Come eliminare l’odore di pesce in cucina – La prima cosa importante da fare per eliminare l’odore di pesce, è quella di rimuovere ogni traccia di cibo avanzato, ossia le lische e le teste. Gettate quindi tutti i resti in un sacchetto ben sigillato e ponetelo su un balcone, in modo da lasciare gli odori fuori casa.
- A questo punto lavate le stoviglie, riempiendo la vasca del lavello con acqua ben calda, detersivo dei piatti e due cucchiai di bicarbonato di sodio, ottimo per cancellare gli odori e detergere la superficie.
- Qualora aveste una lavastoviglie, riponete tutto all’interno.
- Successivamente cospargete l’interno con una dose di bicarbonato, e infine programmate il lavaggio più lungo.
Se avete cucinato sui fornelli e avete utilizzato la cappa, dovrete necessariamente detergere quest’ultima. Smontate la cappa e sostituite il panno assorbi-odori o lavatelo bene in acqua bollente, detersivo per piatti e bicarbonato. Pulite poi, con un mix di bicarbonato, limone e una dose di detersivo le altre superfici come la piastre della cucina e i pavimenti, in quanto durante la cottura il vapore e gli odori incidono su tutto.
Infine sciacquate bene. Se ci sono incrostazioni, strofinate con una spugnetta abrasiva. Per eliminare l’odore di pesce in casa, potete anche far bollire una pentola di acqua contenente buccia di mandarino e chiodi di garofano, oppure usare qualche rametto di rosmarino. Lasciate il recipiente riposare in cucina e se serve in sala da pranzo: il profumo delle erbe eliminerà l’odore persistente di pesce.
: Come eliminare l’odore di pesce in cucina
Cosa c’è nella testa del gambero?
Mangiare il contenuto della testa di gamberi e altri crostacei è parte della nostra cultura, ma si dovrebbe evitare: ecco il perché –
08 apr 2022 Sara Albano Food News 2 Commenti
Gamberi: un nome, una garanzia! Succulenti e saporiti, con la loro innata capacità di poter entrare a far parte con successo delle più svariate ricette, comprendenti anche la carne (come la paella iberica o il pollo alla Marengo di Napoleone Bonaparte ), chi di noi potrebbe affermare di non aver ricevuto almeno una volta nella vita l’ invito a succhiarne ed assaporarne il contenuto della testa ? Tentazione che ricorre soprattutto quando si ha a che fare con begli esemplari freschi di qualità e medio-grande dimensione, e che riguarda non solo le teste dei gamberi ma anche quelle di altri pregiati crostacei come scampi e astici,
In diverse zone d’Italia, soprattutto nelle isole e nelle zone costiere dello stivale, mangiare il contenuto della testa dei crostacei è una vera tradizione, che riporta certamente all’ antico concetto del “non si butta via niente” (tanto che alcuni chef la stanno riprendendo anche come “ricercatezza gourmet ritrovata” nelle loro ricette).
Ma se apparentemente non ci sarebbe nulla di male, in realtà mangiare le teste di gamberi e crostacei è qualcosa che si dovrebbe evitare, anche quando le si usano per preparare bisque, brodi e fondi in cucina (svuotandole e sciacquandole accuratamente prima dell’impiego). Clicca sull’immagine per ingrandirla La parte edibile carnosa è quella muscolare presente nella parte terminale dell’animale ed è sormontata dall’ intestino, rappresentato da quel lungo filo nero che siamo abituati a rimuovere durante la pulizia dei gamberi (aiutandoci con appositi strumenti o con un semplice stuzzicadenti).
- La testa, invece, contiene sostanzialmente tutti gli organi del crostaceo, dalla vescica a stomaco, cervello, testicoli, cuore.
- I rischi che si corrono nel nutrirsene, accanto a quelli igienico-sanitari chiaramente intuibili e legati anche alla freschezza del prodotto, sono correlati alla presenza di metalli pesanti che tendono ad accumularsi soprattutto negli organi atti alla filtrazione presenti nella testa dei crostacei.
È risaputo che sia particolarmente il cadmio a prestarsi all’accumulo nelle teste dei gamberi, che in caso di scorpacciate sbagliate o consumo frequente e prolungato possono arrivare a causare intossicazioni acute con danni ai reni, Anche con un consumo sporadico, non bisogna comunque dimenticare che il cadmio è stato classificato dall’OMS come “agente cancerogeno di categoria 1”.
Il nostro consiglio è dunque quello di evitare del tutto di mangiare il contenuto delle teste di gamberi e crostacei, ma l’importante, anche per chi non riuscirà a rinunciarvi quando se le vedrà servire fumanti nei gamberi interi impiegati in un primo o un secondo piatto, sarà essere ben informati sui possibili risvolti sulla salute e di preferire un consumo assolutamente sporadico e moderato.
E probabilmente anche gli “chef stellati” e aspiranti tali dovrebbero informarsi meglio prima di lasciare libero spazio ad un ingrediente come questo nei propri piatti. rischiando una brutta figura davanti al cliente consapevole. Laureata in Scienze Gastronomiche, raggiunta la maggiore età sceglie di seguire il cuore trasferendosi a Parma (dopo aver frequentato il liceo linguistico internazionale), conseguendo in seguito alla laurea magistrale un master in Marketing e Management per l’Enogastronomia a Roma e frequentando infine il percorso per pasticceri professionisti presso la Boscolo Etoile Academy a Tuscania,
Dove si trova la cacca del gambero?
In realtà si tratta dell’ inferiore apparato digestivo del gambero. Il che significa che il piccolo filamento spiacevole all’occhio è pieno di, ehm, ‘rifiuti’ (per dirla in modo educato), tra cui sabbia e cibo parzialmente digerito.
Perché sento sempre cattivo odore?
Pertanto, la cacosmia può essere dovuta ad un’infezione nasale o sinusale, come in caso di alcune forme di rinite, sinusite o tonsillite. In altri casi, è conseguenza di un tumore delle fosse nasali o deriva dalla presenza di un corpo estraneo.
Come aspirare gli odori in cucina?
Puzza di fritto in cucina, come eliminarla per sempre! Mia nonna oltre che una splendida donna era anche una cuoca sopraffina. Quando riuniva la famiglia e si metteva ai fornelli, all’interno della cucina si creava un microclima del tutto particolare. Puzza di fritto in cucina, come eliminarla per sempre! Ti suonano famigliari queste scenette? In effetti fino a qualche anno fa la cappa non era nemmeno considerata come un elettrodomestico indispensabile, figurati se in fase di acquisto si calcolava la sua funzionalità.
Puzza di fritto in cucina, come eliminarla per sempre! •E’ possibile trovare una soluzione? •E’ vero che la cappa non serve a niente oppure c’è la soluzione giusta per chi ama cucinare? •E cosa puoi fare per evitare la puzza, la condensa e il rumore fastidioso (senza ricorrere all’apertura delle finestre in pieno inverno)? La questione è più complessa del previsto e richiede uno studio dei volumi e delle predisposizioni adeguate per ottenere il massimo risultato.
Cercherò comunque di darti dei suggerimenti che possono servirti per evitare brutte sorprese in casa dopo che la cappa della tua nuova cucina è già stata installata. Per prima cosa devi valutare il volume della stanza in cui verrà posizionata la cucina, che si calcola così: Larghezza x Profondità x Altezza = Volume stanza Per esempio una stanza larga 3 x 4 metri metri ed alta 2,80 metri avrà un volume di 33.6 metri cubi.
Mi segui vero? Bene, perchè questo è un dato che ti servirà per capire che cappa comprare. Se leggi nelle caratteristiche tecniche (o chiedi al tuo arredatore) il volume di aspirazione dei vari modelli di cappe, troverai che ne esistono dai 300 m3/h fino ai 1000 m3/h e più.
Una cappa efficace ricambia l’aria della cucina 10 volte in un’ora. Esempio: La cucina di prima, cha ha un volume di 33.6m cucbi ha bisogno di una cappa che aspiri almeno 336 metri cubi all’ora. Infatti: 3 m x 4 m x 2.8 m 10 = 336 m3/h E’ semplice vero? In base a questi dati quindi puoi decidere e valutare quale modello comprare ed essere sicuro che la cappa non sia estremamente sovradimensionata rispetto alle tue esigenze.
O peggio che ci metta 3 ore per eliminare l’odore del cibo che hai appena cucinato.
- L’altro suggerimento è sul sistema di aspirazione.
- Quasi tutte le cappe in commercio possono funzionare in due modalità:
- Aspirante e depurante.
Puzza di fritto in cucina, come eliminarla per sempre!
- In modalità depurante la cappa è dotata di filtri in acciaio o in lana di roccia per trattenere i grassi più i filtri al carbone per trattenere odori e vapore.
- Questa tipologia di cappa che non è collegata all’esterno mediante un tubo ed un foro di uscita, anche se riuscirà probabilmente a catturare il vapore in eccesso, non ti risolverà il problema dei cattivi odori perchè riuscirà a captare e depurare solo il 30% dei cattivi odori.
- ATTENZIONE: il grasso che si deposita sui filtri è incendiabile, effettuare sempre la loro manutenzione ed una accurata pulizia.
- Io raccomando sempre di istallare la cappa in versione aspirante che è la soluzione più efficace, sicura e silenziosa: efficace perché espelle l’aria inquinata all’esterno attraverso un tubo di scarico; sicura perché richiama all’interno aria nuova.
- E la sicurezza è importante, soprattutto in presenza di apparecchi a gas: lo dice anche la Legge 46/90; silenziosa perché la velocità di rotazione del gruppo motore è, in generale, molto più bassa e si formano meno vortici interni.
Puzza di fritto in cucina, come eliminarla per sempre!
- Ti svelo alcuni trucchetti per ulizzare al meglio la tua cappa e non sentire mai più la puzza di frittura.
- Accendi la cappa un minuto prima di iniziare a cucinare per creare un flusso d’aria che convogli fumi e vapori verso la superficie di aspirazione.
- Le basse velocità sono, in genere, sufficienti per le cotture che emanano odori e vapori deboli, come la cottura della pasta e delle salse. Le alte velocità sono necessarie per le cotture che emanano forti odori e vapori, come la frittura, la grigliata o la cucina di più piatti
- contemporaneamente.
- Lascia, se serve, la cappa accesa anche dopo la cottura fino a che siano stati aspirati tutti i vapori e gli odori.
- Ecco perchè studiare la cucina PRIMA di fare gli impianti e adattarli perfettamente alle tue esigenze ti fa sempre risparmiare soldi (per non dovere modificarli successivamente) e ti fa ottenere un risultato ottimizzato di cui difficilmente potrai pentirti!
: Puzza di fritto in cucina, come eliminarla per sempre!
Come non far puzzare i gamberoni?
Ma perchè durante la cottura viene sprigionato quell’odore di pesce così poco gradevole? – Se il pesce non è fresco, rilascia un odore molto forte e tutt’altro che piacevole. Al contrario, in genere il pesce fresco, rilascia poco odore. Altra causa è il metodo di cottura: una frittura o un guazzetto sono più ‘profumati’ e rilasciano più odore nell’aria di un pesce al cartoccio.
Assicuratevi che le finestre di casa siano spalancate; Pulite bene la vostra cucina e il piano cottura con acqua aceto e limone; Buttate l’immondizia contenente gli scarti del pesce appena mangiato; Fate bollire un po’ di acqua ed nella stanza oppure acqua e olio di lavanda o di e di, Cucinate al forno un buon dolce o biscotti da latte, vedrete subito che il nuovo aroma si diffonderà in tutta la casa coprendo quello precedente.
: Rimedi per mandare via subito l’odore del pesce cucinato in casa
Come togliere la puzza dei gamberi dalle mani?
Come togliere l’odore di pesce dalle mani – Fortunatamente esistono diversi rimedi e accorgimenti per sconfiggere l’odore di pesce:
Indossare guanti di gomma monouso per proteggere le mani, quando si lava, pulisce e maneggia il pesce. Dopo aver maneggiato prodotti ittici a mani nude, lavare sempre le mani con sapone e acqua fredda. L’acqua calda non è assolutamente da impiegare, in quanto dilata i pori della pelle e favorisce l’assorbimento degli oli responsabili del cattivo odore. Utilizzare il prezzemolo per combattere la puzza di pesce. Passatelo fresco e poi lavate le mani con sapone per piatti al limone e acqua fredda. Immergere le mani in una mistura di aceto e bicarbonato, prima del classico lavaggio con acqua fredda e sapone. Strofinate le mani con il sale, servirà a sgrassare le mani e togliere le tracce residue del pesce. Passate sulle mani il succo fresco spremuto di un limone : oltre che essere antisettico, il limone lascia un gradevole aroma sulla pelle. Sciacquate le mani con aceto bianco, un validissimo aiuto per l’eliminazione dei cattivi odori, e poi lasciate asciugare naturalmente all’aria, prima di lavarle ancora una volta con acqua e sapone. La pietra d’allume di potassio, reperibile nelle erboriste, è efficace nell’eliminare tutti i cattivi odori. Sciacquate le mani sotto l’acqua fredda e poi usate l’allume bagnato come se fosse una saponetta.
Come pulire teste di gambero?
Preparazione – Lo sapevi che Per questa ricetta abbiamo acquistato gamberoni decongelati. È possibile acquistare anche gamberi congelati: in questo caso, si consiglia di lasciarli decongelare lentamente in frigo per 6-8 ore prima di procedere con la pulizia.
- Sciacquare i gamberi in acqua fredda.
- Per togliere interamente il carapace, rimuovere prima la testa, piegandola semplicemente e tirandola fino a staccarla. Togliere poi le zampe afferrandole tra le dita e strappandole. Inserire le dita sotto la corazza e staccarla dalla polpa, avendo cura di non romperla. Per una miglior presentazione, è possibile lasciare un pezzetto di coda attaccato alla polpa.
- Per rimuovere il filo intestinale, incidere delicatamente il dorso con un coltello e, con un bastoncino sollevare il filino nero. Strapparlo delicatamente avendo cura di non romperlo, rimuovendolo prima dalla parte della testa, poi dall’altra estremità. Il gamberone è pronto per essere bollito o cotto in padella.
- Per pulire i gamberoni solo del filo intestinale, lasciando dunque il carapace, procedere invece in questo modo. Dopo il lavaggio, appoggiare il gamberone sul tagliere, con la testa rivolta verso di noi. Inserire le forbici nella corazza, dunque incidere il dorso. Inserire un bastoncino all’interno, nel taglio creato fino a raggiungere il filo intestinale. Sollevare l’intestino, tirarlo delicatamente, prima dalla parte della testa, poi dall’altro lato, facendo attenzione a non romperlo. A questo punto, incidere la polpa del gamberone con la punta di un coltello e seguire l’incisione praticata con le forbici fino ad aprire la polpa in due metà perfette. Questa procedura si segue solitamente per preparare i gamberoni gratinati al forno,