SOSTITUIRE IL VINO BIANCO IN CUCINA – Iniziamo con (o meglio, senza) il vino bianco, che è sicuramente il più utilizzato per sfumare o insaporire risotti e preparazioni a base di pesce,
- Aceto di vino bianco : anziché sfumare un piatto con il vino bianco secco, possiamo usare una miscela di aceto di vino bianco e acqua. L’aceto è per sua natura molto più acido del vino, per questo dev’essere diluito in acqua (in proporzione 50% aceto e 50% acqua) e non si deve eccedere nelle dosi, altrimenti si rischia di compromettere il gusto finale del piatto.
- Succo di limone : un valido sostituito per i piatti di pesce! Anche in questo caso si consiglia di diluire il succo di limone in acqua, dato che l’acidità dell’agrume è ben più alta rispetto a qualunque vino.
- Succo di mela : al posto del vino bianco, aggiungerà un tocco di dolcezza alla ricetta. Essendo decisamente più dolce del vino, considerate di aggiungere una spruzzata di aceto per smorzare la dolcezza con l’acidità dell’aceto bianco.
- Aceto di mele: se avete a disposizione un aceto di sidro di mele, darà quasi lo stesso effetto del succo di mele addizionato con l’aceto bianco! Risulta comunque un ottimo sostituto del vino bianco, grazie al suo sapore agro-dolce, fruttato e avvolgente. Come per l’aceto di vino bianco, vi consigliamo di usarlo diluito con acqua, in proporzione 50% aceto di mele e 50% acqua.
- Brodo vegetale (o di pollo o di pesce) : per sfumare i risotti possiamo usare il classico brodo – vegetale o di pollo in base al tipo di ricetta. Nel caso di piatti a base di pesce, potete optare per un brodo di pesce, in alternativa a quello vegetale. Se poi la ricetta necessita di una punta di acidità in più, si può aggiungere un cucchiaino di aceto di vino bianco.
Come sfumare il pesce?
A tavola è un accompagnamento ma in cucina il vino è un vero e proprio ingrediente, in quanto tale va scelto accuratamente per la ricetta che si andrà a preparare e usato correttamente per non inficiarne il sapore. Le funzioni del vino ai fornelli sono molteplici, dalla marinatura alla sfumatura delle pietanze. Ecco una breve guida per sfumare gli alimenti con il vino,
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Qualità del vino, Il primo accorgimento da tenere presente è che al pari di tutti gli ingredienti bisogna scegliere un vino di qualità: con questo non intendiamo una bottiglia di pregio assoluto né un’annata di rilievo per una determinata zona, bensì è necessario non scadere nell’impiego di un comune vino da cucina. Tutti i sentori, i sapori del vino, compresi i difetti, si trasferiscono al piatto in fase di cottura; anzi, si evidenziano. L’effetto del calore non fa altro che lasciar evaporare la componente alcolica, concentrando la parte zuccherina e intensificando gli aromi del vino stesso. Per questo motivo è bene non tenere da parte una bottiglia che sa di tappo: non è buona da bere, così come non è buona per cucinare. Altro errore è banalizzare l’influenza che il vino possa avere nella preparazione della ricetta: è un ingrediente e ha un peso, quindi non volendo spendere una cifra astronomica per cucinare, basta limitarsi all’utilizzo di un vino base, mentre si può abbinare al piatto una bottiglia di pregio superiore in accordanza con il vitigno e la zona di produzione.
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Rosso o bianco, Durante la marinatura, il vino a contatto con la carne trasferisce aromi andando a impregnare la fibra muscolare, che si arricchisce a sua volta di profumi e sapori caratteristici. Lo stesso liquido poi usato in brasatura serve come veicolo di trasmissione del calore, andando ad arricchire ancora la carne di sapore e succulenza; per i brasati di carne rossa è bene scegliere un vino rosso di medio corpo con una basso residuo zuccherino, dato che la caramellizzazione degli zuccheri e la reazione di Maillard non sono lo scopo primario. Nel caso in cui si utilizzino invece carni bianche si opta per un vino bianco: il corpo lo stabilisce la carne da cucinare. Un pollo ruspante ha bisogno di un vino dalla componente acida spiccata, sempre per intenerire le fibre, con sapidità dai profumi intensi e non floreali; una faraona avrà invece bisogno di un vino più corposo, la cui acidità si sia espressa a favore di un centro bocca evoluto, è da valutare anche una lieve nota ossidativa che in cottura risulta essere clemente e piacevole su questo tipo di volatile.
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Preparazioni veloci a base di carne o pesce, Per sfumare queste pietanze, la regola base da seguire è quella di lasciar evaporare tutta la componente alcolica, pena altrimenti avere al boccone una sensazione amara data dall’alcol cotto. Per evitare questo inconveniente si deve sfumare ogni preparazione al momento di massimo calore e non coprire mai fino a completa evaporazione.
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Risotti, Il riso in tostatura non raggiunge temperature così elevate, quindi il consiglio è quello di dealcoliazzare il vino prima di versarlo sul riso in tostatura. Per fare ciò è sufficiente portarlo a una temperatura di 83 °C, soglia alla quale l’alcol evapora, prima di unirlo alla preparazione; nei risotti si possono usare sia vini rossi sia bianchi, purché la scelta non prevarichi gli altri ingredienti. Nel caso di risotti allo zafferano, si prediligono bianchi profumati e floreali per enfatizzare il profumo della spezia; per il risotto al radicchio si sceglie un vino rosso per ragioni cromatiche, di buon corpo in modo da sostenere il naturale amaro della verdura; se il risotto è con gli asparagi è meglio un bianco dai sentori erbacei non troppo acido.
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Regola generale. Alla stregua degli abbinamenti tra piatto e bicchiere, le considerazioni per la scelta di un vino per cucinare sono le stesse che applicheremmo poi a tavola, perché il vino in cucina è un vero e proprio ingrediente.
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Quando sfumare con l’aceto?
Il riso – Il riso è tra i cereali più conosciuti al mondo. Solo in Italia ce ne sono 50 tipi diversi. Il modo più diffuso per cucinarlo è bollirlo, ma nonostante sia una ricetta facilissima, il risultato non sempre è perfetto. Un procedimento errato può infatti far appiccicare i chicchi durante la cottura o renderli gommosi.
- Come fare allora per avere un riso sempre impeccabile? La risposta è l’aceto di vino! A fare la magia è l’acido acetico che aiuta a ridurre la quantità di amido presente nel riso, permettendo così ai chicchi di assorbire più acqua.
- Per avere chicchi sempre brillanti e morbidi, basta aggiungere 1 cucchiaino di aceto di vino nella pentola quando l’acqua bolle, subito dopo averla salata.
A questo punto si può versare il riso e cuocerlo secondo il tempo di cottura indicato. Questo trucco è molto utilizzato anche per preparare il riso per il sushi.
Cosa si può sfumare con la birra?
Uno stufato morbidissimo – La birra è un’alleata anche per preparare diversi piatti a base di carne. Da provare per le marinature, anche quando la carne non è più freschissima o per aromatizzare un pezzo scelto. La marinatura è bene che duri almeno una notte (12 ore) e la birra diventa l’elemento aggiuntivo alla componente acida (aceto o limone), all’olio o alle spezie.
Quale vino usare per sfumare il pesce?
Cosa usare per sfumare il pesce? – In genere il vino bianco si utilizza per sfumare piatti di pesce e risotti, per quelli a base di carni o soffritti vari si predilige solitamente quello rosso per esaltarne il sapore. Esistono però alcune alternative al vino, una di queste consiste nell’utilizzare l’aceto di vino bianco per sfumare le pietanze.
Quando si sfuma con il vino?
Secondo la tradizione culinaria, è meglio sfumare col vino ad inizio cottura per arricchire di sapore e sgrassare gli alimenti. Se questa operazione viene fatta a fine cottura il sapore potrebbe essere troppo intenso e mutare sia la consistenza che il risultato finale della ricetta.
Perché si sfuma con vino bianco?
Come sfilettare correttamente il pesce? Ce lo insegna lo chef Riccardo Cominardi in questo video tutorial. Il procedimento non è semplice, è vero, ma con un po’ di pratica vedrete che avrete voglia di portare in tavola il pesce più spesso Sfumare un cibo con il vino significa aggiungere un po’ di vino nella fase terminale della cottura,
- Questa pratica, che in genere accompagna la preparazione di sughi, carni, arrosti, risotti, aiuta a deglassare il piatto grazie alla parte alcolica del vino.
- I grassi presenti nei condimenti come burro, lardo e grassi della carne, vengono in parte sciolti dal vino che crea una cremosità capace di dare morbidezza al piatto.
Inoltre, l’acidità del vino bilancia il sapore pieno e corposo dei grassi. I nostri consigli:
scegliete sempre un vino di qualità, perchè tutti i suoi sentori si trasferiranno al piatto in fase di cottura sfumate con il vino quando la preparazione avrà raggiunto il massimo del calore fate evaporare bene la parte alcolica e vedrete che si intensificheranno gli aromi della pietanza meglio sfumare con il vino rosso le carni rosse. Sgrasserà il sapore della carne meglio sfumare con il vino bianco il pesce, i frutti di mare e le carni bianche
Fate attenzione però. Queste non sono regole assolute! Esistono alcuni tipi di pesce che possono essere sfumati con il vino rosso e lo stesso si può fare con alcune carni bianche. Vuoi conoscere meglio il vino? Leggi la nostra sezione dedicata !
Quando si mette il vino nel soffritto?
Il vino, bianco o rosso che sia, va usato al momento giusto: dipende dal ruolo che questo ingrediente svolge nell ‘equilibrio del piatto. Nel caso dei soffritti, ad esempio, va usato ad inizio cottura, per esaltare il sapore e lasciare un piacevole retrogusto nel piatto finito.
Come sostituire l’aceto di vino bianco?
7. Succo di limone – Tra tutti i sostituti che puoi usare per l’aceto di vino bianco, il succo di limone potrebbe essere quello che hai più facilmente a disposizione. Offerte di succo di limone il sapore e l’acidità dell’aceto di vino bianco, D’altra parte, il succo di limone ha un sapore distintamente come gli agrumi,
- Se non hai accesso a un altro sostituto dell’aceto, puoi usare il succo di limone nei condimenti per l’insalata.
- Può anche funzionare in alcuni piatti con pesce e pollo.
- Sostituisci l’aceto di vino bianco con metà della quantità di succo di limone + metà della quantità di acqua,
- Ad esempio, per ogni cucchiaio di aceto di vino bianco utilizzare ½ cucchiaio di succo di limone + ½ cucchiaio di acqua.
Questo aiuterà tagliare un po’ del gusto di limone, pur fornendo l’acidità del limone.
Cosa succede se bevi l’aceto di vino?
Dimagrire con l’Aceto di vino: un segreto antico Oggi, in occasione della nostra rubrica dedicata al rapporto fra cibo e salute, vi parliamo di un prodotto dal gusto un po’ particolare che può aiutarvi a dimagrire. Si tratta dell’Aceto di Vino, un condimento molto antico. La parola acetum è infatti latina e rimanda al sapore aspro e acre dell’aceto, che veniva anche chiamato vinum acre, da cui discende in linea diretta il francese vinaigre, l’inglese vinegar e lo spagnolo vinagre, che indicano appunto l’aceto.
Ricco di sali minerali e povero di calorie, l’aceto di vino nasce dalla fermentazione del vino per opera del ceppo batterico acetobacter ed ha un’azione disinfettante sulla flora intestinale, oltre a combattere la ritenzione idrica. Consumato in dosi moderate, stimola il senso di sazietà e aiuta la digestione.
Le sue proprietà disinfettanti e sazianti erano già note agli antichi Romani. Veniva usato anche per contrastare la marcescenza dei cibi (in assenza dei moderni frigoriferi). Non solo: l’aceto era considerato un rimedio eccellente per la peste (purtroppo non lo era), ed era una bevanda amata dai samurai (che però bevevano aceto di riso, non di vino).
- È inoltre provato scientificamente che bere prima di ogni pasto due bicchieri d’acqua in cui è stato diluito un cucchiaino d’aceto aiuta il dimagrimento e stimola il metabolismo.
- L’azione dell’aceto mantiene insomma in equilibrio la flora intestinale, proteggendola, e sviluppa un senso di sazietà e benessere che induce a mangiare moderatamente di meno.
Bisogna però fare attenzione a non esagerare : dosi troppo elevate di aceto possono infatti danneggiare le pareti dello stomaco, soprattutto se consumato per periodi prolungati. È poi un ingrediente sconsigliato per chi soffre di disturbi gastroenterici come la gastrite o il reflusso.
- Importante è anche verificare la composizione e la modalità di lavorazione dell’aceto: sono molto più sani quelli prodotti senza l’ausilio di pesticidi,
- L’aceto è insomma un prodotto sano che può avere effetti benefici sulla dieta e sull’organismo; però, come sempre, va consumato con equilibrio e moderazione.
O, per dirla in Latino, tenendo fede ad una nota massima: in medio stat virtus! Rimani aggiornato su Ricette, Eventi e Manifestazioni! : Dimagrire con l’Aceto di vino: un segreto antico
Come sfumare con la vodka?
Vodka nelle lingue slave vuol dire letteralmente piccola acqua, acquetta, In che altro modo si potrebbe chiamare un distillato che, pur raggiungendo percentuali di alcol vicine al 60%, appare tanto limpido, cristallino e trasparente? la vodka non deve per forza finire in un cocktail Le materie prime alla base della vodka possono essere le patate, il grano o la segale; ma tutti gli ingredienti, grazie a un lungo processo di fermentazione e distillazione, finiscono per trasformarsi in una bevanda alcolica apparentemente identica all’acqua, attraente per gli occhi quanto bruciante e inebriante per il palato.
- Per queste sue caratteristiche, la vodka è da almeno 600 anni fra i distillati più amati dell’est e nord Europa; per le stesse ragioni, è uno degli ingredienti da sempre preferiti nella preparazione di cocktail e long drink.
- Ma la vodka, come l’acqua, può essere utilizzata in tantissimi modi diversi : può finire nel bicchiere, in padella o anche in una coppetta.
Se in dispensa avete una bottiglia di vodka, per utilizzarla non dovrete che affrontare l’imbarazzo della scelta. Bere la vodka da sola è ovviamente la prima opzione. Che sia aromatizzata o meglio ancora liscia, è importante berla fredda ma non ghiacciata, e possibilmente farlo usando l’apposito bicchierino svasato, simile a un calice ma privo di stelo, che permette di berne piccoli sorsi alternandoli a qualche snack – tradizionalmente, i cetriolini sotto aceto tanto diffusi nei paesi dell’est.
Cocktail e long drink sono una possibilità altrettanto valida: la vodka è una delle protagoniste principali del bere miscelato. Fra i drink a base di vodka più conosciuti ci sono il Bloody Mary (con succo di pomodoro e tabasco), lo Screwdriver (con succo di arancia), il Vodka Martini (vermouth, vodka, una spruzzata di lime), il Moscow Mule (lime e ginger beer), il Black e il White Russian (con liquore al caffè e panna).
Anche il tè freddo si accompagna molto bene con la vodka. Il long drink è facilissimo da preparare: basta preparare un tè verde, lasciarlo raffreddare, aggiungere zucchero, lime, ghiaccio e vodka secondo il proprio gradimento.
La vodka calda si beve invece nel glögg, una bevanda simile al vin brulè diffusa in Svezia e nei paesi scandinavi. Al vino rosso caldo e speziato si aggiungono uva passa, mandorle e ovviamente un goccio di vodka, liscia o aromatizzata alle spezie.
La vodka si utilizza anche in cucina – per esempio per sfumare un antipasto di gamberi, scampi o mazzancolle, Dopo averli puliti, i crostacei si cuociono in padella a fuoco vivo, per pochi minuti, e a quel punto si possono aggiungere la vodka e un pizzico di peperoncino o paprika.
Le penne alla vodka sono un classico degli anni ’70 e ’80, che conserva il fascino del vintage. Le varianti sono molte, ma essenzialmente le versioni della salsa sono due: rossa con panna, pomodoro e pancetta, bianca con panna e salmone. In entrambi i casi la vodka si aggiunge in padella, mentre si fa rosolare la salsa, così che l’alcol abbia il tempo di evaporare.
Il salmone alla vodka può essere proposto anche come secondo. In questo caso si utilizzano tranci di salmone: durante la cottura in padella si procede a sfumare con il distillato, facendo sempre attenzione alla possibile fiammata.
Un classico russo è invece il manzo alla Stroganoff, La ricetta originale risale al XIX secolo e non comprendeva la vodka, ma solo il filetto di manzo e la panna acida. Il distillato è stato aggiunto al piatto in seguito, insieme ai funghi e alle cipolle: lo si usa per sfumare i bocconcini di manzo durante la lenta cottura sul fuoco.
Per chiudere il pasto, non deve mancare un dolce: per esempio il sorbetto al limone e vodka, Si prepara partendo dalle basi, dal succo di limone, dall’acqua e dallo zucchero, da miscelare e far raffreddare; oppure si può acquistare un sorbetto al limone già pronto.
A cosa serve sfumare?
IL VINO IN COTTURA: SFUMARE DEGLASSA E DONA SAPORE – Segno di convivialità, il vino a tavola fa da accompagnamento alle varie portate, ma ai fornelli rappresenta un vero e proprio ingrediente, utile a regalare ai nostri piatti quel tocco di sapore in più. Questa semplice Segno di convivialità, il vino a tavola fa da accompagnamento alle varie portate, ma ai fornelli rappresenta un vero e proprio ingrediente, utile a regalare ai nostri piatti quel tocco di sapore in più. Questa semplice operazione, che si definisce come “sfumare”, consiste nell’aggiungere un po’ di vino nella fase terminale della cottura.
- Questa pratica che in genere accompagna la preparazione di sughi, carni, arrosti, risotti, aiuta a bruciare i grassi, profumare la pietanza e a deglassare il piatto grazie alla parte alcolica.
- I grassi presenti nel condimento, in genere burro, lardo, grassi della carne, vengono sciolti in parte dal vino e si crea una crema che conferisce morbidezza al piatto.
Inoltre il gusto acido del vino bilancia il gusto pieno e corposo dei grassi. Tutto ciò però avviene ad una condizione importante: il vino deve essere di qualità. Esso infatti, è un ingrediente come gli altri, non è un additivo di poco conto e va scelto accuratamente, considerando gli abbinamenti di gusto e sapore in relazione alla ricetta da preparare. BIANCO O ROSSO? QUALE UTILIZZARE? Non esiste una regola fissa. In generale, per cucinare è meglio utilizzare il vino che poi andrà ad accompagnare il piatto a tavola. Stufati di carne o di selvaggina preferiscono il vino rosso, che ha la proprietà di sgrassare il sapore della carne, mentre il pesce, i frutti di mare e le salse di colore chiaro si abbinano al vino bianco. IL DEGLASSAGGIO: UN OTTIMO ALLEATO PER IL SAPORE DEI TUOI PIATTI Deglassare è il termine che indica l’operazione culinaria con cui si sciolgono i succhi di un arrosto o di una preparazione rosolata che in cottura si sono rappresi sul fondo e sulle pareti del recipiente.
- Questa azione consente di ottenere una salsa particolarmente saporita.
- I succhi presenti in un cibo (per esempio un pezzo di carne) durante la cottura, infatti, tendono a caramellarsi e a trasformarsi in piccole incrostazioni scure che si attaccano al recipiente.
- Deglassando un fondo di cottura, lo si priva del grasso in eccesso.
Le incrostazioni si staccano con l’aiuto del vino e si trasformano in una salsa scura: questa si fa poi ridurre a fuoco vivo finché acquista una certa consistenza.
Come sfumare l’alcol?
Come sfumare e quando. Per sfumare correttamente con il vino occorre aggiungerlo quando la padella ha raggiunto la sua massima temperatura. In questo modo l’ alcool evapora e i profumi si concentrano.
Che vino si usa per cucinare il pesce?
Vino bianco pesce tu sei in : » » » Vino bianco pesce Pesce e vino bianco sono un connubio indissolubile e di sicuro affidamento, si sposano perfettamente fra loro e non necessitano di particolari attenzioni nella scelta sia del vino che del pesce. Basterà utilizzare vini delicati per pesci delicati, e vini un pochino più corposi per pesci più grassi e saporiti.
Se volete dare un tocco in più al vostro pesce tramite il vino bianco, non avrete che l’imbarazzo della scelta e del metodo con cui cucinate il vostro pesce. Meno il vino sarà sfumato durante la cottura, più risulterà decisivo nel sapore del vostro piatto. Potete quindi evitare di farlo evaporare del tutto, magari aggiungendolo verso la fine della cottura.
Nella scelta del vino avrete a disposizione numerose tipologie sia in abbinamento con il pesce, sia in abbinamento con i vostri gusti. Se il pesce è delicato, in genere si preferisce un vino delicato e poco aromatico, ma potrete comunque decidere su quale aroma preferite nel vostro piatto.
- Per dare vivacità al pesce potrete utilizzare un vino minerale, magari un agrumato come nel caso di un Vermentino, che aggiunge quel tocco di cedro e di limone con sfumature erbacee.
- È un ottima soluzione per il pesce azzurro ad esempio, che risulta generalmente leggero, delicato e fresco, ed è spesso cucinato con erbe e aglio.
Per pesci più sapidi magari è meglio optare per vini un pochino più aromatici e fruttati, come i Sauvignon, mentre per quelli grassi possono andare bene anche dei torbati o dei vini con odori erbacei o marini. Comunque questa rimane sempre una scelta personale, e se si vuole solo dare una sfumatura al proprio piatto, è sempre meglio andare su un vino delicato, che non apporterà grosse variazioni al vostro preparato.
Che tipo di vino bianco per cucinare?
Léa Linster spiega: ‘A differenza del vino rosso, più pastoso, il vino bianco in cucina viene usato per la sua acidità’. I vini secchi e freschi come Riesling, Elbling, Sauvignon Blanc, Silvaner e Grüner Veltliner danno a pesce, frutti di mare, pollame e verdure una nota di freschezza.
Come si può correggere il vino?
Indicativamente si consiglia l’uso di 1,3 gr/l di Bicarbonato di Potassio per abbassare di 1 gr/l l’acidità totale del prodotto da trattare. L’Acido Tartarico è tra i principali acidi organici dell’uva, rappresenta dal punto di vista quantitativo il più importante acido dei mosti e dei vini.
Quanto ci mette il vino a diventare aceto?
Quanto tempo è necessario perchè il vino diventi aceto? – A questo punto una domanda sorge spontanea dopo aver compreso perchè il vino diventa aceto ci si chiede quanto tempo deve passare perchè questo processo abbia fine? In realtà non è molto semplice dire in quanto tempo la trasformazione in aceto avviene, perchè molto dipende dalla tipologia di produzione che il vino ha seguito.
Diciamo che nel caso in cui si volesse far diventare appositamente il vino in aceto, a seconda della tipologia può impiegarci anche 25 anni per la produzione; ma si tratta si un aceto che si rivela molto raffinato. In ogni caso il vino può diventare aceto anche se primitivo, ma ci vogliono un paio di settimane.
Il processo richiede però che il vino venga esposto all’aria almeno 20 o 30 minuti al giorno. Ma quindi non è vero che il vino invecchiando migliora? Se nello spiegare come il vino diventa aceto abbiamo affermato che serve del tempo; abbiamo anche chiarito che ci vogliono sia i batteri che l’ossigeno.
- In questo modo il vino viene completamente stabilizzato per evitare alterazioni e malattie che possono compromettere le espressioni aromatiche.
- Aumento del titolo alcolometrico L’aumento del titolo alcolomentrico, una volta che è conclusa la fermentazione, deve avvenire effettuando delle refrigerazioni a -15/-20 °C che permettono la cristallizzazione di una parte dell’acqua e la sua eliminazione.
- Aceto di vino rosso : vale lo stesso discorso dell’aceto bianco, quindi ricordatevi di diluirlo con acqua e non esagerate con le quantità in cottura.
- Succo d’uva : rimaniamo sempre nello stesso campo, ma stavolta con il succo di uve rosse, a cui si può aggiungere una punta di aceto di vino rosso per conferire al piatto maggiore acidità.
- Brodo di carne : al posto del vino rosso, potete usare il classico brodo di carne mista (non quello di pollo né quello vegetale, molto più delicati).
- Succo di pomodoro : con un’acidità e un colore simili al vino rosso, il succo di pomodoro può essere un suo valido sostituto. Questo ingrediente però ha un sapore ben diverso dal vino, quindi all’inizio non esagerate e assaggiate durante tutta la cottura per regolare le dosi.
- Aceto di pomodoro : è un prodotto molto particolare, a cui Varvello si sta dedicando da qualche tempo per ampliare le frontiere dei condimenti da tavola. Al posto del vino rosso, potrebbe essere usato per insaporire preparazioni a base di carne rossa o sughi rossi.
- 1 Procurati una classica fiaschetta. Il modo più semplice per portare una piccola quantità di liquore in tasca, in borsa o in qualsiasi bagaglio a mano consiste nel trasferirlo in una fiaschetta. In genere questo contenitore ha una capienza di circa 240 ml, è in acciaio inox o altro materiale e non costa molto.
- Per pulirla bene, sciacquala con acqua calda e lasciala aperta sul ripiano della cucina per tutta la notte, in modo che si asciughi. Non usare mai il detersivo al suo interno perché non si elimina facilmente e potrebbe lasciare residui, la prossima volta che vorrai usarla per bere un goccio di scotch.
- 2 Avvolgi la bottiglia in un sacchetto di carta delle dimensioni adatte per tenerla ben nascosta tra la gente. Se vuoi sederti al parco e goderti un drink alcolico, chiedi un sacchetto di carta quando acquisti la bottiglia nel negozio di liquori. In molti posti del mondo è illegale bere in pubblico, ma spesso è sufficiente mettere la bevanda in un sacchetto di carta, simile a quelli marroni utilizzati per gli alimenti, per evitare di essere notato ed eventualmente sanzionato.
- Tieni presente che, se segui questo metodo, ti aggiri nelle zone grigie della legge. Per esempio, negli Stati Uniti è vietato consumare alcolici in pubblico e molti poliziotti delle piccole città potrebbero compiacersi nel montare una causa e farti arrestare se sembri ubriaco o molesto. Se pensi di mettere la tua bottiglia nel sacchetto degli alimenti, sappi che corri questo rischio.
- 3 Inserisci le lattine di birra in una camicia isolante. In commercio puoi trovare particolari rivestimenti per lattine che mantengono la birra fredda e, al tempo stesso, la fanno sembrare un’innocua bibita gassata. Così come il sacchetto di carta, anche questo stratagemma è in grado di nascondere l’etichetta della bevanda, permettendoti di passare inosservato e berla senza il timore di essere scoperto.
- Crea una camicia isolante con una lattina qualsiasi. Se non riesci a trovare questo prodotto in commercio, puoi realizzarne uno con le tue mani tagliando il bordo superiore di una lattina di una bibita analcolica; togli il liquido, inserisci la birra e il gioco è fatto! Sembrerà che stai bevendo una Cola!
- 4 Trasferisci la bevanda alcolica in altre bottiglie. Uno dei modi migliori per mascherare la presenza di alcol e nasconderlo alla vista della gente consiste nel versarlo in una bottiglia poco appariscente e portarla con te come se fosse acqua o un’altra bibita. Non serve nessun trucco: le borracce opache dei ciclisti o altri contenitori multiuso per liquidi sono perfetti per occultare l’alcol.
- Versa la vodka, il gin e altri liquori trasparenti nelle bottiglie d’acqua. Assicurati di chiuderle sempre con il tappo quando non bevi, per evitare che il loro forte odore attiri l’attenzione.
- Nascondi il vino in una borraccia, un thermos, una bottiglia del succo di frutta o il contenitore di una bevanda energetica. Poiché si tratta di bevande colorate che ricordano il colore e la consistenza del vino, a prima vista il vero contenuto passerà inosservato.
- 5 Metti l’alcol in uno zaino camelbak o un altro raccoglitore portatile di “acqua”. Il camelbak è progettato per portare l’acqua durante le escursioni a piedi, quindi può nascondere benissimo un alcolico. È perfetto per portare qualsiasi genere di liquido proibito. Di solito è munito di una lunga cannuccia di gomma agganciata alla tracolla, che puoi usare per bere.
- 6 Considera di procurarti un “reggiseno porta-vino”. Simile al camelbak, questo accessorio è così discreto che puoi nasconderlo sotto i vestiti. È simile a un normale reggiseno sportivo, ma dispone di uno spazio di circa 600 ml per nascondere i liquidi. Accompagnato da una cannuccia, è perfetto se non ti dispiace bere alcol alla temperatura corporea. Puoi trovarlo facilmente online o nei principali negozi di articoli curiosi.
- 7 Nascondilo nei sacchetti di cibo. Mentre una bottiglia di Jack Daniel’s attira sicuramente l’attenzione della gente intorno a te, un sacchetto di patatine non desta nessuna curiosità. Se ti trovi in un posto in cui puoi portare una borsa termica e del cibo, usa il sacchetto vuoto delle patatine o di qualche altro spuntino per mascherare la bottiglia. Capovolgilo e appoggialo sopra il liquore, dopodiché taglia un piccolo foro sul fondo rovesciato per far uscire il collo della bottiglia. Nessuno camminando vicino alla tua colazione al sacco se ne accorgerà.
- 8 Mescola il tuo drink in anticipo. Un altro ottimo modo per nascondere l’alcol alla vista della gente consiste nel preparare un cocktail (per esempio a base di rum e cola), o un whisky con ginger ale, e mettere la bevanda nella lattina o nella bottiglia della bibita usata per allungare la parte alcolica.
- Questo metodo è utile anche con le bibite alla spina. Dopo aver spillato una bevanda gassata, correggila e goditi il tuo drink in tutta tranquillità.
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- 1 Supera il cancello. Se vuoi introdurre furtivamente dell’alcol in una festa o un luogo in cui è vietato, la prima cosa che devi fare è superare l’ingresso. La difficoltà può variare in base al contesto, ma esistono alcuni consigli da tenere a mente per evitare di essere scoperti prima di poter anche solo bere il drink introdotto laddove è proibito.
- Per superare la sicurezza o il cancello di un dormitorio, nascondilo in uno zaino, una scatola da imballaggio o in fondo a un grande sacchetto di generi alimentari. Se puoi, smista le birre in varie borse per evitare che tintinnino e destino sospetti. Se sei in compagnia di un folto gruppo di amici, dividetevi il carico e assumete un’espressione seria senza sorridere, come se non aveste nulla da festeggiare.
- Per introdurre l’alcol in un cinema, scegli una bevanda che non abbia un odore forte e mescolane un po’ nella bottiglia grande di un analcolico oppure trasferisci il vino in un’altra bottiglia e nascondilo in una borsa. Le lattine e le bottiglie di birra fanno rumore e possono crearti qualche difficoltà al momento di gettare i vuoti. Tieni presente che l’odore del liquore farà storcere il naso ai tuoi vicini di posto.
- Per portare l’alcol all’interno di un festival o un concerto e bere spendendo poco, è importante capire per tempo che tipo di controlli vengono effettuati. Spesso si cerca in zaini e borse. Se viene trovato, si passa al sequestro, quindi il metodo della vodka nella bottiglia dell’acqua non funziona. Tuttavia nella maggior parte dei casi non si perquisiscono le persone né si cerca nelle borse leggere, quindi la cosa migliore da fare è quella di portarsi la fiaschetta.
- 2 Comportati in modo naturale. Se stai bevendo in un posto in cui è vietato, innanzitutto stai rilassato. Non parlare ad alta voce, non produrre rumori martellanti nel dormitorio, non strillare mentre passi la fiaschetta agli amici nel cinema e non trangugiare dalla bottiglia illecitamente introdotta al concerto. A meno che non desideri farti buttare fuori, devi comportarti normalmente.
- Chiedi agli amici ubriachi e molesti di andarsene, dopodiché escludili. Oltre a essere irritanti, le persone che alzano troppo il gomito si fanno scoprire più facilmente e attirano maggiormente l’attenzione. Stai calmo e tranquillo, senza fare sceneggiate.
- 3 Parla in codice con i tuoi amici. Se stai bevendo in camera di un amico o nel seminterrato del residence universitario e dovete essere discreti, inventate parole in codice in modo che nessun sorvegliante, vicino ficcanaso o fratellino avverta qualcosa di sospetto. Invece di pronunciare “sorso”, dite che dovete premere un pulsante oppure al posto del termine “birra” usate “rischio biologico”. Sarà divertente e nessuno vi scoprirà.
- 4 Occupati dei rifiuti. È divertente bere furtivamente alcol nei posti in cui non è permesso, purché non si lascino le lattine di birra in bella vista. Stai molto attento. Assicurati di tenere sotto stretto controllo tutta la spazzatura e i bicchieri sporchi dopo una notte di baldorie.
- Se vivi in un dormitorio, munisciti di sacchetti di immondizia neri da usare all’occorrenza. Non dovrai preoccuparti di buttare immediatamente i vuoti se hai un sacchetto scuro in cui metterli per nasconderli alla vista degli altri.
- 5 Bevi a orari insoliti. Sarà molto più facile bere di nascosto un paio di birre al cinema o organizzare una festa in camera con bevande alcoliche, se ti organizzi di mattina o di martedì anziché la sera o la notte di sabato. Se bevi nei teatri affollati, il rischio di essere scoperto è più alto, mentre i servizi di sicurezza sono molto più vigili e pronti ad “acciuffarti” negli orari tipici delle feste. Gioca sempre d’anticipo e bevi quando meno se lo aspettano.
- 6 Recati presto agli eventi. In alcuni casi la sicurezza all’ingresso prende servizio solo quando il locale o la manifestazione comincia ad affollarsi. Se vai prima, la tua impresa potrebbe procedere senza intoppi. Pubblicità
- 1 Valuta le tue opzioni. A volte basta sottrarre prontamente qualche bottiglia agli occhi indiscreti delle persone, in altri casi bisogna stare allertati e guardarsi intorno. Se sei costretto a nascondere l’alcol in casa tua, questo comportamento potrebbe indicare una grave dipendenza. Se ti trovi in queste condizioni, smetti di occultarlo, ammetti il tuo problema e cerca immediatamente aiuto, Nel corso del tempo non ti servirà a niente continuare a occultarlo.
- 2 Nascondilo nello scarico del bagno. Vuoi avere un nascondiglio fresco e lontano da occhi indiscreti per un paio di bottiglie? Prova a metterle nello sciacquone del WC. L’acqua che entra all’interno del serbatoio è pulita, quindi non dovrai preoccuparti di germi o possibili infezioni e, finché il WC funziona correttamente, difficilmente verrà aperto per un controllo.
- Puoi legare il collo della bottiglia a un componente interno per evitare che si muova troppo e produca rumori sospetti. Assicurati che il water funzioni perfettamente, però, altrimenti ti farai scoprire velocemente.
- 3 Occultalo dietro i libri. Se hai molti libri o DVD allineati su uno scaffale, infila qualche bottiglia sul retro spostando i libri verso la parte anteriore della mensola in modo da creare spazio sufficiente. In ogni caso, è sempre un ottimo fengshui.
- 4 Nascondi le bottiglie nelle scarpe. Gli stivali invernali, gli Ugg e gli stivali da cowboy hanno la forma perfetta per contenerle. Se hai molte scarpe, puoi infilarne un paio in quelle più adatte e spostarle nella parte posteriore del guardaroba. Devi solo ricordarti dove le hai messe, in modo da non infilarvi i piedi accidentalmente.
- 5 Camuffale nella cesta del bucato. Difficilmente si possono trovare bottiglie sotto una pila di biancheria sporca. Se hai bisogno di un posto in cui lasciarle, prova sul fondo della cesta dei panni sporchi. È un nascondiglio sicuro a patto che spetti a te occuparti del bucato.
- 6 Impara le abitudini del sorvegliante. Se devi nascondere alcol in casa, cerca di capire le abitudini della persona che viene a ispezionare. Per esempio, se sai che bussa ogni mercoledì, non devi trovare nessun nascondiglio, ti basta sbarazzarti prima delle bottiglie. Problema risolto. Se tua madre è solita pulire la tua camera, inizia a occupartene tu stesso per evitare che piombi all’improvviso per rassettarla. Pubblicità

Come correggere il vino?
Il vino è una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione del mosto d’uva. Durante la produzione del vino, ci sono alcuni trattamenti e correzioni che possono essere utilizzati per migliorare la qualità e il gusto del vino. Di seguito verranno elencate quelli più comunemente utilizzati: Chiarificazione Questo processo rimuove le impurità dal vino, come le proteine e i sedimenti, per migliorare la trasparenza e la limpidezza del vino.
Esistono diverse tecniche di clarificazione, tra cui l’utilizzo di albumina d’uovo, gelatina di pesce e bentonite. Filtraggio l filtraggio del vino è un’altra tecnica utilizzata per migliorare la qualità del vino. Il filtraggio rimuove i sedimenti e le impurità dal vino, rendendolo più limpido e migliorando la stabilità del vino.
Ci sono diversi metodi di filtraggio, tra cui il filtraggio su carta, il filtraggio a membrana e il filtraggio a candela. Rifermentazione Viene utilizzata quando il vino presenta dei difetti e per migliorare la sua vivacità. Consiste nel sottoporre il vino ad un’ulteriore fermentazione aggiungendo del mosto o lieviti selezionati.
I tipi di mosto che possono essere utilizzati sono: Mosto fresco. Mosto concentrato. Mosto muto. Un esempio molto conosciuto è il governo alla Toscana, con il quale una piccola quantità di uva appassite e pigiate vengono aggiunte al vino appena fermentato,in due fasi ben distinte: una invernale (a dicembre) e in primavera ( rigoverno ).
Il risultato è un vino ancora più colorato,profumato e equilibrato. Pastorizzazione La pastorizzazione è un trattamento che viene applicato solo ai vini comuni e consiste in un processo termico nel quale vengono inattivati gli enzimi e vengono distrutti tutti i microrganismi.
L’alternativa, ormai in disuso, sono i tagli che consistono nell’aggiunta di vino con un titolo alcolomentrico maggiore. Questa metodologia oggi non viene più utilizzata. Aumento dell’acidità L’aumento dell’acidità viene applicata sui vini da bersi giovani e consiste nell’aggiunta di acido tartarico o acido citrico.
Per legge la quantità di acido che può essere aggiunto non deve superare i 100 g/hl. Diminuzione dell’acidità La diminuzione dell’acidità viene ottenuta ricorrendo all’aggiunta di sali come il bicarbonato di calcio,il bicarbonato di potassio e il tartrato neutro di potassio che fanno precipitare gli acidi in eccesso.
Correzioni del colore La correzione del colore può avvenire ricorrendo al taglio con vini più colorati. Correzione della struttura Per migliorare la struttura del vino si ricorre all’aggiunta di piccole quantità di tannini di quercia che hanno l’ulteriore effetto,soprattutto nei vini bianchi, di proteggere il vino dalle ossidazioni.
Trattamenti con anidride solforosa o solfiti Questo trattamento viene applicato normalmente prima dell’imbottigliamento in appositi serbatoi di tiraggio. Consiste nell’aggiunta di anidride solforosa per stabilizzare il vino, proteggendolo dalle ossidazioni e garantendo la massima stabilità biologica.
L’anidride solforosa è una sostanza volatile che può essere percepita nei vini appena imbottigliati. La sua caratteristica è un odore acre e pungente. I solfiti sono composti chimici che agiscono come conservanti naturali e aiutano a prevenire la fermentazione indesiderata.
Cosa mettere al posto del vino rosso?
COSA USARE AL POSTO DEL VINO ROSSO IN CUCINA – Continuiamo con le alternative del vino rosso, che di solito viene impiegato per sfumare sughi a base di pomodoro, risotti corposi, stufati di carne rossa o arrosti,
Come si sfuma il riso?
La sfumatura del riso – Con la sfumatura del riso, si intende quell’operazione che consiste nel versare, nel tegame con i chicchi di riso già tostati, il vino rosso o bianco. A seconda della ricetta, si può anche utilizzare birra, Vodka, Cognac, Brandy, Spumante o Champagne quando sono utilizzati come ingrediente principe nella ricetta del risotto.
Cosa stuzzicare con il vino?
Aperitivo con vini rossi – Se state preparando un aperitivo con un vino rosso potete davvero dare libero sfogo alla fantasia. Negli ultimi anni il vino rosso è diventato davvero di tendenza all’ora dell’aperitivo e i locali più alla moda si sono inventati numerosi piatti da abbinare anche e soprattutto perché in Italia l’aperitivo sta diventando sempre più un vero e proprio pasto.
Se avete a disposizione un vino rosso giovane potete abbinarlo tranquillamente a formaggi freschi, verdure e carni bianche mentre, un vino rosso maturo si sposa perfettamente con formaggi stagionati e piatti dai sapori più strutturati. Qualche idea chic Se il vostro intento è quello di organizzare un aperitivo/cena un’idea molto particolare e simpatica è quella di preparare piccole porzioni di pasta o di carne da abbinare al vostro vino.
Insomma non c’è limite alla fantasia e siamo dell’opinione che un buon bicchiere di vino unito a buon cibo e alla buona compagnia degli amici di sempre è sia un toccasana per la nostra felicità! Vuoi conoscere altre curiosità sul vino? Sai ad esempio.
Come nascondere il vino?
Scarica PDF Scarica PDF Se sei costretto a tenere nascosto l’alcool, ti conviene ricorrere a tutta la tua inventiva. Con un po’ di organizzazione e ingegno puoi mimetizzarlo, introdurlo furtivamente nei luoghi in cui è vietato e tenerlo lontano da occhi indiscreti.