Dove vive e cosa mangia il pesce lanterna – Il pesce lanterna, infatti, vive solitamente a una profondità compresa tra i 650 e i 2.000 metri ed è stato catturato in Bassa California, in Nuova Guinea, in Venezuela, nel Mar Cinese Meridionale e nel Canale del Mozambico,
Zone della Terra così diverse l’hanno obbligato a mutare in sensi differenti, dando vita a una vasta gamma di specie adatte le une alle acque tropicali, le altre a quelle subtropicali, Ad ogni modo, diverse varietà possono essere trovate anche nel Mediterraneo, dove nuotano più o meno in superficie a seconda che sia notte oppure giorno: in Italia, molto spesso vengono recuperati ormai spiaggiati nello Stretto di Messina,
Per quanto riguarda l’ alimentazione, invece, il pesce lanterna si nutre della carne di altri animali marini, che azzanna e immobilizza grazie ai denti affilati, La sua tecnica di caccia, infatti, è davvero fenomenale : il lanterna attira a sé le prede grazie alla luce emessa dai fotofori e, non appena il malcapitato si trova abbastanza vicino, apre la sua enorme bocca per inghiottirlo intero o quasi,
Quanto grande è il pesce lanterna?
Approfondimenti Animali Pesci Pesce lanterna puntato
NOME ITALIANO: Pesce lanterna puntato SPECIE: Myctophum punctatum LUNGHEZZA: 5-10 cm DISTRIBUZIONE: Oceano Atlantico, Mar Mediterraneo PHYLUM: Cordati CLASSE: Pesci ORDINE: Myctofiformi FAMIGLIA: Mictofidi GENERE: Myctophum Redazione De Agostini Presente negli abissi dell’Oceano Atlantico e del Mar Mediterraneo, il pesce lanterna puntato è la specie più nota dei Mictofidi, o Scorpelidi, detti anche pesci lanterna.
- Nel nostro Paese non è infrequente trovarlo spiaggiato nella zona dello Stretto di Messina.
- Lo contraddistingue il fatto che i fotofori sono disposti su una linea quasi diritta.
- Di colore argenteo brillante, presenta una linea laterale ben visibile e occhi molto grandi; davvero enorme è la bocca, armata di denti piccoli impiantati anche sulla lingua.
Nell’Oceano Atlantico e nel Mar Mediterraneo vive anche il paralepide ( Paralepis coregonoides ), appartenente alla famiglia dei Paralepidi. Lungo circa 30 centimetri, questo pesce abissale ha un corpo slanciato con scaglie cicloidi che si fanno più evidenti lungo la linea laterale.
Quanto vive il pesce lanterna?
Questi ‘fossili viventi’ di circa 1,80 metri di lunghezza possono vivere fino a cento anni, cinque volte più a lungo di quanto si pensasse, come afferma un nuovo studio.
Come si illumina il pesce lanterna?
I pesci lanterna utilizzano la bioluminescenza per illuminare il plancton Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista PLOS ONE i pesci lanterna (Anomalopidae) usano la bioluminescenza per localizzare e cibarsi delle loro prede planctoniche. Il pesce lanterna ( Anomalops katop ) è uno dei molti animali che dimorano nell’oceano in grado di produrre luce propria bioluminescente utilizzando batteri simbiotici.
- Il pesce ha organi luminosi situati sotto i suoi occhi in modo tale che la luce può essere attivata e disattivata lampeggiando, come una torcia elettrica.
- Poco si sa circa la funzione e scopo dei modelli di lampeggiamento, simili al codice Morse, mostrati dal pesce.
- Per studiare come il pesce lanterna utilizza l’illuminazione bioluminescente, i ricercatori hanno esaminato la frequenza di lampeggio di un banco di pesci lanterna in diverse condizioni di laboratorio.
Essi hanno scoperto che durante il buio, di notte, il pesce lanterna lampeggia molto frequentemente, a 90 lampeggi al minuto, con la luce che si accende e spegne per una quantità di tempo approssimativamente uguale. Tuttavia, quando i pesci lanterna identificavano prede planctoniche vive nella vasca sperimentale di notte, i loro organi luminosi restavano aperti per più tempo, mantenendo la luce accesa più a lungo, e lampeggiavano cinque volte meno frequentemente che in assenza di prede.
Gli autori suggeriscono che i pesci lanterna riducono il loro lampeggiamento e mantengono i loro organi luminosi aperti in modo che possano produrre più luce per rilevare e nutrirsi di prede. Essi raccomandano ulteriori ricerche sul campo per vedere se i pesci mostrano lo stesso comportamento in condizioni naturali.
Secondo i ricercatori i pesci lanterna Anomalops katoptron usano la luce bioluminescente per rilevare le prede planctoniche durante la notte e regolano la frequenza di lampeggio a seconda del contesto. La perdita di luminescenza e la conseguente degenerazione dell’organo luminoso dimostrano la stretta relazione simbiotica tra il pesce e i suoi batteri simbionti luminescenti.
Qual è il pesce che vive più in profondità?
Animali degli abissi: ecco le creature che vivono nelle profondità del mare ANIMALI DEGLI ABISSI La vita negli abissi è ancora in buona parte da scoprire, sebbene l’uomo abbia esplorato questi luoghi inaccessibili con robot subacquei e a bordo di sommergibili, spingendosi fino a –10,916 metri, nel punto più profondo del pianeta: il Challenger deep, nella fossa delle Marianne,
Qui, la pressione è paragonabile a quella esercitata da due elefanti in bilico su un alluce! Scandagliando questi misteriosi posti con le telecamere, però, i ricercatori hanno scoperto che i pesci scompaiono improvvisamente a circa 7.500 metri di profondità. Perché? La quota limite sarebbe imposta dalla molecola Tmao (N-ossido-trimetilammina): oltre a dare ai pesci il loro odore caratteristico, stabilizza le proteine e impedisce che l’enorme pressione dell’acqua le “distorca,” rendendole inutilizzabili.
Sotto tale profondità, però, neppure il Tmao funziona. Scopriamo dunque quali sono queste creature, questi “animali degli abissi”, che vivono in un ambiente così particolare. IL CALAMARO GIGANTE Cominciamo subito col botto, visto che fino a poco tempo si pensava che questo animale,
- Il calamaro gigante (genere Architeuthis ), infatti, per secoli è stato considerato solo una, che animava i racconti dei marinai.
- Si è capito che un’enorme creatura abitava veramente i nostri abissi solo quando sono stati rinvenuti alcuni esemplari morti in superficie; ma ancora più emozionante è stato vederne uno dal vivo, nel 2012, quando una troupe televisiva è riuscita a filmarlo per la prima volta nel suo habitat naturale.
Si stima che la femmina, più grande del maschio, possa raggiungere i 13 metri di lunghezza, tentacoli compresi, e che questo animale ami le acque fredde fra i 500 e i 1.000 metri. Ma c’è chi si è spinto oltre. Il calamaro vampiro ( Vampyroteuthis infernalis ), infatti, riesce a vivere senza problemi fino a 3.000 metri di profondità, orientandosi nel buio grazie a occhi proporzionalmente più grandi di qualsiasi altro animale sul pianeta.
- LO ZIFIO Fra i mammiferi marini, lo zifio ( Ziphius cavirostris ) è sicuramente quello più a suo agio nelle profondità abissali, dove si spinge in cerca di calamari, le sue prede preferite.
- Nel 2014, gli scienziati hanno monitorato con un dispositivo satellitare le immersioni di un esemplare al largo della California (Usa), scoprendo che l’animale si era spinto fino a –2.992 metri, con un record di apnea di due ore e 18 minuti: l’immersione più lunga e profonda mai documentata per un mammifero.
La sua presenza in fondo al mare è testimoniata anche dalle cicatrici sui fianchi e sul dorso, provocate sia da altri maschi sia dai morsi dello squalo tagliatore ( Isistius brasiliensis ), presente fino a 3.700 metri di profondità. IL PESCE VIPERA Il pesce vipera ( Chauliodus sloani ), uno dei più feroci predatori degli abissi, durante il giorno si sposta fra i 500 e i 3.000 metri di profondità, mentre di notte nuota vicino alla superficie in cerca di cibo.
Si tratta di un pesce che può misurare fino a 60 centimetri, ama le acque fredde di tutti gli ed è diventato famoso per il curioso modo di attrarre le prede, crostacei e altri pesci. All’interno della bocca, che l’animale può spalancare grazie alla mandibola disarticolata, sono presenti circa 350 piccoli organi luminosi, un’attrazione irresistibile per chi vive nelle buie profondità abissali.
Le ignare vittime si avvicinano all’esca luminosa e, quando sono a un passo, il predatore scatta in avanti e ingabbia la preda fra le fauci per poi ingerirla intera. LA RANA PESCATRICE Le rane pescatrici appartenenti alla famiglia degli Anoplogastridae sono state rinvenute fino a una profondità di 5.000 metri.
- Hanno una sagoma inconfondibile, con una testa enorme da cui emerge una bocca sproporzionata, perfetta per catturare prede anche molto più grandi dei loro 18 centimetri.
- Sulla mandibola si trovano due denti così lunghi che le rane pescatrici hanno sviluppato delle fossette su entrambi i lati del cervello, in posizione opposta, per accoglierli quando la bocca si serra, sebbene l’animale non riesca mai a chiuderla del tutto.
Probabilmente, fra i pesci marini questi detengono il record di grandezza in proporzione alla taglia del corpo. RICCI “SPECIALI” Esistono ricci di mare che vivono a quasi 7.000 metri di profondità. Appartengono al genere Pourtalesia e possiedono uno scheletro estremamente sottile e delicato, tanto da apparire come una velina di carta.
Per nutrirsi nell’ostile ambiente in cui vivono, scavano nel fondale e ingurgitano il fango filtrando i microorganismi che contiene. La loro presenza negli abissi è testimoniata dal ritrovamento di frammenti di scheletro raccolti a più di 6.850 metri di profondità nella fossa di Java. IL PESCE TOPO I pesci topo, appartenenti alla famiglia dei Macrouridae, rappresentano circa il 15% della popolazione di pesci abissali,
Vivono a profondità comprese tra 200 e 6.000 metri e più invecchiano più sono in grado di andare in profondità, di pari passo con vesciche natatorie piene di gas, infatti, sono connesse a muscoli mai osservati prima, che producono suoni col rilascio di gas.
- Alcune specie, inoltre, sono in grado anche di un aumento della concentrazione della molecola Tmao nelle cellule.
- Trovare un compagno al buio non è semplice ma questi pesci si sono inventati una strategia unica per farsi notare: emettono “puzze subacquee”,
- Le loro vesciche natatorie piene di gas, infatti, sono connesse a muscoli mai osservati prima, che producono suoni col rilascio di gas.
Alcune specie, inoltre, sono in grado anche di emettere impulsi luminosi. POLPI DEGLI ABISSI I polpi del genere Grimpoteuthis vivono in acque molto profonde e sono dotati di due grandi protuberanze ai lati della testa che hanno fatto guadagnare loro il nomignolo di “polpo Dumbo”, per la somiglianza con l’elefantino della Disney.
Non si tratta però di orecchie ma di pinne che l’animale utilizza per nuotare. Finora sono state scoperte 18 specie di polpo Dumbo, che vivono nell’oceano Pacifico a profondità che vanno dai 400 fino ai 7.000 metri. Un esemplare di Grimpoteuthis bathynectes è stato ripreso con una telecamera al largo delle coste dell’Oregon, negli Stati Uniti, a oltre 2.000 metri di profondità.
IL TRASPARENTE PESCE LUMACA Il record indiscusso di pesce vivente rinvenuto più in profondità appartiene al pesce lumaca, così chiamato per l’aspetto gelatinoso : era il 2008 e, durante una spedizione scientifica, un esemplare di Pseudoliparis amblystomopsis venne filmato a –7.300 metri.
- Un’altra ricerca si è invece concentrata sulla specie Notoliparis kermadecensis, un animale con la pelle così trasparente da lasciare intravedere gli organi interni,
- Nei 5 esemplari catturati a –7.000 metri in Nuova Zelanda, i ricercatori hanno visto che la concentrazione della molecola Tmao aumentava in modo proporzionale con la profondità di cattura del pesce.
Secondo questo studio, il limite teorico di immersione ipotizzato per i pesci sarebbe circa –8.200 metri. DIVORATORI DI LEGNO Nella fossa delle Marianne, sono stati rinvenuti diversi tipi di anfipodi, crostacei simili ai gamberetti che, di solito, raggiungono a stento le dimensioni di un pollice.
- Lì, invece, erano lunghi anche 17 cm.
- Che cibo trovassero per riuscire a diventare così grandi era un mistero fino a quando, analizzando alcuni esemplari di Hirondella gigas prelevati a più di 10.000 m di profondità, si è scoperto che sopravvivono mangiando il legno che occasionalmente precipita dalla superficie.
CETRIOLI IN FONDO AL MARE Il record per le oloturie, comunemente chiamate “cetrioli di mare”, è fissato a 10.687 metri sotto il livello del mare. Lo certificano le riprese effettuate, nel 2012, da James Cameron, il regista di Titanic e Avatar, durante la sua esplorazione della fossa delle Marianne.
Cosa mangia pesce lanterna?
Per quanto riguarda l’alimentazione, invece, il pesce lanterna si nutre della carne di altri animali marini, che azzanna e immobilizza grazie ai denti affilati.
Qual è il pesce che da la scossa?
St 2020/21 5 min Le torpedini hanno forma appiattita e sono dotate di due organi elettrici situati ai lati della testa, che possono produrre scariche fino a 220 volts ed arrivare ad 1 ampere. La scarica elettrica non è mortale per gli esseri umani, ma può provocare forte dolore. Vai al titolo
Cosa fanno i pesci al buio?
In linea di massima, però, si può dire che i pesci molto colorati tendono ad essere attivi durante le ore di luce e dormire di notte; le specie più grandi e predatrici, invece, approfittano del buio per nutrirsi e si riposano di giorno.
Dove si trova il pesce più pericoloso al mondo?
Questa specie è diffusa nel Mar Rosso e nell’Indo-Pacifico (dall’Africa orientale alla Polinesia francese, dal Giappone meridionale all’Australia nord-orientale). Abita le acque poco profonde, fino ad un massimo di 30 metri di profondità, delle barriere coralline.
Come si chiama il pesce che si illumina?
Bagliori nelle profondità – Immaginiamo di lasciare la superficie del mare e scendere con un sottomarino nelle profondità: è lì che incontriamo alcune delle più incredibili creature dotate di bioluminescenza. Tra queste, tre specie di squali luminosi che popolano l’Oceano ad Est della Nuova Zelanda.
- Vivono tra i 200 e i 1000 metri di profondità, il massimo punto raggiunto dalla luce solare,
- La loro bioluminescenza, di cui non si conosce ancora la ragione esatta, potrebbe essere un sistema per illuminare l’ ambiente o per confondere predatori che arrivano dal basso.
- Una sagoma luminosa risulta infatti più difficile da vedere, se si staglia contro il chiarore proveniente dall’alto.
In California ha fatto scalpore il ritrovamento di un pesce inquietante, dalla forma quasi tonda, con la bocca piena di denti acuminati e un’appendice simile a una proboscide. Si tratta di un pesce lanterna, un predatore lungo circa 30 cm che vive a centinaia di metri di profondità (talvolta fino a 4000 metri).
- Può emettere luce intermittente o fissa, che utilizza per attrarre e stordire le prede.
- Vive nell’Atlantico e nel Mediterraneo, nell’area dello Stretto di Messina.
- Altri pesci condividono la caratteristica della bioluminescenza: ad esempio l’echiostoma barbatum dei tropici o pesce drago, dalla forma allungata.
Pochissime specie producono una luminescenza rossa: tra queste il pesce mandibola, dalle fauci impressionanti. Si tratta di una strategia di caccia: la maggior parte delle sue prede non percepisce quel colore. Così, riesce a illuminare l’ ambiente senza essere notato. Tra le sorprendenti creature luminose del mare merita sicuramente una menzione il calamaro vampiro. Riesce a vivere tra i 600 e i 900 metri di profondità, dove l’ ossigeno disciolto è troppo scarso per la maggior parte degli animali, Piccolo (misura circa 30 cm), ha i tentacoli uniti da una membrana. Il viaggio tra gli animali marini bioluminescenti potrebbe proseguire ancora; varie sono le forme di vita che manifestano questa capacità. Man mano che le esplorazioni si spingono negli abissi, nuove specie vengono scoperte, Non avevano tutti i torti gli antichi, che immaginavano il mare come la casa di esseri al limite dell’incredibile.
Quale il pesce più raro al mondo?
Ecco il rarissimo “pesce che cammina”: con 1000 dollari gli si può dare il nome e salvarlo Condividi 05 ottobre 2019 Non nuota, ma “cammina” sul fondo dell’oceano. È il Red Handfish (Thymichthys Politus), il pesce più raro del mondo che si sposta usando le pinne anteriori come mani per aggrapparsi alle rocce della barriera corallina australiana.
- È rosso e misura dai 6 ai 13.5 cm di lunghezza.
- Secondo gli studiosi dell’, ce ne sono meno di 100 esemplari, tutti nel Mare della Tasmania, ed è una specie fortemente a rischio di estinzione di cui si sa molto poco.
- Non è chiaro, ad esempio, perché si muovono “sulle mani”, forse il comportamento ha a che fare con le le forti correnti o con la loro alimentazione basata su piccoli crostacei e vermi.
Proprio per questo l’ : donando la cifra di 1000 $ si ha la possibilità di “dare il nome” a un singolo pesce. “Speriamo che questo coinvolga le persone a interessarsi di più di questa specie, ma anche di altre, visti i numeri critici e il budget limitato offerto dal governo”, spiega il prof.
Qual è il pesce più grande in Italia?
Silurus glanis
Come leggere il tassobox Siluro d’Europa | |
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Phylum | Chordata |
Classe | Actinopterygii |
Ordine | Siluriformes |
Famiglia | Siluridae |
Qual è il pesce più grande di tutti?
Mostra da vicino il «gigante gentile» dei mari, ossia lo squalo balena (Rhincodon typus), il pesce più grande del mondo, con circa 12 metri di lunghezza. Si ritiene che lo squalo balena abbia popolato la terra per 60 milioni di anni. Attualmente, però, è classificato come specie in via di estinzione.
Qual è il pesce più grande di tutti i tempi?
Qual è il pesce più grande del mondo? Vive nelle acque di fronte all’Australia Occidentale e all’Africa Orientale, è lungo ben 15 metri e può arrivare a pesare fino a 23 tonnellate. È lo squalo balena, Rhincodon typus e la sua prima apparizione risale a 40-60 milioni di anni fa.
- Nonostante la mole e l’appartenenza, questo animale si nutre di piccoli pesci e plancton, essendo un animale “filtratore” che possiede solo piccoli denti il cui numero può arrivare fino a 4mila.
- Può arrivare a vivere fino a 70 anni e durante la migrazione riesce a ricoprire notevoli distanze, tornando però sempre al solito posto per riprodursi.
Facilmente riconoscibile, sia per la mole che per le macchie che ricoprono il dorso, è oggetto di numerose visite da appassionati subacquei che vogliono vederlo e nuotare con lui. Come altri squali, anche lo squalo balena è catturato e ucciso per le sue pinne dorsali, prelibata leccornia della cucina orientale.
Qual è il pesce più grande che esiste?
Quanti pesci giganti popolano i nostri mari? – Sono numerosi le creature marine di dimensioni inverosimili ma, analizzando questa categoria, posso dire che effettivamente i protagonisti della classifica detengono il primato come pesci più grossi del mondo,