Biologia – Il pesce spada (Xiphias gladius) è l’unica specie della famiglia Xifidi e vive nei mari temperati e tropicali di tutto il mondo. Cresce in fretta e diventa fertile precocemente. È lungo circa 2 metri, ma può diventare anche molto più grande.
Dove si pesca il pesce spada?
Pesce spada Il pesce spada è una specie ittica che vive nelle zone tropicali e temperate. E’ l’unica specie che appartiene alla famiglia degli Xiphiidae. Prende il suo nome dal prolungamento osseo, simile a una spada, che si trova sulla mascella superiore.
Si tratta di un pesce solitario, che preferisce migrare e non vivere in branchi, caccia di notte. Descrizione scientifica: Xiphias Gladius Caratteristiche fisiche Le dimensioni sono considerevoli, la taglia minima supera il metro di lunghezza ma può arrivare anche a quattro metri per circa i quattro quintali di peso.
Si tratta di un pesce predatore, agile e veloce. Il corpo degli esemplari adulti è caratterizzato da diverse sfumature: bianco sul ventre, scuro sulla parte dorsale ed ha delle striature di color argento e bronzo lungo i fianchi. La carne è bianca e vira al rosa.
Gli occhi sono grandi e ben sviluppati. La prima pinna dorsale è alta e triangolare, mentre la seconda e più allungata, la coda, invece, è sottile e curva. L’età di un pesce spada si misura dagli anelli di accrescimento dei raggi. La spada rappresenta circa un terzo della lunghezza complessiva del pesce ed è affilata.
Habitat Il pesce spada è cosmopolita, può vivere tranquillamente nelle zone tropicali, subtropicali e temperate. Nel mar Mediterraneo trova il suo habitat ideale per la riproduzione e si trova in grande quantità in quelle zone, dove sono presenti forti correnti marine, che spingono le loro prede a radunarsi.
Si ciba principalmente di molluschi e pesci di piccola taglia come tonni giovani e sgombri. Altre aree in cui è molto diffuso sono il Mar Nero, la parte nord delle Hawaii, la costa orientale del Giappone. Il pesce spada si può pescare tutto l’anno, la tecnica più utilizzata per la pesca è quella con l’arpione, mentre è vietata quella con le spadare a causa della morte,
Le femmine hanno un accrescimento maggiore rispetto ai maschi e sono più voraci, riescono anche a deporre fino a ventinove milioni di uova, le larve al momento della schiusa misurano circa quattro millimetri. Le uova sono fecondate in luoghi più caldi rispetto all’habitat standard, infatti, dopo la schiusa quando i piccoli hanno raggiunto buone dimensioni, tendono a migrare verso le zone temperate.
- In Italia è pescato lungo lo Stretto di Messina e le coste della Calabria.
- Proprietà nutritive Ha proprietà nutrizionali ottime, è povero di grassi e rappresenta un’ottima fonte di proteine e vitamine del gruppo B, contiene anche vitamine E e A.
- Il valore energetico in calorie per 100 grammi di prodotto è circa 121 cal.
Carboidrati sono quasi pari a zero grammi ed è composto per circa un 60% da proteine e il restante 40 da grassi. Per quanto riguarda i minerali è ricco di selenio, fosforo, potassio e magnesio. Ricette di cucina Può essere considerato un pesce povero di grassi, molto usato in cucina perché privo di lische e spine.
- Viene prevalentemente acquistato a tranci, fresco o surgelato.
- La carne ha un colore bianco tendente al rosato: Si consuma di solito affumicato, al carpaccio, alla piastra o arrostito.
- Ha un sapore molto delicato e tenue.
- Ci sono diversi piatti orientali che preparano questo pesce crudo.
- Per quanto riguarda i piatti regionalistici tipici è molto diffuso in Sicilia e Calabria.
Tra le ricette più conosciute c’è tra i primi: la zuppa di pesce spada, bucatini con pesce spada e pasta con pistacchio e pesce spada. Tra i secondi c’è: carpaccio di pesce spada, tartare, involtini, cartoccio di pesce spada e alla pizzaiola con olive nere.
Che cosa mangia il pesce spada?
Come anticipato, il pesce spada è un eccellente predatore. Si nutre di altro pesce azzurro, come sgombri, lanzardi, aguglie, sardine, alici, piccoli barracuda, piccole palamite, piccole lampughe, piccole leccie, piccoli serra, piccole ricciole, pesci volanti, seppie, calamari, totani, aringhe, alaccie ecc.
Quanti anni di vita ha un pesce spada?
Famoso per la sua caratteristica mascella a forma di “lama”, il pesce spada è un grosso predatore che vive in quasi tutti i mari tropicali e temperati, tra cui il Mediterraneo. Scopri Focus Junior! – Il pesce spada, unico rappresentante della famiglia degli Xiphiidae, è un grande predatore presente in tutti gli oceani tropicali e temperati, nel Mar Mediterraneo, nel Baltico occidentale, nel Mare del Nord e nel Canale della Manica.
Si muove con estrema rapidità in tutta la colonna d’acqua, dalla superficie fino ad oltre 800 m di profondità. Il suo corpo ha una forma peculiare per la presenza della mascella superiore allungata e schiacciata simile, per l’appunto, a una spada, Sono invece assenti i denti, Il corpo è robusto e piuttosto alto e tende ad assottigliarsi verso la coda e, nel complesso, la struttura è spiccatamente idrodinamica.
La pelle è priva di squame e la colorazione è grigio scuro, blu scuro o rosso brunastro sul dorso, più chiara sui fianchi e grigio biancastra sul ventre. Questo pesce è lungo massimo 4,5 m, di cui 1/3 rappresentati dalla spada, e pesa mediamente più di 400 kg fino a un massimo di 650 kg, con le femmine che sono generalmente più grandi. Comportamenti Xiphias gladius è un eccezionale migratore che durante la stagione estiva si sposta verso le coste per deporre le uova in acque temperate, di almeno 24 °C, e in inverno torna verso le regioni più fredde per alimentarsi. È un predatore efficiente al vertice della catena alimentare e la sua dieta è costituita prevalentemente di pesci, quali sgombri, tonni di piccole dimensioni, barracuda, pesci volanti, sardine e aringhe in banchi, ma anche di crostacei e calamari, che uccide con l’affilata spada,
- Conduce vita solitaria in mare aperto fin dallo stadio larvale e i giovani, che sono provvisti di spada e si sviluppano molto rapidamente, sono molto voraci,
- Si stima che il pesce spada raggiunga la maturità sessuale tra i 5-6 anni di età e viva fino a 9 anni.
- Inoltre, le analisi effettuate sul DNA mitocondriale hanno dimostrato che le popolazioni del Mar Mediterraneo e quelle dell’Atlantico tropicale raramente si riproducono fra loro, pertanto sono scarsi gli incroci genetici.
Oltre all’uomo, questo predatore deve temere solo lo squalo mako ( Isurus oxyrinchus ). Tassonomia Classe: Attinopterigi (Pesci ossei) Ordine: Perciformes Famiglia: Xiphiidae Specie: Xiphias gladius Stato conservazione: rischio minimo (LC) 25 marzo 2014
Qual è la stagione del pesce spada?
Il periodo di pesca va da maggio a ottobre, quando il pesce spada si avvicina alla costa. In questo periodo il pesce spada si trova più facilmente sui mercati e la qualità è in genere migliore.
Che pesce si pesca in Sicilia?
Arance di Sicilia Oggi, come nel passato, la pesca e l’industria ittica costituiscono uno dei settori produttivi più importanti per l’economia siciliana. Di antica tradizione marinara, sono la pesca del tonno nel trapanese, e del pescespada nel messinese.
Oltre a questi prodotti di pregiata qualità, il mare di Sicilia è ricco di nutriente ” pesce azzurro ” (oltre al tonno, sardine, acciughe, merluzzo, sgombro), di ottimo ” pesce bianco ” (orate, dentici, sogliole, spigole) e di prelibatissimi frutti di mare (cozze, vongole, ostriche, fasolari, ricci, cappesante).
Negli ultimi decenni, si è affermata anche la pesca del gambero rosso di Mazara del Vallo, uno dei più noti prodotti ittici di tutto il Mediterraneo. La pesca del tonno rosso in Sicilia è di antica origine, come testimoniano sia le pitture del Neolitico all’interno della Grotta del Genovese a Levanzo (isola delle Egadi), in cui sono raffigurati due grossi tonni a scopo propiziatorio, che il cratere a campana a figure rosse del IV secolo a.C., proveniente da Lipari (nelle Eolie) e custodito al Museo Mandralisca di Cefalù, che reca l’effigie di un venditore di tonni che impugna una grossa lama per affettarli.
- Omero scriveva già sulla pesca del tonno di Sicilia e, in epoca romana, il greco Oppieno descriveva un sistema di pesca chiamato “isola”, cioè la tonnara a mare con il suo complesso di reti e “camere”.
- Alla fine del Settecento, in Sicilia erano attive circa settanta tonnare, e una ventina operavano ancora agli inizi del XX secolo.
In tempi recenti, la produttività si è notevolmente ridotta, sia per l’inquinamento acustico del mare, dovuto all’aumento delle imbarcazioni, che per la nascita delle moderne tonnare volanti che, a differenza degli impianti fissi, vagano per il Mediterraneo pescando prima i tonni, e poi imprigionandoli all’interno di gabbie (ancorate al largo della costa o rimorchiate nei porti), per farli ingrassare.
La stagione di pesca per queste tonnare dura tutto l’anno, mentre per gli impianti fissi da Aprile/Maggio fino a metà Giugno. Le ultime mattanze si sono effettuate a Bonagia nel 2003 e a Favignana nel 2007. Da allora, gli stabilimenti sono in disuso e utilizzati in attività diverse: la tonnara di Bonagia è stata trasformata in un resort, la tonnara di Favignan a è diventata un museo sulla pesca del tonno.
L’unica ancora attiva è la tonnara San Cusumano, divenuta una fabbrica in cui si produce il tonno in scatola ” Auriga ” e ” Castiglione “, della qualità pinna gialla, che arriva congelato dall’Atlantico. Nelle acque dello Stretto di Messina si pratica ancora, da maggio ad ottobre, la pesca del pescespada,
Lo storico greco Polibio descrive esattamente questo tipo di pesca, che già praticavano i “Tirreni” fra il XVII ed il XV secolo a.C., ed era nota anche ai tempi di Omero. Un mosaico del I-II sec.d.C. nella villa romana di Terme Vigliatore a Castroreale, in provincia di Messina, è forse la più antica rappresentazione di questa attività: in esso è raffigurata anche la piccola e veloce imbarcazione a cinque remi, chiamata ” luntro ” (lunga 6 m e larga 1,65 m), che era costruita in legno di gelso e di ilice, dipinta di nero per somigliare ad un pesce e non insospettire la preda, e utilizzata prima dell’avvento delle grosse “feluche” a motore.
La pesca del pescespada, oggi ridimensionata a causa dell’aumento della temperatura delle acque, era accompagnata da una serie di riti piuttosto curiosi, tra cui la ” runzata “, che consisteva nel far urinare l’imbarcazione da bambini come augurio di buona pesca, e la ” carcada da cruci”, cioè l’incisione con le unghie della guancia destra del pesce con una croce multipla, in segno di prosperità o di riconoscimento verso il nobile valore di combattente del pesce.
Negli ultimi decenni, la punta di diamante delle tipicità ittiche siciliane è rappresentata dal Gambero Rosso di Mazara del Vallo, borgo marinaro in provincia di Trapani, dove ha sede la più importante flotta peschereccia del Mediterraneo. Chiamato ” l’oro dei pescatori e dei pescherecci “, il Gambero Rosso (dal colore rosso scuro e brillante) viene pescato ad una profondità di circa 700 metri con tecniche ed attrezzature all’avanguardia, ed è apprezzato da tutti gli chef d’Italia per le sue carni gustose.
A seconda della stagione, la pesca di questo prestigioso crostaceo vanta numeri che oscillano tra 1000 e 1500 tonnellate (soprattutto tra aprile ed agosto). Oltre al Gambero Rosso, che rimane in testa per qualità, vi sono altre due varietà, il Gambero Rosa e il Gambero Viola, che rientrano nel marchio ” Gambero del Canale di Sicilia “.
Come dorme il pesce spada?
Come dormono? – Sicuramente chi ha pesci in vasca, li avrà visti durante la notte giacere immobili, spesso sul fondo o vicino alla superficie dell’acqua. Chi è alle prime armi probabilmente si sarà anche preoccupato e si sarà chiesto cosa sta succedendo? Niente di insolito, in quel momento semplicemente i pesci stanno dormendo.
Qual è il pesce più famoso al mondo?
Il pesce più famoso del mondo: il Pesce rosso (Carassius Auratus)
Qual è il pesce spada più grande del mondo?
Catturano un pesce spada di quasi 350 chili e per poco non battono il record nazionale In Florida, USA,tre uomini hanno catturato un pesce spada del peso di quasi 348 chili, secondo quanto riportato dai media locali. I pescatori hanno impiegato cinque ore per pescare l’esemplare,
«Non ho mai visto un pesce così grande in tutta la mia vita», ha affermato uno dei pescatori, Hunter Irvine. Il pesce pesa solo due chilogrammi in meno di quello che ha segnato il record nazionale americano. In tutto il mondo, l’esemplare più grande è stato pescato da un uomo cileno, che nel 1953 ha catturato un pesce spada di oltre 536 chili, secondo quanto riportato dall’International Game Fish Association (IGFA).
: Catturano un pesce spada di quasi 350 chili e per poco non battono il record nazionale
Qual è il pesce più vecchio del mondo?
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Come leggere il tassobox Squalo della Groenlandia | |
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Stato di conservazione | |
Vulnerabile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Chondrichthyes |
Sottoclasse | Elasmobranchii |
Ordine | Squaliformes |
Famiglia | Somniosidae |
Genere | Somniosus |
Specie | S. microcephalus |
Nomenclatura binomiale | |
Somniosus microcephalus ( Bloch e Schneider, 1801) | |
Sinonimi | |
Squalus squatina ( non Linnaeus, 1758 ) Squalus carcharis ( Gunnerus, 1776 ) Somniosus brevipinna ( Lesueur, 1818 ) Squalus borealis ( Scoresby, 1820 ) Squalus norvegianus ( Blainville, 1825 ) Scymnus gunneri ( Thienemann, 1828 ) Scymnus glacialis ( Faber, 1829 ) Scymnus micropterus ( Valenciennes, 1832 ) Leiodon echinatum ( Wood, 1846 ) Somniosus antarcticus ( Whitley, 1939 ) | |
Areale | |
Lo squalo della Groenlandia ( Somniosus microcephalus ( Bloch e Schneider, 1801 )) è un grosso squalo originario delle acque prospicienti le coste della Groenlandia e dell’ Islanda, nel Nordatlantico, Conosciuto anche con il nome di squalo artico o squalo grigio, è un grande squalo appartenente alla famiglia Somniosidae,
La distribuzione di questa specie è ristretta all’ oceano Atlantico e all’ oceano Artico, Imparentato molto da vicino con il lemargo del Pacifico, si spinge più a nord di qualsiasi altra specie di squalo e vive anche molto più a lungo di altri squali. È una delle più grandi specie di squalo e le sue dimensioni sono paragonabili a quelle dello squalo bianco : gli esemplari più grandi misurano 6,4 metri di lunghezza e pesano 1.000 kg ed alcuni di essi possono raggiungere anche i 7,3 metri,
Insieme al lemargo del Pacifico (che può raggiungere i 7 metri) è la più grande specie della famiglia dei Somniosidi,
Cosa c’è nel pesce spada?
Proprietà del pesce spada: i valori nutrizionali delle sue carni – Il pesce spada è fantastico perché è ricco di gusto e di benefici. Infatti, le sue carni sono magre e contengono pochissimi grassi, di cui solo una minima quantità saturi, mentre la maggior parte di essi sono polinsaturi e appartenenti alla categoria dei grassi Omega 3.
Descrizione nutriente | Valori nutrizionali per 100g di pesce spada |
Energia (kcal) | 71 |
Carboidrati (g) | |
Proteine (g) | 14,8 |
Fibre (g) | |
Sale (g) | <0,1 |
Grassi (g) | 1,3 |
di cui saturi (g) | 0,4 |
E il contenuto di sali minerali e vitamine? Lo spada è un pesce che contiene ferro, potassio, fosforo, selenio e altri minerali molto importanti. Ma c’è di più! Il pesce spada acquista ulteriori proprietà grazie alla presenza di vitamina A, vitamina del gruppo B -in particolare B1,B2,B3 e B12), D ed E,
Descrizione nutriente | Valori nutrizionali per 100g di pesce spada |
Calcio (mg) | 5 |
Ferro (mg) | 0,38 |
Fosforo (mg) | 255 |
Magnesio (mg) | 29 |
Potassio (mg) | 418 |
Selenio (µg) | 57,4 |
Vitamina A (µg) | 36 |
Vitamina B1 (mg) | 0,075 |
Vitamina B12 (µg) | 1,7 |
Vitamina B2 (mg) | 0,05 |
Vitamina B3 (mg) | 7,76 |
Vitamina D complessiva (IU) | 558 |
Vitamina E (mg) | 2,02 |
Insomma, i valori nutrizionali del pesce spada sono eccezionali e sono apprezzati da chiunque, soprattutto dagli sportivi.
Quanto vale il pesce spada?
Tonno, salmone e pesce spada – Quanto al pesce spada, di solito venduto a tranci (ossia a fettine), quello fresco proveniente dal Mediterraneo raramente costa meno di 30 euro al chilogrammo. Oltre ai tranci, sul mercato lo si trova anche affumicato o come carpaccio di pesce spada (spesso quest’ultimo è importato).
Dove si pesca il pesce spada in Sicilia?
La pesca del pesce spada è una delle tante tradizioni legate alla terra millenaria di Sicilia. Si tratta di un’antichissima pratica che da secoli nutre gli abitanti dell’isola mediterranea, fornendo loro un alimento pregiato, saporito, ricco di proteine e di grassi buoni.
- La pesca del pesce spada è da sempre particolarmente diffusa nei pressi di Messina, lungo lo stretto che separa la Sicilia dal resto dello stivale italico.
- Di pesca del pesce spada si parla addirittura già nell’Odissea: grazie alla monumentale opera epica, pietra miliare della cultura classica dell’occidente, è possibile rendersi conto quanto antica e radicata sia da sempre questa tradizione e come sia riuscita a sopravvivere nel tempo.
Per pescare il pesce spada occorre servirsi di un’imbarcazione ad hoc, detta iuntra o feluca. A bordo, le operazioni vengono essenzialmente gestite da tre figure: u mezziere (così è chiamato di solito il rematore centrale), u ‘ntinneri, che si occupa di avvistare il pesce e indirizzare la traiettoria della barca in base agli spostamenti dell’animale e u lanzatari, il lanciatore a cui spetta il gravoso compito di tenere l’arpione e infilzare il pesce, una volta arrivati a distanza ravvicinata.
Fra le difficoltà riscontrate nel praticare queste operazioni di caccia, molte dipendono dalle dimensioni del pesce: un pesce spada può arrivare a misurare fino a 4,5 metri di lunghezza, con un peso che mediamente si aggira intorno ai 300-400 kg, (Il più pesante mai pescato ne pesava 655). L’animale è dotato inoltre di pinne veloci, che gli permettono di spostarsi con rapidità e agilità.
Vive solitamente in zone tropicali, subtropicali e temperate, nutrendosi per lo più di tonni, barracuda, pesce azzurro e pesci volanti. Ma la sua fama è data essenzialmente dal sapore prelibato, che ne ha fatto un alimento particolarmente ricercato. Il pesce spada può essere cucinato in diverse maniere.
Dove si pesca il pesce migliore in Italia?
Mercati del pesce: quali e dove sono i migliori in Italia Trieste, Chioggia, Cesenatico, Ancona, Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto, Manfredonia, e poi Corigliano Calabro, Terracina, Civitavecchia e Livorno, senza dimenticare le isole, con Aci Trezza, Catania e Cagliari, solo per citarne alcuni tra i principali: i mercati del pesce in Italia sono una realtà importante, per chi pesca e per chi commercia, ma anche e soprattutto per il consumatore finale, che pretende che il pesce sia fresco e di qualità,
- Del resto 7456 chilometri di coste si snodano a disegnare il profilo della nostra penisola, delineandone le caratteristiche geografiche e definendo quel rapporto profondo con il mare che tanto ha influenzato la nostra storia e la nostra cultura.
- Ma i mercati ittici non si trovano necessariamente “in riva al mare”.
Pesce fresco anche lontano dal mare «L’efficiente organizzazione dei trasporti ha reso oggi possibile la rapida consegna di tutti i prodotti della pesca da ogni parte del mondo, siano essi freschi (ossia refrigerati a temperature vicine a quelle di fusione del ghiaccio) o congelati, mantenuti cioè a temperatura di -18°C, ma molto spesso anche a temperature più basse» spiega la professoressa Maria Luisa Cortesi, Presidente di Assoittica Italia, che continua «è oggi possibile anche il trasporto di prodotti della pesca vivi, immersi in acqua e non, in conformità alle norme vigenti e nel rispetto del benessere animale ».
- Così la vicinanza al mare perde il suo storico ruolo di requisito fondamentale, anche in considerazione del fatto che i mercati propongono un’ampia fetta di prodotti provenienti dagli allevamenti, e questi ultimi non devono necessariamente trovarsi in prossimità del mare.
- Il “paradosso” di Milano Così quello di Milano è da tempo considerato uno tra i migliori mercati ittici italiani, anzi, forse il migliore.
Sicuramente è il più importante per la quantità e la varietà dei prodotti trattati, ma anche per qualità e freschezza il mercato di Milano rappresenta un’eccellenza. Modernissime le strutture, amplissima la gamma delle merci: pesce fresco, pescato o di allevamento, surgelato, conservato sotto sale o affumicato, lavorato o trasformato.
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È ancora la professoressa Cortesi a spiegare come, accanto alle grandi realtà come Milano e Roma, ci siano altri mercati, più piccoli ma non per questo meno validi: «Anche se di dimensioni e di fatturato decisamente inferiori, ubicati vicino alla costa, questi sono tuttora fondamentali per il pescato locale e rappresentano una peculiarità caratteristica del nostro Paese, che ci auguriamo di non perdere a seguito della diminuzione della pesca, intesa come diminuzione di pescatori e di resa del pescato.
- Si tratta di mercati medio-piccoli dove un astatore, con tecnica al rialzo o al ribasso, sulla base della quantità e delle caratteristiche dei prodotti pescati, definisce il prezzo della giornata.
- Sono questi i luoghi dove si possono vedere i colori brillanti e vivaci di pesci, crostacei e molluschi freschissimi, se non addirittura ancora vivi.
Sono questi altresì i luoghi dove si può trovare una certa specificità ed eccellenza di prodotti dei nostri mari, durante tutto l’anno o in determinati periodi di pesca». Due perle su due mari Un esempio da ricordare è il mercato ittico di San Benedetto del Tronto,
- Qui, in uno dei più importanti porti pescherecci d’Italia, il commercio del pesce ha da sempre un valore fondamentale, tanto che il primo mercato del pesce fu costruito nel 1886: prima il pescato veniva semplicemente venduto in spiaggia.
- Visitare un mercato come questo significa andare alle radici della qualità, immergendosi nel mondo della pesca e nella sua cultura.
Un viaggio che si ripete specularmente sulle sponde di un altro mare, il Tirreno. Chi cerca i migliori mercati del pesce non può non ricordare quello di Terracina : il Centro ittico Cooperativa dei Pescatori propone la vendita diretta del pescato, la possibilità di partecipare all’asta del pesce o di acquistarlo nella pescheria, ma anche di gustarlo già cucinato.
- La proposta porta il consumatore a incontrare direttamente il produttore.
- Le caratteristiche di un buon mercato Un mercato ben organizzato è comunque valido, a prescindere dalle dimensioni e dalla collocazione.
- Fondamentali sono la gestione e la regolarità e l’efficacia dei controlli svolti dalle autorità competenti, a verificare la rispondenza alle tante normative vigenti, da quelle di carattere igienico sanitario a quelle riferite alla qualità.
A maggior ragione perché la commercializzazione dei prodotti della pesca non riguarda più oggi solo esemplari “interi”, Sempre più richiesti sono i pesci eviscerati, decapitati, puliti, ridotti in trance o a filetti, ma anche anelli di calamaro, spiedini, polpa macinata, crostacei sgusciati, freschi o congelati, crudi o cotti e poi confezionati.
Le operazioni necessarie a preparare questi prodotti, evidenzia la professoressa Cortesi, «possono anche essere svolte in locali adiacenti o comunicanti con il mercato, ad uso di operatori che possono così sfruttare appieno la freschezza dei prodotti e creare una filiera continua, ma per lo più vengono effettuate in stabilimenti specializzati.
Alla commercializzazione di tutti questi prodotti variamente preparati e conservati provvedono oggi brokers, anche attraverso importanti piattaforme che servono catene commerciali di rivenditori, all’ingrosso e al dettaglio, e di ristoratori. Le modalità di commercializzazione, il mercato, e quindi anche i mercati ittici, insomma, evolvono in relazione alla provenienza dei prodotti, alle richieste dei consumatori, alle conoscenze scientifiche ed alle innovazioni tecnologiche».
Qual è la pesca della Calabria?
La Calabria è una regione ricca di ottime qualità di pesce ma quando scegliamo il pesce da acquistare, ci preoccupiamo anzitutto che sia fresco e cerchiamo di capire se quello che abbiamo davanti sia pescato dal mare o di allevamento, dimenticando spesso l’importanza dei fattori stagionalità e provenienza, In realtà anche il mare, proprio come la terra, ha un suo ciclo vitale da rispettare: la disponibilità di pesce varia infatti da mese a mese. Pertanto, se facciamo attenzione a procurarci frutta e verdura di stagione, dovremmo imparare a fare esattamente la stessa cosa con il pesce! Scegliere Pesce di Stagione va infatti a vantaggio dell’ ambiente e del suo equilibrio, garantisce la qualità di ciò che mangiamo ed è oltretutto più economico, Vediamo dunque quali sono i vantaggi, e quali specie ittiche troviamo nei nostri mari, mese per mese. I prodotti di stagione, a maggior ragione quelli locali, minimizzano i costi superflui di importazione, trasporto e conservazione, a vantaggio di gusto e salvadanaio. Vale la pena quindi informarsi sui prodotti ittici disponibili nei nostri mari, dato che generalmente c’è scarsa conoscenza dei prodotti in commercio e delle alternative. Una buona informazione ci incoraggia a variare l’alimentazione e a scegliere ad esempio, invece di un tonno costoso, dei tonnetti o tombarelli nostrani della stessa famiglia del tonno; oppure gli sciarrani, della stessa famiglia della cernia; o le aguglie, le mostelle, i sugarelli, il pesce castagna e tanti altri pesci meno conosciuti. Il Mediterraneo per nostra fortuna è un mare ricchissimo di pesce azzurro ( alici, sardine, aguglie, tonno, sgombro, lampuga, ricciola ): varietà più ricca di omega 3 e acidi grassi, che hanno effetti benefici sul funzionamento del cuore e del sistema circolatorio. Per essere veramente sostenibili, poi, sarebbe opportuno preferire dei pesci a ciclo vitale breve e di piccola taglia (che tra l’altro sono meno inquinati da possibili metalli, come il mercurio). Ecco dunque il nostro Calendario perpetuo delle specie ittiche stagionali.
mese tipologia pesce Gennaio Nasello, sardina, sogliola, spigola, triglia, alice, calamaretto, cefalo, cernia, dentice, panocchia, pesce di San Pietro, polpo, ricciola, rombo, sarago, scorfano, seppia, sgombro. Febbraio Nasello, sardina, sgombro, sogliola, spigola, alice, calamaretto, cefalo, cernia, dentice, mazzancolla, ombrina, panocchia, ricciola, rombo, pesce di San Pietro, scorfano, seppia, tonno rosso, vongola verace. Marzo Nasello, acciuga, sogliola, triglia, alice, cefalo, cernia, dentice, gamberetto rosa, granchio, mazzancolla, panocchia, pesce di San Pietro, rana pescatrice, razza, ricciola, rombo, sarago, scampo, scorfano, seppia, sgombro, tonno rosso, vongola verace. Aprile Acciuga, cefalo, dentice, nasello, pesce spada, sardina, sogliola, sgombro, tonno, triglia, alice, aragosta, cernia, gamberetto rosa, granchio, mazzancolla, pesce di San Pietro, rana pescatrice, razza, ricciola, sarago, scampo, scorfano, seppia, spigola, totano Maggio Acciuga, cefalo, dentice, nasello, pesce spada, sardina, sogliola, tonno, spigola, aragosta, cernia, gamberetto rosa, granchio, rana pescatrice, razza, ricciola, sarago, scampo, sgombro, totano, triglia. Giugno Cefalo, dentice, nasello, orata, pesce spada, sardina, sogliola, spigola, tonno, triglia, gamberetto rosa, granchio, rana pescatrice, razza, ricciola, sarago, scampo, sgombro, totano. Luglio Alice, cefalo, dentice, gallinella, gamberetto rosa, granchio, lanzardo, leccia, mormora, nasello, occhiata, orata, pesce spada, ricciola, sarago, sardina, scampo, sogliola, spigola, sugarello, tonno, totano, triglia, vongola verace. Agosto Acciuga, dentice, nasello, orata, pesce spada, sardina, sgombro, sogliola, triglia, cefalo, ricciola, sarago, tonno rosso. Settembre Acciuga, alice, calamaro, cefalo, dentice, gattuccio, mazzancolla, moscardino, ombrina, orata, panocchia, pesce spada, ricciola, rombo chiodato, sarago, sardina, seppia, sogliola, spigola, tonno rossa, triglia, vongola verace. Ottobre Alice, Calamaro, cefalo, cernia, dentice, gallinella, gattuccio, mazzancolla, moscardino, nasello, ombrina, orata, panocchia, pesce spada, ricciola, rombo chiodato, sarago, sardina, seppia, sogliola, tonno, triglia. Novembre Acciuga, alice, calamaretto, calamaro, cefalo, cernia, dentice, gattuccio, mazzancolla, moscardino, nasello, ombrina, orata, panocchia, polpo, rombo chiodato, sardina, seppia, sogliola, triglia, vongola verace. Dicembre Alice, calamaretto, calamaro, cefalo, dentice, gattuccio, mazzancolla, moscardino, nasello, pagro, panocchia, polpo, rombo, sarago, sardina, seppia, sgombro, sogliola, spigola, spinarolo, tonno rosso, triglia, vongola verace.Dove si pesca il pesce spada in Calabria?
Tra bellissime vedute e finestre sul mare, Scilla regala non solo panorami mozzafiato intrisi di storie e leggende, ma anche l’antica tradizione gastronomica del pesce spada ” Scilla è una delle più sorprendenti scene di questa costa, le sue bianche case e la massiccia rocca munita di un castello si sporgono come un nobile rilievo contro il blu scuro delle onde marine; mentre le Isole Lipari e Stromboli, con il Faro di Messina, formano uno sfondo bellissimo. Vista panoramica di Scilla (Rc): il promontorio col Castello Ruffo e la spiaggia di Marina Grande Edward Lear nell”800 così descrive un affascinante borgo affacciato sul mar Tirreno calabrese nella provincia di Reggio Calabria, in quel tratto di costa stretto tra la terra e il mare detta Viola per via del colore delle sue acque in alcune ore del giorno: Scilla, quel posto incantevole, dove la bellezza si mescola alla leggenda regalando ai suoi visitatori non poche emozioni e che poeti, scrittori ed artisti di ogni tempo hanno celebrato.
Chianalea di Scilla (Rc): barche attraccate Col suo mito narrato nell’Odissea, Scilla ha origini antichissime e il suo toponimo è tutt’ora incerto: secondo lo storico Polibio risalirebbero ai tempi della guerra di Troia, ma la prima fortificazione è probabilmente del V secolo a.C. In tarda età magnogreca era una fortezza nota come Oppidum Scyllaeum, potenziata successivamente in età romana. Chianalea di Scilla (Rc): una finestra sul mare come un quadro d’autore Oggi Scilla si presenta ai nostri occhi col suo imponente promontorio roccioso su cui svetta il castello, meglio conosciuto come Ruffo di Calabria, che divide la spiaggia di Marina Grande dall’antico borgo marinaro di Chianalea, dominando lo Stretto di Messina; San Giorgio è il suo centro storico con la chiesa di San Rocco, patrono del paese e che comprende l’antico abitato di Bastìa, con le sue casette basse affacciate sui caratteristici vicoli, mentre il quartiere di Jerecari è quello più recente. Chianalea di Scilla (Rc) Nella terra della cipolla di Tropea e del bergamotto, Scilla, assieme a Palmi e Bagnara, è famosa per il pesce spada e la sua la pesca, una tradizione che da sempre caratterizza questo centro; i mari dello Stretto, soprattutto quelli della Costa Viola vedono protagonisti questo pesce pregiato che qui non viene solo pescato, ma “cacciato”, trasformando questa attività in una sorta di gara tra l’astuzia dell’uomo e la forza e velocità dell’animale, Scilla (rc), statua dell’uomo e del pesce spada Esiste un legame profondo con questa tradizione, che non è solo gastronomica: i pescatori di Scilla che conoscono bene l’arte della pesca, la tramandano di padre in figlio; le tecniche e gli strumenti si sono modernizzati nel tempo, ma la sua cultura è rimasta immutata.
Il luntre, la tipica imbarcazione per la pesca del pesce spada esposta in una sala del Castello Ruffo a Scilla (Rc) Erano dipinte di nero, snelle e veloci sulle quali salivano cinque o sei uomini, tra cui quello che con la fiocina aveva il compito di colpire l’animale, u lanzaturi,
Modellini di imbarcazioni per la pesca esposti in una sala del Castello Ruffo a Scilla (Rc) I pescatori di Scilla conservano alcuni secolari rituali legati alla pesca del pesce spada ; anticamente c’erano canti propiziatori rigorosamente in greco, oppure si faceva la runzata, cioè si faceva urinare i bambini sulle reti come augurio di buona pesca.
Il più suggestivo fra tutti è forse, ancora oggi, quello de la cardata da cruci : dopo la cattura si incide con le unghie una croce multipla sulla guancia del pesce spada a segno di prosperità o come riconoscimento del suo valore nel combattimento per la vita. Il pesce spada è anche simbolo di aggregazione; altra tradizione legata alla pesca era lo schiticchio o scialata, cioè un pranzo o una cena molto abbondante che in origine veniva offerta ai marinai dai proprietari delle barche durante l’inverno.
In questo modo si aiutavano le famiglie bisognose a superare la stagione e nel frattempo si preparava l’equipaggio per quella successiva. Oggi, è un momento di incontro e di convivialità. Il famoso panino col pesce spada che si può gustare a Scilla (Rc) A Scilla il pesce spada rappresenta anche un vanto della cucina locale. Probabilmente la versione gastronomica più gettonata è quella del famoso panino : il pesce lo si può trovare preparato, ad esempio, con pomodori, olive nere e capperi, con la cipolla di Tropea caramellata o con rucola e scaglie di grana.
Dove si pesca il pesce spada in Sicilia?
La pesca del pesce spada è una delle tante tradizioni legate alla terra millenaria di Sicilia. Si tratta di un’antichissima pratica che da secoli nutre gli abitanti dell’isola mediterranea, fornendo loro un alimento pregiato, saporito, ricco di proteine e di grassi buoni.
– La pesca del pesce spada è da sempre particolarmente diffusa nei pressi di Messina, lungo lo stretto che separa la Sicilia dal resto dello stivale italico. Di pesca del pesce spada si parla addirittura già nell’Odissea: grazie alla monumentale opera epica, pietra miliare della cultura classica dell’occidente, è possibile rendersi conto quanto antica e radicata sia da sempre questa tradizione e come sia riuscita a sopravvivere nel tempo.
Per pescare il pesce spada occorre servirsi di un’imbarcazione ad hoc, detta iuntra o feluca. A bordo, le operazioni vengono essenzialmente gestite da tre figure: u mezziere (così è chiamato di solito il rematore centrale), u ‘ntinneri, che si occupa di avvistare il pesce e indirizzare la traiettoria della barca in base agli spostamenti dell’animale e u lanzatari, il lanciatore a cui spetta il gravoso compito di tenere l’arpione e infilzare il pesce, una volta arrivati a distanza ravvicinata.
Fra le difficoltà riscontrate nel praticare queste operazioni di caccia, molte dipendono dalle dimensioni del pesce: un pesce spada può arrivare a misurare fino a 4,5 metri di lunghezza, con un peso che mediamente si aggira intorno ai 300-400 kg, (Il più pesante mai pescato ne pesava 655). L’animale è dotato inoltre di pinne veloci, che gli permettono di spostarsi con rapidità e agilità.
Vive solitamente in zone tropicali, subtropicali e temperate, nutrendosi per lo più di tonni, barracuda, pesce azzurro e pesci volanti. Ma la sua fama è data essenzialmente dal sapore prelibato, che ne ha fatto un alimento particolarmente ricercato. Il pesce spada può essere cucinato in diverse maniere.
Dove si pesca il pesce spada in Calabria?
Tra bellissime vedute e finestre sul mare, Scilla regala non solo panorami mozzafiato intrisi di storie e leggende, ma anche l’antica tradizione gastronomica del pesce spada ” Scilla è una delle più sorprendenti scene di questa costa, le sue bianche case e la massiccia rocca munita di un castello si sporgono come un nobile rilievo contro il blu scuro delle onde marine; mentre le Isole Lipari e Stromboli, con il Faro di Messina, formano uno sfondo bellissimo. Vista panoramica di Scilla (Rc): il promontorio col Castello Ruffo e la spiaggia di Marina Grande Edward Lear nell”800 così descrive un affascinante borgo affacciato sul mar Tirreno calabrese nella provincia di Reggio Calabria, in quel tratto di costa stretto tra la terra e il mare detta Viola per via del colore delle sue acque in alcune ore del giorno: Scilla, quel posto incantevole, dove la bellezza si mescola alla leggenda regalando ai suoi visitatori non poche emozioni e che poeti, scrittori ed artisti di ogni tempo hanno celebrato.
Chianalea di Scilla (Rc): barche attraccate Col suo mito narrato nell’Odissea, Scilla ha origini antichissime e il suo toponimo è tutt’ora incerto: secondo lo storico Polibio risalirebbero ai tempi della guerra di Troia, ma la prima fortificazione è probabilmente del V secolo a.C. In tarda età magnogreca era una fortezza nota come Oppidum Scyllaeum, potenziata successivamente in età romana. Chianalea di Scilla (Rc): una finestra sul mare come un quadro d’autore Oggi Scilla si presenta ai nostri occhi col suo imponente promontorio roccioso su cui svetta il castello, meglio conosciuto come Ruffo di Calabria, che divide la spiaggia di Marina Grande dall’antico borgo marinaro di Chianalea, dominando lo Stretto di Messina; San Giorgio è il suo centro storico con la chiesa di San Rocco, patrono del paese e che comprende l’antico abitato di Bastìa, con le sue casette basse affacciate sui caratteristici vicoli, mentre il quartiere di Jerecari è quello più recente. Chianalea di Scilla (Rc) Nella terra della cipolla di Tropea e del bergamotto, Scilla, assieme a Palmi e Bagnara, è famosa per il pesce spada e la sua la pesca, una tradizione che da sempre caratterizza questo centro; i mari dello Stretto, soprattutto quelli della Costa Viola vedono protagonisti questo pesce pregiato che qui non viene solo pescato, ma “cacciato”, trasformando questa attività in una sorta di gara tra l’astuzia dell’uomo e la forza e velocità dell’animale, Scilla (rc), statua dell’uomo e del pesce spada Esiste un legame profondo con questa tradizione, che non è solo gastronomica: i pescatori di Scilla che conoscono bene l’arte della pesca, la tramandano di padre in figlio; le tecniche e gli strumenti si sono modernizzati nel tempo, ma la sua cultura è rimasta immutata.
Il luntre, la tipica imbarcazione per la pesca del pesce spada esposta in una sala del Castello Ruffo a Scilla (Rc) Erano dipinte di nero, snelle e veloci sulle quali salivano cinque o sei uomini, tra cui quello che con la fiocina aveva il compito di colpire l’animale, u lanzaturi,
Modellini di imbarcazioni per la pesca esposti in una sala del Castello Ruffo a Scilla (Rc) I pescatori di Scilla conservano alcuni secolari rituali legati alla pesca del pesce spada ; anticamente c’erano canti propiziatori rigorosamente in greco, oppure si faceva la runzata, cioè si faceva urinare i bambini sulle reti come augurio di buona pesca.
Il più suggestivo fra tutti è forse, ancora oggi, quello de la cardata da cruci : dopo la cattura si incide con le unghie una croce multipla sulla guancia del pesce spada a segno di prosperità o come riconoscimento del suo valore nel combattimento per la vita. Il pesce spada è anche simbolo di aggregazione; altra tradizione legata alla pesca era lo schiticchio o scialata, cioè un pranzo o una cena molto abbondante che in origine veniva offerta ai marinai dai proprietari delle barche durante l’inverno.
In questo modo si aiutavano le famiglie bisognose a superare la stagione e nel frattempo si preparava l’equipaggio per quella successiva. Oggi, è un momento di incontro e di convivialità. Il famoso panino col pesce spada che si può gustare a Scilla (Rc) A Scilla il pesce spada rappresenta anche un vanto della cucina locale. Probabilmente la versione gastronomica più gettonata è quella del famoso panino : il pesce lo si può trovare preparato, ad esempio, con pomodori, olive nere e capperi, con la cipolla di Tropea caramellata o con rucola e scaglie di grana.
Quando apre la pesca al pesce spada?
Periodo di Pesca Consentito – Come già prescritto dalla circolare 423 del 18 febbraio 2013, la pesca ricreativa del Pesce Spada si può praticare tutto l’anno, ma rimane vincolata al rispetto tassativo di due periodi di fermo: precisamente dal 1 al 31 marzo e dal 1 ottobre al 30 di novembre,
Quando si mangia il pesce spada?
Stagionalità del pesce spada – In Italia la pesca del pesce spada è praticata soprattutto in Sicilia e in Calabria, da aprile a settembre, Disclaimer Le seguenti informazioni rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico.