Ristoranti di pesce : Marsala
- Taverna Quarant8.586 recensioniOggi chiuso.
- Osteria Siciliando.778 recensioniOra chiuso.
- Parrinello Pescheria e Cucina.485 recensioniChiude tra 23 min.
- La Corte dei Mangioni.538 recensioniAperto ora.
- Le Isole Ristorante.
- Assud Mozia.
- Osteria Il Gallo e L’Innamorata.
- San Lorenzo 2.0.
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Per cosa è famosa Marsala?
Marsala è famosa per il vino e per le sue numerose cantine. Si tratta del luogo ideale in cui concedersi una degustazione per scoprire i sapori locali del vino e per saperne di più in questo campo.
Perché si chiama Marsala?
Marsala, la mia città – Note storiche su Marsala Note storiche su Marsala Marsala si trova in provincia di Trapani (nella Sicilia occidentale – Italia), ha una superficie di circa 25.000 ettari e una popolazione di circa 80.000 abitanti che, grazie tra l’altro all’agricoltura e alla pesca, hanno un tenore di vita tra i più elevati di tutta l’isola.
- La storia della città è strettamente legata a quella di Mozia, isoletta della laguna dello Stagnone, fondata dai fenici nell’VIII secolo a.C.
- E divenuta un’importante base strategica.
- Nel 397 a.C.
- Mozia fu incendiata e distrutta dal tiranno di Siracusa Dionigi il Vecchio nel corso di una guerra tra i coloni greci della Sicilia e i Cartaginesi.
I superstiti di Mozia si rifugiarono sul vicino promontorio occidentale siculo (oggi Capo Boeo) e unendosi alla popolazione del luogo fondarono la città di Lilybeo (il cui nome probabilmente deriva da “Le Luboe”, ovvero “di fronte alla Libia”, essendo l’Africa conosciuta allora chiamata Libia), dotata di mura esterne, che presto divenne una importante base cartaginese.
- A partire dal 250 a.C., Lilybeo venne attaccata ripetutamente dai Romani; resistette per 10 anni, ma alla fine dovette cedere alla vittoria navale di Lutazio Catullo nel mare delle Egadi.
- Sotto il dominio di Roma la città diventò la base strategica e militare da cui partivano tutte le spedizioni destinate in Africa, nonché la sede della pretura, di una zecca (che coniava monete di bronzo) e della questura (a Lilybeo fu questore anche Cicerone, che definì la città “splendidissima urbs” ), e rimase a lungo il porto più importante della Sicilia.
Alla dominazione romana seguirono quelle dei Vandali di Genserico e dei Goti, dei Bizantini, degli Arabi. Proprio sotto la dominazione araba Lilybeo assunse il nome di Marsala (Marsa-Allah=porto di Dio, o secondo un’altra origine Marsa-Alì=porto di Alì).
- Alla fine dell’XI secolo gli Arabi furono cacciati dai Normanni; dopo la dominazione sveva, erede di quella normanna, fu la volta degli Angioini.
- Mentre durante la dominazione normanna la città visse il massimo splendore, il governo dei francesi fu così duro e oppressivo che il popolo siciliano non tardò a ribellarsi; nel 1282, anno dei Vespri Siciliani, gli Angioini vennero cacciati da Marsala.
La Sicilia passò poi agli Aragonesi: il periodo della dominazione spagnola, soprattutto i secoli XVI e XVII, fu sicuramente uno dei più difficili di tutta la storia di Marsala (tra l’altro incursioni dei pirati berberi, epidemie, pestilenze). Nella seconda metà del XVIII secolo la scoperta del vino Marsala da parte degli inglesi dette alla città una grande spinta economica; sulla strada degli Inglesi i Florio e alcuni imprenditori marsalesi arricchirono la città di nuove attività commerciali.
L’11 maggio 1943 un bombardamento aereo nel corso della 2^ Guerra Mondiale portò morte e distruzione nella città, e il sacrificio di molte vite umane è valso a Marsala la Medaglia d’Oro al Valor Civile. La città è molto luminosa e barocca nei palazzi e nelle chiese, e l’ambiente è unico e risente della presenza del mare e delle tante case vinicole, disposte in poche strade vicino al mare considerate come itinerari storici del vino. Marsala ha ottenuto più volte la Bandiera Blu dell’Unione Europea per la limpidezza del mare e la pulizia delle spiagge, riconoscimento ottenuto finora per ciascun anno a partire dal 2000. La mia città, Marsala © 2000/05 Il testo di questa pagina non è riproducibile altrove senza autorizzazione.
: Marsala, la mia città – Note storiche su Marsala
Che gusto ha il Marsala?
Le tipologie del Marsala – A seconda del colore del vino, del contenuto in zuccheri e del tipo di elaborazione, il Marsala è disponibile nelle seguenti tipologie:
Marsala Fine, a 17 gradi alcolici e con un invecchiamento minimo di 1 anno, E’ disponibile negli stili secco, semisecco o dolce, E’ un vino aromatico, speziato, ma non troppo elaborato. Marsala Superiore, con 18 gradi alcolici e 24 mesi di affinamento in botte. Anche in questo caso è disponibile in versione secco, semisecco e dolce, Il vino ha un bouquet ampio e complesso, con note di agrumi canditi, anice, spezie. Marsala Superiore Riserva, un superiore particolarmente pregiato e strutturato, con 48 mesi di affinamento in legno. Marsala Vergine o Soleras, caratterizzato dalle decise note ossidative, dai profumi intensi, pungenti, floreali speziati, con note di liquirizia, cannella e un frutto caramellato, mieloso, ma mai dolce.Infatti il Marsala Vergine non è mai dolce, resta sotto i 40 grammi di zucchero per litro. E’ ideale anche come aperitivo, con pesce o frutti di mare, esattamente come lo Sherry. Marsala Vergine Stravecchio o Riserva, con affinamento fino a 120 mesi.
Quale tonno non comprare?
Tonno in scatola, AsdoMar migliore del test di Altroconsumo Tra i prodotti di cui i consumatori italiani hanno fatto incetta per superare l’emergenza coronavirus non manca di certo il tonno in scatola: non è deperibile, è utilizzabile in molte ricette e si può mangiare così com’è.
- Però non tutte le scatolette di tonno sott’olio sono uguali e per questo ne ha esaminate 24 in laboratorio, considerando sia i grandi marchi sia le marche private delle catene di supermercati.
- Il test ha preso in considerazione le informazioni in etichetta, la freschezza, i difetti, il peso sgocciolato, la quantità di acqua, la presenza di mercurio e di sale.
Non sono mancate, ovviamente, le tradizionali prove di assaggio degli esperti e dei consumatori. In generale, il test ha dato buoni risultati: nessun prodotto è stato bocciato, non è stata trovata alcuna traccia di frodi e 17 scatolette su 24 hanno ottenuto un giudizio globale buono o ottimo.
- A ricevere il titolo di “Migliore del Test” è stato il tonno in trancio intero a marchio AsdoMar con punteggi eccellenti in quasi tutte le categorie ed è stato anche molto apprezzato all’assaggio.
- L’unica nota dolente è il contenuto di sale, che è uno dei più alti del test.
- Questo è un problema che accomuna quasi tutte le scatolette considerate.
Risultati molto simili anche per gli altri quattro marchi che hanno ottenuto un giudizio ottimo. In seconda posizione troviamo di nuovo AsdoMar con il tonno all’olio di oliva, seguito da quello a marchio Selex, la prima private label in classifica, e poi da Callipo e Fratelli Carli.
- Le migliori cinque scatolette di tonno secondo il test di Altroconsumo Sono 12, esattamente la metà di quelle esaminate, le scatolette considerate di buona qualità.
- Il folto gruppo comprende marchi famosi come: Rio Mare, Consorcio, Nostromo, Angelo Parodi, e dei supermercati, come Coop e Conad.
- In questa parte della classifica si trova il “Migliore Acquisto” del test, si tratta del ovvero tonno all’olio di oliva a marchio Ardea che, nonostante un prezzo compreso tra 0,65 e 0,69 € a scatoletta da 80 grammi, ha ottenuto risultati buoni o ottimi in quasi tutte le categorie, tranne per la quantità di sale e mercurio.
Tra questi prodotti troviamo anche l’unica marca che si è aggiudicata il punteggio migliore per il contenuto di sale: si tratta, neanche a dirlo, del tonno “basso in sale” a marchio Nostromo. Nell’ultima parte della classifica ci sono sette prodotti classificati di qualità media, penalizzati soprattutto dalla prova di assaggio dei consumatori.
In ultima posizione troviamo il tonno all’olio di oliva Athena di Eurospin, che riceve punteggi mediamente più bassi, ma comunque buoni, per l’etichetta, la freschezza, il contenuto di sale e le prove di assaggio. Appena sopra troviamo il tonno Maruzzela, considerato quello con il maggiore tenore di mercurio, e prima ancora l’unica scatoletta certificata bio del test, a marchio Pescantina.
Il gruppo comprende anche il tonno Carrefour, Lidl (Nixe) e due prodotti a marchio Mareblu. Ma al di là della classifica di Altroconsumo, come si fa a scegliere un tonno in scatola? Dipende da quello che cerchiamo. Se l’obiettivo è acquistare un prodotto considerato di pregio dal punto di vista organolettico, allora bisogna scegliere il tonno pinne gialle, trovato in 16 dei marchi esaminati nel test.
Tuttavia il tonno pinne gialle è una specie considerata prossima alla minaccia dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn). Se si vuole fare una scelta più sostenibile, è meglio optare per tonnetto striato, che però generalmente è poco apprezzato a livello organolettico. La specie non sempre è dichiarata in etichetta: tra i prodotti testati la dicitura non compare in Rio Mare Leggero e Athena di Eurospin.
Per fare una scelta veramente consapevole sarebbe meglio controllare anche la provenienza, che però non è tra le indicazioni obbligatorie. Sono cinque le scatolette “senza origine”. Quando c’è, può essere indicata sia per esteso che come zona Fao di pesca, ed è meglio scegliere il tonno proveniente dall’Oceano Pacifico occidentale e centrale, che corrisponde alle zone Fao 61, 71 e 81.
- Sono “sconsigliati” quelli provenienti da Oceano Atlantico (31, 34, 41, 47) e Indiano (51, 57).
- Il grande assente è il tonno del Mar Mediterraneo, che di solito non viene utilizzato per il tonno in scatola.
- Un’altra informazione che sarebbe utile conoscere è il metodo di pesca, dichiarato solo da una minoranza di prodotti.
Nel test di Altroconsumo, solo nove scatolette lo indicano e, tra queste, soltanto in due casi viene utilizzato un metodo considerato sostenibile, cioè la pesca a canna. Si tratta di Rio Mare e Coop che indicano il metodo di pesca addirittura nel nome, per valorizzare il prodotto.
- Un problema che può interessare il tonno è il contenuto di mercurio, un metallo pesante tossico per il sistema nervoso, a cui devono prestare particolare attenzione donne in gravidanza e bambini.
- Tutte le scatolette rientrano nei limiti di legge (1 mg/kg), anche se tre ci si avvicinano.
- Altra nota dolente è il sale aggiunto in grandi quantità in tutti i prodotti, tranne in quelli con la dicitura “bassi in sale” o “a basso contenuto di sale”.
In ogni caso, le Linee guida per una sana alimentazione consigliano di consumare in una settimana al massimo una porzione da 50 grammi di tonno sgocciolato, perché si tratta di un prodotto trasformato. Insomma, sarà pure comodo e versatile, ma è meglio non esagerare.
: Tonno in scatola, AsdoMar migliore del test di Altroconsumo
Qual è il tonno che costa di più?
Tonno Rosso, il tipo più pregiato Quando parliamo di tipologie di tonno, non si può non partire da quella più richiesta e pregiata: il tonno rosso. Chiamato anche bluefin tuna, il tonno rosso è sicuramente la varietà di qualità più elevata.
Qual è il miglior tonno sul mercato?
Migliore tonno in scatola – Tabella comparativa dei prezzi
# | Prodotto | Prezzo (€/kg) |
---|---|---|
1 | Tonno ventresca Fratelli Feola CarloForte | 94,28 |
2 | Asdomar – Tonno all’Olio di Oliva | 39,60 |
3 | Tonno Rosso di Carloforte | 91,43 |
4 | Consorcio Filetti di Tonno, in Olio di Oliva – 195 gr | 59,62 |
Perché è famosa Mazara del Vallo?
Il Satiro danzante di Mazara – Mazara del Vallo è conosciuta anche come ” la città del Satiro ” dal nome della sua più famosa attrazione turistica: si tratta del celebre Satiro danzante, una pregiatissima statua bronzea ellenica nella quale si sono straordinariamente conservati gli occhi e che rappresenta un emblema della cultura mediterranea.
Cosa fare la sera a Marsala?
Cosa fare a Marsala la sera – Come ti abbiamo già accennato più volte, Marsala non è solo una bella meta da visitare durante il giorno, ma anche un’ottima opzione per trascorrere una serata piacevole, Marsala di sera offre diverse enoteche dove sedersi a degustare un paio di bicchieri di vino locale e ottimi cocktail bar, ma anche pub e alcuni discobar. Cannolo siciliano.
Quanti giorni stare a Marsala?
Nel punto più occidentale della Sicilia continentale sorge Marsala, città legata all’ omonimo vino, allo sbarco dei Mille e alla vicina laguna dello Stagnone che con le sue saline, non a torto, è considerata uno degli scenari più suggestivi di tutta l’isola.
- Insomma, una località da non perdere e da gustare anche se siete astemi.
- 😉 Nonostante abbia ben oltre 80.000 abitanti (più del capoluogo Trapani!) è una città tutto sommato piccolina, con un bel centro storico baroccheggiante, un clima mite e una vita che scorre più o meno tranquilla,
- Non aspettatevi quindi l’effervescenza e il fervore culturale di Palermo o di Catania, per quanto si difenda benone: a Marsala non ci si annoia ma siamo pur sempre in provincia, dove le cose si fanno meno in grande – ed è proprio per questo che mi piace così tanto! E, in particolare, se capitate in bassa stagione, serve che abbiate molta pazienza e buone capacità organizzative per riuscire a incastrare le visite alle varie attrazioni in base a giorni e orari di apertura non particolarmente generosi.
Ma non disperate, si può fare! E poi vi do una mano io nelle righe che seguono 😉 (per chi mi legge per la prima volta: io sono una fan della bassa stagione, cerco sempre di spostarmi coi mezzi pubblici e sono una ninja nel realizzare itinerari di un giorno pronti all’uso).
Marsala si può girare in un solo giorno ma se ne avete la possibilità fermatevi un po’ più a lungo, magari usandola come base per esplorare i suoi bei dintorni (che poi sono più o meno i dintorni di Trapani di cui ho già parlato approfonditamente in questo articolo ). Non ve ne pentirete. Io a Marsala ci sono stata ben tre volte, in diversi periodi della mia vita, ma mai in alta stagione,
Ho quindi sempre avuto l’occasione di visitare e vivere una città epurata dai raid turistici estivi e (quasi) tutta per me, Ne conservo dei ricordi bellissimi e son pronta a tornarci anche domani! Ma adesso mi accontento di portarci virtualmente voi con un itinerario su misura, comprensivo di tappe golose e di un bonus extra per chi si fa ingolosire e decide di rimanere più a lungo in città.
Quanto costa il Marsala?
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Dove si trova il Marsala al supermercato?
Coop – Il Marsala si trova nella corsia dei superalcolici, per l’esattezza sul ripiano più basso dello scaffale. Due le referenze. Il VecchioFlorio a 6,85 euro (9,13 al litro), presente nel caos con ben tre vendemmie (2012, 2013 e 2014 esposte in ordine inverso rispetto alla basilare regola del first in first out ) e il Marsala Fine Ambra Semisecco “Lilibeo” di C.P.C.
Quanti giorni stare a Marsala?
Nel punto più occidentale della Sicilia continentale sorge Marsala, città legata all’ omonimo vino, allo sbarco dei Mille e alla vicina laguna dello Stagnone che con le sue saline, non a torto, è considerata uno degli scenari più suggestivi di tutta l’isola.
- Insomma, una località da non perdere e da gustare anche se siete astemi.
- 😉 Nonostante abbia ben oltre 80.000 abitanti (più del capoluogo Trapani!) è una città tutto sommato piccolina, con un bel centro storico baroccheggiante, un clima mite e una vita che scorre più o meno tranquilla,
- Non aspettatevi quindi l’effervescenza e il fervore culturale di Palermo o di Catania, per quanto si difenda benone: a Marsala non ci si annoia ma siamo pur sempre in provincia, dove le cose si fanno meno in grande – ed è proprio per questo che mi piace così tanto! E, in particolare, se capitate in bassa stagione, serve che abbiate molta pazienza e buone capacità organizzative per riuscire a incastrare le visite alle varie attrazioni in base a giorni e orari di apertura non particolarmente generosi.
Ma non disperate, si può fare! E poi vi do una mano io nelle righe che seguono 😉 (per chi mi legge per la prima volta: io sono una fan della bassa stagione, cerco sempre di spostarmi coi mezzi pubblici e sono una ninja nel realizzare itinerari di un giorno pronti all’uso).
- Marsala si può girare in un solo giorno ma se ne avete la possibilità fermatevi un po’ più a lungo, magari usandola come base per esplorare i suoi bei dintorni (che poi sono più o meno i dintorni di Trapani di cui ho già parlato approfonditamente in questo articolo ).
- Non ve ne pentirete.
- Io a Marsala ci sono stata ben tre volte, in diversi periodi della mia vita, ma mai in alta stagione,
Ho quindi sempre avuto l’occasione di visitare e vivere una città epurata dai raid turistici estivi e (quasi) tutta per me, Ne conservo dei ricordi bellissimi e son pronta a tornarci anche domani! Ma adesso mi accontento di portarci virtualmente voi con un itinerario su misura, comprensivo di tappe golose e di un bonus extra per chi si fa ingolosire e decide di rimanere più a lungo in città.
Cosa tipica di Marsala?
Gastronomia Marsalese Se vi piace conoscere un luogo, le sue abitudini gastronomiche e provare i piatti tipici della cucina locale, allora siete nel posto giusto! Marsala è una delle poche città siciliane dove si mangia un ottimo cous cous di pesce, ma oltre ad esso non potete dimenticare di assaggiare le panelle e le arancine regine dello street food siciliano insieme a tanti altri piatti tipici della tradizionale gastronomia marsalese! : Gastronomia Marsalese