale perché difficilmente in acquario si riescono a riprodurre tutte le varie dinamiche che nella vastità dell’ambiente marino concorrono a determinare il successo della riproduzione dei pesci.

Nei laghi e nei fiumi, per quanto riguarda i fattori che determinano la riproduzione, esiste una distinzione marcata tra i pesci che popolano le acque temperate e quelli che vivono nelle acque tropicali. I primi saranno legati al susseguirsi delle stagioni con relative variazioni di temperatura e solitamente si riproducono una sola volta all’anno, mentre i secondi vivendo in un ambiente con temperature stabili tutto l’anno possono dare vita a più riproduzioni nel corso di un anno a volte ad intervalli molto brevi.

Si può arrivare anche a sole quattro settimane tra una deposizione e l’altra. La frequenza può essere determinata da fattori ambientali come un violento acquazzone, il variare della disponibilità di cibo o dal variare dell’intensità dell’irradiazione solare per fare alcuni esempi; in acquario ovviamente il discorso si fa un po’ più complicato.

La quasi totalità dei pesci di acqua dolce sono ovipari, la femmina espelle le uova che vengono immediatamente fecondate dal maschio; l’eccezione è costituita dai poecilidi la cui fecondazione delle uova avviene all’interno del corpo della femmina mediante l’ultimo raggio della pinna anale che nei maschi si trasforma in organo genitale (gonopodio).

Dopo un periodo di circa 30 giorni le femmine partoriscono un numero variabile di avannotti già completamente sviluppati, questi pesci sono definiti ovovivipari. Tra i pesci ovipari terminata la fase di corteggiamento che solitamente consiste in parate e inseguimenti da parte del maschio. La deposizione può avvenire con modalità molto diverse: 1) deposizione in acqua libera: le uova una volta fecondate vengono lasciate cadere sul fondo e abbandonate al loro destino.

Solitamente i pesci che adottano tale tecnica producono una notevole quantità di piccole uova trasparenti. In acquario visto il poco spazio a disposizione tutte le uova sono destinate ad essere predate a cominciare dai genitori stessi, per potere avere qualche successo occorre introdurre i pesci in un acquario dedicato alla riproduzione che preveda un divisorio posto in orizzontale sul fondo in maniera tale che gli adulti non riescano ad avvicinarsi per predare le uova.2) Deposizione di uova adesive: i pesci che adottano questa tecnica possono avere comportamenti molto diversi tra loro ma fondamentalmente si tratta di animali che fanno aderire le uova alle foglie di una pianta acquatica, su un tronco sommerso, all’interno di una cavità o alla base di una roccia.

La zona viene preventivamente pulita dalla coppia prima della deposizione, le differenze tra le varie specie hanno luogo subito dopo la deposizione; i caracidi per esempio dopo la deposizione si disinteressano completamente delle uova che rimangono completamente indifese, mentre molti ciclidi sudamericani e africani continuano a curare e difendere le uova fino alla schiusa.

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Alcuni addirittura difendono gli avannotti fino al raggiungimento della maturità sessuale. In acquario nel caso dei caracidi una volta individuate le uova i genitori e altri possibili predatori vanno tolti e spostati in un’altra vasca; nel caso dei ciclidi se si dispone di una vasca sufficientemente spaziosa si può tranquillamente godere delle cure parentali di questi pesci.3) Nido di bolle: questa tecnica è adottata principalmente dai labirintidi che vivendo in acque solitamente prive di ossigeno per assicurarne una buona quantità alle uova vedono il maschio costruire un agglomerato di bolle di ossigeno legate dalla saliva posto direttamente sotto la superficie e mimetizzato tra le piante acquatiche.

Le uova fertilizzate saranno spinte dal maschio all’interno di tale nido e successivamente sorvegliate. In questa fase i maschi possono rivelarsi estremamente aggressivi nei confronti delle femmine a tal punto da renderne necessario lo spostamento in altra vasca.4) Incubazione orale: in questo caso le uova una volta fecondate vengono riprese in bocca dalla femmina e incubate nella cavità orale fino al rilascio dopo circa 3 settimane di avannotti pienamente formati.

Questa tecnica è adottata da moltissime specie di ciclidi provenienti dai grandi laghi africani, in alcune specie può succedere che entrambi i genitori partecipino all’incubazione delle uova; in questo caso si parla di incubatori orali biparentali. In acquario per garantire la sopravvivenza ad un maggior numero di avannotti si può ricorrere allo “strippaggio” della femmina; tale tecnica che deve essere effettuata da acquariofili molto esperti consiste nel catturare la femmina ormai prossima al rilascio e indurla ad aprire la bocca per rilasciare gli avannotti che saranno poi posti in una vasca a parte per l’accrescimento.

Queste sono in linea di massima le principali tecniche di deposizione che possiamo incontrare ospitando le varie specie in acquario. Per arrivare a delle deposizioni con buone probabilità di successo dobbiamo prima avere operato nella maniera più corretta possibile; il primo passo consiste in una obbligatoria fase di studio dei pesci che intendiamo ospitare.

Successivamente dovremo arredare la vasca in maniera adeguata e fornire un’acqua dalle caratteristiche più simili possibile alle zone di provenienza dei pesci, prevederne il numero adeguato e gli eventuali coinquilini in base alla capienza della vasca e non ultimo dovremo fornire una alimentazione varia e di buona qualità.

Come erano fatti i primi pesci?

IL LUNGO CAMMINO DELL’EVOLUZIONE I primi esseri viventi erano simili agli attuali batteri, cioè erano organismi consumatori. Quando il brodo primordiale cominciava ad impoverirsi di sostanze nutritizie, ebbero così origine i primi organismi produttori simili alle alghe azzurre. Sia i batteri sia queste alghe primitive consistevano in un’unica cellula procariote. Le cellule eucariote comparvero molto più tardi: le prime di cui i fossili ci diano notizia risalgono a 1.3 miliardi di anni fa. Gli organismi pluricellulari comparvero circa 1 miliardo di anni fa. Il ritmo delle trasformazioni divenne sempre più veloce. Degli organismi pluricellulari si ritiene che siano derivati da colonie di esseri unicellulari, formatasi per errori di riproduzione. Ogni cellula che componeva l’organismo aveva un compito preciso, questo si dice specializzazione. Importante fu anche lo sviluppo di sistemi di comunicazione fra le cellule che permettevano di coordinare le diverse attività dell’organismo. L’ ossigeno cominciò lentamente a diffondersi nell’atmosfera dagli oceani, attraverso il processo di fotosintesi eseguito dalle alghe. Così le terre emerse divennero vivibili e la vita su di esse cominciò svilupparsi circa 2 miliardi di anni fa con la presenza di microrganismi. Gli organismi pluricellulari comparvero sui continenti molto più tardi, circa 450 milioni di anni fa, ed erano piante ed inseguito animali. I primi vertebrati ebbero origine dai mari, circa 500 milioni di anni fa. Erano pesci primitivi che possedevano uno scheletro cartilagineo ed erano rivistiti da una corazza costituita da scaglie assai robuste. Pesci primitivi->Pesci teleostei->Anfibi->Rettili | V Pesci elasmobranchi ””””””””””””””’Mammiferi Uccelli 400 milioni di anni fa comparvero nel mare nuovi pesci. Si originò la classe dei pesci elasmobranchi (gli attuali squali). Invece alcuni pesci che avevano sviluppato uno scheletro osseo formarono la classe dei pesci teleostei (i pesci comuni). Dai pesci ossei derivarono tutti i vertebrati terrestri. Le terre emerse erano abitate solamente da piante e invertebrati quando comparvero i primi anfibi. Come Disegnare Un Pesce Essi discendono dai pesci che, nelle zone paludose, si abituarono a respirare l’ossigeno dall’aria. Circa 300 milioni di anni fa, dagli anfibi derivarono però nuovi vertebrati, i rettili, le cui uova contenevano tutti i liquidi necessari alla crescita dell’embrione ed erano protette da un guscio impermeabile.

  1. Essi si impadronirono della terra ferma, divenendo enormi dinosauri.
  2. Gli uccelli e i mammiferi trassero origine da due diversi gruppi di rettili.
  3. I primi derivarono da un rattile alato l’Archeopterix, vissuto circa 180 milioni di anni fa, esso ha costituito l’anello di congiunzione fra le due classi di vertebrati.

I mammiferi apparvero circa 230 milioni di anni fa, erano piccoli animali notturni che poi si sostituirono ai rettili. Un’importanza particolare ebbe il fatto che essi svilupparono un nuovo organo, la placenta, che permette all’embrione di crescere all’interno del corpo materno.

  1. Le ere geologiche Era Arcaica 4000- Origine della vita.3500- Primi organismi unicellulari documentati dai fossili.1300- Comparsa delle cellule eucariote.1000- Primi organismi pluricellulari.
  2. Era Paleozoica 600-I mari si popolano di numerose specie di invertebrati.500-Nei mari compaiono i primi vertebrati.450-I vegetali e poi gli animali cominciano a colonizzare le terre emerse.400-Nei mari compaiono i pesci moderni, sui continenti gli anfibi.400-300-I continenti si ricoprono di foreste di felci e di altre piante oggi estinte.

Diffusione degli insetti e degli anfibi.300-Hanno origine i rettili. Era Mesozoica 230-190-Hanno origine i mammiferi e le prime piante con fiori (le gimnosperme).230-65-E’ l’era dei rettili, che si diffondono in ogni ambiente.180-Hanno origine gli uccelli e le piante angiosperme.65-Si estinguono improvvisamente i dinosauri e molto altre specie animali e vegetale Era Cenozoica 70-50-Compaiono carnivori e i primati.65-2-E’ l’era dei mammiferi, che si diffondono in ogni ambiente.50-30-Compaiono molti mammiferi erbivori.20-10-Compaiono i cetacei.