Ristoranti di pesce : Pesaro
- Lo Scudiero.992 recensioniAperto ora.
- L’Amo Osteria di Mare.254 recensioniAperto ora.
- Nostrano di Stefano Ciotti.613 recensioniOggi chiuso.
- Gibas.747 recensioniChiude tra 13 min.
- L’Angolo di Mario.
- Taverna del Pescatore.
- Da Gennaro Specialità Pesce.
- Ristorante Pizzeria Giro di Boa.
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Cosa acquistare a Pesaro?
Sono il nuovo laboratorio dei sapori (e del sapere) bio d’Italia. Nelle pieghe di queste colline operose, tra i borghi che sanno di pietra e legna arsa, nascono prodotti di nicchia, bontà Slow Food, paste e carni lavorate tuttora con fare artigianale, seguendo le vecchie ricette di famiglia, aggiornate con nuove formule e tecnologia 3.0.
È un territorio ricchissimo, quello che da Pesaro si dipana con armonia verso sud, collina dopo collina, in una rosa di piccole città e paesi dove mura, torri, piazze e chiostri nascondono meraviglie architettoniche e tesori d’arte come le raffinatissime Madonne di Carlo Crivelli (Ancona, Macerata, Ascoli Piceno) o le sculture contemporanee di Hidetoshi Nagasawa (Acqualagna, Monteciccardo).
In queste terre c’è un popolo di agricoltori, vignaioli, olivicoltori, norcini, casari, che dice finalmente la sua (il tam-tam ha raggiunto anche il New York Times). Tesori del gusto e indirizzi da scoprire in un tour enogastronomico che non si concentra solo sul famoso tartufo bianco di Acqualagna o sul vino Lacrima di Morro d’Alba, due fiori all’occhiello di questa regione. GLI INSACCATI Lonzino, salame lardellato e il tipico ciauscolo, un insaccato morbido e squisito che non viene affettato, bensì spalmato sul pane o altri prodotti simili come bruschette o grissini. Sono alcune delle delizie dell’arte della norcineria che ha grande tradizione tra Umbria e Marche.
- Dove comprare: nell’ Azienda Agricola Maggi e Vecchioni potete trovare il pregiato ciauscolo e carni bovine e suine (Loc.
- Case Sparse 10, Borgiano di Serrapetrona, Macerata.
- Info: maggievecchioni.it ).
- Al Salumificio Passamonti si trova una rarità: il prosciutto con lo zampetto stagionato 22 mesi, oltre al lonzetto schiacciato e al ciauscolo affumicato (via Leopardi 12, Monte Vidon Combatte, Fermo.
Info: tel.0734.65.61.09). I FORMAGGI: PECORINO A LATTE CRUDO Formaggio prodotto con latte ovino a pasta dura e bianca dal sapore leggermente piccante. Fatto dal latte appena munto, crudo, appartiene alla grande famiglia dei formaggi contadini, prodotti direttamente dal pastore, bravo anche a sfruttare le erbe locali per insaporirlo.
Il Pecorino dei Monti Sibillini è un Presidio Slow Food. Dove comprare: alla Gastronomia Beltrami (Via Umberto I 21, Cartoceto, Pesaro Urbino. Info: gastronomiabeltrami.com ). Da Cau & Spada si compra il San Giorgio, uno speciale pecorino stagionato a pasta bianca (Loc.C. Becchetto, Sassocorvaro, Pesaro Urbino.
Info: cauespada.it ). TARTUFO BIANCO Insieme al Piemonte, le Marche sono terre famose per il tartufo bianco, soprattutto la zona di Acqualagna e Sant’Angelo in Vado, in provincia di Pesaro e Urbino. Ad Acqualagna ogni anno, tra fine ottobre e metà novembre, si tiene un’importante fiera nazionale,
Dove comprare : da T&C Tentazioni si trovano i tuberi e varie specialità (Via Pole 26, Acqualagna, Pesaro Urbino. Info: truffle.it ). Acqualagna Tartufi è il regno di tutti i prodotti a base del pregiato tubero (piazza Mattei 8 bus Acqualagna, Pesaro Urbino. Info: acqualagnatartufi.com ) MIELE Di qualità elevata, in particolare il prodotto proveniente dalle zone dell’alta collina e montane: qui viene ancora praticata un’agricoltura estensiva, dedita alla coltivazione di piante foraggere come la sulla, la lupinella e l’erba medica, che sono anche ottime piante nettarifere.
Ma il nettare può provenire anche da piante spontanee quali Stachys annua o erba della Madonna. Il miele di questa zona è dolce, poco aromatico e di colore chiaro. Dove comprare : La Mieleria di San Lorenzo offre una varietà di mieli millefiori e al coriandolo (Via Miralbello 40/a, San, Lorenzo in Campo, Pesaro Urbino.
Info: facebook/LaMieleriadiSanLorenzo ). L’OLIO Nelle Marche si contano circa 22.000 aziende che si occupano della molitura delle olive e della produzione di olio. Le coltivazioni degli uliveti occupano circa 13.000 ettari di terra. L’olio marchigiano ha un sapore tipico fruttato medio-leggero, il gusto tende al dolce con una piccola aggiunta di toni amari e piccanti.
Il Cartoceto Dop è il primo ed unico olio extravergine di oliva con il marchio di denominazione di origine protetta nelle Marche. Ha un aroma delicato e si accompagna bene a pesce e verdura. A Cartoceto, ogni anno a novembre, si tiene la Mostra mercato dell’olio Dop,
Dove comprare : Da Colle Nobile si acquista extra vergine di oliva monovarietale (via Montelatiere 16, San Marcello, Ancona. Info: collenobile.it ). I VINI: LACRIMA DI MORRO D’ALBA E VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI Il Verdicchio dei Castelli di Jesi viene prodotto nelle province di Macerata e di Ancona.
Ha un colore giallo paglierino tenue, odore delicato e sapore asciutto, armonico, con retrogusto gradevolmente amarognolo. La Lacrima di Morro d’Alba prende il nome dal borgo chiuso da una cinta muraria del ‘400: è un rosso rubino Doc di frutto intenso e sapido.
- Dove comprare: alle Cantine Politi di Loretello si acquista Verdicchio di Jesi Doc (Fraz.
- Nidastore 84, Arcevia, Ancona.
- Info: cantinepoliti.it ).
- L’azienda agricola Vallerosa Bonci produce, oltre al Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc, un passito di gran pregio (via Torre 13, Cupra Montana, Ancona.
- Info: vallerosa-bonci.com ).
Nell’azienda agricola di Mario Lucchetti si punta sulla Lacrima di Morro d’Alba. L’etichetta Mariasole, una Lacrima di Morro d’Alba di categoria superiore, esce soltanto nelle annate migliori (via S.Maria del Fiore 17, Morro d’Alba, Ancona. Info: mariolucchetti.it ). Vuoi rimanere sempre aggiornato sul mondo dei viaggi? Ogni settimana riceverai i migliori contenuti per te! LA PASTA ARTIGIANALE ALL’UOVO E DI SEMOLA Da sempre le Marche sono una regione prevalentemente cerealicola, grazie ad un clima che favorisce la coltivazione di frumento di alta qualità.
- E in tutto il territorio non si contano i numerosi pastifici artigianali che producono pasta eccellente, sia all’uovo, sia di semola.
- Famosi in tutto il mondo sono i Maccheroncini di Campofilone, noti anche come ‘capelli d’angelo’, una varietà di pasta Igp, esclusiva del territorio e della cittadina di Campofilone (Fm), trafilata al bronzo ed essiccata a basse temperatura.
La ricetta secolare è stata tramandata inalterata: l’impasto, preparato con le migliori farine di grano tenero e uova fresche, senza aggiunta di acqua, viene steso in sfoglie sottili, arrotolato e tagliato in fili finissimi disposti ad asciugare su caratteristici fogli di carta.
- Dove comprare : imperdibili due pastifici, Spinosi, dove i celebri maccheroncini nascono nel 1933 (via XXV Aprile 23, Campofilone, Fermo.
- Info: spinosi.it ), e Ivana Maroni & Marilungo, che produce pasta all’uovo artigianale certificata bio (via Santa Maria 17, Campofilone, Fermo.
- Info: pastamarilungo.it ).
All’ Azienda Agricola Mancini si trova l’eccellenza della pasta di grano duro coltivato nei propri campi. Fra i formati, l’ultimo nato è il Rigatone, un maccherone con scanalature longitudinali perfette per trattenere il condimento (strada San Rustico, Monte San Pietrangeli, Fermo.
Per cosa è famosa Pesaro?
Pesaro è conosciuta anche come ‘la Città della Musica’ e ‘ la Città della Bicicletta’, il primo perchè diede i natali al famoso compositore Gioachino Rossini e il secondo perchè ha una vasta rete di piste ciclabili estesa su tutto il territorio. E’ un florido centro balneare ed industriale.
Quale paese consuma più pesce?
FAO. In termini pro capite il consumo mondiale di pesce raggiungerà i 21,5 kg nel 2030 La notevole crescita della produzione di pesca e dell’ acquacoltura, accompagnata da una crescente consapevolezza dell’opinione pubblica sul ruolo importante che il pesce gioca in diete sane e diversificate, ha spinto negli ultimi cinquant’anni verso l’alto il consumo di pesce.
Altri fattori che contribuiscono al costante aumento delle persone che consumano prodotti ittici includono la riduzione degli sprechi, il migliore utilizzo, i migliori canali di distribuzione. Secondo la FAO, in termini pro capite il consumo globale di pesce è cresciuto da 9 kg del 1961 a 20,2 kg del 2015, con un tasso di espansione medio dell’1,5 percento all’anno.
Le sue stime preliminari per il 2016 e il 2017 indicano un’ulteriore crescita rispettivamente a circa 20,3 kg e 20,5 kg. Inoltre, dal 1961, l’aumento medio annuo del consumo globale di pesce alimentare del 3,2% ha superato la crescita della popolazione (1,6%) e ha superato il consumo di carne di tutti gli animali terrestri messi insieme (2,8%) e individualmente (bovini, ovini, suini e altro), ad eccezione del pollame (4,9 per cento).
- Nel 2015, il pesce rappresentava circa il 17% delle proteine animali e il 7% di tutte le proteine, consumate dalla popolazione globale.
- Come tale, ha fornito circa 3,2 miliardi di persone con quasi il 20% del loro consumo medio pro capite di proteine animali.
- Naturalmente, il consumo varia in modo significativo all’interno delle regioni a causa dell’influenza di fattori culturali, economici e geografici, che vanno da meno di 1 kg a oltre 100 kg.
In termini generali, tuttavia, del totale mondiale di 149 milioni di tonnellate (MT) consumate nel 2015, l’Asia ha rappresentato oltre i due terzi (106 milioni di tonnellate e 24 kg pro capite), mentre l’Oceania e l’Africa hanno consumato la quota più bassa.
La FAO sottolinea inoltre che mentre i consumatori di molte economie avanzate hanno un’ampia scelta di prodotti ittici a valore aggiunto e non sono scoraggiati dall’aumento dei prezzi, i loro livelli di consumo pro capite si avvicinano al loro “punto di saturazione” in termini di quantità. Rileva che la crescita del consumo di pesce pro capite nell’UE e negli Stati Uniti è rallentata negli ultimi anni, e anche negli ultimi due decenni in Giappone (seppure da un livello elevato), mentre il consumo pro capite di pollame e suini la carne in questi mercati è aumentata.
La crescita del consumo di pesce nei paesi asiatici, in particolare nell’est (ad eccezione del Giappone) e nell’Asia sudorientale, è stata guidata da una combinazione di una popolazione grande, in crescita e sempre più urbana, dall’espansione drammatica della produzione ittica (in particolare dall’acquacoltura), dall’aumento dei redditi e l’espansione del commercio internazionale di pesce.
- La Cina, di gran lunga il primo paese al mondo che consuma pesce, ha rappresentato il 38% del totale mondiale nel 2015, con un consumo pro capite che raggiunge circa 41 kg.
- Con l’aumento dei redditi e dell’urbanizzazione, si prevede che una quota crescente della produzione ittica sarà destinata al consumo umano.
Di conseguenza, poiché il consumo mondiale di pesce nel 2030 dovrebbe essere del 20% o di 30 milioni di tonnellate (equivalente in peso vivo) superiore a quello del 2016, Tuttavia, si prevede anche che il tasso di crescita medio annuo tra il 2017 e il 2030 dell’1,2% potrebbe essere più lento del 3% visto nel periodo 2003-2030.
- La FAO ritiene che questa tendenza deriverà dalla riduzione della crescita della produzione, dall’aumento dei prezzi del pesce e dal rallentamento della crescita della popolazione.
- In termini pro capite, si prevede che il consumo mondiale di pesce raggiungerà i 21,5 kg nel 2030, rispetto ai 20,3 kg del 2016.
Tuttavia, il tasso di crescita annuale del consumo pro capite diminuirà dall’1,7% nel periodo 2003-2016 allo 0,4% per il 2017-2030. Il consumo pro capite di pesce aumenterà in tutte le regioni tranne l’Africa (-2 percento). Si prevede che l’America Latina sperimenterà il più alto tasso di crescita con il 18%, seguita da Asia e Oceania con l’8% a testa.
- Si prevede che le specie allevate contribuiranno maggiormente al consumo globale di pesce, rappresentando circa il 60% del totale nel 2030.
- Nel frattempo, in Africa, il consumo pro capite di pesce dovrebbe diminuire ad un tasso dello 0,2 percento all’anno fino al 2030, passando da 9,8 kg nel 2016 a 9,6 kg nel 2030.
Questa tendenza sarà dovuta alla crescita della popolazione che supera l’offerta. La FAO prevede che il declino sarà più significativo nell’Africa sub-sahariana (da 8,6 kg a 8,3 kg nel periodo sopra menzionato). Una maggiore produzione domestica del 20% e una maggiore dipendenza dalle importazioni di pesce non saranno sufficienti per soddisfare la crescente domanda della regione.
Come si chiamano gli abitanti di Pesaro e Urbino?
Urbino
Urbino comune | |
---|---|
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media) |
Cl. climatica | zona E, 2 545 GG |
Nome abitanti | urbinati |
Patrono | San Crescentino |
Quanti chilometri sono per Pesaro Urbino?
La distanza da Pesaro a Urbino è 31 km. La distanza stradale è 36 km.
Perché si chiama Pesaro?
Comune di Pesaro : Pesaro: una storia antica Il nome della città (dal latino Pisaurum) sembra derivi dall’antico nome del fiume Foglia: Isaurus o Pisaurus. Le sue origini sono antichissime: si pensa che i primi ad edificare qui siano stati i Siculi. Si trovano poi insediamenti di Umbri-Piceni, Etruschi e Galli Senoni fino al 184 a.C., quando Pesaro diventa la colonia romana Giulia Felice.
Caduto l’Impero Romano d’Occidente (476.d.C.), subisce le invasioni dei Goti. Dopo l’incendio della città, nel 544 torna all’Impero Romano d’Oriente.Durante la dominazione bizantina partecipa alla Pentapoli marittima con Rimini, Fano, Senigallia e Ancona. Liutprando re dei Longobardi la conquista e la fa governare fino al 752 quando torna sotto l’esarcato di Ravenna.Tre anni dopo passa sotto il dominio di Pipino, re dei Franchi, che la cede al pontefice Stefano III.
La donazione viene confermata da Carlo Magno nel 774, dando inizio alla plurisecolare appartenenza della città ai domini papali.Divenuta un fiorente Comune nella prima metà del XII secolo, viene coinvolta nelle lotte tra Papato e Impero.E’ sotto la Signoria dei Malatesta dal 1286 al 1445 quando viene venduta a Francesco Sforza duca di Milano, con il patto di cederla al fratello Alessandro.A quest’ultimo succede il figlio Costanzo, poi Giovanni Sforza, marito di Lucrezia Borgia.
Dopo il breve regno (1500-1503) di Cesare Borgia, Giovanni Sforza riprende la città fino al 1512, quando subentrano i Della Rovere con il duca di Urbino Francesco Maria I, colui che inizia l’allargamento delle mura.Il successore Francesco Maria abdica nel 1626 e cede alla Chiesa il ducato di Pesaro e Urbino.
Il dominio della Chiesa termina l’11 settembre 1860, quando il generale Cialdini la occupa annettendola al regno di Sardegna sotto Vittorio Emanuele II. Da allora Pesaro ha seguito le vicende dello stato italiano: le due guerre e la dominazione tedesca, la ricostruzione dopo il 1945, l’industrializzazione e il boom economico.
- Nei secoli la città ha allargato il perimetro a pianta rettangolare delimitato originariamente dalle mura romane, il cui cardo massimo (le attuali via S.
- Francesco e corso XI Settembre) faceva parte dell’antica via Flaminia.
- La città comincia ad espandersi sotto gli Sforza e i Della Rovere che la abbelliscono con edifici sontuosi – come il Palazzo Ducale e Villa Imperiale -, ne allargano le mura e sistemano il porto, trasferendolo dalla foce del Foglia all’attuale sede.
Distrutta per gran parte nella seconda guerra mondiale, viene ricostruita e si espande sempre più fino ad assumere l’aspetto dei giorni nostri. : Comune di Pesaro : Pesaro: una storia antica
Quando è il mercato a Pesaro?
Il mercato cittadino Tutti i martedì al San Decenzio e la terza domenica del mese a piazzale Carducci, in pieno centro, c’ è il tradizionale mercato cittadino.
Quanto costa la vita a Pesaro?
Ristoranti Intervallo Pasto, Ristorante Economico 15,00 € 10,00 – 25,00 Pasto per 2 Persone, Ristorante Medio, Tre Portate 50,00 € 40,00 – 80,00 Menu da McDonalds (o menu equivalente) 9,00 € 7,50 – 9,00 Birra nazionale (0,5L alla spina) 5,00 € 3,00 – 6,00 Birra d’Importazione (bottiglia da 0,33L) 5,00 € 3,00 – 5,00 Cappuccino (normale) 1,73 € 1,10 – 2,50 Coca/Pepsi (bottiglia da 0,33L) 2,12 € 2,00 – 2,50 Acqua (bottiglia da 0,33L) 1,00 € 1,00 – 1,50 Spesa Latte (normale), (1L) 1,18 € 1,00 – 1,25 Filone di pane bianco fresco (500g) 1,57 € 1,20 – 2,00 Riso (bianco), (1kg) 2,25 € 1,00 – 3,50 Uova (normali) (12) 3,30 € 3,00 – 3,60 Formaggio locale (1kg) 22,00 € 14,00 – 30,00 Filetti di pollo (1 kg) 15,00 € 10,00 – 20,00 Girello di Manzo (1kg) (o carne rossa equivalente) 19,00 € 18,00 – 20,00 Mele (1kg) 2,90 € 2,80 – 3,00 Banane (1kg) 2,50 € 2,00 – 3,00 Arance (1kg) 3,00 € 3,00 – 3,00 Pomodori (1kg) ? Patate (1kg) 1,40 € 1,30 – 1,50 Cipolle (1kg) 1,32 € 1,15 – 1,50 Lattuga (1 cespo) 0,85 € 0,70 – 1,00 Acqua (bottiglia da 1,5L) 0,30 € 0,25 – 0,35 Bottiglia di vino (livello medio) 5,75 € 4,50 – 7,00 Birra nazionale (bottiglia da 0,5L) 1,50 € 1,00 – 2,00 Birra d’Importazione (bottiglia da 0,33L) 3,25 € 3,00 – 3,50 Sigarette pacchetto da 20 (Marlboro) 5,60 € 5,50 – 6,20 Trasporti Biglietto sola andata (mezzi locali) 1,25 € 1,25 – 1,35 Abbonamento mensile (prezzo intero) 45,00 € 35,00 – 55,00 Taxi addebito iniziale (tariffa normale) 4,88 € 4,75 – 5,00 Taxi 1km (tariffa normale) 1,00 € Taxi 1 ora di attesa (tariffa normale) 27,30 € Benzina (1 litro) 1,90 € 1,75 – 2,19 Volkswagen Golf 1.4 90kW Trendline (o automobile nuova equivalente) 18.000,00 € 15.000,00 – 21.000,00 Toyota Corolla Berlina 1.6l 97kW Comfort (o automobile nuova equivalente) 20.000,00 € Bollette (Mensili) Basilari (Elettricità, Riscaldamento, Aria condizionata, Acqua, Spazzatura) per un appartamento di 85m2 131,67 € 100,00 – 175,00 1 minuto di tariffa locale da una ricaricabile (No sconti o abbonamenti) 0,16 € 0,02 – 0,30 Internet (60 Mbps o più, dati illimitati, Fibra/ADSL) 31,25 € 25,00 – 40,00 Svago e Sport Centro sportivo, Tariffa Mensile per 1 adulto 55,00 € 50,00 – 65,00 Affitto di un campo da Tennis (1 ora nel Weekend) 20,62 € 16,25 – 25,00 Cinema, Prima Visione, 1 Posto 8,00 € 7,00 – 10,00 Bambini Scuola Materna (o Asilo), Tempo Pieno, Privata, Mensile per 1 Bambino 430,00 € Scuola primaria Internazionale, Annuale per 1 Bambino 18.000,00 € Vestiti e Scarpe 1 Paio di Jeans (Levis 501 o Simile) 60,00 € 50,00 – 70,00 1 Vestito estivo di una catena (Zara, H&M,,) 22,50 € 20,00 – 25,00 1 Paio di scarpe da corsa Nike (livello medio) 88,33 € 50,00 – 100,00 1 paio di Scarpe di Pelle da Uomo 100,00 € Affitto mensile Appartamento (1 camera da letto) in Centro Città 550,00 € Appartamento (1 camera da letto) Fuori dal Centro Città 450,00 € Appartamento (3 camere da letto) in Centro Città ? Appartamento (3 camere da letto) Fuori dal Centro Città 800,00 € 600,00 – 1.000,00 Prezzo di acquisto di un appartamento Prezzo per Metro Quadro per Comprare un Appartamento in Centro Città 3.000,00 € Prezzo per Metro Quadro per Comprare un Appartamento fuori dal Centro Città 2.000,00 € Stipendi e Finanze Reddito Mensile Medio Netto (Al netto delle Imposte) 1.200,00 € Tasso di Interesse del Mutuo in Percentuale(%), Annuale, per 20 Anni a Tasso Fisso ?Numero di dati inseriti negli ultimi 12 mesi: 146 Numero dei contributori negli ultimi 12 mesi: 21 Ultimo aggiornamento: Dicembre 2022 Questa pagina in altre lingue:
Come dormono i camionisti?
Le soste del camionista: dove è possibile dormire? – Una volta analizzati a grandi linee gli orari di riposo e i vincoli posti dalla legge, è utile capire dove il guidatore può effettivamente rilassarsi e dormire. La Corte di giustizia europea ha dibattuto a lungo sulla questione arrivando poi al divieto assoluto di riposo settimanale in cabina di 48 ore.
- Per chi non lo sapesse, la cabina è il luogo in cui l’autista passa la maggior parte del proprio tempo.
- Le dimensioni e il comfort di questa zona del camion sono particolarmente importanti, sia per la sicurezza che per il benessere dell’autista.
- Moltissime cabine sono provviste di un letto che permette all’autista di riposare senza separarsi dal suo veicolo, che spesso rappresenta una vera e propria casa per il camionista.
Oggi, con una sentenza della Corte di giustizia europea recepita dal Ministero dell’Interno italiano, viene sancito che i camionisti non possono più fare il riposo settimanale in cabina, ma nelle strutture preposte.In pratica, la pausa va effettuata dall’autista nella propria dimora o in hotel limitrofi alla tratta.
Le sanzioni per chi non rispetta la nuova legge in materia di sicurezza stradale sono molto salate e arrivano quasi a 2.000 euro. Questa normativa comunitaria va nella direzione di migliorare l’igiene del sonno degli autisti e la sicurezza stradale di tutti. Per rispondere quindi alla domanda iniziale, i camionisti possono dormire sì nelle proprie cabine, ma non durante il riposo settimanale previsto.
In questo caso è utile per il camionista attivare delle convenzioni con strutture ricettive o tornare nella propria abitazione nel caso in cui si trovi vicina alle zone di lavoro. Wiki autotrasporto Wiki autotrasporto
Wiki autotrasporto
Come mai i camionisti mangiano tanto?
Chi lavora a bordo di un mezzo è spesso costretto a mangiare “di tutto”. Ecco qualche consiglio per un’alimentazione corretta per camionisti. – I camionisti, si sa, non conducono una vita tranquilla. I loro ritmi e le loro abitudini sono stravolti da viaggi ed orari che condizionano anche i più naturali e semplici gesti quotidiani come la consumazione dei pasti e l’alternanza sonno veglia.
Questo condizionamento fa’ si che i trasportatori spesso siano poco attenti all’alimentazione, che si mettano sulla strada senza essere, forse, abbastanza riposati, con conseguenze negative sul rendimento del servizio e soprattutto sulla sicurezza propria e di chi viaggia sulle strade. È importante quindi che i camionisti che svolgono un lavoro sedentario, intraprendano un’ alimentazione corretta, in modo da ridurre, nei limiti del possibile, i rischi per la salute.
Il mito “presenza” di camionisti in una trattoria o in un ristorante uguale “garanzia” di elevata qualità dei pasti è una credenza ormai superata, dal momento che i camionisti stessi hanno cambiato, in peggio, le proprie abitudini alimentari. La causa è da ricercarsi in primo luogo nella crisi economica e poi nella concorrenza sempre più agguerrita sul mercato.
- Questi due fattori “costringono” le varie ditte di trasporti ad allungare ai camionisti i tempi di lavoro (illegalmente), riducendo al minimo le pause per consumare i pasti con tranquillità o fare una breve pausa.
- Per scongiurare il problema di sovrappeso e/o obesità per i trasportatori, costretti a stare seduti per tante ore al giorno e a consumare cibo spazzatura, è urgente prendere coscienza del problema e capire come conciliare il lavoro con uno stile di vita il più possibile regolare.
Nella maggior parte dei casi, i camionisti, consumano una grande quantità di cibo come deterrente contro la noia del viaggio; questo provoca una frequente sonnolenza diurna con un conseguente abbassamento dei riflessi, che minano la lucidità della guida e aumentano il rischio di incidenti.
Bisognerebbe, dunque, riuscire a ripartire la giusta quantità di alimenti da consumare in almeno cinque spuntini giornalieri, da consumare sempre e solo quando ci si ferma, in modo da evitare distrazioni pericolose sulla strada. Quasi tutti i nutrizionisti sono d’accordo sul fatto che i pasti dovrebbero essere leggeri e frequenti, senza grassi e ricchi di vitamine, sali minerali e fibre.
È importante consumare molta frutta (fresca e secca), verdura, ortaggi e legumi evitando il più possibile le bevande troppo zuccherate o frizzanti. Importantissimo, poi, bere tanta acqua anche quando non si avverte il senso di sete. Per la categoria dei camionisti, seguire una dieta sana ed equilibrata però non basta: è importante dedicare il giusto tempo ad ogni pasto consumarlo con calma, se è possibile seduti, in modo che diventi un vero e proprio momento di relax, sia per il corpo che per la mente.
Un altro grosso problema per i trasportatori è l’impossibilità di svolgere attività fisico/sportiva, che causa il blocco dell’attività muscolare e l’indebolimento delle difese corporee, incentivando l’obesità. Fare costantemente un po’ di movimento porterebbe al fisico grandi benefici. Dopo aver consumato il pasto, ad esempio, sarebbe perfetto poter fare un giro in bici (se si ha la possibilità di averne una) o una lunga passeggiata a passo sostenuto.
L’ideale sarebbe correre o camminare almeno mezz’ora al giorno come esercizio aerobico. Macingo.com, per migliorare la qualità del lavoro dei trasportatori e per farli viaggiare tranquillamente, ha creato un applicazione per smartphone e tablet dedicata completamente a loro.
Come mangiano i camionisti?
Alimentazione dei camionisti: i nuovi trend – I cambiamenti dello stanno favorendo nuove tendenze come ad esempio la presenza di un fornellino nel camion, una situazione associata fino a qualche anno fa a quegli autotrasportatori con una condizione “disagiata” poiché non potevano permettersi un pranzo in trattoria.
- Oggi è aumentata la percentuale dei camionisti che, per necessità o per scelta, non mangia nei ristoranti e si cucina del cibo con il fornello.
- La maggior parte dei camionisti preferisce avere comunque del cibo già pronto nel camion per non doversi fermare in trattoria e recuperare così tempo prezioso.
L’istantanea immortalata da Federtrasporti purtroppo evidenzia una situazione piuttosto desolante delle condizioni del camionista moderno, una professione che ha una e che andrebbe maggiormente tutelata e protetta sia da un punto di vista salutare che economico.
Che fanno i camionisti?
Cosa fa il camionista –
- Il camionista, meglio definito come autotrasportatore, è colui che guida un mezzo pesante, che può essere un autocarro (il classico Camion che vediamo sulle strade) o altri mezzi di trasporto definiti pesanti come il bilico centinato, l’autotreno, il camion cisterna o l’auto articolato.
- Una volta definiti quali sono i mezzi di trasporto utilizzati comunemente dai camionisti, passiamo a vedere quello che materialmente svolge come mansione un autotrasportatore.
- Essere camionista significa in primo luogo guidare un mezzo di trasporto per spostare delle merci per conto di aziende di autotrasporti, spedizionieri, corrieri espressi oppure ditte specializzate nei trasporti ordinari e straordinari sia nazionali che internazionali.