Riscaldare in forno – Si può riscaldare il cibo fritto anche dopo una o due ore, nel forno. Il cibo fritto, non va lasciato sulla carta a raffreddare ma deve essere posto su una, senza farlo accavallare, in modo che non assorba umidità. Lo si può riscaldare anche nel, ad una potenza minima e per soli trenta secondi.
Come scaldare il fritto del giorno prima?
Il fritto si può riscaldare? – Non è di certo una delle pietanze gustosa anche riscaldata, ma se avanza un po’ di fritto è possibile riscaldarlo con un accorgimento se lo renderà più gustoso. Accendere il forno a un’alta temperatura (oltre i 200 °C), aspettare che sia ben caldo, poi spegnerlo e infornare il fritto.
Come mantenere croccante la frittura di pesce?
Friggere prima e poi scaldare in forno – Per mantenere la pietanza sempre croccante (e, magari, mangiarla il giorno dopo ), basta accendere il forno a 90-100°C e inserire gli alimenti una volta spento. Questa modalità è particolarmente indicata alla frittura di pesce fatta in anticipo, ma la permanenza all’interno non deve durare più di un’ora.
Come conservare la frittura di pesce per il giorno dopo?
Collocare la frittura di pesce nel frigorifero Bisogna anche isolare la frittura di pesce, mettendola dentro un cassetto. In questo modo, è possibile conservarla in un luogo sufficientemente refrigerato e pulito. Il suggerimento è comunque quello di consumare il piatto in breve tempo, preferibilmente entro 2 giorni.
Perché la frittura di pesce scoppia?
Perché l’acqua a contatto con l’olio bollente “esplode”? Quando si cucina un alimento, soprattutto friggendolo in abbondante olio, bisogna fare molta attenzione: l’olio bollente a contatto con l’acqua, infatti, esplode arrivando a creare potenti fiammate.
- Ma perché avviene questo fenomeno? Il fenomeno si definisce scientificamente boilover e si verifica quando si tenta di estinguere un principio di incendio, di olio o combustibile petrolchimico contenuto in contenitore aperto, usando dell’acqua.
- Il fenomeno del boilover è abbastanza comune in ambiente domestico, per esempio quando si frigge in padella.
La risposta è da ricercarsi in un principio fisico molto semplice: il punto di ebollizione dell’olio e dell’acqua, infatti, differisce di circa 200°C. Se l’acqua bolle a 100°C, l’olio ha bisogno di ben 300°C per raggiungere il punto di ebollizione. All’atto di versare l’acqua sul fuoco causato dalla combustione dell’olio, l’acqua, avendo una densità ed un peso specifico maggiori, si deposita sul fondo del contenitore vanificando l’azione di estinzione del fuoco ed evaporando istantaneamente, moltiplicando così il suo volume iniziale fino a 1700 volte !
A contatto con l’olio bollente, dunque, l’acqua passa direttamente dallo stato liquido allo stato gassoso. Questo comportamento dell’acqua provoca una sorta di esplosione, attraverso la quale l’olio viene spinto con notevole violenza verso l’alto, raggiungendo punti distanti anche diversi metri dal punto di innesco. Come intervenire per evitare il boilover in caso di combustione dell’olio? Mantenere la calma e la lucidità è fondamentale. Non serve farsi prendere dal panico:
prima di avvicinarsi al recipiente interrompere l’erogazione del Gas, se possibile; recuperare un coperchio idoneo alla pentola o al recipiente coinvolto; avvicinarsi alla pentola tenendo lo sguardo verso il basso per proteggere gli occhi e il viso e posizionare il coperchio sul recipiente per avere un effetto di soffocamento togliendo l’ossigeno ( che è uno degli elementi che provoca la combustione).
E’ dovuta una premessa: bisogna fare molta attenzione quando si utilizza l’olio bollente in cucina. : Perché l’acqua a contatto con l’olio bollente “esplode”?