Tra i trucchi per far mangiare il pesce ai bambini, c’è quello di scegliere i condimenti giusti : maionese, salsa alle erbe sono compagni perfetti di pesci come nasello, platessa e merluzzo; per smorzare il sapore caratteristico del salmone, aggiungere una crema di patate o di spinaci.
Come nascondere il sapore del pesce?
Spezie e erbe aromatiche sono un ottimo aiuto per insaporire il pesce e lo rendono ancora più invitante e appetitoso. A seconda del tipo di pesce che dovete cucinare, potete scegliere spezie ed erbe aromatiche diverse. Lo zenzero, spezia dal sapore pregiato e vivace, si adatta particolarmente al carpaccio e alle tartare, il cui sapore deciso acquista ancora più personalità, per un tripudio di gusti davvero irresistibile.
- I crostacei insaporiti dalle giuste spezie e erbe aromatiche, acquistano un sapore squisito, che ne esalta tutta la bontà.
- Ad esempio, i gamberi vanno impreziositi con l’ erba cipollina o con la mentuccia,
- Vongole e cozze diventano ancora più saporite se condite con un’emulsione di succo di limone e un trito di prezzemolo e aneto, a cui va aggiunta una spolverizzata di peperoncino o di pepe nero macinato al momento.
L’ aneto da solo, invece, rende saporito il carpaccio di pesce crudo e anche il salmone. Tonno, sardine, acciughe e il pesce azzurro in generale, sono buonissimi se insaporiti con tre ingredienti in particolare: l’ aglio, il succo di limone e il prezzemolo.
Il tonno, in particolare, se cercate un condimento alternativo, diventa una vera delizia se insaporito con una salsa aromatica composta da menta, basilico, coriandolo e scorza di buccia d’arancia. Sogliola e merluzzo sono perfetti se accompagnati da un tocco di erba cipollina e coriandolo, Per condire il pesce spada provate un composto a base di menta, timo, salvia e origano e, se volete, aggiungete qualche cappero.
Mescolate gli ingredienti in una terrina, aggiungendo anche 1 cucchiaio di olio extravergine d’ oliva einsaporite i tranci uno ad uno. Solo per voi, una ricetta davvero speciale: il branzino alle spezie, Delicatissima e raffinata, questa ricetta irresistibile porterà in tavola gusto e bontà.
Per due persone vi serviranno: 200 g di filetto di branzino; 200 g di patate; 160 g di riso; ½ panetto di burro; 1 cucchiaino di semi di coriandolo; 1 cucchiaino di cannella in polvere; 150 g di finocchio; 1 cucchiaino di semi di sesamo; ½ cucchiaino di sale; una punta di pepe rosa. Pelate, tagliate e fate lessare le patate insieme al finocchio precedentemente lavato e tagliato.
Dopo averli scolati, metteteli in un robot da cucina (va bene anche il passaverdura) e tritate fino a ottenere un composto omogeneo. Salate e pepate e con il composto ottenuto realizzate con le mani due polpette della stessa dimensione. Mettete a cuocere il riso e, dopo che ha raggiunto il punto di ebollizione, fatelo cuocere per 7 minuti.
- Nel frattempo, in una padella fate rosolare il burro, aggiungendo anche il coriandolo tritato, la cannella e i semi di sesamo, cuocete a fuoco dolce e aggiungete anche le fettine di branzino, cucinando 2 minuti per lato.
- Passato questo tempo, non vi resta che sgranare il riso e saltarlo in padella per un paio di minuti insieme al burro e alle spezie.
Servitelo in un piatto di portata insieme alle morbide polpette di finocchio e patate, un filo di olio a crudo e una spolverizzata di aneto.
Qual è il pesce migliore da dare ai bambini?
Quali pesci scegliere per i bambini? – Come abbiamo appena visto il pesce è un alimento che dovrebbe essere introdotto nell’alimentazione fin da subito. Per i bambini piccoli generalmente si predilige il per il gusto delicato. Sogliola, merluzzo, platessa e nasello rendono la vita dei genitori un pochino più semplice.
Il pesce azzurro e il salmone sarebbero da preferire perché ricchi di Omega3, ma il gusto è piuttosto deciso. Per questo è difficile farli mangiare nei primi anni di vita. Di solito sono apprezzati dai bambini più grandi. Il merluzzo è perfetto per i bambini piccoli grazie al gusto molto delicato, Ti consiglio di provare con questo pesce, solitamente viene accettato più facilmente.
In caso di rifiuto al primo tentativo l’importante è non demordere e educare gradualmente il bambino al gusto del pesce. L’ideale è mangiare pesce almeno 3 o 4 volte la settimana, Se puoi, prendi il pesce fresco e cucinalo in maniera semplice. Evita grigliate di pesce e fritture.
Come iniziare a mangiare il pesce?
Una volta scelto il pesce, è necessario lavarlo e pulirlo prima di iniziare a cucinarlo. Nel caso dei crostacei ad esempio: afferrare la testa dello scampo (o gambero) con la sinistra e con la destra staccare via la parte addominale. Per sgusciare le code, aprirle tagliandole con le forbici al centro o lungo i lati.
Quante volte a settimana i bambini devono mangiare il pesce?
Quali pesci sono più adatti ai bambini? Il pesce è un alimento molto importante per i bambini e i nutrizionisti ne consigliano il consumo per almeno due volte a settimana, ritenendo salutare, ricco di sostanze nutritive e capace di rafforzare le difese immunitarie per prevenire numerose malattie.
L’introduzione del pesce nella dieta del bambino, appena terminato lo svezzamento è quindi indicata per diversi motivi, legati alle tante proprietà benefiche che questo ha e al fatto di dover abituare il piccolo ad un alimento che se introdotto in età troppo adulto potrebbe risultare sgradito, provocando un grave deficit alimentare.
Le proteine contenute del pesce sono di ottima qualità e di quantità solo di poco inferiore a quelle contenute in analoghe quantità di carne (basti pensare che in 100g di merluzzo ci sono fino a 17g di proteine, mentre in un etto di vitello ce ne sono 20, quindi soltanto 3g in più), contenendo inoltre degli amminoacidi che il corpo umano non è in grado di produrre autonomamente.
Il pesce inoltre è molto ricco di vitamine, alcune delle quali, soprattutto quelle del gruppo D, sono molto importanti per rendere più solide le ossa dei bambini in quanto facilitano l’assorbimento del calcio, mentre altre, soprattutto quelle del gruppo B, sono fondamentali per il corretto funzionamento della tiroide, soprattutto nei primi anni di età, e per la protezione della vista e dei tessuti.
Oltre alle vitamine il pesce contiene molti altri elementi importanti per il corretto funzionamento del nostro organismo, come il fosforo, lo iodio, il ferro e il fluoro. Nei bambini inoltre, vista la sua ricchezza di grassi polinsaturi che riducono il colesterolo e la presenza di trigliceridi nel sangue, aiuta lo sviluppo della vista e del sistema nervoso in quanto i grassi del pesce sono molto più assimilabili ai nostri rispetto a quelli della carne.
Tra questi ci sono i famosi Omega 3, che i pesci producono dal plancton di cui si nutrono, molto presenti soprattutto nelle specie provenienti dai mari più freddi, denominate solitamente pesce azzurro. Gli Omega 3, soprattutto nel periodo fetale e nei primissimi anni di vita svolgono un ruolo fondamentale, aiutando lo sviluppo del cervello e della retina.
Non tutti i pesci sono indicati però ad essere introdotti nella dieta del piccolo fin dai primi anni di vita:il primo criterio di scelta del pesce adatto per i nostri bambini va fatto in base alla digeribilità: è bene iniziare nei primi anni di vita con dei pesci più magri e più facilmente digeribili, come per esempio la sogliola e il merluzzo, per poi passare al branzino, all’orata e al palombo, mentre è meglio evitare il tonno e il salmone in quanto sono molto ricchi di grassi saturi.
Inoltre c’è da tener presente che generalmente i bambini non amano il pesce, sia per via delle spine che per via del suo odore e del suo sapore, molto più delicato di quello a cui sono abituati in quella fase della vita, pertanto è opportuno preparare dei piatti che in qualche modo ne camuffino la reale essenza, come delle polpettine o dei bastoncini impanati, utilizzando anche il limone o lo zucchero per modificarne un pò il sapore.
La sogliola, con il suo sapore molto delicato e la sua semplicità di preparazione, è uno dei piatti di pesce per bambini più comuni e può essere servita in diversi modi. Dopo averla lavata e spellata accuratamente (la pelle della sogliola è molto aderente alla lisca, specie quando è fresca, quindi occorre munirsi di un coltello molto affilato), riporla in un vassoio e infarinarla ed oliarla, per poi lasciarla cuocere in forno per circa 10 minuti a 180°, bagnandola anche con un pò di succo d’arancia.
Ma la sogliola può anche essere utile per la preparazione di deliziose polpettine, dopo averla tritata infatti è sufficiente mescolarla in una ciotola con mezzo dado sbriciolato, un pò di zucchero e un pò d’acqua. Dopo aver fatto a mano le polpettine, friggere con olio e farle sgocciolare prima di servirle.
Il merluzzo è un altro pesce molto utilizzato per i bambini, per via della sua leggerezza e del suo aspetto gradevole: può essere preparato per esempio con del formaggino, tra gli alimenti più graditi ai bambini, il latte e un pò di zafferano per profumarlo.
- Per la preparazione far sciogliere il formaggino in un pentolino con il latte per poi aggiungere i filetti di merluzzo, coprire il tutto con un con un coperchio e aspettare quattro o cinque minuti, aggiungendo un pò d’acqua se necessario.
- In alternativa con il merluzzo si possono preparare delle polpettine da cuocere in un brodo di pesce, in un pentolino nel quale avremo messo in precedenza un pò di cipolla, carota ed alloro, e un pò d’acqua.
Togliere dal fuoco il merluzzo dopo una mezz’ora e pulirlo e spellarlo con molta attenzione, per poi tritarlo e preparare le polpette in una ciotola con dell’uovo, dello zucchero e un pò di prezzemolo tritato. Versare poi il tutto nel nostro brodo bollente e aspettare che si completi la cottura.
- Il branzino o spigola è un pesce molto pregiato e può essere preparato con una purea di zucchine e patate, precedentemente cotte a vapore e frullate, insieme con del prezzemolo e del burro.
- Anche il branzino andrebbe cotto a vapore, per farlo risultare ancora più leggero e digeribile per i nostri bambini, prima di essere ricoperto dalla purea e da una noce di burro.
Un discorso diverso va fatto per il salmone, pesce dalle importanti proprietà nutrizionali che viene infatti utilizzato in un gran numero di omogeneizzati ma che è preferibile non somministrare a dei bambini al di sotto dei due anni per via dell’alto contenuto lipidico che ne può rendere complicata la digestione da parte di un organismo ancora in fase di sviluppo.
- Per quanto riguarda il salmone affumicato, per lo stesso motivo, sarebbe opportuno aspettare che il piccolo avesse almeno quattro o cinque anni.
- Arrivato all’età giusta, il salmone è un ottimo piatto per iniziare ad abituare il bambino ad un cibo da adulti, magari cotto in forno in modo da perdere un pò di grassi, con un pò di besciamella e una salsa cipollina per esaltarne il sapore.
Tra i pesci da evitare nei primi anni di vita quindi anche il pescespada, allo stesso modo sono da evitare anche tutti i molluschi ed i crostacei, in primo luogo per la scarsa digeribilità che hanno e in secondo luogo perchè, soprattutto i crostacei, hanno delle piccole parti dure che possono creare problemi inducendo al soffocamento.
- Anche il polpo è da evitare, così come le anguille, i lucci e la rana pescatrice.
- Un ultima questione è quella riguardante il fatto se sia meglio utilizzare per i propri bambini del pesce fresco oppure surgelato.
- Sebbene la cultura del pesce surgelato in Italia non sia tanto radicata, dato che le mamme e le nonne preferiscono sempre di gran lunga dare del pesce fresco ai propri pargoli, questo, se è stato surgelato bene, si fa addirittura preferire a quello fresco nel caso in cui non vi sia certezza sulla provenienza di quest’ultimo.
: Quali pesci sono più adatti ai bambini?
Cosa dare ai bambini che non mangiano pesce?
Frutta secca, ma non solo – Per fortuna ci sono diversi grassi della serie Omega 3 anche in alimenti di solito più graditi ai bambini: “L’acido alfa-linolenico è per esempio presente in noci e semi di zucca che, a parità di dosi, hanno tra l’altro più Omega 3 del pesce.
Sempre questa preziosa sostanza si trova anche nei piselli e in alcune verdure a foglia larga, come gli spinaci. Altri Omega 3, come Dha ed Epa, sono invece assicurati da pollo e tacchino, a patto che siano di provenienza biologica. E poi c’è l’olio di semi di lino, dal sapore magari poco apprezzato dai più piccoli, ma che contiene 2-2,5 g di Omega 3 per cucchiaino.
Il consiglio generale è quello di alternare fonti vegetali e animali, sapendo che l’apporto giornaliero raccomandato è di 1,5-4,5 g al giorno, a seconda di età e peso”, conclude la nostra nutrizionista. Ti potrebbe interessare: Alimentazione e gravidanza, scegli i grassi Omega 3 COME SOSTITUIRE IL SALMONE? CON LA GIUSTA PORZIONE DI QUESTI 5 CIBI 1) 3 noci sgusciate – 0,93 grammi di Omega 3; 2) 90 grammi di spinaci – 0,31 grammi di Omega 3; 3) 1 tuorlo d’uovo – 0,14 grammi di Omega 3; 4) 80 grammi di tacchino – 0,08 grammi di Omega 3; 5) 60 grammi di piselli – 0,06 grammi di Omega 3.
- Ricordate che 80 grammi di salmone fresco contengono 1,76 grammi di Omega 3.
- IL MENU TIPO.
- Colazione: 1 yogurt bianco con macedonia di frutta fresca e 2 mandorle + pane tostato con marmellate.
- Spuntino: 3 noci.
- Pranzo: 70 grammi di spaghetti conditi con pomodoro, 1/2 cucchiaio di olio a crudo e 1/2 di olio di semi di lino + 1 petto di tacchino al vapore + spinaci ripassati velocemente in padella.
Merenda : 1 coppa di mirtilli rossi. Cena: 1 piatto di crema di piselli con cereali + bietole al vapore + frutta fresca. GUARDA ANCHE LA GALLERIA FOTOGRAFICA:
Quali pesci evitare ai bambini?
Quali pesci i bambini devono evitare ? – Il salmone, il tonno, la trota, il pesce spada, ed il pesce d’allevamento deve essere evitato come sono da evitare i molluschi ed i crostacei a causa di una digestione difficile da parte del bambino.
Quale pesce a 1 anno?
Pesce e svezzamento: consigli utili per le mamme e i loro bebè Il pesce è uno degli alimenti fondamentali per i bambini fin dalla tenera età: è una fonte preziosa di nutrienti essenziali per la sua regolare crescita ed andrebbe privilegiato rispetto alla carne perché è più digeribile (in quanto più magro) ed è meno ricco di tessuto connettivo.
- Quando e come introdurre il pesce nello svezzamento E’ consigliabile inserire il pesce fin dall’inizio dello svezzamento (intorno al quinto mese) per garantire al vostro bimbo una fonte di benefici indispensabili al suo sviluppo.
- Occorre, però, iniziare con le varietà magre, perché meno allergizzanti, come platessa, merluzzo, salmone, trota e orata.
E’ indispensabile pulirlo con cura da eventuali spine e scegliere il tipo di pesce meno lavorato. Tra i nostri prodotti, potete trovare pesci di questa selezione pescati e congelati a bordo. In questo modo le proprietà organolettiche sono intatte e non subiscono processi di lavorazione.
- Insomma, sono reperibili in ogni momento per i vostri bimbi! Il pesce va inserito nella dieta del bebè prima come omogeneizzato, poi, fresco o surgelato, unito alla pappa e solo dopo gli 8 mesi come secondo, quindi da solo, accompagnato a un contorno di verdure.
- Se, però, il piccolo è a rischio allergie (per predisposizione biologica), è bene aspettare l’anno di età.
I gamberi e crostacei sono da evitare categoricamente prima dell’anno di età, perché possono rivelarsi alimenti allergizzanti e se il piccolo è predisposto possono provocare provocare reazioni avverse. Principi nutritivi del pesce Tra i nutrienti contenuti nel pesce fondamentali per lo sviluppo del vostro bimbo ci sono: 1) gli acidi grassi Omega 3 – proteggono l’apparato cardiovascolare, migliorano la vista e favoriscono lo sviluppo del sistema nervoso; 2) le proteine – quelle presenti nel pesce sono dette “nobili” ovvero ad alto valore biologico, in quanto contengono tutti i 21 aminoacidi (le unità-base delle proteine), compresi gli 8 (9 nel bambino) definiti essenziali che vanno introdotti con l’alimentazione poiché l’organismo non è in grado di produrli in quantità adeguate ai propri bisogni; 3) le vitamine – ritroviamo la A, importante per gli occhi, per la pelle e per la crescita; quelle del gruppo B, utili per la formazione dei globuli rossi e per un buon funzionamento del sistema nervoso e della vista; e la vitamina K utile per la coagulazione del sangue e per la salute di ossa e tessuti.4) lo iodio – il pesce è uno dei pochi alimenti presenti in natura che contiene lo iodio, un minerale che garantisce il buon funzionamento della tiroide che è fondamentale per la crescita, per lo sviluppo del sistema nervoso e per il metabolismo.
Come servire il pesce a tavola?
Come servire e mangiare il pesce secondo le regole del Galateo Per la cena della Vigilia, l’alimento sovrano che non può mancare sulle nostre tavole è il pesce, protagonista indiscusso nelle diete e in numerose ricette adatte a tutte le stagioni dell’anno.
- Sapevate che anche in questo caso il Galateo non permette errori? Allora impariamo insieme come servire e mangiare il pesce secondo le regole del bon ton a tavola.
- Come servirlo.
- Se il menù prevede sia carne che pesce, quest’ultimo va servito per primo,
- Per ogni commensale è opportuno affiancare al piatto le posate da pesce : esiste una tipologia di forchetta e di coltello che si distinguono da quelle comuni grazie a delle piccole tacche presenti sui lati.
La forchetta ha quattro denti che non sono tutti della stessa lunghezza, inoltre è più corta, più larga e più incavata rispetto a quella normale. Il coltello è meno affilato di quello normale, ha una struttura a paletta e la lama è larga e appuntita. Secondo il Galateo, il pesce va servito intero e successivamente sfilettato e pulito dalla padrona di casa o dai camerieri, se si è al ristorante.
Attenzione! I pesci di grandi dimensioni vanno serviti in piatti da portata ovali, così da contenere anche la coda. Come mangiarlo. Come prima cosa si inizia con il togliere la testa e la coda, spostandoli su un lato del piatto. Successivamente, se non si gradisce, si toglie la pelle aiutandosi con il coltello da pesce e si effettua un taglio al centro per aprire il pesce stesso.
Per concludere, si estrae la lisca mettendola a lato, vicino alla testa e alla coda. Una volta pulito, il pesce va mangiato con le apposite posate. Ancor meglio se si usa solo la forchetta, considerando che è una pietanza molto tenera! : Come servire e mangiare il pesce secondo le regole del Galateo
Quante volte l’uovo ai bambini?
Quante uova a settimana? – Quante uova a settimana è indicato dare considerando che in molte ricette è presente l’uovo nell’impasto? L’uovo viene spesso utilizzato sia come collante, sia sodo per arricchire paste o sformati di verdura. Va detto però che, volendo, sia nell’uno che, soprattutto, nell’altro caso, si tratta di quantità riducibili, se non addirittura eliminabili.
- Infatti, un tempo, le uova rappresentavano una sorgente di proteine diversa dai legumi, più a buon mercato e più facilmente reperibile rispetto alla carne, per cui arricchivano soprattutto i piatti della festa.
- Oggi le possibilità sono cambiate, ma anche le nostre conoscenze sui fabbisogni dell’infanzia, per cui rimane l’indicazione di mangiare 1 uovo alla settimana come secondo, ma nel bambino fino ai 3 anni si può tranquillamente salire anche a 2 uova alla settimana, dato che fino a quell’età il bambino ha bisogno di più grassi in generale e anche di una discreta quantità di fosfolipidi e colesterolo, necessari per una corretta costruzione del sistema nervoso.
Dopo i 3 anni non è male scendere ad 1 volta a settimana. Quanto al suo utilizzo nelle altre preparazioni, come sempre tutto dipende dalle quantità usate se si mette un uovo in mezzo chilo di carne per fare le polpette, delle quali il bambino ne mangerà (forse) una, non è il caso di preoccuparsi della quantità irrisoria di uovo presente nell’impasto di quella singola polpetta; diverso il discorso se si prepara una frittata di pasta o di patate, o una stracciatella.
- Queste raccomandazioni, nell’ottica di una alimentazione corretta, non valgono esclusivamente per i più piccoli ma anche per tutta la famiglia.
- Il parere del Prof.
- Vania su quante volte a settimana un bambino può mangiare le uova Un bambino le può mangiare anche 2-3 volte a settimana, tenendo conto, però, che ‘2-3 volte’ non significa sempre ‘2-3 uova’: a 6 mesi di età, infatti, la quantità ideale è di mezzo uovo, l’uovo intero si dovrebbe dare solo dopo i 2 anni, per la ormai ben nota ragione di non eccedere con l’apporto di proteine.
Però si può aumentare il numero delle volte, se ci si trova in una situazione in cui è difficile accedere, per condizioni economiche o ambientali, ad altre fonti di proteine ad alto valore come la carne, oppure nella dieta latto-ovo-vegetariana, in cui l’uovo è un elemento da privilegiare.
Come togliere l’amo dalla bocca del pesce?
Rimuovere un amo che un pesce ha ingoiato. – Il modo in cui gestisci questa situazione dipende da cosa intendi fare con il pesce. Se prevedi di rilasciare il pesce o di mantenerlo in vita per un altro motivo, dovrai fare molta attenzione a non danneggiare ulteriormente il pesce.
Se hai intenzione di uccidere il pesce comunque, non devi stare così attento quando lo rimuovi. Se hai intenzione di mangiare il pesce, rimuovi l’amo e l’intestino. È molto importante rimuovere l’amo prima di cucinare e mangiare il pesce. Se si cucina l’amo, lo strato di piombo che ricopre l’amo si scioglierà nel pesce e chiunque mangia il pesce correrà il rischio di avvelenamento da piombo.
Se non riesci a rimuovere l’amo senza uccidere il pescato, taglia il filo il più vicino possibile alla bocca del pesce. Fai scorrere la tua esca sul filo dell’amo in modo che il pesce sia in grado di nutrirsi regolarmente. Quindi, lascia andare il pesce.
- Il pesce avrà maggiori possibilità di sopravvivere se lasci l’amo piuttosto che esser dilaniato.
- Usa un paio di pinze a punta lunga o forbici per raggiungere la bocca del pesce.
- Questo strumento può darti una presa più precisa sull’amo e rimuove qualsiasi pericolo che il pesce morda il dito.
- Ruota lentamente il gancio nel modo in cui è arrivato.
Se il pesce non ha i denti aguzzi e l’amo è abbastanza basso, puoi estrarlo con le dita. Prova a usare le pinze per piegare l’amo lontano dal punto di ingresso. Se raddrizzi il’amo, potrebbe essere più facile estrarlo senza danneggiare il pesce. Puoi anche usare una pinza per smussare l’ardiglione.
Come eliminare il sapore forte dello sgombro?
Domande frequenti – Come eliminare il sapore forte dello sgombro? Il sapore forte dello sgombro può essere contrastato accompagnandolo con erbe aromatiche: cipolla, aglio, peperoncino e in alternativa vino o brandy.
Come togliere l’odore di pesce dai piatti?
Come mandare via l’odore di pesce da pentole, piatti, bicchieri, posate e utensili di cucina – Se avete maneggiato prodotti ittici senza indossare i guanti e sulle mani vi è rimasto il tipico tanfo, potete sfregarle con una pietra di allume di potassio, o impiegare altri rimedi particolarmente efficaci per mandare via la puzza di pesce dalla pelle.
Il segreto per eliminare l’antipatico sentore di pesce da stoviglie e utensili vari di cucina è un semplice trucco casalingo: si devono sciacquare al più presto sotto un getto d’acqua fredda dopo aver tolto ogni residuo di cibo. SE VUOI RICEVERE GRATUITAMENTE I NUOVI POST IN ANTEPRIMA CLICCA SU Quindi si mettono a bagno, sempre in acqua fredda (l’acqua calda fissa gli odori) con detersivo per piatti e succo di limone o aceto bianco (circa 1 bicchiere per un lavello pieno) e si lascia in ammollo per 5-10 minuti per poi lavare normalmente.
Io, come faccio anche per il cattivo odore dell’uovo, uso il detersivo per piatti naturale fai da te sia nell’ammollo sia nel lavaggio di piatti e posate per togliere il tanfo di pesce (o ” rinfrescumme “, come lo chiamiamo a Genova). Sempre seguendo lo stesso procedimento adatto per mandare via la puzza di uova, metto a bagno i bicchieri separati dalle altre stoviglie.
Alcune persone usano la candeggina diluita in acqua a questo scopo, ma io non lo faccio, in quanto è una sostanza chimica nociva e non mi piace adoperarla su cose che entrano in contatto diretto col cibo. E poi, non amo impiegarla nelle faccende di casa in generale, perché è facile provocare accidentalmente la formazione di macchie di varechina, specie sugli abiti.
🙂 Se si preferisce usare la lavastoviglie, bisogna sciacquare in acqua fredda piatti, posate e pentole varie e poi inserirli nel carrello della lavapiatti, dopo aver messo nella vaschetta del brillantante un bicchiere di aceto bianco e in quella per il detersivo l’abituale dose di detergente e 1 cucchiaio di semplice bicarbonato di sodio, che aiuta l’azione pulente e neutralizza gli odori nello stesso tempo.
- E’ utile anche porre 1/2 limone nel cestello del brillantante.
- Consiglio, comunque, di usare solo servizi da tavola smaltati o in materiali non porosi per servire il pesce e di lavare i piatti e le pentole adoperati per cucinarlo e consumarlo separatamente dalle altre stoviglie sporche per evitare che possano contaminarle del non gradevole aroma.
Il lavaggio separato è fondamentale, ma è ovvio che bisogna anche avere l’accortezza di riservare (e tenerla separata dalle altre del lavello) una spugnetta unicamente al lavaggio di piatti, padelle, pentole, posate e utensili di cucina vari entrati in contatto col pesce in qualche modo.
Odore di uovo Odore di chiuso negli armadi Odore di sudore Odore di sudore sui vestiti Odore di aglio