Manovre casalinghe per rimuovere la lisca – Da una rapida ricerca su internet si osserva come esistano numerose “idee originali” per la rimozione casalinga di una lisca. Alcune di queste idee si posso provare senza rischiare di peggiorare la situazione: bere aceto diluito in acqua, un bicchiere di latte caldo, acqua tiepida leggermente salata, un cucchiaio di olio di oliva.
- Queste sono tutte soluzioni che, sebbene non abbiano maggiore efficacia rispetto al bere un semplice bicchiere di acqua, possono essere tentate senza peggiorare la situazione.
- Tra le idee da evitare, cito la famosa mollica di pane, un vero e proprio “tormentone” della nonna.
- L’ingestione di materiale solido dovrebbe sempre essere evitata.
Il cibo potrebbe determinare una maggiore penetrazione della lisca all’interno della mucosa. Ti interessano le soluzioni casalinghe per risolvere problemi medici? Allora leggi anche il Post ” Come fermare il sangue dal naso ” e ” Corpi estranei nell’orecchio: cosa fare? “.
Dove scende il cibo in gola?
Che cos’è l’apparato digerente? – Gli organi dell’apparato digerente permettono di assumere, digerire e assorbire i principi nutritivi contenuti negli alimenti ed eliminare i residui. La bocca La bocca rappresenta l’apertura esterna del canale digerente e la cavità al cui interno è compresa l’apertura stessa.
- È sostenuta da un arco scheletrico suddiviso in una porzione superiore detta mascellare e una inferiore denominata mandibolare, entrambe dotate di denti.
- Nella parte anteriore la bocca è definita delle labbra, nella parte posteriore dalla gola.
- Oltre a rappresentare la prima parte del canale digerente, la bocca assolve anche alle funzioni respiratorie e fonatorie costituendo anche la sede con il compito di percepire il gusto.
L’epiglottide L’epiglottide è una struttura cartilaginea elastica ricoperta di mucosa, situata alla base della lingua. Il suo compito è di evitare che il cibo masticato e la saliva entrino nelle vie aeree: per questo, durante la deglutizione, si abbassa sull’apertura della laringe e la chiude temporaneamente, ostacolando l’accesso al bolo alimentare.
La faringe La faringe è un canale che collega la gola con l’esofago. Si tratta di un condotto muscolo-membranoso che rappresenta sia il primo tratto del tubo digerente (riceve il bolo alimentare dalla bocca mediante deglutizione) che una parte delle vie aeree superiori: nella faringe si introduce infatti l’aria che proviene dal naso, che dalla faringe si immette nella laringe.
Nella faringe convergono quindi sia la via alimentare che le vie aeree; queste proseguono poi separatamente rispettivamente nell’esofago e nella laringe. L’esofago L’esofago è la porzione cilindrica del condotto alimentare che dalla faringe giunge allo stomaco.
Nell’esofago, costituito da muscolo-mucosa, transita il bolo alimentare, ossia il cibo masticato dai denti e in parte digerito dagli enzimi della saliva, che proviene dalla bocca per arrivare allo stomaco. La componente muscolare presente nella parete dell’esofago facilita il passaggio del bolo. Lo stomaco Lo stomaco è l’organo dove finisce il cibo proveniente dalla bocca, masticato e in parte digerito dagli enzimi della saliva, da cui arriva passando dopo essere passato nella faringe e nell’esofago.
Nello stomaco, il cibo viene rimescolato e nuovamente digerito dai succhi gastrici. Nella parte superiore lo stomaco comunica con l’esofago tramite una regione anatomica di collegamento chiamata “cardias”, mentre nella parte inferiore sbocca nell’intestino tenue per mezzo del piloro, uno sfintere muscolare in grado di controllare l’accesso del contenuto gastrico nell’intestino.
- Il fegato Il fegato è la ghiandola più grossa del corpo umano.
- È collegata all’apparato digerente e svolge una serie di processi utili alla digestione degli alimenti, alla difesa dell’organismo e all’eliminazione delle sostanze tossiche.
- Nel processo digestivo, il fegato ha il compito di agevolare la trasformazione degli alimenti assorbiti tramite l’emulsione dei grassi, la sintesi di glucosio, del colesterolo e dei trigliceridi, e di regolare il metabolismo delle proteine.
Il fegato immagazzina glucosio, vitamina B12, ferro e rame. Il pancreas Il pancreas è una grossa ghiandola di forma conica allungata necessaria sia alla secrezione endocrina (il processo di secrezione durante il quale il secreto viene introdotto nel circolo sanguigno) sia alla secrezione esocrina (il processo di secrezione in cui il prodotto viene inserito in una cavità naturale dell’organismo o liberato all’esterno).
- Posizionato in orizzontale, è localizzato nella zona superiore dell’addome, in posizione trasversale e dietro lo stomaco, all’altezza delle prime due vertebre lombari.
- La secrezione esocrina del pancreas gioca un ruolo indispensabile durante la digestione degli alimenti: il prodotto finale della secrezione esocrina è infatti il succo pancreatico, un fluido contenente numerosi enzimi importanti per il processo di digestione (lipasi, amilasi, ecc).
L’intestino tenue L’intestino tenue è il tratto più lungo dell’intestino. La sua lunghezza è pari a circa 7 metri ed è suddiviso in tre parti: duodeno, digiuno e ileo. Sbocca nell’intestino crasso attraverso la valvola ileo-cecale, detta anche valvola di Bauhin.
I “villi intestinali”, che ricoprono la mucosa che ne riveste le pareti interne, sono responsabili dell’assorbimento dei nutrienti assunti mediante il cibo, e di pliche circolari, utili ad ampliarne la superficie affinché possa svolgere al meglio le proprie funzioni di conclusione della digestione e di assorbimento dei principi nutritivi.
L’intestino crasso L’intestino crasso – detto anche “grosso intestino” – è la seconda e ultima parte del sistema digestivo e, in generale, dell’apparato digerente. Si sviluppa dalla valvola ileo-cecale all’orifizio anale. Il suo compito è concludere il processo digestivo occupandosi di assorbimento, fermentazione ed evacuazione degli alimenti ingeriti.
Cosa succede al cibo nella faringe?
Quando il cibo e i liquidi lasciano la bocca, passano nella faringe. La deglutizione del cibo e dei liquidi inizia come atto volontario per continuare automaticamente. Un piccolo lembo muscolare (epiglottide) si chiude per evitare che il cibo e i liquidi scendano attraverso la trachea nei polmoni.
Come si fa a deglutire?
COME RIMUOVERE UNA LISCA DI PESCE CONFICCATA IN GOLA
Deglutire, facile ma
Deglutire è un’azione che compiamo di solito senza pensarci, quando mangiamo, beviamo, parliamo, proviamo ansia, timore, preoccupazione, ma anche quando abbiamo mal di gola. Si tratta di un processo, all’apparenza semplice, che consente di trasferire ciò che ingeriamo dalla bocca allo stomaco.
- Non tutti deglutiscono allo stesso modo perché non tutti deglutiscono correttamente.
- Quando introduciamo cibo o liquidi, denti e lingua giocano un ruolo fondamentale, con quest’ultima che esercita una pressione di circa un chilo ad ogni atto deglutorio, favorendo il passaggio del cosiddetto bolo alimentare prima nella faringe, poi nell’esofago infine nello stomaco.
Un iter molto veloce che si ripete in media 200 volte al giorno considerando anche la deglutizione spontanea della saliva. Ma come avviene una deglutizione corretta? La punta della lingua deve toccare la papilla retroincisiva superiore e, con una serie di contrazioni dei muscoli coinvolti, i denti devono entrare in contatto tra di loro,
- A questo punto la lingua si appiattisce sul palato, facilitando la progressione di quanto è nella bocca verso la parte posteriore; il palato molle si solleva e chiude le fosse nasali, contemporaneamente anche la laringe fa altrettanto.
- Con l’apertura dell’esofago il bolo può passare dalla faringe all’esofago e da lì nello stomaco.
Quando questo processo, più lungo a essere descritto che a realizzarsi nella realtà, non si compie correttamente si parla di “deglutizione atipica (o deviata)”, frequente nei bambini, ma presente anche in quegli adulti che non sono stati corretti da bambini.
- Essa si verifica quando la lingua crea disturbo tra le arcate dentali : a differenza della deglutizione normale, infatti, in cui le labbra restano chiuse, nella deglutizione scorretta le labbra tendono a restare aperte.
- Per riuscire a chiuderle, il soggetto deve fare uno sforzo anomalo con i muscoli della faccia, provocando una contrazione eccessiva e portando la lingua a interporsi tra i denti.
Solitamente quando deglutiamo i denti delle due arcate si toccano, ma nella deglutizione atipica ciò non avviene perché la lingua impedisce la chiusura del morso. Se non viene corretta in tempo, questa cattiva tendenza può portare a diverse conseguenze odontoiatriche negative, tra cui lo sviluppo irregolare delle arcate dentarie, con conseguente malocclusione oppure a problemi ortodontici, da risolvere poi con cure specifiche o apparecchi dentali.
- La deglutizione atipica non è assolutamente da sottovalutare ed è favorita da diversi fattori, primo fra tutti l’abuso di biberon, ciucci o altri strumenti utilizzati durante lo svezzamento del bambino, ivi compresa la pratica di succhiare il dito.
- Il consiglio per prevenire il problema non può dunque che essere quello di limitare l’uso di ciucci e biberon, preferendo sempre l’insegnamento di una masticazione e quindi deglutizione corretta il prima possibile,
Il trattamento più noto della deglutizione atipica è quello logopedico, attuato attraverso la terapia miofunzionale secondo Garliner, ovviamente abbinata alla progressiva eliminazione delle abitudini viziate. Si tratta di una serie graduale di esercizi mirati alla correzione della postura della lingua e al rendere automatico il giusto meccanismo di deglutizione,
Cosa fare se il boccone non scende?
Cosa deve fare chi accusa uno o più di questi sintomi? – «È sempre bene cominciare con una visita dal gastroenterologo, soprattutto in presenza di sintomi sospetti. La gastroscopia può confermare i sospetti o escludere la presenza di ostacoli meccanici, tipo un tumore dell’esofago, quale causa dei problemi di deglutizione.
Come capire se si ha ingoiato qualcosa?
I sintomi variano molto a seconda del tipo di oggetto o alimento ingerito e dalla sede in cui il corpo estraneo eventualmente si blocca. Tra i più comuni ritroviamo dolore toracico o addominale, ipersalivazione, tosse, difficoltà respiratoria.
Quanto tempo ci vuole per espellere un dente ingoiato?
4 Modi per Espellere un Dente Ingerito Per quanto improbabile possa sembrare, può succedere di notare un dente allentato e, durante una cena, prima ancora di rendersene conto, il dente si stacca e viene ingerito insieme a un boccone di broccoli. Ovviamente, uscirà dal corpo e potresti volerlo recuperare per essere sicuro di averlo espulso (soprattutto se non vedi l’ora di metterlo sotto il cuscino per la fatina dei dentini).
- 1 Sappi se è necessario un intervento del medico. La maggior parte dei piccoli oggetti che vengono ingeriti accidentalmente, come i denti, attraversa facilmente il tratto digestivo. Tuttavia, è possibile che il dente resti bloccato in qualche punto del sistema digerente e che sia necessario l’aiuto di un medico. Vai dal dottore se:
- Non lo espelli entro sette giorni;
- Vomiti, soprattutto se noti la presenza di sangue;
- Manifesti sintomi come dolore addominale o toracico, tosse, dispnea, fiato corto.
- Noti tracce di sangue nelle feci, soprattutto se queste sono nere o catramose.
- 2 Osserva le feci. Probabilmente, sono necessarie 12-14 ore prima che il dente transiti nell’intestino; tuttavia, non sorprenderti se lo vedi prima o più tardi rispetto a queste indicazioni.
- 3 Rilassati. Nulla attraversa rapidamente l’organismo. Il dente deve percorrere il tratto digestivo e più sei rilassato, più rapidamente attraversa lo stomaco, gli intestini e il colon.
- 4 Mangia il mais. I chicchi di mais restano perlopiù intatti quando percorrono il sistema intestinale; quando li noti fra le feci, è il momento per cercare anche il dente.
- 5 Mangia frutta, verdura e cereali integrali. Questi alimenti aiutano la peristalsi.
- 6 Mantieniti ben idratato e resta in un luogo in cui hai libero accesso al bagno. Se il medico lo consiglia, puoi usare un lassativo per recuperare il dente; assicurati di assumerne la quantità raccomandata, per evitare un’overdose. Troppi lassativi possono innescare gravi effetti e causare dipendenza, perdita della densità ossea e molti altri problemi.
- Quando le feci sono piuttosto molli e/o acquose (a causa del lassativo), metti una retina nel WC per “catturare” il dente.
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- 1 Recupera la dentiera. Si tratta del secondo oggetto che viene ingerito accidentalmente con maggiore frequenza, preceduto solo dalle lische di pesce e altre ossa frammiste a cibo. Questo corpo estraneo presenta delle complicazioni che spesso non si manifestano con i denti veri.
- 2 Sii molto cauto con la dentiera. Sfortunatamente, è difficile che i pazienti notino denti finti o corone allentate e la mancanza di una consapevolezza tempestiva può condurre a gravi problemi di salute.
- La natura, la conformazione e i materiali delle protesi dentali sono più pericolosi per il tratto digestivo e gli altri organi, dato che hanno maggiori probabilità di incastrarsi rispetto ai denti naturali.
- Se porti la dentiera, controllala periodicamente per accertarti che sia intatta; non dormire indossandola.
- 3 Vai dal medico nel caso perdessi la dentiera. Se temi di averla ingerita accidentalmente, è meglio andare dal medico, soprattutto se manifesti i sintomi dolorosi descritti nella prima sezione dell’articolo.
- Il medico consiglia generalmente un iniziale approccio attendista, ma potrebbe anche prescrivere una radiografia per valutare la dimensione, la forma e la posizione della protesi. È possibile che la dentiera attraversi facilmente il sistema digestivo e in questo caso segui le stesse procedure del dente naturale.
- Quando recuperi la dentiera, puliscila e disinfettala; per procedere, mettila in ammollo in una soluzione di candeggina e acqua in rapporto 1:10.
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- 1 Induci il vomito. Questa pratica non è consigliata, a meno che non sia stata raccomandata dal medico. Rigurgitare dopo aver ingerito un corpo estraneo potrebbe causarne l’inalazione nei polmoni. Se hai ottenuto l’autorizzazione del dottore, l’azione del vomito può rimuovere il dente dallo stomaco.
- 2 Usa un recipiente. Per poter recuperare il dente, devi usare un contenitore o un lavandino con lo scarico chiuso. Per quanto possa sembrare sgradevole, puoi anche provare a vomitare in uno scolapasta, per trattenere il dente e lasciare che il materiale liquido scorra attraverso i fori; in questo modo, non devi cercarlo nel materiale gastrico, cosa che indurrebbe altri conati.
- 3 Usa le dita per stimolare il vomito. Il metodo più comune consiste nel mettere una o due dita in gola, toccandone la parete posteriore finché non si scatena il riflesso dei conati.
- 4 Prendi un emetico. Lo sciroppo di ipecac è un rimedio che stimola il vomito. Usalo come indicato sulla confezione e mescolalo a una piccola quantità di acqua. Bevilo rapidamente, dovrebbe farti sentire nauseato e dovresti in seguito provare delle contrazioni gastriche che inducono il vomito.
- 5 Bevi acqua salata. Fai molta attenzione; se esageri con questa miscela, potresti causare una grave disidratazione perfino mortale. Puoi indurre il vomito entro 20-30 minuti bevendo una soluzione di tre cucchiaini di sale in mezzo litro di acqua calda.
- 6 Bevi una soluzione di senape. Mescola un cucchiaio di senape in una tazza (250 ml circa) di acqua calda; lo stomaco dovrebbe reagire in maniera simile all’acqua salata. Pubblicità
- 1 Vai dal dottore. In certi casi, il dente non esce dall’apparato digerente oppure potresti manifestare uno dei sintomi descritti in precedenza; in tale eventualità, devi cercare assistenza professionale.
- 2 Preparati per l’appuntamento. Avere molte informazioni a disposizione rende il procedimento più semplice e aumenta le probabilità di un esito favorevole. Fai in modo di avere questi dettagli a portata di mano:
- Le dimensioni del dente, se era intero o solo un pezzo, se si trattava di un molare o di un incisivo;
- I rimedi casalinghi già tentati;
- I sintomi manifestati, come nausea, dolore o vomito;
- Eventuali alterazioni dei movimenti intestinali;
- Il tempo trascorso “dall’incidente”;
- Se i sintomi si sono manifestati improvvisamente o in maniera graduale;
- La presenza di eventuali rischi per la salute che il medico deve conoscere, ad esempio patologie preesistenti.
- 3 Segui il consiglio del dottore. È importante considerare seriamente quello che ha da dirti. Anche se puoi credere che si tratti di una banalità, ingerire un dente potrebbe causare problemi gravi che possono peggiorare, se non rispetti le indicazioni del medico. Pubblicità
- Se il bambino perde un dente e vuole recuperarlo per la fatina, suggeriscigli di scrivere una lettera alla fatina in cui le spiega cosa è successo. Si tratta di una soluzione più semplice e meno caotica rispetto a quella descritta nell’articolo.
- Rassicura il bimbo dicendogli che la fatina dei denti può usare il suo potere magico per recuperare il dentino. Lasciagli un regalo come al solito, il bambino dovrebbe smettere di preoccuparsi e il dente alla fine verrà espulso naturalmente.
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