Come Friggere Pesce?

Come Friggere Pesce
Frittura di pesce perfetta Come Friggere Pesce Frittura di pesce perfetta. La frittura di pesce è tra i secondi piatti più gustati e preferiti in assoluto,se ci troviamo in un ristorante vicino al mare difficile non ordinarla 🙂 Friggere il pesce a casa non è difficilissimo ma neanche semplice, ha bisogno di molta cura, attenzione e bisogna osservare degli accorgimenti fondamentali 1.

  1. Il pesce: Il pesce utilizzato per la frittura deve essere di ottima qualità e possibilmente fresco, va lavato ed asciugato molto bene,2.
  2. Da tenere presente la temperatura dell’olio che va tenuta intorno ai 170° e la quantità dell’olio rispetto al pesce, l’olio non ne deve essere poco, ma neanche troppo.3.

Un’altra cosa importantissima è la panatura, per avere il pesce bello croccante e asciutto utilizzate la semola di grano duro o semola rimacinata, in alternativa potete utilizzare la farina, ma avrete un risultato un po’ diverso, per i celiaci invece va benissimo la farina di riso; Impanate il pesce poco per volta ed eliminate la semola in eccesso, in modo da non rovinare subito l’olio, un’altra cosa importante è il sale che va messo solo alla fine sul pesce cotto appena prima di servirlo (se lo aggiungete alla semola, la panatura si staccherebbe dal pesce durante la frittura).4.

Friggete il pesce di un tipo per volta,i vari pesci hanno diversi tempi di cottura e cuocendoli insieme rovinereste il risultato finale, immergete i pesci uno alla volta nell’olio.5. Durante la frittura il pesce non va girato in continuazione, bisogna farlo solamente appena è dorato da una parte.6. Per non fare schizzare l’olio da per tutto durante la frittura, asciugare sempre bene il pesce e mettere nell’olio qualche bastoncino di legno, assorbirà tutta l’acqua che il pesce rilascia.7.

Il pesce impiega pochissimo tempo a cuocere di solito 3 minuti per i calamari, 2 per gamberi, alici e pesci di paranza.8. Sgocciolare bene il pesce dopo la cottura con una schiumarola (mestolo forato) e metterlo ad asciugare su carta per fritti, senza pressarlo, prima di servirlo salarlo e peparlo a piacere e non coprirlo mai (l’umidità farebbe diventare la frittura molliccia, se lo servite dopo qualche minuto, potete tenerlo in caldo nel forno caldo spento, in vassoi senza metterli troppo uno sull’altro).

Usando tutti questi accorgimenti e piccoli trucchi avrete una frittura di pesce perfetta, asciutta, morbida dentro e croccante fuori come quella di un buon ristorante 😉 Ingredienti: CalamariGamberettiGamberoniAlici o pesciolini misti di paranza (in questo caso non li ho utilizzati)Semola di grano duroLimoneSale e pepeContorno:insalata Preparazione: Pulire i pesci, i calamari tagliarli a rondelle, lavateli e mettere a sgocciolare in un colapasta per qualche minuto.Asciugare bene i pesci pochi per volta con carta assorbente.Mettere a scaldare l’olio sul fuoco in una padella leggermente profonda,appena raggiunge i 170° l’olio è pronto (se non avete un termometro da cucina, potete utilizzare il metodo della nonna mettendo nell’olio caldo una mollichina di pane, appena fa tante bollicine l’olio è pronto)Mettere la semola in un vassoio e infarinate bene il pesce pochi per volta (quelli che andranno nella pentola che avete messo sul fuoco).Friggere il pesce poco per volta, mettendolo nell’olio uno ad uno e appena è dorato un lato, girarlo.Far asciugare su carta assorbente da cucina.Salare e pepare e servire subito bella calda con fettine di limone e una bella insalata.

La frittura di pesce è pronta per essere servita Buon appetito!! Se vi è piaciuta questa ricetta diventa fan della mia pagina Facebook, sarete sempre aggiornati con tante ricette,basta cliccare mi piace : Frittura di pesce perfetta

Che tipo di olio si usa per friggere il pesce?

Frittura: che olio si usa per friggere il pesce? – Il pesce può essere fritto con vari tipi di olio, dal più comune olio di oliva, all’olio di girasole, all’olio di semi di arachidi, L’importante è assicurarsi di non superare mai il punto di fumo,Questo punto varia a seconda del tipo di olio, ma in generale è sufficiente non superare i 190 °C.

  • Riscalda l’olio fino a raggiungere la temperatura di frittura, Ecco un trucco per testare il giusto grado di calore dell’olio: immergi una briciola di pane. Se cade sul fondo della padella e non risale, l’olio si trova a una temperatura troppo bassa per friggere. A circa 180 °C il pane sale rapidamente, e puoi quindi friggere il pesce. Attenzione: se il pane non cade sul fondo e frigge velocemente, vuol dire che l’olio è a 190 °C, che è la temperatura massima consigliata.
  • Friggi il pesce – è importante farlo poco per volta, la temperatura dell’olio potrebbe scendere e non essere ideale per friggere bene il pesce.

Ecco alcuni consigli di Pescanova per friggere il pesce al meglio:

  • Non coprire la padella, perché il vapore acqueo rilasciato dal pesce dev’essere libero di fuoriuscire.
  • Non mescolare mai due tipi di olio diverso.
  • Non aggiungere mai nuovo olio a quello già utilizzato.
  • Ricorda di non gettare l’olio esausto nel lavandino o nell’ambiente, Informati sul modo corretto per differenziarlo : in molti comuni ci sono appositi cassonetti.

Per quanto tempo friggere il pesce? I tempi di frittura del pesce variano a seconda della dimensione e della specie ittica, scopri i tempi di cottura per frittura di pesce,

Qual è la farina migliore per friggere?

Farina migliorata per friggere® A base di farina di riso, la Farina migliorata per friggere è perfetta per ogni tipo di fritto. Aderisce in modo ottimale al cibo in fase di frittura e consente di ottenere un fritto asciutto, leggero e croccante. Questa miscela è stata creata per facilitare l’aderenza della farina al prodotto da infarinare, formando una copertura omogenea, leggera che si può friggere sia in padella che in friggitrice.

Da utilizzare al posto della normale farina o del pangrattato, viene consigliata per ogni tipo di frittura quali pesce, verdure, carni, valorizzando i fritti rendendoli croccanti, dorati, non unti, dal sapore unico e distintivo. Ingredienti: Farina di GRANO tenero tipo “00”, farina di riso (30% ), agenti lievitanti: pirofosfato acido di sodio, bicarbonato di sodio; LATTE in polvere, sale.

Può contenere SOIA, SENAPE, SESAMO e LUPINO. : Farina migliorata per friggere®

Come mantenere un fritto croccante?

Friggere prima e poi scaldare in forno – Per mantenere la pietanza sempre croccante (e, magari, mangiarla il giorno dopo ), basta accendere il forno a 90-100°C e inserire gli alimenti una volta spento. Questa modalità è particolarmente indicata alla frittura di pesce fatta in anticipo, ma la permanenza all’interno non deve durare più di un’ora.

Quando si mette il sale sul fritto?

7. Sale e carta assorbente – Per un processo fisico chiamato osmosi il sale tende a richiamare l’acqua: se viene messo prima della cottura, tenderà a inumidire la superficie esterna dell’alimento, facendo perdere croccantezza al fritto. Quindi, sempre meglio metterlo appena dopo la frittura, senza però aspettare che l’alimento si raffreddi.

  • E dove appoggiare i fritti appena tirati fuori dall’olio? Una volta era molto in voga la carta paglia, tipica dei “cuoppi” di fritto da street food: oggi si usa di meno, soprattutto perché è sconsigliato dai protocolli HACCP in quanto si tratta di una carta molto assorbente.
  • In sostituzione, c’è la carta paglia politenata ad uso alimentare, che viene appunto ricoperta da un sottile strato di polietilene, adatto al contatto con il cibo.
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L’atteggiamento più diffuso è quello di usare la carta assorbente : non è del tutto corretto perché, se colorata, ad esempio, può rilasciare sostanze pericolose per la salute umana. Se non potete usare altro assicuratevi di avere una carta assorbente non colorata e di cambiare spesso il foglio, onde evitare che i nuovi pezzi cotti assorbano l’umidità dei pezzi precedenti. Come Friggere Pesce

Come si fa a capire se l’olio è pronto per friggere?

METODO DELLO STUZZICADENTI – Un altro metodo per capire se l’olio è alla giusta temperatura è quello dello stuzzicadenti o dello stecchino. Prendiamo uno stecco in legno (quello che solitamente usiamo per fare gli spiedini) e immergiamolo nell’olio caldo; se intorno allo stecchino di legno si formano delle bollicine significa che l’olio è alla giusta temperatura,

Quale olio non usare per friggere?

I “buoni” che diventano “cattivi”: i grassi polinsaturi – Tutt’altra storia vale per gli oli ricchi di grassi polinsaturi. Sostanze benefiche a temperatura ambiente, ma che invece ad alte temperature sprigionano sostanze tossiche come perossidi e radicali liberi, che sono considerati dannosi e cancerogeni una volta introdotti nella nostra alimentazione.

  1. Gli oli particolarmente ricchi di grassi polinsaturi sono l’olio di girasole (65%), soia (63%) e mais (60%), che quindi sono assolutamente da sconsigliare per la frittura.
  2. L’olio più salutare, da questo punto di vista, è l’olio extravergine d’oliva, con solamente il 10% di grassi polinsaturi, seguito dall’arachide con il 30%.

: Che olio si usa per friggere? Ecco il migliore

Qual’è l’olio più leggero per friggere?

Perché quello d’oliva è l’olio migliore per la frittura – L’olio extravergine d’oliva ha il punto di fumo a 210° C, dunque a una temperatura molto più alta rispetto a qualsiasi altro tipo di olio. L’olio di semi di girasole, per esempio, che viene spesso usato per la frittura perché è più leggero (e anche perché costa di meno) ha il punto di fumo a 130°C, quindi in realtà è il più sconsigliato a chi ci tiene alla propria salute.

  1. Una valida alternativa all’olio d’oliva è quello di arachidi, che ha punto di fumo a 180°C ed è dunque migliore anche dell’olio di mais, che ce l’ha a 160°C.
  2. È molto importante tenere conto di queste considerazioni, perché quando un grasso, come l’olio, si degrada, quindi quando supera il suo punto di fumo, i grassi polinsaturi che esso contiene si trasformano in radicali liberi, che sono pericolosi per la salute.

Più sono i grassi polinsaturi contenuti nell’olio, più il suo punto di fumo sarà basso. L’olio extravergine d’oliva, invece, contiene soprattutto grassi monoinsaturi, inoltre è ricco di vitamine, antiossidanti e di oleocantale, che ha un grande potere antinfiammatorio.

Come friggere il pesce senza schizzi?

Utilizzate alcuni granelli di sale grosso – Il sale grosso è un favoloso rimedio per eliminare l’acqua all’interno della padella. Aggiungetelo prima della cottura dell’olio, sul fondo della padella, alcuni granelli ed eviterete gli schizzi in cucina.

Come riconoscere una buona frittura?

Come riconoscere una buona frittura di pesce – Prima di tutto, date uno sguardo al colore della frittura: se la panatura esterna è croccante e dal colorito chiaro, l’o lio utilizzato è ancora fresco e la frittura è stata probabilmente eseguita nel modo giusto.

Se, invece, il colorito è troppo scuro, l’olio per friggere potrebbe essere vecchio e il pesce è stato cotto probabilmente più del dovuto. Avvicinate il naso alla vostra pietanza: se l’odore che vi rimanda è di un pesce fresco e gradevole, avrete di fronte senza dubbio una frittura di qualità. Se, però, l’odore è sgradevole lasciate perdere.

Infine, se alla vista la frittura sembra troppo unta, probabilmente l’o lio utilizzato non è di alta qualità e fareste meglio a lasciar perdere.

Come scolare il fritto?

Le cinque regole per il fritto perfetto Chi lo ha detto che bisogna evitare di mangiare la frittura? Al contrario, come afferma, esperta in Culinary Nutrition e autrice del libro ” Antiaging con gusto ” (Ed. Sperling&Kupefer), il fritto conserva molto bene sia le vitamine delle verdure che gli Omega 3 del pesce grazie al breve tempo di cottura e alla croccante pellicola esterna che si forma proteggendo l’alimento dal contatto con l’ossigeno e dalle alte temperature.

“La frittura può fare male solo se assorbe troppo grasso – afferma la dottoressa Manzi – Il fritto, infatti, è molto calorico perché il grasso di frittura viene assorbito dall’alimento e sappiamo che un solo cucchiaio di olio aggiunge al piatto 90 kcal”. Ma basta rispettare cinque semplici mosse che ci insegna la dottoressa Manzi per avere un fritto perfetto: 1 L’olio deve essere abbondante e ben caldo, a 180°C,

E’ fondamentale avere una friggitrice con termostato per tenere la temperatura costantemente sotto controllo.2 L’alimento deve essere poco “rivestito “. Se, per esempio, l’alimento viene solo infarinato, come nel caso della frittura di pesce, assorbe la metà dell’olio rispetto a un alimento impanato, come la cotoletta.

Pastella e tempura assorbono tantissimo olio, fino a 50 g per ogni 100 g di alimento.3 Usare olio extravergine d’oliva o l’olio d’arachide perché sono salutari in quanto insaturi e allo stesso tempo resistenti alle cotture anche prolungate. Anche lo strutto è adeguato per friggere sia per il suo elevato contenuto di grassi monoinsaturi sia per il suo limitato assorbimento da parte degli alimenti.

Lo strutto infatti possiede grassi di con caratteristiche speciali e penetra molto meno del burro e degli oli negli alimenti fritti: addirittura tre volte di meno. Al contrario, i doppi legami che caratterizzano l’insaturazione si ossidano facilmente.

4 Essenziale l’attenzione a scolare il fritto dall’olio con una pinza o un ragno, in modo da sgocciolare bene il grasso, e poi assorbire bene l’olio tamponando per tre volte il cibo con la carta assorbente,5 Infine, evitare di bruciare l’olio o gli alimenti e quindi che si formino sostanze nocive come acroleina e acrilammide,Un fritto così è una vera bontà non solo al palato!

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: Le cinque regole per il fritto perfetto

Che farina usano i fornai?

Farine per il pane: quale scegliere per un risultato perfetto? È l’alimento dalla ricetta più semplice ma dal valore simbolico più complesso: quanti ricordi e quante emozioni, ma anche quanta storia e quanti significati accompagnano il pane, un cibo così umile, fatto com’è solo di tre ingredienti: acqua, lievito e farina,

Eventualmente anche sale, Ed è proprio l’essenzialità della sua ricetta, però, a renderlo un alimento “complicato”. Basta scegliere materie prime scadenti, lavorarle male oppure aggiungere altri (inutili) ingredienti per rovinare il sapore e il piacere di un buon pane. E’ un’esperienza che abbiamo fatto tutti quella di farsi conquistare da filoni e michette esposti in negozio e poi trovarsi delusi dal sapore o sconcertati dal veloce indurimento di crosta e mollica.

Ed è anche per questo che molti preferiscono farsi il pane in casa, Già, ma con quale farina? Che sia integrale o raffinata, di frumento o di segale, in ogni caso è bene sceglierla bene e sapere come usarla al meglio. Scopriamo come orientarsi nel dedalo delle decine di farine che si trovano in commercio.

Benedetto glutine L'”agente segreto” che trasforma l’impasto di acqua, farina e lievito in fragranti pagnotte è il glutine. E’ questo complesso di sostanze proteiche, contenuto nella farina, a dare forza ed elasticità all’impasto, perché imprigiona i gas della fermentazione e permettendo così di ottenere un pane ben lievitato e una mollica soffice.

Ma non tutte le farine contengono glutine. E quelle che ne sono prive non sono utilizzabili per fare il pane, perlomeno in purezza. Fortunatamente sono tante le farine panificabili. Ma non tutte danno gli stessi risultati. La farina n.1 per fare il pane è quella di grano tenero, ricca di amido ma povera di fibre e proteine.

  1. Per un pane di qualità meglio miscelarla con una farina più ricca di glutine (come la farina di manitoba ).
  2. In commercio ne esistono diverse tipologie indicate sulle confezioni da un numero che indica il grado di raffinazione.
  3. La più bianca e raffinata è la farina 00, che è anche la più usata dai fornai negli ultimi decenni.

Ma oggi si preferiscono farine meno raffinate (come la 1, la 2) o integrali, perché apportano più fibre (di cui l’alimentazione moderna è carente) e minerali, e danno un pane che sazia di più e fa alzare di meno la glicemia. Se non si ama il gusto particolare della farina integrale si può scegliere la farina 2: praticamente semi-integrale, ha un buon profilo nutrizionale ed è più facile da lavorare rispetto alla farina integrale.

Quindi è un buon compromesso per una panificazione naturale. Qui serve un aiuto Ci sono cereali con cui si possono preparare pani deliziosi ma serve un aiutino. E’ il caso del grano duro, dalla cui macinazione si ottiene la semola, uno sfarinato ruvido e granuloso, di colore giallo ambrato, con una struttura proteica più compatta che la rende perfetta per la produzione della pasta secca,

Sottoponendo la semola a una seconda macinazione si ottiene la “rimacinata”, chiamata anche “farina di grano duro”, usata per produrre il pane dorato e dalla lunga durata, tipico dell’Italia centro-meridionale. La “rimacinata” è ricca di proteine (e quindi di glutine) e assorbe molta acqua: quindi ha un’ottima resa.

E’ un grano duro anche il, con la cui farina si ottiene un pane delizioso, dal caratteristico aroma di noce. Le farine alternative Nei panifici sono comparsi alcuni anni fa, in sordina, e da allora sono diventati molto richiesti. Sono i pani realizzati con farine alternative, come quelle di o di farro.

Un’idea da copiare anche a casa, visto che si tratta di cereali di buon valore nutrizionale. La farina di farro apporta più proteine e sali minerali (in particolare magnesio, a effetto antistress) rispetto al frumento. Miscelata con quella di grano tenero dà pane e focaccia delicatamente aromatici.

  1. Per un pane particolarmente salutare e nutriente la si può mescolare con la farina di, ricca di proteine e di particolari fibre (i betaglucani), efficaci nel controllo del colesterolo.
  2. La farina di segale è l’ingrediente di base per il pane tedesco, aromatico e acidulo, che dura a lungo e che ha un alto potere saziante.

Ricca di fibre, energetica ma poco calorica, è stata associata alla riduzione del colesterolo nel sangue perché riduce l’assorbimento dei grassi. Il suo limite è che contiene poco glutine e quindi, per panificarla, va miscelata con la farina di grano tenero.

  1. Le Farine “gluten free” Il pane si può preparare anche partendo da cereali privi di glutine, come il mais, la cui farina, miscelata con quella di grano tenero, dà pani rustici e tendenzialmente doci.
  2. E’ priva di glutine anche la farina di riso, che rappresenta un’ottima base perché ha la capacità di “stemperare” il gusto e il carattere degli ingredienti a cui viene abbinata (ad esempio, mitiga l’amaro della farina di lupini o il dolce scottato della farina di soia).

Queste farine possono essere utilizzate anche da sole, seguendo le ricette specifiche dei pani senza glutine, che includono più ingredienti rispetto al pane comune, e applicando i trucchi degli esperti, come quelli forniti da Cécile Decaux e Florence Solsona nel beli libro pubblicato da red!.

In realtà le farine “gluten free” andrebbero valutate anche da chi non ha problemi di celiachia perché, unite in piccole dosi all’impasto del pane tradizionale, gli danno un gusto nuovo e particolare. Una dote che possiedono soprattutto la farina di grano saraceno e la farina di teff : basta aggiungerle alla farina di riso per ottenere un pane dal gusto rustico, simile a quello delle pagnotte caserecce.

Un abbinamento riuscito è anche quello con la farina di legumi (come quella di ceci, piselli, lupini o lenticchie): dal loro impasto nasce un pane fragrante e dall’ottimo sapore. Chi ama i gusti dolci non sarà deluso dal pane fatto con miscelando la farina di riso con la farina di castagne, naturalmente ricca di zuccheri e dall’aroma intenso.

Dosi minime sono consigliate anche per la farina di amaranto, il cui gusto rustico è enfatizzato dall’aggiunta di semi di girasole o di papavero. settembre 2017aggiornato da Barbara Roncarolo il 1° aprile 2020

: Farine per il pane: quale scegliere per un risultato perfetto?

Che tipo di farina usare?

Come scegliere la farina giusta? Quale tipo di farina devo utilizzare per fare questa o quella ricetta? Qual è la farina più buona? Qual è, invece, la farina più salutare? Se siete arrivati su questa pagina, probabilmente, almeno una volta vi siete posti una di queste domande e, chissà, magari ve la state ponendo proprio adesso,

In questo articolo, allora, andremo a fare una panoramica circa quelli che sono i più comuni tipi di farina e, per ognuno di essi, cercheremo di capire quali sono i vantaggi, gli svantaggi e per quali tipi di lavoro sono più adatti. In generale, a seconda della parte del frumento che viene macinata otterremo tipi di farina diversi che, in base alla loro composizione ed alla loro forza, verranno utilizzate per diverse preparazioni.

La farina viene classificata secondo la sua capacità di assorbire liquidi durante la lavorazione e trattenere l’anidride carbonica e viene misurata in base alla proteina del glutine.

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La farina forte (da 270 a 350W) viene usata per pizza, pan brioche, panettoni, ecc.La farina debole (fino a 170W) è adatta per pasta frolla, biscotti, pasta brisé ecc.La farina ad assorbimento medio (da 180W a 260W) è adatta per lievitati tipo i panini al latte e simili.

Come friggere con la farina?

FRITTURA PERFETTA REGOLE METODI E SEGRETI – Esistono vari tipi di fritture:

  • All’italiana : con questo metodo si passa l’alimento nella farina prima di friggerlo e questa è la tecnica utilizzata per alimenti di piccole dimensioni, come piccoli pesci o verdure fatte a pezzetti.
  • All’inglese : l’alimento viene infarinato, poi immerso nell’uovo sbattuto e poi passato nel pangrattato, tecnica utilizzata soprattutto per la frittura di fettine.
  • Alla francese : l’alimento viene passato nel latte, poi nella farina e infine fritto
  • Alla cinese : l’attrezzo che viene utilizzato in questa frittura è il wok, tipica padella cinese di forma semisferica, gli alimenti vengono passati nell’albume d’uovo e poi nella fecola di patate, di riso o di mais.
  • Alla giapponese : gli alimenti prima di essere fritti vengono immersi in una pastella composta da acqua ghiacciata e farina, questo metodo si chiama tempura,

Per ottenere un buon risultato dalla vostra frittura, che sia di pesce, di carne di verdura o altro, la cosa principale da fare è una buona preparazione dei cibi che andrete a friggere:

  • Lavare ed asciugare per bene gli alimenti eliminando ogni traccia di umidità.
  • Le verdura che contengono acqua vanno messe sotto sale per eliminare l’eccesso di liquidi (per esempio le melanzane).
  • Gli ingredienti devo avere le stesse dimensioni, così avranno tutti lo stesso tempo di cottura.
  • Per ottenere un fritto croccante, mai salare o zuccherare l’alimento prima della frittura ma sempre dopo. I metodi per preparare gli ingredienti alla frittura sono:
  • l’impanaratura : L’alimento viene passato nella farina, poi nell’uovo ed infine nel pangrattato, poi viene scrollato per eliminare l’eccesso di pangrattato.
  • l’infarinatura : l’alimento viene passato nella farina che può essere farina di frumento, di riso, di mais, fecola di patate; metodo indicato per la frittura di fettine sia di carne rossa o bianca
  • immergere gli alimenti nell’uovo : con questo metodo si dà più sapore agli alimenti e anche il risultato sarà migliore, poichè dorato e si usa passare gli alimenti nell’uovo se poi lo si deve passare nel pangrattato
  • la pastella : si passano nella pastella i crostacei, la verdura e la frutta; la pastella si prepara con 2 uova, 120 gr di farina, un pizzico di sale e la quantità necessaria di acqua per avere un composto nè troppo denso nè troppo liquido.

Esistono vari tipi di pastella:

  1. alla francese : un uovo viene sostituito con 2 cucchiai di burro fuso freddo
  2. all’olio : gli ingredienti sono 120 gr di farina, un cucchiaio e mezzo di olio, 150 ml di acqua tiepida 5 gr di lievito di birra sciolto in un pochino di acqua, un pizzico di sale e un albume montato a neve dopo aver fatto riposare la pastella, si usa questo metodo per frittura mista
  3. al vino bianco : 150 gr di farina, 2 tuorli, 2 cucchiai d’olio d’olio evo, 200 ml di vino bianco, pizzico di sale e 2 albumi montati a neve dopo il riposo della pastella; il vino può essere sostituito con birra chiara o latte, e questo metodo è utilizzato per la frittura di carne e pesce
  4. dolce : 150 gr di farina, 2 tuorli, 2 cucchiai di burro fuso, un cucchiaio di zucchero a velo, mezza bustina di lievito per dolci sciolta in 2 cucchiai di latte, 180 ml di latte e 2 albumi montati a neve da unire dopo il riposo della pastella.

Che grasso scegliere per la frittura? Dopo aver preparato gli alimenti alla frittura, ora sono pronti per essere cotti e quale grasso utilizzare per avere il miglior risultato? Il più indicato è di sicuro l’ olio di oliva, poiché mantiene meglio di tutti le sue proprietà anche alle alte temperature.

Poi ci sono altri tipi di olii indicati per le fritture, olio di mais, di semi di girasole etc. Poi ci sono le fritture al burro, con lo strutto, ma tratteremo questo argomento in un altro articolo. La t emperatura dell’olio durante la frittura è molto importante, poichè è proprio da questa che dipende la riuscita del nostro fritto, cioè la sua croccantezza, colore e sapore, ma soprattutto quanto questo sia un fritto asciutto o unto.

Importantissimo che l’olio si deve scaldare, ma non deve mai fumare, questo infatti è segno che la temperatura è troppo alta. Se non avete in cucina un termometro per misurare la temperatura dell’olio, potete immergere una mollichina di pane e se questa sfrigolerà nell’olio vuol dire che la temperatura è quella giusta.

Ricordate sempre di immergere nell’olio pochi alimenti per volta e una volta cotti eliminate l’olio in eccesso con carta assorbente, evitando però di lasciare i cibi coperti con la carta per troppo tempo, poiché si creerebbe umidità con il calore e i cibi diventerebbero mollicci e non più croccanti; salate o zuccherate quando il fritto è ancora caldo,

I cinque segreti d’oro per avere una frittura da 10 e lode:

  1. Mai infarinare gli alimenti in anticipo, poichè la farina si andrebbe ad inumidire
  2. Eliminate la farina in eccesso scrollando l’alimento prima di friggerlo, così questo risulterà bello croccante e non unto e molliccio
  3. Mai salare o zuccherare gli alimenti prima della frittura.
  4. Utilizzare sempre la giusta dose di olio o altro grasso per la frittura, per cuocere il cibo in modo uniforme.
  5. Non friggere in olio freddo o che non abbia raggiunto la temperatura giusta, perchè si avrebbe un fritto unto in quanto assorbirebbe molto olio.

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