Come eliminare l’odore di pesce in cucina – La prima cosa importante da fare per eliminare l’odore di pesce, è quella di rimuovere ogni traccia di cibo avanzato, ossia le lische e le teste. Gettate quindi tutti i resti in un sacchetto ben sigillato e ponetelo su un balcone, in modo da lasciare gli odori fuori casa.
A questo punto lavate le stoviglie, riempiendo la vasca del lavello con acqua ben calda, detersivo dei piatti e due cucchiai di bicarbonato di sodio, ottimo per cancellare gli odori e detergere la superficie. Qualora aveste una lavastoviglie, riponete tutto all’interno. Successivamente cospargete l’interno con una dose di bicarbonato, e infine programmate il lavaggio più lungo.
Se avete cucinato sui fornelli e avete utilizzato la cappa, dovrete necessariamente detergere quest’ultima. Smontate la cappa e sostituite il panno assorbi-odori o lavatelo bene in acqua bollente, detersivo per piatti e bicarbonato. Pulite poi, con un mix di bicarbonato, limone e una dose di detersivo le altre superfici come la piastre della cucina e i pavimenti, in quanto durante la cottura il vapore e gli odori incidono su tutto.
- Infine sciacquate bene.
- Se ci sono incrostazioni, strofinate con una spugnetta abrasiva.
- Per eliminare l’odore di pesce in casa, potete anche far bollire una pentola di acqua contenente buccia di mandarino e chiodi di garofano, oppure usare qualche rametto di rosmarino.
- Lasciate il recipiente riposare in cucina e se serve in sala da pranzo: il profumo delle erbe eliminerà l’odore persistente di pesce.
: Come eliminare l’odore di pesce in cucina
Come far andare via l’odore di pesce dal forno?
Per pulire ed eliminare qualsiasi traccia di pesce e naturalmente l’odore, strofiniamo tutte le superfici con un panno in microfibra imbevuto di aceto e acqua. Dopo, mettiamo un contenitore pieno di aceto con qualche fetta di limone al centro del forno per tutto il giorno o tutta la notte.
Come cucinare senza fare odore?
Cucinare senza cattivi odori Cucinare può essere un momento in cui rilassarsi e dedicarsi al buon cibo e alla buona cucina. Cucinare significa inventare, creare, assaggiare e sperimentare sempre cose nuove e diverse. Chi ama stare ai fornelli, però, sa anche che spesso cucinare vuol dire combattere contro odori sgradevoli che alcuni alimenti o alcuni metodi di cottura posso sprigionare per tutta la casa, rendendo l’aria degli ambienti poco piacevole, seppur per un periodo di tempo limitato.
- Un ingrediente versatile che in cucina si utilizza per condire la pasta, che serve come base per gustose salse e che si accompagna egregiamente a piatti di carne e pesce come contorno: stiamo parlando dei broccoli.
- Buonissimi anche semplicemente conditi con olio extravergine di oliva a crudo e qualche goccia di limone, i broccoli sono croce e delizia di chi cucina ma che evitano spesso di cucinarli per non sentire le lamentele dei componenti della famiglia che implorano un cambio d’aria immediato.
- Come fare allora se proprio, come è giusto che sia, non volete rinunciare a mangiare questo buonissimo ortaggio ?
- Un metodo valido ed efficace esiste per evitare che la casa si impregni di quell’odore tipico dei broccoli cotti e noi oggi vi sveleremo di che si tratta.
In genere, i broccoli si cucinano con il metodo di oppure vengono bolliti in acqua salata. In entrambi i modi, avrete la possibilità di ovviare al problema dell’odore semplicemente utilizzando alimenti che lo allontaneranno in maniera efficace. Se cuocete i broccoli al vapore, potete aggiungere 2 foglie di alloro all’acqua, il suo forte odore aromatico riuscirà a sovrastare quello dei broccoli e voi avrete risolto il problema.
- Se fate i, invece, potrete aggiungere all’acqua una patata e comunque unire anche le 2 foglie di alloro usate per la cottura al vapore.
- Se invece volete preparare come contorno i, vi basterà aggiungere alla preparazione 2 foglie di alloro o il succo di ½ limone.
- A cottura terminata, poi, potrete lasciare sobbollire in un pentolino 300 ml di acqua con un’aggiunta di succo di limone e altre 2 foglie di alloro.
- Per allontanare i cattivi odori in cottura, sarà molto utile anche lavare la verdura con un’emulsione preparata con acqua a temperatura ambiente e aceto.
- Adesso che sapete come ovviare a questo problema, avete il via libera per cucinare i broccoli.
Il cavolfiore, proprio come i broccoli, è un alimento molto buono, che si presta a mille preparazioni ma che in cottura sprigiona un odore un pochino sgradevole. Però, ad un buon contorno di, alla ricetta gustosa del per una cena veloce, come contorno magari a un buon filetto di salmone, proprio non si può rinunciare.
Come rimediare allora? Anche in questo caso, la soluzione arriva da alimenti che sono sempre presenti nelle nostre dispense e nelle nostre case. Se fate bollire il cavolfiore, potete aggiungere in pentola 2 cucchiai di aceto : starà a voi scegliere se utilizzare l’aceto di mele o l’aceto di vino, entrambi riusciranno ad allontanare il forte odore del cavolfiore.
Se lo cucinate con la pentola a pressione, invece, potete irrorare la mollica di una fetta di pane con l’aceto e sistemarla sul coperchio, accanto alla valvola. Anche il latte, aggiunto all’acqua di cottura del cavolfiore riuscirà a coprire il suo odore senza minimamente intaccarne il sapore. La preparazione di un menu a base di pesce dà sempre grandi soddisfazioni. Dai risotti, alle lasagne di mare, dal pesce all’acqua pazza, ad un buon, la tavola si arricchisce di uno squisito sapore di mare che conquista e seduce. La bontà degli ingredienti, accomunata alla maestria di chi si mette ai fornelli, dunque, riuscirà a trasformare una semplice materia prima come il pesce in piatti deliziosi da gustare in compagnia.
- Cosa fare allora per prevenire questo problema ed evitare che, anche a distanza di ore, quando la digestione ha ormai fatto il suo corso, l’odore di pesce torni a ricordare per filo e per segno il menu del pranzo o della cena?
- Gli espedienti e i trucchi speciali per evitare che l’odore del pesce vi invada l’appartamento sono tanti.
- Se state cucinando un risotto di mare o un pesce in padella, potete far sobbollire in un pentolino 30 ml di acqua con qualche goccia di estratto di lavanda, addizionando il composto con il succo di ½ limone.
- Tuttavia, anche nel caso del pesce, potete utilizzare l’aroma dell’alloro, sempre particolarmente efficace nella lotta ai cattivi odori in casa.
- Se cuocete un pesce in padella o, ancora, un filetto di pesce spada o un salmone ai ferri, potrete utilizzare l’alloro in diverse maniere.
Sfregatelo sui filetti di pesce prima di metterli sulla piastra rovente e spezzettatelo sulla griglia; oppure, mettete 2 o 3 foglie di alloro in un pentolino e lasciate bollire per tutta la cottura, e anche oltre. L’odore di pesce scomparirà.
- Se cuocete il pesce in forno, mettete nel forno stesso una piccola pirofila, riempitela con una soluzione di acqua e aceto, emulsionata con 2 foglie di alloro, e lasciatela sul ripiano più basso del forno durante tutta la cottura,
- Se dovete preparare dei filetti di pesce bollito, potete immergerli preventivamente in una ciotola con acqua e aceto : questo permetterà alle carni del pesce di mantenersi particolarmente sode e bianche e scongiurerà il problema del cattivo odore durante la cottura.
- Inoltre, dovrete avere cura di controllare periodicamente, da un tecnico specializzato, la vostra cappa per assicurarvi che i filtri riescano ad assorbire bene i fumi.
- Infine, è sempre utile ricordare che molto efficace è cucinare i cibi che hanno un odore particolare o intenso con le finestre aperte e con la porta che separa la cucina dagli altri ambienti accuratamente chiusa.
- Anche il bicarbonato, un prodotto dalle innumerevoli proprietà, è un ottimo rimedio contro i cattivi odori ed è efficace soprattutto per pulire il forno e rimuovere i residui alimentari che potrebbero dar luogo a sgradevoli odori.
Inoltre, il bicarbonato è un ottimo prodotto, molto utile per l’assorbimento degli odori in cucina. Ecco il trucco, semplice e veloce : sistemare in una ciotola accanto al piano cottura un po’ di bicarbonato che impedirà il diffondersi degli odori sgradevoli. Le uova in cucina sono la base per tantissime ricette : dagli antipasti ai primi, dai secondi ai dolci, le uova sono imprescindibili in moltissime preparazioni che rientrano nella quotidianità gastronomica di ogni famiglia. Spesso, però, dopo aver cotto le uova al tegamino o aver preparato un uovo fritto, o dopo aver mescolato le uova all’impasto di una torta, in cucina rimane spesso quell’odore sgradevole che è difficile da mandare via.
- Come rimediare? Se cuocete un uovo in camicia, non avrete nessun problema legato agli odori sgradevoli aggiungendo 1 cucchiaio di aceto all’acqua di cottura,
- L’odore di aceto non si sentirà né durante la cottura, né dopo.
- Per evitare che l’odore di uovo si senta dopo la preparazione di un dolce, invece, prima di utilizzare i tuorli bucateli con uno stuzzicadenti e spingeteli fuori dalla loro membrana, la responsabile principale del cattivo odore.
Tra i suggerimenti, anche quello facile di avere sempre cura di lavare le stoviglie e gli utensili utilizzati per la preparazione delle ricette con le uova in maniera corretta e approfondita. Riempite una vaschetta con acqua non calda, aggiungetevi un bicchiere di aceto e prodotti neutri di qualità.
- Il calore dell’acqua potrebbe fissare l’odore poco gradevole sulle stoviglie, ed è per questo che è importante che l’acqua sia fredda.
- Potrete così mangiare tranquillamente senza che l’odore di uovo si ripresenti durante i pasti successivi.
- Lavate con questo metodo anche i fornelli e il fondo delle pentole.
Acqua e aceto saranno utili anche per una perfetta pulizia della lavastoviglie. La frittura, qualunque alimento essa riguardi, è sempre una preparazione amata da tutti. Una consistenza croccante, un sapore intenso e avvolgente e chiunque è conquistato. Si può friggere davvero di tutto: se siete amanti della carne e delle frittura, non potrete rinunciare a gustose,
- Se vi piacciono i dolci,, bomboloni e frittelle di riso saranno per voi irresistibili.
- Se amate il cibo da strada, vorrete provare almeno una volta a preparare in casa gustosi ripieni.
- Non potrete mai dire di no a una frittura di pesce di paranza.
- Come fare però con il terribile odore di frittura che riuscirà ad invadere anche gli angoli più remoti di casa vostra? Ci sono tante idee, quindi niente paura, potete dare libero sfogo alla vostra golosità.
La prima cosa da fare è aprire le finestre e, nonostante l’aria pungente di una fredda giornata invernale, resistere e cucinare senza temere la bassa temperatura. Mentre la padella per il fritto occupa un fornello, voi sistemate un pentolino su un altro fornello, riempitelo di acqua e aggiungetevi spezie e odori: molto efficaci il rosmarino, l’alloro e una stecca grande di cannella o un baccello di vaniglia aperto per il senso della lunghezza.
- Anche i fondi di caffè sono molto efficaci perché assorbono gli odori: mettetene qualcuno in angoli nascosti della vostra cucina, vi aiuteranno a coprire l’odore di fritto.
- Inoltre, per evitare il più possibile un odore sgradevole in cucina, scegliete sempre per le vostre fritture, dolci o salate che siano, un olio di arachidi,
- E, dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo, qualunque cosa voi stiate cucinando, qualunque odore sgradevole voi vogliate eliminare dalla vostra cucina, prendetevi del tempo e preparate gustosi biscotti da cucinare al forno, oppure una crostata, o una golosissima : oltre a fare la felicità di tutta la famiglia, regalerete alla casa un irresistibile profumo di dolce che si diffonderà per tutti gli ambienti e i cattivi odori saranno solo un lontano ricordo.
: Cucinare senza cattivi odori
Perché il pesce puzza tanto?
L’odore intenso di cui il pesce, soprattutto di mare, si impregna dopo la cattura deriva dalla trimetilammina, un composto organico altamente volatile contenente azoto. Questa molecola si forma per l’azione di microrganismi presenti su pelle e squame, che col passare del tempo degradano le cellule.
Per averne abbastanza da dar fastidio bastano anche meno dei fatidici tre giorni. Antidoti. Per limitare l’impatto sgradevole di queste molecole, la gastronomia ha da sempre fatto uso di preparazioni a base di sostanze acide. Come la lessatura del pesce in court bouillon, un brodo ristretto preparato con acqua salata, sedano, carota, cipolla e vino, aceto o succo di limone; oppure la cottura in umido al pomodoro, tipica della tradizione mediterranea, le preparazioni in carpione o più semplicemente il limone come condimento.
Infatti, la trimetilammina diventa solubile in presenza di acidi, perdendo la volatilità che la fa giungere fino ai nostri recettori olfattivi. Fotogallery 30 trucchi per conservare il cibo più a lungo Per far maturare più velocemente i pomodori conservateli con la frutta: l’etilene accelererà il processo. Quelli già giunti a maturazione andrebbero lasciati a temperatura ambiente, lontani da fonti di calore dirette, col picciolo rivolto verso l’alto (meglio se ancora uniti in un grappolo). Le banane fanno parte dei cosiddetti “frutti climaterici”: frutti, cioè, che continuano a maturare anche dopo essere stati staccati dalla pianta e che nella fase finale della maturazione aumentano la produzione di etilene. In un’ora un chilo di banane lasciato a una temperatura di 15 °C produce 5 microlitri di etilene, e ne bastano pochi microgrammi per accelerare il processo di annerimento dei frutti. Un foglio di carta da cucina o un tovagliolo di carta (da sostituire ogni tanto) assorbiranno l’umidità dell’insalata aiutando a conservarla più a lungo. In ogni caso, una volta acquistata toglietela dal sacchetto di plastica e riponetela, insieme alla carta assorbente, in un’insalatiera o in una busta di carta: la plastica fa aumentare la condensa. Foto: © Photo by planningqueen, Flickr Adv Le fragole? Ecco un consiglio per evitare di buttarne in pattumiera interi cestini. Preparate in un’insalatiera una soluzione con 10 parti d’acqua e una di aceto bianco o di mele. Tuffateci le fragole, mescolate qualche volta, scolate e risciacquate. L’aceto eliminerà batteri e muffe, e la frutta durerà quasi due settimane (senza sapere di aceto, poiché la soluzione è molto diluita). Messe in un paio di vecchi collant (puliti!) e appese in un luogo asciutto, fresco e buio, come un armadio o una soffitta, le cipolle dureranno fino a 8 mesi. Inseritele una a una nelle “gambe” delle calze, e separate un ortaggio dall’altro con un nodo. In ogni caso, tenete le cipolle della dispensa lontano dalle patate: i gas prodotti dalle prime fanno germogliare le patate più velocemente. Potrete riunirle in cottura, magari all’interno di una frittata. Foto: © Photo by mrhayata, Flickr Adv Suggerimento: conservare le patate accanto alle mele, rimarrano più a lungo senza germogli (fino a 2 mesi). Su questo punto, però, non tutti sono d’accordo: alcuni esperimenti scientifici hanno dimostrato che l’etilene, un gas inodore prodotto dalle mele durante il processo di maturazione, fa germogliare le patate più velocemente. Foto: © Photo by McBeth Per mantenere gli asparagi freschi e croccanti più a lungo vanno tenuti come i fiori: tagliate di un centimetro i gambi, e riponete l’intero “mazzo” in un vaso pieno d’acqua fresca. Così come sono potete metterli in frigorifero, magari coperti da una busta di plastica. Lo stesso metodo di conservazione si può sfruttare anche per mantenere fresche le piante aromatiche in foglia – come basilico, prezzemolo, coriandolo ed erba cipollina – appena acquistate. A meno che non decidiate di coltivarle direttamente in vaso, sul balcone. Foto: © Photo by Bernie, Flickr Adv L’aglio. In genere se ne usa poco per volta, e conservato per settimane in frigo rischia di germogliare. Per farlo durare più a lungo, gli esperti consigliano di tenerlo al riparo dalla luce in un luogo fresco e asciutto, che abbia una temperatura intorno ai 10 °C (per esempio, in una cantina). Le aromatiche dalla foglia più “carnosa”, come il timo, possono essere appese ed essiccate al sole in estate, per poi essere sgranate e conservate in barattoli di vetro durante il resto dell’anno. Foto: © Photo by cookbookman17, Flickr Disponeteli sempre in bella vista nella parte centrale del frigorifero. Sarà più facile ricordarsi che, prima di aprire qualcosa di nuovo, occorre finire quelli. Si stima che per ogni consumatore di Europa e Nord America finiscano in pattumiera, ogni anno, dai 95 ai 115 chili di cibo, Così come la carne, il pesce deve essere riposto nella parte più fredda del frigo (in genere il comparto più basso). Dopo averlo eviscerato e lavato, sistematelo negli appositi sacchetti da frigorifero e consumatelo entro 24 ore. Altrimenti, meglio congelarlo. Foto: © Photo by Alizée VAUQUELIN, Flickr Tenete da parte i barattoli delle conserve sott’olio e delle marmellate: saranno un ottimo contenitore per gli avanzi, molto più adatti alla conservazione rispetto alle classiche vaschette di plastica: il vetro, a differenza della plastica, è un materiale non poroso e tende a non assorbire odori e colori dei cibi. Foto: © Photo by Chiot’s Run, Flickr Interi e freschi i porri marciscono in fretta. Ma se li tagliate e li mettete in una bottiglia di plastica da mezzo litro, potrete facilmente congelarli, e utilizzarne nelle giuste quantità ogni volta che vi servono. Foto: © Photo by ammanteufel, Flickr Adv I broccoli andrebbero consumati entro pochi giorni dall’acquisto, perché sono ortaggi che “respirano” – cioè consumano ossigeno e zuccheri per produrre nutrienti utili alle proprie cellule – molto velocemente. Per prolungare la loro vita, può essere utile avvolgerli in un foglio di alluminio, o in una pellicola che li isoli dall’atmosfera, limitando il contatto con l’ossigeno e rallentando di fatto la respirazione. Cercate di comprarli a piccole dosi, mano a mano che vi servono, evitando scorte eccessive che ammuffiranno facilmente. Avvolgeteli nella carta oleata di confezionamento, separati per tipo, e riponeteli nella parte del frigo più adatta a prevenire essicazione, eccesso di calore o di freddo. Una volta aperta la confezione, il parmigiano va conservato in frigo a una temperatura di 4-8 °C, possibilmente al riparo da cibi particolarmente odorosi (la parte grassa del formaggio tenderà ad assorbire gli odori). Lo si può lasciare avvolto in una pellicola per alimenti, controllando che il frigo non sia eccessivamente ventilato e mantenga il giusto grado di umidità, ma per una conservazione migliore sono più indicati la carta o la stoffa. Se state per congelare le erbe aromatiche, potete optare per una soluzione molto pratica (che farà storcere il naso ad alcuni “puristi” della cucina): inserite ciuffetti di basilico, prezzemolo o altre aromatiche in foglia in un dito o due di olio, e congelate. Ricaverete pratici “cubetti” da utilizzare per condire al momento qualunque piatto. Foto: © Photo by maizers, Flickr Tenute in freezer, le radici di zenzero saranno più facili da grattuggiare e pelare al momento opportuno, perché meno fibrose di quando lo zenzero è fresco. Unico inconveniente: una volta congelate, saranno difficili da tagliare. Se dovete farlo, meglio dividerle in pezzi prima di riporle in congelatore. Foto: © Photo by jimlightfoot26, Flickr Il classico sacchetto di plastica farebbe inumidire eccessivamente i funghi che ammuffirebbero. Conservateli in una busta di carta, riposti in frigorifero o in un altro luogo fresco e asciutto. I funghi hanno zero calorie? E perché quelli velenosi hanno colori vivaci? Foto: © Photo by gorgeoux, Flickr Adv Il pane fresco andrà conservato in un sacchetto di carta, o all’aria (al massimo coperto da un panno pulito): in ogni caso, a una temperatura di circa 20 °C, e in un luogo asciutto. I sacchetti di plastica sono adatti al pane in cassetta, che contiene conservanti e difficilmente ammuffisce.
Mentre il pane cotto in forno, tenuto direttamente nella plastica o in frigorifero, tenderà a diventare gommoso e ad ammuffire più facilmente. Meglio, se lo si vuole conservare per due o tre giorni, avvolgerlo prima in un sacchetto di carta (che ne assorbirà l’umidità) e poi nella plastica, che lo terrà al riparo dall’aria.
Oppure, lo si può congelare, dopo averlo tagliato a fette e aver rimosso tutta l’aria dai sacchetti da freezer. Quando è nato il pane? Da dove viene il lievito usato per prepararlo? Perché dopo poche ore diventa secco? Foto: © Photo by M. Martin Vicente, Flickr Una mela ammaccata contagerà le altre più facilmente, poiché l’etilene viene prodotto in grandi quantità quando un frutto è sottoposto a stress e traumi (come una botta): consumatela per prima, dopo aver rimosso la parte scurita e ossidata.10 consigli per non far marcire frutta e verdura Foto: © Photo by mbeo, Flickr Conserva il latte nella parte intermedia del frigo e non nell’anta laterale, dove rischia di prendere calore ogni volta che apri lo sportello. Foto: © Photo by adamkempa, Flickr Adv Un buon modo per utilizzare la frutta secca, e non lasciarla abbandonata per ere geologiche in qualche anta della dispensa, è arrostirla nel forno non appena comprata, lasciarla raffreddare e stiparla in barattoli. Sarà così pronta all’uso ogni volta che vorrete utilizzarla in qualche ricetta. Foto: © Photo by Rex Roof, Flickr La temperatura ideale di conservazione delle uova in frigorifero è di 4-5 °C, pertanto meglio evitare di tenerle nella porta del frigo, dove alloggia l’apposito contenitore, e riporle nel ripiano più alto, dove staranno più al fresco. Conservatele nel contenitore d’acquisto, e non a contatto con altri cibi per scongiurare il rischio di contaminazione degli alimenti con il batterio della salmonella, che si può annidare sul guscio. I tappi e le estremità superiori delle bottiglie di plastica possono essere riutilizzati per chiudere i sacchetti per alimenti in modo ermetico. Foto: © Photo via salubriousexclamation.com Adv Cerca di tenere il tuo frigo ordinato: nei cassetti in basso, riponi frutta e verdura; nei ripiani più bassi, quelli più freddi, puoi tenere carne e pesce, e prodotti deperibili come i salumi o i formaggi freschi. Nello spazio più in alto puoi tenere formaggi stagionati e cibi cotti, e le bibite nello sportello.
Evita di tenere il frigo troppo pieno: l’aria fredda non riuscirebbe a circolare e ciò potrebbe compromettere la conservazione del cibo. Inoltre, faresti fatica ad accorgerti di ciò che hai e rischieresti di far scadere gli alimenti. Tieni i cibi cotti separati da quelli crudi, per evitare contaminazioni batteriche; e cerca di non sostare a lungo davanti al frigorifero aperto.
Foto: © Photo by Bitch Cakes, Flickr Si possono congelare carne e pesce freschi, frutta e verdura (a patto che non si tratti di ortaggi troppo acquosi come pomodori, insalata, cetrioli, banane o pesche, o – ancora – di patate), cibi cotti, sughi, pane. Una volta scongelato, è bene non ricongelare, per scongiurare contaminazioni batteriche e perdita di sostanze nutrienti, Ricordati di pulire il frigo regolarmente (va benissimo una miscela, atossica e disinfettante, di acqua e aceto, o acqua e bicarbonato), e asciugalo con attenzione dopo il lavaggio: il cibo resisterà più a lungo. Assicurati che non si formi ghiaccio alle pareti, ed effettua regolarmente le operazioni di sbrinatura.
Come profumare interno mobili cucina?
Rimedi Chimici – A volte, dipendere solo dai rimedi naturali potrebbe non essere sufficiente. Soprattutto se il tuo mobile da cucina è in pessime condizioni e non risponde a soluzioni più semplici, qualunque cosa tu faccia, il cattivo odore non sembrerà svanire.
- In questo caso puoi mescolare 1 pinta di olio minerale con una tazza di alcol denaturato.
- Usando un panno per la pulizia, pulisci accuratamente l’esterno e in particolare l’interno dei mobili della cucina.
- Ciò contribuirà a eliminare il cattivo odore quasi immediatamente e a prevenire eventuali odori futuri.
Preserva i mobili della cucina e aggiunge anche un ulteriore livello di protezione per i nuovi batteri. Se i rimedi naturali sopra menzionati non funzionano, è tempo di cercare una soluzione più forte. Va tenuto presente che si dovrebbe provare il seguente rimedio solo quando tutti gli altri trattamenti iniziali non hanno funzionato e si sono rivelati inefficaci.
- Un approccio molto più robusto ed efficace è usare la candeggina.
- Versa una certa quantità di candeggina in un contenitore a bocca aperta e poi, con l’aiuto di un panno per la pulizia, immergila nella candeggina e poi strofina accuratamente sia l’interno che l’esterno dei mobili della cucina.
- Un consiglio molto più sicuro e ingegnoso è usare l’aiuto di un flacone spray e spruzzare la candeggina all’interno e all’esterno dei mobili della cucina.
Lascia che la candeggina si impregni negli armadietti della cucina per almeno 15 minuti. Quindi, usa una spugna per pulire le superfici degli armadietti della cucina. Quando maneggi la candeggina, assicurati di indossare vestiti e guanti vecchi. Se il forte odore di candeggina ti irrita, puoi aggiungere alcune gocce di qualsiasi olio essenziale nel contenitore o nel flacone spray per mitigare leggermente l’odore aspro.
Come profumare lavandino cucina?
Si prepara un composto con sale grosso, chiodi di garofano, foglie di malva e un cucchiaino di bicarbonato. Si versa nello scarico e si lascia agire per circa 40 minuti dopo di che si lascia scorrere acqua calda. L’operazione è da ripetere più volte fino a quando lo scarico è libero.