Cosa Fare Se Il Pesce Sta Sul Fondo?

Cosa Fare Se Il Pesce Sta Sul Fondo
Scarica PDF Scarica PDF Se possiedi un pesce rosso e ami averlo come animale da compagnia, può essere angosciante se mostra segnali che sta morendo. Sono molte le cause che possono portarlo a questo stato, dalle malattie alla depressione, ma prendendo alcune misure tempestive, puoi salvarlo dalla morte e godere della sua compagnia per 10-20 anni.

  1. 1 Separa il pesce malato dagli altri. Se hai un esemplare che non sta bene, è importante tenerlo lontano dagli altri pesci rossi affinché non vengano contagiati; se hai invece un solo pesciolino, puoi lasciarlo nell’acquario.
    • Se lo trasferisci in una vasca “ospedale”, utilizza un sacchetto di plastica all’interno di uno di carta, in modo che l’animale non si stressi.
    • Potresti decidere di riempire il nuovo contenitore con la stessa acqua dell’acquario; tieni però presente che potrebbe essere la responsabile delle precarie condizioni di salute del pesce e potrebbe quindi aggravare la situazione. Se decidi di trasferirlo in una vasca con acqua nuova, metti semplicemente il sacchetto all’interno del recipiente per 15-20 minuti per bilanciare la temperatura e non provocare uno shock all’animale.
  2. 2 Controlla la qualità dell’acqua. La maggior parte dei pesci morenti può essere recuperata facilmente cambiando l’acqua; garantirne la qualità è un aspetto essenziale per mantenere il tuo pesciolino sano e felice, oltre che vivo!
    • Puoi acquistare un kit per l’analisi dell’acqua presso i principali negozi per animali.
    • Si tratta di uno strumento in grado di rilevare eventuali fattori problematici dell’acqua, come un livello eccessivo di ammoniaca.
    • Misura la temperatura per assicurarti che sia compresa tra 10 e 25 °C.
    • Testa l’acidità dell’acqua; la maggior parte dei pesci predilige un pH neutro, intorno a 7.
    • Se l’ambiente è troppo acido, puoi acquistare un prodotto chimico neutralizzante che trovi in quasi tutti i negozi per animali.
    • Misura anche l’ossigenazione per assicurarti che il livello di saturazione sia superiore al 70%.
  3. 3 Pulisci l’acquario e cambia l’acqua. Il pesce rosso produce molte feci e l’acqua si sporca facilmente, riempiendosi di ammoniaca, batteri e alghe. Una semplice pulizia e il cambio dell’acqua possono far recuperare rapidamente la salute al tuo piccolo amico.
    • Tieni il pesce in una seconda vasca mentre pulisci la prima e sostituisci l’acqua.
    • Dovresti provvedere alla pulizia una volta a settimana per evitare che si sviluppino colonie di batteri.
    • Togli il 15% dell’acqua, tutta la ghiaia ed eventuali alghe.
    • Non usare alcuna sostanza chimica; è sufficiente risciacquare la ghiaia ed eliminare i prodotti chimici che evaporando si sono depositati sulle pareti dell’acquario; anche una minima quantità di prodotto chimico o detersivi può uccidere il pesce.
    • Riempi la vasca con nuova acqua fresca di rubinetto, aggiungendo un prodotto abbattitore di cloro per eliminare quello in eccesso.
  4. 4 Controlla il pesce. Una volta pulito l’acquario e cambiata l’acqua, monitoralo per alcuni giorni per capire se queste misure lo aiutano a stare meglio; così facendo, puoi capire qual era o qual è la causa del suo malessere.
    • Potresti notare dei risultati immediati, per esempio se la vasca non conteneva abbastanza ossigeno, oppure potrebbero volerci alcuni giorni prima che il pesce si adatti all’acqua e all’acquario rinnovati.
    • Aspetta un giorno o due prima di tentare altri rimedi per assicurarti di non trattare il pesce per delle malattie che non ha, peggiorando potenzialmente la situazione.

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  1. 1 Individua i sintomi. Ci sono molti segnali differenti di malattia, ma identificandoli precocemente e correttamente puoi salvare il pesce dalla morte.
    • Il momento migliore per controllare eventuali segni di malattia o sintomi che possono far pensare a una morte imminente è prima dei pasti.
    • Disturbi respiratori: controlla se si comporta come se avesse “fame d’aria”, se respira rapidamente, rimane sulla superficie dell’acqua o si distende sul fondo dell’acquario, sono tutti segni che possono indicare malattie o scarsa qualità dell’acqua;
    • Parassiti interni: questo pesce è per natura molto affamato e se noti che non mangia o dimagrisce, potrebbe soffrire di una parassitosi interna;
    • Malattia della vescica natatoria: controlla se nuota in modo irregolare, capovolto o se si strofina contro le superfici; questo comportamento potrebbe indicare diversi disturbi, dalla vescica natatoria a un’alimentazione inadatta;
    • Malattie micotiche: se il pesce rosso mostra segni come pinne rotte e piegate, zone del corpo macchiate, bozzi o noduli, protrusione oculare, branchie pallide o gonfiore, potrebbe soffrire di qualche infezione fungina;
    • Corrosione delle pinne: si tratta di una delle malattie micotiche più diffuse nei pesci e si manifesta con delle aree bianche-lattiginose sulle pinne o sulla coda, le pinne sembrano inoltre sfilacciate.
  2. 2 Controlla i sintomi negli altri pesci. Una volta identificati i segni di malessere nel pesce morente, verifica se anche gli altri animali presenti nell’acquario manifestano caratteristiche simili; in questo modo, puoi capire meglio la causa di fondo della malattia.
  3. 3 Togli il filtro e tratta l’acqua. Puoi curare malattie come le infezioni micotiche e la corrosione della coda rimuovendo il filtro correttamente e facendo un trattamento dell’acqua; questa accortezza può salvare il pesce dalla morte.
    • Togli il filtro a carboni attivi e usa un prodotto commerciale, come la minociclina per la corrosione delle pinne o il blu di metilene se soffre di infezioni micotiche.
    • Se non conosci con certezza la malattia di cui soffre il pesce, non usare queste sostanze; se versi nell’acqua un prodotto per un problema che in realtà non esiste, puoi provocare gravi danni all’animale.
  4. 4 Tratta l’acqua con il metodo del calore e del sale. Se ti accorgi che il pesce ha delle macchie bianche sul corpo, probabilmente soffre della malattia dei puntini bianchi (ictioftiriasi) causata dai parassiti Ichthyophthirius multifiliis; con il calore e il sale puoi però curarla e salvare l’animale.
    • Aumenta lentamente la temperatura dell’acqua fino a 30 °C per più di 48 ore per fermare la riproduzione dei parassiti e mantienila tale per 10 giorni;
    • Aggiungi un cucchiaio di sale per ogni 20 litri d’acqua;
    • Cambia l’acqua della vasca ogni paio di giorni;
    • Riduci gradualmente la temperatura riportandola a 18 °C;
    • Puoi usare tale metodo se all’interno dell’acquario ci sono dei pesci sani; questa procedura aiuta inoltre a eliminare i singoli parassiti che possono aver infettato gli esemplari in buona salute.
  5. 5 Nutri il pesce con alimenti vegetali e poveri di proteine. Alcuni pesci potrebbero soffrire della malattia della vescica natatoria che non è possibile curare con il cambio dell’acqua; se questo è anche il tuo caso, puoi nutrire il tuo piccolo amico con verdure come piselli congelati e altro cibo povero di proteine per alleviare il malessere.
    • I piselli congelati rappresentano un’ottima scelta, perché sono ricchi di fibre e cadono sul fondo dell’acquario, così il pesce non deve cercarli sulla superficie.
    • Non alimentare troppo un esemplare malato; dagli del nuovo mangime solo quando ha finito il pasto precedente. Se non rispetti questa regola, la quantità di ammoniaca può aumentare a livelli pericolosi e farlo ammalare.
  6. 6 Recidi i parassiti con delle pinzette. Se noti dei parassiti sul corpo del pesce, come la Lernea (verme ancora), puoi rimuoverli con questo strumento; fai attenzione e procedi con estrema cautela per non ferire o uccidere il tuo piccolo amico.
    • Alcuni parassiti scavano in profondità nella pelle del pesce rosso; in questo caso, devi intervenire associando all’escissione l’uso di prodotti chimici per uccidere gli agenti patogeni.
    • Assicurati di afferrare i parassiti quanto più vicino possibile alle ferite del pesce, in modo da rimuoverli completamente.
    • Rimetti il pesce nell’acqua ogni minuto circa per permettergli di respirare.
    • Possono essere necessarie alcune settimane prima di debellare completamente l’infestazione parassitaria dalla vasca.
    • Segui questo metodo solo se sai con certezza che il pesce ha i vermi o i parassiti e se sei in grado di maneggiarlo delicatamente per non ucciderlo.
  7. 7 Usa un medicamento commerciale per pesci. Se non hai individuato la malattia che affligge l’animale, puoi tentare un rimedio che trovi in commercio; questo potrebbe curarlo da possibili malattie o da infestazioni parassitarie.
    • Puoi acquistare tale tipo di prodotti presso i principali negozi per animali o grandi supermercati.
    • Tieni presente che non sempre si tratta di prodotti regolamentati o riconosciuti come farmaci per uso veterinario e potrebbero quindi essere inutili o addirittura pericolosi per l’animale.
  8. 8 Porta il pesce dal veterinario. Se con i rimedi casalinghi non hai riscontrato risultati positivi, devi farlo visitare dal medico, il quale può diagnosticare l’origine della sintomatologia e impostare una terapia.
    • Assicurati di portare il pesce in un sacchetto di plastica avvolto in un altro di carta, in modo da non causargli stress.
    • Sappi che il veterinario potrebbe non essere in grado di aiutare il tuo piccolo amico che potrebbe morire nonostante le cure.

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  1. 1 Ricorda che la prevenzione è la migliore medicina. Prevenire possibili malattie del pesce è il modo migliore di salvarlo dalla morte; prendendotene adeguatamente cura, occupandoti della pulizia regolare dell’acquario fino a un’alimentazione varia, puoi ridurre notevolmente il rischio di morte.
  2. 2 Garantisci la qualità dell’acqua. Per mantenere vivo il pesce, è estremamente importante che l’ambiente in cui nuota rimanga pulito; non devi assicurarti solo che l’acqua abbia la temperatura ottimale, ma che ci sia anche una quantità di ossigeno sufficiente.
    • Il pesce rosso predilige un ambiente con una temperatura compresa tra 10 e 25 °C; più l’acqua è fredda e più alto è il contenuto di ossigeno.
    • Questo pesce produce molti rifiuti che a loro volta innalzano i livelli di ammoniaca nell’acquario, incrementando di conseguenza il rischio di malattie e morte.
    • Analizza l’acqua ogni settimana per assicurarti che soddisfi i requisiti di qualità.
  3. 3 Pulisci regolarmente l’acquario. Rispettando correttamente questo impegno, non solo mantieni una buona qualità dell’acqua, ma rimuovi i batteri o le alghe che possono mettere a rischio la vita del pesce. Una pulizia settimanale può essere di grande aiuto per prevenire possibili malattie.
    • Cambia diversi litri d’acqua ogni settimana per eliminare le sostanze chimiche in eccesso;
    • Pulisci la ghiaia e le pareti dell’acquario per rimuovere le alghe o la sporcizia che si sono accumulate;
    • Pota eventuali piante che sono cresciute troppo;
    • Pulisci o sostituisci il filtro a carbone una volta al mese;
    • Ricorda di non usare alcun prodotto chimico o detergente, perché potresti uccidere il pesce.
  4. 4 Offrigli un’alimentazione varia. Una delle maniere migliori per evitare che muoia consiste nel garantirgli una dieta variegata e ben bilanciata. Un altro aspetto altrettanto importante è non eccedere con le porzioni, altrimenti non solo potrebbe ammalarsi, ma la qualità dell’acqua verrebbe compromessa.
    • Puoi dargli del mangime specifico commerciale che viene venduto in forma di fiocchi essiccati e che gli assicurano un’alimentazione equilibrata.
    • Puoi offrirgli diversi cibi, come piselli, gamberetti in salamoia, vermi americani (Glycera) e vermi dei fanghi (Tubifex).
    • Puoi anche garantirgli degli spuntini a base di alghe lasciandole crescere in un angolo della vasca, in modo che possa rosicchiarle quando vuole.
    • Non sovralimentarlo, ha bisogno di mangiare solo una volta al giorno; tutto il cibo che avanza cade sul fondo sporcando l’acqua.
  5. 5 Separa il pesce malato dagli esemplari sani. Se solo uno o pochi animali sono malati o morenti, allontanali da quelli in buona salute per prevenire la possibilità di contagio.
    • È una buona idea tenere un acquario “ospedale” in cui mettere i pesci malati.
    • Rimetti il pesce nell’acquario solo quando è perfettamente sano.

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Cosa fare se i pesci stanno sul fondo?

Pesce rosso stazionario sul fondo Messaggi: 73 Messaggi: 73 Iscritto il: 23/09/16, 9:10 Sesso: ♂ Maschio Città: trento Quanti litri è: 108 Aperto o chiuso: chiuso Illuminazione in W: 48 Riflettori: No Fondo: inerte Flora: vallissneria americana gigantisegeria densaanubias barteri var nana lemna minor Fauna: Carassius auratus Gold (pesce rosso comune)Carassius auratus Canarino (pesce rosso comune giallo) Altre informazioni: Filtro Lana di perlonSpugna finaCanolicchiValoripH 7.5GH 6KH 7 NO 2 – 0 NO 3 – 10 Grazie inviati: Grazie ricevuti: di » 23/09/2016, 11:43 Salve 3 giorni fa questo pesce presentava un forte gonfiore addominale.

Pensando ad un blocco gli ho dato una fettina di zucchina con aglio e poi digiuno. In poche ore e tanta cacca sembrava ripreso. Ma da ieri pomeriggio ha chiuso le pinne e se ne sta adagiato sul fondo. Ieri sera ho dato ancora zucchina e aglio, ma sembra che se la sia mangiata tutta il suo amico, un carasso gold in splendida forma.

Il pesce è in vasca da 12 giorni ed è sempre stato vivace e curioso. Qui trovate tutto sulla vasca Ipotesi? Consigli? ienavespa Messaggi: 3395 Messaggi: 3395 Ringraziato: Iscritto il: 22/01/15, 18:30 Sesso: ♀ Femmina Città: Ercolano Quanti litri è: 180 Aperto o chiuso: chiuso Illuminazione in W: 90 Temp. colore: 8000 e 6400 Riflettori: Si Fondo: solo Ghiaia 2-3 mm Flora: Ludwiga Repens RubinHygrophila DifformisEgeria DensaBacopa CarolinianaVesicularia DubyanaEchinodorus BleheriAlternanthera reineckiiCryptocoryne beckettiiAnubias HeterophyllaEchinodorus paleofoliusRiccia FluitansMyriophyllum scabratumLysimachia nummulariaMyriophillym matogrossense Acorus variegata Fauna: Tre pesci rossi:1 Pearlscale (Blond)1 Fringetail (Kingyo) 1 Fantail (Flame) Altre informazioni: VALORI Acquario Rio 180lt 29/08/16 (avviato 18/12/15)pH 7,3KH 9GH 13Nitriti 0 mgNitrati 10 mgVasca 30 lt Per Quarantene Grazie inviati: Grazie ricevuti: di » 23/09/2016, 11:53 ienavespa ha scritto: Salve 3 giorni fa questo pesce presentava un forte gonfiore addominale.

  • Pensando ad un blocco gli ho dato una fettina di zucchina con aglio e poi digiuno.
  • In poche ore e tanta cacca sembrava ripreso.
  • Ma da ieri pomeriggio ha chiuso le pinne e se ne sta adagiato sul fondo.
  • Ieri sera ho dato ancora zucchina e aglio, ma sembra che se la sia mangiata tutta il suo amico, un carasso gold in splendida forma.

Il pesce è in vasca da 12 giorni ed è sempre stato vivace e curioso. Qui trovate tutto sulla vasca Ipotesi? Consigli? Ciao! Prima di tutto devi isolare il pesciotto in un’altra vasca, probabilmente si tratta di un’infezione batterica, dovremo curarlo a parte e poi non vorremo certo infettare il compagno di vasca, che comunque dovrai tenere ben monitorato nel caso appaiano sintomi! Poi servirebbe una foto del pesciotto più ravvicinata e anche una dall’alto per vedere bene questo gonfiore e se presenta squame rialzate. Messaggi: 73 Messaggi: 73 Iscritto il: 23/09/16, 9:10 Sesso: ♂ Maschio Città: trento Quanti litri è: 108 Aperto o chiuso: chiuso Illuminazione in W: 48 Riflettori: No Fondo: inerte Flora: vallissneria americana gigantisegeria densaanubias barteri var nana lemna minor Fauna: Carassius auratus Gold (pesce rosso comune)Carassius auratus Canarino (pesce rosso comune giallo) Altre informazioni: Filtro Lana di perlonSpugna finaCanolicchiValoripH 7.5GH 6KH 7 NO 2 – 0 NO 3 – 10 Grazie inviati: Grazie ricevuti: di » 23/09/2016, 13:00 Grazie della risposta. Cosa Fare Se Il Pesce Sta Sul Fondo Spero che la foto vada bene ienavespa Messaggi: 3395 Messaggi: 3395 Ringraziato: Iscritto il: 22/01/15, 18:30 Sesso: ♀ Femmina Città: Ercolano Quanti litri è: 180 Aperto o chiuso: chiuso Illuminazione in W: 90 Temp. colore: 8000 e 6400 Riflettori: Si Fondo: solo Ghiaia 2-3 mm Flora: Ludwiga Repens RubinHygrophila DifformisEgeria DensaBacopa CarolinianaVesicularia DubyanaEchinodorus BleheriAlternanthera reineckiiCryptocoryne beckettiiAnubias HeterophyllaEchinodorus paleofoliusRiccia FluitansMyriophyllum scabratumLysimachia nummulariaMyriophillym matogrossense Acorus variegata Fauna: Tre pesci rossi:1 Pearlscale (Blond)1 Fringetail (Kingyo) 1 Fantail (Flame) Altre informazioni: VALORI Acquario Rio 180lt 29/08/16 (avviato 18/12/15)pH 7,3KH 9GH 13Nitriti 0 mgNitrati 10 mgVasca 30 lt Per Quarantene Grazie inviati: Grazie ricevuti: di » 23/09/2016, 13:08 ienavespa ha scritto: Grazie della risposta.

  1. Al momento non ho una vasca, potrei arrabbiarmi con un secchio? Il gonfiore se n’è andato completamente in un paio di giorni, con digiuno e tanta tanta cacca.
  2. Ma era centrale e nessuna sfumatura.
  3. Per l’infezione batterica, comunque, leggevo che anneriscono anche le pinne, le sue sono “solo” chiuse.
  4. Spero che la foto vada bene Le infezioni batteriche hanno tantissimi modi di manifestarsi e non è necessario che anneriscano pinne o altro.

Ma quindi fammi capire. Ora è sgonfio? Precisamente che sintomi ha? Che sta sul fondo e ha pinne chiuse? Un secchio va bene se non c’è mai stato dentro ne detersivo ne altro. Ma comunque dai cinesi una vaschetta di 10lt costa un 4-5 euro e te la consiglio poichè è davvero necessario avere una piccola vaschetta di quarantena per le emergenze.

Riempi la vaschetta o con acqua dell’acquario per renderglielo meno traumatico oppure con acqua di rubinetto ma tagliata di un 20% con acqua di osmosi o demineralizzata. Ovviamente l’acqua se non ne hai di decantata usa il biocondizionatore che usi normalmente nei cambi d’acqua. Potrebbe anche trattarsi di un problema alla vescica natatoria quindi fai cosí.

Lo sposti e lo lasciamo a digiuno completo per un 2-3 giorni dopo di che lo alimenti con SOLO un pisellino sbollentato al giorno e vediamo se ricomincia a nuotare normalmente. Ma ovviamente se dovesse mostrare altri sintomi o comparire striature o di nuovo gonfiore dovremo usare un antibiotico.

  • L’antibiotico che ti consiglio, se non ne hai altri a casa e devi comprarlo, è il MINOCIN 100mg (4-5 euro) è a uso umano ma se ne hai altri a casa nel caso ci servissero ci dirai quali e vediamo di arrangiarci.
  • Per adesso fai cosí e tienici aggiornati se cambia qualcosa dopo averlo isolato Ps il problema alla vescica natatoria puo non essere di natura infettiva ma ti conviene isolarlo per garantire sul serio un digiuno e soprattutin per evitare che faccia su e giu nell’acquario che ha una bella altezza e si stresserebbe.

“The mind is its own place, and in itself can make a heaven of hell, a hell of heaven.” ― John Milton, Paradise Lost Marah-chan Messaggi: 14656 Messaggi: 14656 Ringraziato: Iscritto il: 19/10/13, 12:53 Sesso: ♂ Maschio Città: Reggio Calabria Quanti litri è: 240 Aperto o chiuso: chiuso Illuminazione in W: 78 Temp.

Colore: 6500 Riflettori: Si Fondo: Sabbia di Fiume Grazie inviati: Grazie ricevuti: di » 23/09/2016, 13:39 Ciao iena. Il pesce tenta di risalire o no? Si sposta? Vedi molto muco sulla sua pelle? Jovy1985 Messaggi: 73 Messaggi: 73 Iscritto il: 23/09/16, 9:10 Sesso: ♂ Maschio Città: trento Quanti litri è: 108 Aperto o chiuso: chiuso Illuminazione in W: 48 Riflettori: No Fondo: inerte Flora: vallissneria americana gigantisegeria densaanubias barteri var nana lemna minor Fauna: Carassius auratus Gold (pesce rosso comune)Carassius auratus Canarino (pesce rosso comune giallo) Altre informazioni: Filtro Lana di perlonSpugna finaCanolicchiValoripH 7.5GH 6KH 7 NO 2 – 0 NO 3 – 10 Grazie inviati: Grazie ricevuti: di » 23/09/2016, 15:04 Jovy1985 ha scritto: Ciao iena.

Il pesce tenta di risalire o no? Si sposta? Vedi molto muco sulla sua pelle? Ogni tanto si fa una nuotatina di un minuto, spilucca una fogliolina di lemna minor e poi torna sul fondo, tipo nascosto sotto un sasso. Nonostante le pinne chiuse non sembra in difficoltà nel nuoto.

Nessun segno di muco (???) sulla pelle. ienavespa Messaggi: 73 Messaggi: 73 Iscritto il: 23/09/16, 9:10 Sesso: ♂ Maschio Città: trento Quanti litri è: 108 Aperto o chiuso: chiuso Illuminazione in W: 48 Riflettori: No Fondo: inerte Flora: vallissneria americana gigantisegeria densaanubias barteri var nana lemna minor Fauna: Carassius auratus Gold (pesce rosso comune)Carassius auratus Canarino (pesce rosso comune giallo) Altre informazioni: Filtro Lana di perlonSpugna finaCanolicchiValoripH 7.5GH 6KH 7 NO 2 – 0 NO 3 – 10 Grazie inviati: Grazie ricevuti: di » 24/09/2016, 14:05 Isolato per consentire un digiuno totale.

Adesso nuota solo per pochi minuti al giorno ienavespa Messaggi: 14656 Messaggi: 14656 Ringraziato: Iscritto il: 19/10/13, 12:53 Sesso: ♂ Maschio Città: Reggio Calabria Quanti litri è: 240 Aperto o chiuso: chiuso Illuminazione in W: 78 Temp. colore: 6500 Riflettori: Si Fondo: Sabbia di Fiume Grazie inviati: Grazie ricevuti: di » 24/09/2016, 14:20 Non farlo digiunare! Già sta debilitato.che antibiotici hai in casa? Jovy1985 Messaggi: 73 Messaggi: 73 Iscritto il: 23/09/16, 9:10 Sesso: ♂ Maschio Città: trento Quanti litri è: 108 Aperto o chiuso: chiuso Illuminazione in W: 48 Riflettori: No Fondo: inerte Flora: vallissneria americana gigantisegeria densaanubias barteri var nana lemna minor Fauna: Carassius auratus Gold (pesce rosso comune)Carassius auratus Canarino (pesce rosso comune giallo) Altre informazioni: Filtro Lana di perlonSpugna finaCanolicchiValoripH 7.5GH 6KH 7 NO 2 – 0 NO 3 – 10 Grazie inviati: Grazie ricevuti: di » 24/09/2016, 14:53 Jovy1985 ha scritto: Non farlo digiunare! Già sta debilitato.che antibiotici hai in casa? amixocillina, ma scaduta.

niente digiuno? davvero? ienavespa Messaggi: 14656 Messaggi: 14656 Ringraziato: Iscritto il: 19/10/13, 12:53 Sesso: ♂ Maschio Città: Reggio Calabria Quanti litri è: 240 Aperto o chiuso: chiuso Illuminazione in W: 78 Temp. colore: 6500 Riflettori: Si Fondo: Sabbia di Fiume Grazie inviati: Grazie ricevuti: di » 24/09/2016, 14:58 Chiedi tra amici e parenti.ti serve una tetraciclina.

Altrimenti, dovrai andare in farmacia. Chiedi della claritromicina (generico). Costa 2-3 euro Jovy1985 : Pesce rosso stazionario sul fondo

Cosa si può fare per far riprendere un pesce?

Come Salvare un Pesce Rosso: 15 Passaggi (con Immagini) A volte un pesce rosso può saltare fuori dall’acquario e non ricadere nell’acqua. Questo accade quando l’acqua è troppo calda (superiore a 24 °C) oppure nel caso in cui l’animale soffre di un’infezione parassitaria che lo porta a nuotare troppo in fretta e, di conseguenza, a fare il salto.

  1. 1 Controlla il pesce alla ricerca di segni vitali. Prima di tentare di rianimarlo, devi essere sicuro che sia ancora vivo e possa essere salvato. I segni che indicano la morte del pesce sono:
    • La cute è secca e screpolata;
    • Gli occhi sono infossati e non convessi (sporgenti);
    • Le pupille sono grigie;
    • Mancano parti del corpo, come una pinna o la coda.
    • Se il pesce rosso mostra uno qualunque di questi sintomi, dovrai procedere all’eutanasia con un trattamento poco crudele, come l’utilizzo dell’olio di chiodi di garofano. Tuttavia, se l’animale ha la pelle secca, ma il corpo è integro e gli occhi sono sporgenti, ci sono alcune possibilità di rianimarlo.
  2. 2 Riponi il pesce in un contenitore di acqua fredda che hai prelevato dallo stesso acquario. L’acqua contiene ossigeno e lo aiuterà a riprendersi.
    • Alcuni esperti consigliano di rimettere subito l’animale nell’acquario, anche se appare molto disidratato.
  3. 3 Elimina ogni residuo dal suo corpo. Sostieni il pesce con una mano, all’interno dell’acqua dell’acquario, mentre con l’altra elimini ogni traccia di terriccio. Puoi anche limitarti a muovere il pesce molto lentamente nell’acqua per pulirlo.
  4. 4 Usa le dita per aprirgli le branchie. Questa operazione richiede mano ferma e pazienza. Devi aprire i lembi cutanei che ricoprono le branchie su entrambi i lati della testa del pesce per controllarne il colore: se sono rossi, significa che ci sono buone probabilità di salvare l’animale.
    • Puoi anche massaggiargli l’addome per stimolare il passaggio dell’aria.

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  1. 1 Sposta l’animale vicino alla pompa dell’aria oppure alla pietra porosa. La maggior parte degli acquari è dotata di una pietra speciale che permette di regolare la temperatura e il livello di ossigeno dell’acqua. Se possiedi questa pietra o la pompa dell’aria, porta il pesce vicino ad essa. In questo modo, gli fornisci una quantità maggiore di ossigeno e si spera che possa riprendersi.
    • Se non hai la pietra porosa, continua a massaggiare l’addome del pesciolino all’interno dell’acqua, finché non comincia a dare segni di vita. In alternativa, precipitati a comprare una pietra.
  2. 2 Usa un tubo dell’aria. Alcuni esperti appassionati di acquari eseguono delle manovre di rianimazione più intense sfruttando dell’acqua declorata, bombole di ossigeno puro e tubi d’aria. In genere, si procede in questo modo quando il pesce è ancora vivo, ma appare letargico e si muove poco. Per eseguire una rianimazione cardiopolmonare seria, vai in ferramenta e acquista:
    • Una pietra porosa;
    • Un tubo dell’aria;
    • Una bombola di ossigeno puro;
    • Un grande contenitore di plastica, abbastanza capiente per contenere il pesce;
    • Un rotolo di pellicola trasparente;
    • Nastro adesivo;
    • Inoltre, ti serve acqua pulita e senza cloro.
  3. 3 Metti l’acqua declorata nel contenitore. Si tratta di acqua che non contiene né cloro né clorammine ed evita la formazione di ammoniaca, che potrebbe nuocere e uccidere il pesce. Versa sufficiente acqua per riempire metà del contenitore.
    • Per eliminare il cloro dall’acqua, devi aggiungere a quella di rubinetto un additivo liquido, che puoi acquistare per meno di 10 euro nei negozi di acquari. Segui le istruzioni riportate sulla confezione, per capire il giusto dosaggio in base alla quantità di acqua da trattare.
  4. 4 Metti il pesce nel contenitore. In seguito, dovrai collegare la pietra porosa alla bombola di ossigeno, in modo da pompare il gas direttamente nell’acqua. Una volta eseguita la connessione, metti la pietra in acqua accertandoti che si appoggi sul fondo.
  5. 5 Apri la valvola della bombola e lascia che l’ossigeno si disciolga in acqua. Evita di pompare troppo gas nella pietra porosa ossigenando esageratamente l’acqua. Dovresti vedere solo un sottile flusso di bollicine che esce dalla pietra stessa.
    • Durante i primi cinque minuti, l’aria dovrebbe fuoriuscire in maniera costante ed energica.
    • Trascorsa questa prima fase, gira la valvola della bombola per ridurre l’apporto di ossigeno, pur garantendo un flusso continuo.
  6. 6 Usa la pellicola trasparente per sigillare il contenitore. Prendi un pezzo ampio di pellicola trasparente e avvolgilo attorno alla ciotola, avendo cura di ripiegarlo sulle pareti esterne, in modo da creare un buon sigillo e tenere il pesce sotto l’acqua ricca di ossigeno.
    • Puoi fissare meglio la pellicola con del nastro adesivo.
  7. 7 Tieni il pesce nel contenitore per almeno due ore. Monitora le sue condizioni di tanto in tanto, per accertarti che riceva continuamente ossigeno dalla pietra porosa.
    • Trascorse due ore, il pesce dovrebbe essere in grado di respirare e nuotare normalmente.

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  1. 1 Fagli un bagno salato. Sebbene si tratti di un pesce di acqua dolce, un trattamento con acqua salata ne migliora la salute generale e lo aiuta a riprendersi dalla momentanea ipossia. Tuttavia, se gli stai già somministrando dei farmaci oppure stai eseguendo altri trattamenti per rianimarlo, dovresti sottoporre il pesce al bagno salato solo prima di dargli altri medicinali o dopo avere terminato le procedure salvavita.
    • Puoi usare del sale marino, quello integrale, quello per acquari oppure salgemma puro. Se possibile, usa quello marino senza additivi, perché è ricco di minerali.
    • Usa un contenitore pulito e senza contaminanti. Preleva un po’ d’acqua dall’acquario e versala nel contenitore (se è sicura da usare) oppure utilizza dell’acqua pulita e declorata. Verifica che la temperatura sia la stessa di quella dell’acquario o con una variazione massima di tre gradi.
    • Aggiungi 5 grammi di sale per ogni 4 litri di acqua. Mescola accuratamente per sciogliere tutto il sale e poi metti il pesce rosso in acqua.
    • Tienilo nel bagno salato per uno o tre minuti al massimo e continua a monitorarlo. Se mostra segnali di stress, come movimenti sconnessi o nuota molto rapidamente, riportalo immediatamente nell’acquario principale.
  2. 2 Prova un bagno all’aglio. Questa pianta ha proprietà disintossicanti naturali che possono aiutare il pesce a purificarsi. Prepara dell’acqua all’aglio sbucciando una testa di medie dimensioni e tritandola. In seguito, trasferisci l’aglio in acqua bollente e lascialo in infusione per 12 ore a temperatura ambiente. Al termine, puoi schiacciare gli spicchi e filtrare il liquido. Puoi conservare l’acqua in frigorifero per un massimo di due settimane.
    • Usa l’acqua all’aglio proprio come il bagno salato. Versa circa 5 ml di acqua aromatizzata in 40 litri di acqua dell’acquario; quindi, sottoponi il pesce a un bagno d’aglio purificante per 1-3 minuti.
    • Puoi anche fargli bere dell’acqua all’aglio fresca per prevenire le infezioni. Iniettala nella sua bocca con una siringa o un contagocce. La dose è di due gocce al giorno per 7-10 giorni.
  3. 3 Versa della clorofilla nell’acquario. Questa sostanza viene considerata una medicina per i pesci rossi, perché ne rafforza il sistema immunitario e la salute. Cerca della clorofilla liquida pura nei negozi di animali; in genere, viene venduta in confezioni dotate di contagocce.
    • Sottoponi il pesce a un bagno di clorofilla direttamente nell’acquario seguendo le istruzioni che puoi leggere sulla confezione. Puoi anche integrare il suo cibo gelatinoso con clorofilla.
  4. 4 Usa un prodotto per trattare l’acqua, come, Puoi acquistarlo in molti negozi di animali e anche online. Questo genere di addolcente contiene aloe vera, che aiuta i pesci stressati a riprendersi e a guarire dai danni tissutali. Grazie a questo additivo, contribuisci alla salute del tuo pesce in convalescenza, una volta concluso il trattamento di rianimazione. Pubblicità
  • Impedisci al pesce rosso di saltare fuori dall’acqua mettendo un coperchio adeguato sopra l’acquario. Inoltre, lascia un po’ di margine evitando di riempire il laghetto o la vasca fino all’orlo.
  • Cambia parzialmente l’acqua e controllala regolarmente, per garantirne la buona qualità.

Pubblicità Questo articolo è stato co-redatto da, La Dottoressa Elliott è una veterinaria con oltre trenta anni di esperienza. Si è laureata all’Università di Glasgow nel 1987 e ha lavorato come specialista in chirurgia veterinaria per sette anni. In seguito, ha lavorato per più di dieci anni come veterinaria in una clinica per animali.

Come capire se ai pesci manca ossigeno?

Aerazione dell’acquario – Zolux L’ossigenazione dell’acqua é un elemento essenziale per equilibrio biologico di un acquario e per il metabolismo dei pesci. La mancanza di ossigeno può pregiudicare l’insieme della fauna e della flora acquatica e provocare una totale asfissia dell’ambiente (eutrofizzazione),

Perché non bisogna toccare i pesci?

Come rimuovere l’amo? – Esistono innumerevoli tipi diversi di utensili per rimuovere l’amo. Dalle pinze chirurgiche allo slamatore la scelta è del tutto personale a patto che anche in questo caso non esageriate. Ricordate che per ogni cosa c’è l’attrezzo giusto.

  1. La pinza da elettricista è sicuramente funzionale per un elettricista! ;-).
  2. Lo slamatore è estremamente rapido come utensile ma ricordate che ogni slamatore è utile all’interno di un determinato range di ami.
  3. Quindi potrebbero servirvene più d’uno.
  4. Rimuovere l’amo lasciando vivo il pescato può essere complicato.

La prima regola è di usare la pinza o lo slamatore senza toccare le branchie del pesce, tenendolo in acqua, toccandolo il meno possibile e solo con le mani nude bagnate, Niente stracci o guanti perché la pelle del pesce è ricoperta da una mucosa che lo ripara dagli attacchi dei parassiti e dalle infezioni e che quindi non dobbiamo rimuovere.

  • Se il pesce è molto grande e pesante esistono in commercio dei tappetini di gomma con sponda dove può essere appoggiato per renderci tutto più facile.
  • Addirittura esistono in commercio dei disinfettanti per le ferite del pesce,
  • Quello che dovete fare se l’amo è impossibile da rimuovere perché vicino alla branchie o troppo in profondità in gola è lasciarlo dov’è tagliando la lenza il più vicino possibile all’occhiello.

La ruggine farà il resto. Questa soluzione incrementa drasticamente le possibilità che il pesce rimanga in vita.

Come dormano i pesci?

Si crede che i pesci non dormano perché non possono chiudere gli occhi. In realtà è come pensare che l’uomo non possa riposare perché, a meno che non utilizzi batuffoli d’ovatta, non può tapparsi le orecchie. Il sonno del pesce in pratica non viene disturbato se la luce colpisce la retina oculare.

Molti pesci fanno brevi sonnellini durante il giorno o la notte, e il periodo di riposo si riconosce perché si fermano. Alcune specie prima di dormire hanno una frenetica attività di preparazione. I labridi, o tordi, si nascondono nella sabbia, mentre lo scaro, o pesce pappagallo, si avviluppa in un bozzolo di muco.

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Come fanno i pesci a galleggiare?

Il sistema che consente ai pesci di nuotare senza sforzo a qualsiasi profondità è costituito dalla vescica natatoria. Questo organo, grazie ai rapporti che le sue fibre muscolari ed elastiche hanno con le strutture labirintiche dell’orecchio, consente ai pesci di percepire.

Come non far morire un pesce?

Come Evitare Che i Tuoi Pesci Muoiano: 12 Passaggi

  1. 1 Filtra o tratta l’acqua dell’acquario. Per mantenere i tuoi pesci in buona salute in questo ambiente devi tenere l’acquario pulito e privo di tossine. Questi animali, infatti, possono produrre più rifiuti di quanti le piante o i batteri siano in grado di smaltire, provocando un accumulo di sostanze chimiche tossiche o dannose nell’acquario, se l’acqua non viene filtrata o sostituita.
    • Se il tuo pesce vive in una boccia, devi trattare l’acqua del rubinetto che utilizzi per riempirla, in modo che sia un habitat sicuro. Tratta l’acqua con un biocondizionatore e un pizzico di sale da acquario prima di metterla nella boccia. Il sale aiuta a eliminare i batteri nell’acqua e a tenerla pulita. Non usare sale iodato, che può essere dannoso per il tuo pesce.
    • Se il tuo pesce vive in un acquario, devi installare un sistema di filtrazione per mantenere l’acqua pulita. Prima di introdurre pesci nella teca dovresti declorare l’acqua e installare un sistema di filtrazione. Devi aspettare che il ciclo di filtrazione venga completato alcune volte e introdurre solo pochi esemplari contemporaneamente, in modo che il sistema non venga sovraccaricato dai rifiuti da smaltire. Questo aiuta a evitare la “sindrome dell’acquario nuovo”, che può portare alla morte dei tuoi pesci.
  2. 2 Mantieni la corretta temperatura dell’acqua per i tuoi pesci. Se l’ambiente è troppo caldo o troppo freddo questi animali possono subire un forte stress, che sopprime il loro sistema immunitario. Di conseguenza questo li espone a un rischio maggiore di contrarre infezioni e malattie. La temperatura ideale dell’acqua varia in base alla specie. Se hai pesci tropicali, la temperatura dovrebbe aggirarsi intorno ai 22 °C. Queste specie sono in grado di sopportare solo piccole oscillazioni nella temperatura. I pesci rossi, invece, riescono a tollerare temperature comprese tra i 20 e i 22 °C. L’importante è evitare variazioni troppo grandi e mantenere una temperatura gradevole per i tuoi esemplari.
    • Le varie specie di pesci tropicali possono richiedere temperature diverse, quindi informati sempre, in modo da essere certo di fornire ai tuoi animali l’ambiente ideale.
    • Quando acquisti un pesce, il negoziante dovrebbe consigliarti un sistema di riscaldamento per acquari affidabile, in grado di mantenere costante la temperatura dell’acqua. Puoi anche procurarti un termometro, in modo da controllare tu stesso la temperatura. Dovresti attendere un paio di giorni dopo aver preparato l’acquario prima di introdurvi dei pesci, in modo che la temperatura dell’acqua possa stabilizzarsi. Chiedi consiglio al negoziante, in modo da essere certo che l’acquario o la boccia siano abbastanza grandi per i tuoi pesci; un ambiente troppo piccolo è pericoloso per la salute di questi animali.
    • Se la temperatura dell’acqua è troppo alta per i tuoi pesci, puoi notare alcuni sintomi, come movimenti erratici e iperattività fuori dai momenti dei pasti. Se invece si muovono molto lentamente, sembrano tremare o non hanno interesse nel cibo, l’acqua può essere troppo fredda per loro. In questi casi regola la temperatura, in modo che si avvicini di più a quella ideale per le specie che allevi.
  3. 3 Rendi l’acquario più gradevole. Aggiungi delle decorazioni in modo da ridurre i livelli di stress dei pesci e farli sentire più felici nel loro ambiente.
    • Metti nell’acquario una pianta, vera o di plastica. Questo dà ai pesci un luogo in cui nascondersi e lo apprezzeranno. Se usi una pianta viva, nota se le foglie marciscono. In questi casi, devi rimuoverle o potarle, in modo che non inquinino l’acqua. Puoi anche aggiungere pietre e vasi di terracotta rotti per dare ai pesci più nascondigli e farli sentire più sicuri.
  4. 4 Cambia il 10-15% dell’acqua una volta a settimana. Questo aiuta a smaltire gli accumuli di rifiuti e la materia organica in decomposizione dovuta al cibo in eccesso, ai rifiuti generati da piante e pesci. Sostituire parzialmente l’acqua tutte le settimane ti permette anche di rimuovere le tossine e mantenerla pulita.
    • Non rimuovere le piante o le decorazioni dall’acquario, se non è necessario. In quel modo potresti far morire i batteri benefici che si sono formati nell’acquario e ridurre la qualità del sistema di filtrazione. Inoltre non dovresti rimuovere i pesci dall’acquario quando cambi parte dell’acqua. Questo può stressare gli animali ed esporli a batteri pericolosi.
    • Per cambiare parzialmente il contenuto dell’acquario, rimuovi 10-15% dell’acqua e sostituiscila con acqua del rubinetto fresca e declorata. Puoi usare un sifone per risucchiare lo sporco dalla ghiaia e dalle decorazioni. Pulisci un quarto o un terzo della ghiaia e delle decorazioni con il sifone. Dovresti anche usare una spatola per rimuovere le alghe dalla superficie dell’acquario o dalle decorazioni prima di sostituire l’acqua.
    • Se il tuo acquario ha un volume inferiore ai 40 litri, devi sostituire il 50-100% dell’acqua almeno due volte a settimana, oppure ogni due giorni. Se la boccia che usi non ha un filtro, dovresti cambiare tutta l’acqua almeno una volta al giorno, in modo da rimuovere rifiuti e tossine. Acquista una copertura per la boccia o un filtro e potrai permetterti di cambiare l’acqua con minore frequenza, oltre a proteggere il tuo pesce da infezioni e malattie.
    • Controlla l’acqua una volta al giorno per assicurarti che non sia torbida, schiumosa e che non abbia un odore insolito. Questi segnali possono indicare un’infestazione batterica, che richiede una sostituzione completa.

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  1. 1 Fornisci pasti piccoli e frequenti ai tuoi pesci. In natura questi animali mangiano poco e spesso. Imita le loro abitudini con piccoli pasti durante il giorno invece di uno solo più abbondante. Questo tipo di dieta ha anche il vantaggio di non sovraccaricare il sistema di filtrazione.
    • Quasi tutti i mangimi per pesci in commercio sono pensati per soddisfare tutte le esigenze alimentari dei tuoi esemplari. Chiedi a un commesso del negozio di animali più vicino qual è la varietà più adatta per i tuoi pesci, in base alla loro specie.
  2. 2 Coccola i tuoi pesci con un bagno salato. Questo trattamento può fare meraviglie per la salute di questi animali. Tuttavia, se assumono altri farmaci, dovresti far loro il bagno solo prima di somministrare le altre medicine.
    • Il sale marino, il sale kosher, i sali per acquario e il salgemma sono tutti consigliati. Se possibile, usa sale marino naturale privo di additivi, perché contiene molti minerali.
    • Usa un contenitore pulito e privo di contaminanti. Aggiungi l’acqua dell’acquario al contenitore, se è sicura, oppure acqua fresca declorata. Assicurati che la temperatura sia la stessa dell’acquario o a non più di 1,5 °C di differenza.
    • Aggiungi un cucchiaino di sale ogni 4 litri d’acqua. Mescola il sale nell’acqua, in modo da far sciogliere i grani, poi metti i pesci all’interno del contenitore.
    • Tieni i pesci nell’acqua salata per 1-3 minuti e osservali durante il bagno. Se mostrano segni di stress, per esempio nuotando rapidamente o muovendosi in modo irregolare, rimettili nell’acquario.
  3. 3 Aggiungi la clorofilla all’acquario. Questa sostanza è considerata una vera e propria medicina per i pesci rossi e può migliorare le difese immunitarie e la salute dei tuoi esemplari. Cerca della clorofilla pura in forma liquida al negozio di animali locale. Di solito è disponibile in gocce.
    • Fai al tuo pesce rosso un bagno alla clorofilla nel suo acquario, seguendo le istruzioni sulla confezione del prodotto. Puoi anche somministrargli la clorofilla aggiungendola al suo cibo in gel.

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  1. 1 Nota se sono presenti strisce bianco-verdi sulla pelle del tuo pesce. Questo è un sintomo della presenza di vermi-ancora, piccoli crostacei che scavano nella pelle dei pesci e si introducono nei loro muscoli. Rilasciano le uova all’interno del corpo prima di morire, provocando ferite che possono infettarsi.
    • I tuoi pesci possono anche provare a grattarsi contro degli oggetti per rimuovere i vermi e le zone in cui sono presenti i parassiti possono gonfiarsi.
    • Per trattare i vermi, devi rimuovere il parassita dal pesce e pulire la ferita con un antisettico, come lo iodio. Anche un bagno in acqua di mare per 5 minuti al giorno può forzare il parassita a staccarsi.
  2. 2 Cerca uno strato di muco che copre le branchie e il corpo dei tuoi pesci, oppure nota se le branchie e le pinne sembrano masticate. Questi sintomi possono indicare la presenza di trematodi, vermi lunghi 1 mm. Questi vermi si sviluppano a causa di condizioni ambientali non ideali, per esempio bassa qualità dell’acqua, presenza di troppi pesci o stress. Questi vermi vivono spesso negli acquari, ma restano innocui finché delle condizioni sfavorevoli provocano un’infestazione.
    • I tuoi pesci possono provare a grattarsi contro degli oggetti per rimuovere i vermi, avere la pelle arrossata o le pinne cadenti. Possono anche muovere le branchie rapidamente e avere l’addome gonfio.
    • Puoi trattare l’infestazione con un antiparassitario commerciale. Segui sempre le istruzioni riportate sulla confezione. Puoi anche trattare le infezioni secondarie dovute ai vermi con antibiotici o antimicotici.
  3. 3 Controlla se i tuoi pesci hanno scaglie sporgenti o sembrano gonfi. Questi sintomi indicano l’idropisia, un’infezione batterica ai reni del pesce. Questa patologia può provocare insufficienza renale e ritenzione idrica, o gonfiore. Spesso si presenta nei pesci indeboliti dall’acqua inquinata.
    • Per trattare l’idropisia servono antibiotici o mangime medicato, prescritti da un veterinario. Dovresti anche fare prevenzione, cambiando regolarmente l’acqua, mantenendo la temperatura ideale e aggiungendo sali da acquario.
  4. 4 Nota se i tuoi pesci sono coperti da macchioline bianche che somigliano a sale o sabbia. Questo è un sintomo di ictioftiriasi. Le macchie possono essere leggermente sporgenti e probabilmente i pesci tenteranno di grattarsi contro gli oggetti presenti nell’acquario a causa del prurito e dell’irritazione. Gli animali potrebbero avere anche problemi respiratori e annaspare sulla superficie dell’acqua. Questa patologia attacca i pesci stressati a causa della temperatura irregolare dell’acqua e delle variazioni di pH.
    • Per trattare puoi usare un antiparassitario, disponibile nei negozi di animali. Puoi anche prevenire lo sviluppo del problema mantenendo costante la temperatura dell’acqua, pulendo l’acquario tutte le settimane e usando sali da acquario.
  5. 5 Controlla se la coda o le pinne dei tuoi pesci sembrano strappati o sbiaditi. Questi sintomi indicano che gli animali sono colpiti da un’infezione batterica che porta le pinne, la coda e la bocca a marcire. Il problema di solito si presenta negli esemplari che hanno subito abusi o morsi da parte degli altri pesci. Può verificarsi anche a causa di un ambiente non ideale all’interno dell’acquario.
    • Cura la patologia testando la qualità dell’acqua e completando una sostituzione parziale. Puoi applicare un trattamento multiuso per favorire la guarigione delle pinne ferite. Puoi anche aggiungere un cucchiaio di sali da acquario ogni 4 litri d’acqua per prevenire il problema.

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Questo articolo è stato co-redatto da, Laureata in Scienze Veterinarie e membro del Royal College of Veterinary Surgeons, la Dottoressa Elliott ha oltre 30 anni di esperienza nel settore della chirurgia veterinaria e nella pratica della medicina per animali di compagnia.

Come superare la morte di un pesce?

Domanda di: Rudy D’amico | Ultimo aggiornamento: 3 agosto 2022 Valutazione: 5/5 ( 73 voti ) Se un pesce muore, bisognerà immediatamente rimuoverlo. Se lasciato può infestare gli altri con parassiti o la malattia che lo ha ucciso. È consigliabile fare un cambio di acqua del 20-30% e pulire la lana del filtro. Controllare in fine se gli altri pesci hanno dei sintomi.

Che cosa impedisce ai pesci di avere sufficiente ossigeno?

Rifiuti in eccesso – Questa è un’altra causa comune di bassi livelli di ossigeno, spesso in combinazione con un sovraffollamento. I rifiuti in eccesso, i filtri ostruiti e la crescita eccessiva di alghe possono causare una diminuzione dell’ossigeno disciolto e una minore capacità di carico dell’ossigeno nell’acquario.

Quanto vive un pesce senza ossigeno?

Pesci rossi: scoperto come fanno a sopravvivere senza ossigeno I pesci rossi, trattati spesso come ‘semplici’ animali domestici abbandonati in piccoli acquari, sono in realtà molto resistenti: scoperto come riescono a sopravvivere in assenza di ossigeno. Cosa Fare Se Il Pesce Sta Sul Fondo I pesci rossi riescono a resistere in ambienti senza ossigeno per molti mesi grazie ad un “super potere”: sono in grado di produrre alcol che impedisce loro di morire intossicati dall’acido lattico, prodotto appunto a causa dell’assenza di ossigeno. A darci questa notizia sono i ricercatori delle Università di Oslo e Liverpool che su Scientific Reports hanno pubblicato lo studio intitolato “Extreme anoxia tolerance in crucian carp and goldfish through neofunctionalization of duplicated genes creating a new ethanol-producing pyruvate decarboxylase pathway”.

  1. Ma come ci riescono? L’importanza dell’ossigeno.
  2. Gli esseri umani, così come la maggior parte dei vertebrati, muoiono nel giro di pochi minuti in assenza di ossigeno.
  3. A quanto pare però, i pesci rossi e il loro parente, il carassio, riescono a sopravvivere giorni, e addirittura mesi, in acque senza ossigeno, ad esempio negli stagni con la superficie ghiacciata.

Ma come fanno? Pesce rosso e carassio. Questi animali riescono a convertire l’acido lattico prodotto in assenza di ossigeno in etanolo che poi rilascino in acqua attraverso le branchie evitando di “intossicarsi” e di morire. Un potere “vecchio” 8 milioni di anni.

I ricercatori hanno scoperto che a permettere questa capacità di sopravvivenza sono due set di proteine proveniente da un antenato comune tra il pesce rosso e il carassio risalente a 8 milioni di anni fa. Uno di questi set risulta particolarmente attivo in assenza di ossigeno e permette appunto la formazione ed espulsione di alcol.

Resistenza animale. Il carassio è decisamente un animale resistente visto che il suo habitat in nord Europa risulta essere molto ostile a livello di concentrazioni di ossigeno: nei periodi più difficili, il carassio riesce a raggiungere 50mg di alcol in 100 millilitri di sangue, che, in termini ‘umani’, si traduce in un limite superiore a quello consentito per guidare.

Dove prendono l’ossigeno i pesci?

Non tutti gli animali marini utilizzano le branchie per respirare e ci sono persino animali terrestri che le possiedono – Cosa Fare Se Il Pesce Sta Sul Fondo Non so se sia una cosa comune o riguardi solo le persone curiose come me. Vi capita mai che la mente, vagando su argomenti semplici, finisca per condurvi a domande la cui risposta non lo è affatto? Io sono così. Qualche giorno fa, dopo aver fatto una (non troppo lunga) corsa, avevo il fiatone, i polmoni che bruciavano.

Il mio amore per il mare mi ha fatto pensare ai pesci: capita anche a loro? Sarà poi vero il dualismo netto animale terrestre/polmoni e animale acquatico/branchie ? Ho scoperto che non è proprio così e che i sistemi sono diversi. Innanzitutto, come funzionano le branchie dei pesci? Il meccanismo è semplice e molto più efficiente del nostro.

Quando il pesce apre la bocca fa entrare un grande flusso d’acqua, che arriva alle membrane lamellari delle branchie. Qui avviene lo scambio di gas, con l’animale che trattiene l’ossigeno e rilascia l’anidride carbonica, Poi apre l’ opercolo e l’acqua se ne va, eliminando i rifiuti gassosi.

Squali e razze, invece, non hanno l’opercolo ma branchie settate, facilmente visibili dietro la testa dell’animale. Inoltre, come è facile immaginare, la struttura varia a seconda della specie. Un tonno, che vola veloce sotto la superficie del mare, ha delle branchie estremamente sviluppate ed efficienti, molto più di un pesce che passa la sua vita sul fondale.

Alcune specie di pesci e anfibi hanno solo in età giovanile delle branchie, che si estendono ramificate verso l’esterno delle loro teste, altre, come le salamandre, le mantengono per tutta la vita, Ho scoperto, però, che esistono anche animali terrestri con le branchie, come molluschi, anellidi e artropodi, così come animali acquatici con i polmoni, come i delfini, le balene e i capodogli.

In ogni caso la natura è meravigliosa e stupefacente. I dipnoi, ad esempio, sono dei pesci ossei che hanno delle fosse nasali e un primitivo polmone, Durante i periodi di siccità, si fermano nel fango circondandosi di muco protettivo, rallentano il metabolismo e respirano aria per lunghi periodi, anche quattro anni.

Durante questo prolungato letargo sopravvivono consumando il grasso in eccesso. Conosco persone che ucciderebbero per avere questa facoltà: dimagrire dormendo, Le meduse, invece, hanno una bassa esigenza di ossigeno e, prive di un vero e proprio apparato respiratorio, lo assorbono attraverso la pelle,

  1. Questa è costituita da tre strati diversi e quello intermedio, denominato mesoglea, è in grado di immagazzinarlo.
  2. È il metodo più antico di utilizzo dell’ossigeno e si calcola che viene usato da circa 2,8 miliardi di anni,
  3. Gli echinodermi sono un phylum animale che non potete non conoscere: sono le stelle marine, i ricci di mare, i cetrioli di mare, le stelle fragili e i crinoidi.

Questi animali respirano per mezzo di tutte le parti assottigliate che sporgono all’esterno, le protuberanze, le spine. Non avendo polmoni o vere e proprie branchie, catturano l’ossigeno dall’acqua che passa attraverso i piedi tubolari e le protuberanze chiamate papule o branchie della pelle,

Il meccanismo è quindi simile a quello delle meduse. Per questo tirare le stelle marine fuori dall’acqua significa ucciderle in poco più di tre minuti. Le oloturie sono comunemente note come cetrioli di mare, per la forma caratteristica che ricorda l’ortaggio, oppure con altri nomi che non è il caso di riportare.

Da una parte del corpo hanno la bocca, da quella opposta l’ano. Per nutrirsi ingurgitano la sabbia e il fango e trattengono le sostanze nutritive. Un’altra caratteristica particolare è quella di poter espellere lo stomaco e l’intestino in caso di attacco, per distrarre l’aggressore e tentare la fuga.

Inoltre, hanno subito un adattamento per la respirazione. Possiedono, infatti, una struttura respiratoria per estrarre l’ossigeno che è fatta ad albero e che inizia alla base dell’ano per poi correre lungo tutto il corpo dell’animale. L’oloturia aspira quindi piccole quantità di acqua attraverso l’ ano e la cloaca e poi espelle i rifiuti attraverso quest’ultima.

In un’intervista recente, l’esperto di echinodermi Christopher Mah, ricercatore dello Smithsonian National Museum of Natural History di Washington DC, ha spiegato con semplicità: “L’oloturia respira letteralmente dal culo”. Se lo dice lui

Cosa significa quando due pesci si baciano?

Il misterioso bacio dei pesci incuriosisce il web: perché l’hanno fatto?

Sta facendo il giro del web un curioso video nel quale due pesci si baciano ‘appassionatamente’ in un acquario.Le immagini sono decisamente strane e gli utenti si sono chiesti il motivo di tale gesto, se per ‘amore’ o altro.In realtà, stando a quanto spiegano gli scienziati, pare che non si tratti di affetto o passione ma di una vera e propria forma di competizione territoriale. I due pesci, infatti, cercano di spingersi immettendosi reciprocamente l’uno dell’acqua nella bocca dell’altro.Video tratto da:

: Il misterioso bacio dei pesci incuriosisce il web: perché l’hanno fatto?

Come pensano i pesci?

Uno studio dell’Università di Liverpool lo conferma: i pesci, se sottoposti a dolore fisico, mostrano una serie di comportamenti analoghi a quelli adottati dai mammiferi Cosa Fare Se Il Pesce Sta Sul Fondo Tempo di lettura: 5 minuti I pesci sono in grado di pensare? Hanno la capacità di immagazzinare ricordi? Sanno riconoscere le zone del mare, del fiume o del lago in cui è meglio riprodursi? Ma soprattutto i pesci sentono dolore? A queste domande si è data una risposta scientificamente valida e critica.

Sebbene esistano più di trentamila specie di pesci – un numero di gran lunga superiore a quello di tutti i mammiferi, uccelli, rettili e anfibi messi insieme – raramente si prende in considerazione il modo in cui i singoli pesci pensano, sentono e si comportano. Risulta infatti difficile decifrare il comportamento di un pesce e quindi il modo in cui manifesta le sue emozioni.

Ma le ricerche ci mostrano la vera natura dei pesci. L’idea che essi siano solo macchine per l’alimentazione è totalmente infondata e priva di senso: i pesci sono esseri senzienti, consapevoli, sociali e persino, per certi aspetti, machiavellici, proprio come noi.

Come capire se i pesci sono in salute?

Scarica PDF Scarica PDF “Il pesce è un grazioso animale da compagnia che richiede poche attenzioni; esistono diverse varietà dai colori differenti e puoi inserirne di vari tipi nell’acquario, che si trasforma così in un complemento d’arredo straordinario per la casa.

  1. 1 Osservalo. Guarda come nuota, respira, mangia e interagisce con gli altri pesci. Devi farti un’idea di quello che è normale, in modo da capire quando c’è qualcosa di anomalo; un pesce sano ha un discreto appetito e nuota in maniera attiva.
  2. 2 Informati in merito alla specie in tuo possesso. Devi fare delle ricerche per conoscere la dimensione adatta dell’acquario, la temperatura ideale, le iniziative da prendere per prendertene cura, l’attrezzatura e il cibo necessari per mantenere il tuo piccolo amico in salute; gli esemplari d’acqua di mare e di quella dolce hanno esigenze differenti.
    • I pesci d’acqua marina richiedono più cure e non sono resistenti come la maggior parte di quelli d’acqua dolce. È importante controllare regolarmente la composizione dell’acqua; a tale scopo, ti servono delle attrezzature speciali, come un idrometro per misurare costantemente la gravità specifica dell’acqua, oltre alla qualità delle miscele di sale.
  3. 3 Evita di stressare il pesce. Il fattore principale per mantenere il pesce in salute è garantirgli un ambiente rilassato; quando è agitato il suo sistema immunitario si indebolisce e diventa più suscettibile alle malattie. Devi pertanto prevenire tale forma di ansia prendendotene regolarmente cura e assecondando le sue esigenze per proteggerlo dalle patologie nel lungo periodo.
    • Una manutenzione regolare dell’acquario prevede anche dei cambi parziali dell’acqua; provvedi a sostituirne circa il 25% ogni 15 giorni.
    • Dagli del cibo vario e ricco di nutrienti. La maggior parte dei pesci gradisce cibo in fiocchi, bastoncini o pellet lavorato industrialmente; varia la sua dieta incorporando vermi americani congelati o liofilizzati, artemie vive o congelate e alcune verdure per aumentare il valore nutritivo e l’apporto di fibre.
    • Non esagerare con il cibo. Dagli solamente quello che riesce a ingerire in tre minuti; in caso contrario, i residui in eccesso non solo sporcano l’acqua, ma possono anche far ammalare il pesce.
    • Verifica che il sistema di filtraggio funzioni correttamente; il filtro ha lo scopo di rimuovere le tossine nocive dall’acqua, come l’ammoniaca e i nitriti.
    • Procura al pesce spazio sufficiente per vivere in modo confortevole. Non affollare eccessivamente l’acquario; una regola generale da seguire è di evitare che ci siano più di 2,5 cm di pesce per ogni 4 litri d’acqua.
    • Inserisci nella vasca solo specie compatibili tra loro; devi impedire che si mangino reciprocamente, che si feriscano o competano tra loro in maniera aggressiva. Un pesce tranquillo diventa stressato se deve convivere con un esemplare aggressivo o che comunica in maniera differente attraverso il linguaggio del corpo.
  4. 4 Controlla la temperatura dell’acqua. Devi impostarla in modo che soddisfi le esigenze dell’animale. Se è troppo bassa o troppo alta potrebbe stressarlo; per esempio, il pesce rosso preferisce temperature inferiori ai 21 °C, mentre la maggior parte delle specie tropicali ha bisogno che l’acqua sia intorno ai 23-26 °C.
  5. 5 Procurati il tuo nuovo amico pinnato presso un negozio affidabile. Se il pesce ha vissuto in un acquario troppo affollato e sporco, è probabile che sia stressato, potrebbe essere portatore di malattie e contagiare potenzialmente tutti gli altri esemplari. Investi un po’ più di denaro per acquistarne uno di qualità ed evitare di ritrovarti con un animale che potrebbe morire entro un mese.
    • L’acquario del negozio dovrebbe essere pulito e i pesci all’interno devono apparire vivaci, rilassati e dal colore brillante.
    • Il negozio dovrebbe offrirti delle garanzie e una clausola “”soddisfatto o rimborsato””, nel caso il pesce dovesse morire entro pochi giorni dall’acquisto.
    • Il personale addetto alla vendita dovrebbe inoltre avere buone conoscenze in merito ai pesci, all’allestimento dell’acquario, le sue dimensioni, il numero di animali che può ospitare, le malattie e via dicendo.
    • In generale, è meglio rivolgersi ai negozi specializzati in acquari e pesci.
  6. 6 Fai in modo che il tuo nuovo animale domestico si ambienti prima di introdurlo nell’acquario. Se lo trasferisci direttamente nella vasca, potrebbe stressarsi e persino morire. L’acqua contenuta nell’acquario e quella proveniente dal negozio hanno una composizione chimica e una temperatura leggermente differenti e il pesce deve abituarsi gradualmente al suo nuovo habitat.
    • Non versare nel tuo acquario l’acqua che proviene dal negozio, dato che potrebbe contenere germi e altri parassiti.
    • Se possibile, dovresti tenere il nuovo esemplare in quarantena per un paio di settimane prima di introdurlo nell’acquario; in questo caso, prima di inserirlo nel contenitore principale abitualo all’acqua della boccia o della vasca di quarantena – e non a quella dell’acquario. Presta attenzione a eventuali sintomi di malattia e modifica le condizioni dell’acqua oppure aggiungi dei farmaci, se necessario.
    • Metti il sacchetto che contiene il pesce nell’acquario. Trascorsa mezz’ora aggiungi 60 ml di acqua dell’acquario all’interno del sacchetto e procedi in questa maniera ogni 15 minuti per un’ora; se il sacchetto è troppo pieno, semplicemente getta via l’acqua in più. A questo punto, raccogli il pesce usando un retino da pesca e mettilo nella nuova vasca.
    • Durante le prime settimane devi osservarlo attentamente alla ricerca di sintomi di stress o malattie.

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  1. 1 Presta attenzione ai sintomi di stress. Il pesce potrebbe non essere attivo come al solito; potrebbe sembrare depresso, non avere appetito, nascondersi e avere le pinne sfilacciate o delle piaghe.
    • Se rimane vicino alla superficie dell’acqua e respira ansimando, probabilmente non ha abbastanza ossigeno; questo può essere dovuto a una cattiva circolazione dell’acqua, a danni alle branchie o anche a delle tossine presenti nell’acqua.
    • Se tende sempre a nascondersi, i suoi compagni potrebbero essere troppo aggressivi oppure l’acquario non offre sufficienti zone in cui nascondersi, come sassi o piante dove il pesce possa sentirsi sicuro quando nuota.
    • Se presenta lesioni o tagli sulle pinne che non guariscono, potrebbe significare che è costantemente aggredito da altri pesci. I tagli minori possono guarire piuttosto facilmente; tuttavia, lo stress può indebolire le sue difese naturali, rallentando o compromettendo il normale processo di cicatrizzazione. Assicurati di aver seguito le corrette tecniche di manutenzione dell’acquario, di esserti preso cura adeguatamente del pesce e allontana gli esemplari aggressivi, se è il caso.
  2. 2 Presta attenzione ai sintomi di malattia. Il pesce può contrarre parassiti, funghi o infezioni; se il tuo piccolo amico è malato, è probabile che sia stressato per diversi motivi. La prima cosa da fare per affrontare una malattia è rimuovere il fattore stressante per assicurarti che il pesce guarisca e che nessun altro esemplare si ammali.
    • Quando il pesce è ammalato è inappetente oppure sputa il cibo.
    • In caso di malattia può sdraiarsi sul fondo dell’acquario per molto tempo e apparire letargico.
    • Alcuni esemplari che non stanno bene strofinano il corpo contro le decorazioni dell’acquario per grattarsi.
    • Quando l’animale è affetto da una malattia il colore delle squame diventa spesso opaco e assume una tonalità grigia o pallida.
    • La coda o le pinne possono essere attorcigliate, chiuse o rigide oppure sembrano cadere a pezzi.
    • Il pesce che soffre di qualche malattia può avere piaghe aperte, macchie bianche, noduli o chiazze sul corpo.
    • Alcuni esemplari possono anche essere gonfi e avere gli occhi sporgenti.
    • Se le squame assumono un aspetto differente, può essere segno di alcune malattie, per esempio potresti notare che si sollevano.
    • Anche un gonfiore anomalo o un’insolita rientranza dell’addome possono essere ulteriori sintomi indicatori di qualche patologia.
  3. 3 Riconosci un’infezione batterica. In questo caso, il pesce è molto malato. I batteri responsabili possono essere del gruppo gram positivo o gram negativo, ma se non consulti il veterinario, non potrai mai capire quale tipo di microrganismo ha colpito il pesce; in presenza di tale malattia, è necessario intervenire con una cura antibiotica.
    • Corrosione delle pinne (conosciuta anche con i termini inglesi tail rot o fin rot): le pinne o la coda sembrano essere più corte o cadere a pezzi e mostrano zone arrossate che possono essere infette.
    • Idropisia: il pesce che ne è colpito può avere l’addome gonfio, squame sollevate e assumere la forma di una pigna.
    • Esoftalmo: gli occhi del pesce sono opachi, protrudono oppure sembrano delle bolle sopra la zona oculare; la malattia può colpire uno o entrambi gli occhi.
    • Tubercolosi: il pesce affetto da questa patologia può morire improvvisamente. Tra i sintomi puoi notare piaghe aperte, deformità del corpo, squame sollevate, corrosione delle pinne e lesioni grigiastre. Le persone che maneggiano un pesce malato di tubercolosi possono contrarre questa malattia mortale; non afferrarlo e disinfetta le mani dopo aver toccato gli accessori dell’acquario.
    • Setticemia: il pesce può avere delle striature di colore rosso sangue lungo tutto il corpo o sulle pinne; potrebbe anche avere le pinne bloccate, gonfiore del corpo, ulcere, ansimare alla ricerca di ossigeno ed essere letargico.
  4. 4 Individua le infezioni micotiche. Come i batteri, anche i funghi sono presenti normalmente nell’acquario. Quando il pesce è stressato o ferito, lo strato mucoso che produce per proteggersi dalle infezioni subisce dei danni e diventa suscettibile ai funghi.
    • Saprolegnosi: si manifesta come un materiale bianco, marrone-giallastro o grigio-biancastro che si sviluppa sul corpo, sulle pinne o sulla bocca; si tratta di una neoformazione simile ai ciuffi di cotone e può svilupparsi anche sull’estremità superiore del pesce. Attorno all’area infetta si formano degli arrossamenti e il pesce può diventare letargico, perdere l’appetito e strofinarsi contro gli oggetti.
  5. 5 Rileva le infezioni parassitarie. Il pesce che ha dei parassiti interni può mostrare un appetito normale ma perdere peso; può anche essere letargico.
    • Ictioftiriasi (malattia dei puntini bianchi): questa malattia è provocata da un parassita e si manifesta con puntini bianchi, simili a grani di sale, su tutto il corpo e sulla testa, le pinne possono essere bloccate.
    • Oodiniasi: il pesce appare letargico, ha le pinne bloccate, non ha appetito, il colore della livrea sbiadisce, può lanciarsi contro le decorazioni e il substrato dell’acquario per strofinare il corpo.
    • Costia necatrix: il pesce colpito da questo parassita viene ricoperto da una pellicola bianca che in alcune zone può essere sollevata, gli occhi appaiono opachi e le pinne bloccate.
  6. 6 Riconosci altre malattie. Alcune patologie presentano sintomi che possono avere diverse cause, per esempio virale, batterica, fungina, parassitaria o genetica. Dovresti seguire i consigli di uno specialista per capire la causa del disturbo che ha colpito il tuo pesce.
    • Malattia della vescica natatoria: l’animale può avere difficoltà a nuotare, non è in grado di rimanere dritto oppure nuota su un fianco.
    • Malattia delle branchie gonfie: il pesce che ne è affetto soffre di infiammazione, branchie arrossate e ansima per respirare.

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  1. 1 Mettilo in quarantena. Tenendolo in una vasca separata puoi evitare che si diffonda la malattia, oltre a rendere più semplici le cure e la somministrazione di farmaci. Assicurati di usare la stessa acqua presente nell’acquario principale affinché il pesce non si stressi ulteriormente.
  2. 2 Verifica che la qualità, la temperatura e il pH dell’acqua rientrino nei parametri normali. Controlla la presenza di tossine e presta attenzione se ci sono altri pesci che manifestano sintomi di stress o malattia; in questo caso, metti in quarantena anche gli altri esemplari e cerca di trovare la causa del loro stress.
  3. 3 Affronta tutte le malattie quanto prima possibile. Uno specialista ittiologo o il veterinario può aiutarti a stabilire il trattamento appropriato in base alla malattia del pesce e prescrivere dei farmaci adatti. Sebbene nei negozi per animali siano in vendita molti medicinali per la maggior parte delle patologie dei pesci, non sempre sono stati esaminati e approvati dagli enti preposti; per questo motivo, non puoi sapere con certezza se contengono la quantità esatta di principio attivo o se sono sicuri ed efficaci.
    • Leggi sempre le indicazioni riportate sulla confezione e seguile con scrupolo; non superare la dose raccomandata. Verifica inoltre che il pesce non rientri in una categoria sensibile alle sostanze presenti nel farmaco.
    • Usa gli antibiotici con parsimonia. I batteri resistenti agli antibiotici stanno diventando un problema reale; si tratta di microrganismi mutati che i trattamenti farmacologici non sono più in grado di debellare. Prova sempre altre soluzioni prima e non dare mai dei medicinali a un pesce sano.
    • Prendi in considerazione l’eutanasia, se il pesce è davvero molto malato; a volte, le cure semplicemente non sono efficaci, preparati quindi a tale possibilità.
  4. 4 Tratta le infezioni batteriche. Spesso è sufficiente pulire l’acquario e mantenere le condizioni ideali all’interno della vasca per far guarire un pesce da un’infezione; tuttavia, può essere altrettanto utile usare un prodotto antibatterico come Api Melafix (in vendita anche online) o somministrare del cibo antibatterico o altri tipi di antibiotici.
    • L’idropisia può essere trattata aggiungendo non più di 12-13 g di sale di Epsom nell’acquario per ogni 40 l d’acqua; in questo modo, l’acqua in eccesso esce dal corpo del pesce. Puoi inoltre somministrare del cibo antibatterico per 7-10 giorni e, se lo desideri, versare un po’ di prodotto antibatterico nell’acqua.
    • La corrosione delle pinne deve essere curata rapidamente perché può diffondersi in tutto il corpo. Puoi intervenire rendendo l’acqua più calda, pulita e aggiungendo alcune gocce di succo d’aglio, oltre a un prodotto che sostituisce il normale rivestimento mucoso sul corpo del pesce oppure degli antibiotici come le tetracicline.
    • L’esoftalmo può essere trattato in maniera analoga ad altre infezioni batteriche con la minociclina o le tetracicline, oltre a del cibo antibiotico.
    • Per la setticemia la cura che si è dimostrata migliore è una combinazione di minociclina con altri antibiotici, come kanamicina solfato e alimenti antibiotici.
  5. 5 Gestisci le infezioni micotiche. I migliori trattamenti per queste malattie, come la saprolegnosi, prevedono dei bagni di sale utilizzando il sale per acquari d’acqua dolce e un agente antimicotico come il fenossietanolo; in alternativa, puoi applicare il violetto di genziana, un colorante dalle proprietà antibatteriche e antifungine.
  6. 6 Cura le infezioni parassitarie. Esistono molti organismi che possono far ammalare il pesce. I farmaci a base di formaldeide e il solfato di rame sono tra i più comuni per trattare queste malattie; tuttavia, puoi sbarazzartene anche cambiando determinate condizioni dell’acquario.
    • La malattia dei puntini bianchi può essere affrontata con prodotti a base di formaldeide e che contengono verde malachite, blu di metilene o solfato di rame.
    • La Costia necatrix può essere debellata con medicinali a base di formaldeide, solfato di rame o permanganato di potassio. Questo parassita è sensibile anche al sale e alle temperature; aumenta la temperatura fino a 30 °C e aggiungi 10-20 g di sale ogni 4 litri d’acqua per 7-14 giorni.
    • Puoi curare l’oodiniasi abbassando le luci dell’acquario; dato che questa malattia è causata da un protozoo che si nutre di clorofilla, una mancanza di luce riduce la sua fonte nutritiva.
  7. 7 Tratta altre malattie. Puoi minimizzare i sintomi di diverse patologie con i rimedi descritti finora. Cambi più frequenti dell’acqua e una corretta manutenzione della vasca sono spesso soluzioni preziose per sbarazzarti dei problemi in pochi giorni o settimane.
    • Se il pesce appare gonfio, potrebbe essere costipato. Per affrontare questo disturbo, procurati dei piselli congelati; sbucciali, scongelali e tagliali in piccoli bocconcini. Offrine alcuni al pesce e tienilo poi a digiuno per alcuni giorni; puoi anche dargli delle dafnie vive, congelate o liofilizzate per ottenere risultati simili.

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  1. 1 Cambia regolarmente una parte d’acqua. La mancanza di un cambio puntuale di un po’ d’acqua rappresenta la causa principale delle malattie dei pesci, si tratta pertanto della cosa più importante da fare per mantenere in salute il tuo animale. Analizzane la qualità e i livelli di ammoniaca, nitriti e nitrati usando un kit specifico che puoi trovare nei negozi per animali; in questa maniera, puoi capire con quale frequenza è necessario provvedere al cambio.
    • Tuttavia, non sostituirla mai completamente in una sola volta, dato che un improvviso e radicale cambiamento della composizione chimica potrebbe stressare il pesce; fai in modo di non sostituirne più di 1/3 nell’arco di 24 ore.
    • In certi casi, è possibile cambiare 1/4 dell’acqua ogni due settimane; tuttavia, la maggior parte dei proprietari di pesci deve provvedere con maggiore frequenza. Cambiare il 25% dell’acqua ogni 15 giorni aiuta a diluire e rimuovere i nitrati, oltre a sostituire oligoelementi e altre soluzioni tampone che vengono esauriti dai batteri.
    • Devi anche eliminare la sporcizia che si nasconde negli angoli e nelle fessure dell’acquario; per procedere in tal senso, aspira la ghiaia quando cambi l’acqua. Puoi evitare tale procedura se hai un acquario d’acqua salata dove si usa un substrato vivo sul fondo.
  2. 2 Esegui una manutenzione regolare del filtro. Se non riesce a rimuovere correttamente l’ammoniaca presente perché è ostruito, il pesce inizia a soffrire e potrebbe anche morire; per pulirlo dovresti risciacquarlo usando l’acqua dell’acquario o utilizzando un aspiratore.
  3. 3 Tratta l’acqua di rubinetto. L’acqua dell’acquedotto contiene cloro o clorammine che la rendono sicura da bere; tuttavia, queste sostanze chimiche sono tossiche per i pesci e possono danneggiare le loro branchie, provocando stress e malattie.
    • Devi aggiungere del tiosolfato di sodio (disponibile presso i negozi di pesci) all’acqua di rubinetto prima di versarla nella vasca, in modo da neutralizzarne il cloro.
    • Per abbattere le clorammine puoi usare altri prodotti chimici che eliminano l’ammoniaca e il cloro presenti nelle loro molecole.
    • Se non vuoi utilizzare delle sostanze chimiche, puoi far circolare l’acqua attraverso un filtro o una pietra porosa in un secchio o un altro contenitore per 24 ore.
  4. 4 Mantieni stabile il livello di pH. Il pesce può stressarsi se questo parametro cambia improvvisamente; fai in modo che rimanga tra 6,5 e 7,5, che è il livello ideale per la maggior parte dei pesci.
    • Con il tempo l’acqua dell’acquario tende a diventare acida a causa dell’accumulo di nitrati. Puoi alzare o ridurre il livello di pH versando sostanze chimiche come l’acido muriatico (cloridico) o quello fosforico; quest’ultimo può aumentare il livello di fosfati nell’acqua e innescare una crescita di alghe.
    • Devi sempre intervenire sull’acqua regolandone il pH prima di versarla nell’acquario.
    • Se desideri abbassare il pH senza avvalerti di sostanze chimiche, puoi aggiungere anidride carbonica (CO2) attraverso un sistema di iniezione della stessa.
  5. 5 Aggiungi delle piante. Quelle acquatiche aiutano a stabilizzare l’ecosistema dell’acquario, impediscono la morte prematura dei pesci, rilasciano ossigeno, mantengono sotto controllo lo sviluppo di alghe e purificano l’acqua, senza contare che migliorano notevolmente l’aspetto della vasca!
    • Se hai delle piante acquatiche sane, non è sempre necessario installare un’unità di ventilazione.
    • Le piante acquatiche assorbono l’ammoniaca e i nitriti che si sviluppano nell’acquario e che sono nocivi per i pesci. Quelle a crescita rapida, come Cabomba, Ludwigia, Egeria Densa o altre varietà a stelo, possono rimuovere una grande quantità di ammoniaca in tempi brevi.
  6. 6 Aggiungi dei pesci che si nutrono di alghe. Il tuo piccolo amico può trarre beneficio dalla presenza di alcune altre creature che mangiano alghe e ne tengono sotto controllo lo sviluppo potenzialmente nocivo per l’ecosistema dell’acquario; tra queste considera gamberi, lumache e pesci mangiatori di alghe. Pubblicità

Perché i pesci boccheggiano sul fondo?

Altre cause per le quali i pesci emettono bolle – Alcune specie acquatiche, quando nuotano in superficie, si nutrono di particelle che galleggiano sul pelo dell’acqua; in questo caso, certi pesci emettono le bolle per eliminare l’aerea che viene ingoiata insieme al cibo.

  1. Inoltre potrebbe capitare che, oltre al fenomeno delle bolle, alcuni pesci potrebbero assumere un comportamento particolare detto: boccheggiamento ; anche in questo caso le cause potrebbe essere diverse.
  2. Se si tratta di pesci d’acquario, potrebbe essere di una richiesta di cibo da parte dell’animale; qualcuno suggerisce inoltre che potrebbe essere una strategia della creature acquatica atta ad attirare l’attenzione (anche se, in questo caso, pare si tratti di una credenza piuttosto infondata).

In realtà l’ipotesi più realistica che porta il pesce a boccheggiare è la mancanza di ossigeno ; indicatore che l’acqua non è più pulita o che la vasca contiene troppi pesci, In questo caso il consiglio degli esperti è di dotarsi di una vasca o di un acquario molto capiente e di cambiare l’acqua con una certa frequenza.