Pesce fuor d’acqua – Wikipedia
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Sentirsi un pesce fuor d’acqua è un modo di dire colloquiale della, Si utilizza per indicare un particolare stato d’animo relativo a chi, trovandosi fuori dal suo ambiente abituale, non si sente a proprio agio e prova una sensazione di imbarazzo. È usato nelle forme: “sentirsi un pesce fuor d’acqua” ed “essere un pesce fuor d’acqua”.
Che significa essere un pesce grosso?
Fig.: persona importante o influente, che gode di molta autorità in un dato ambiente.
Cosa fa un pesce in acqua?
MOVIMENTO DEI PESCI – In generale, la velocità dipende dal corpo e dalla tecnica di nuoto, ma le tipologie di movimenti degli animali marini più diffuse sono cinque. La spinta delle pinne. I pesci riescono a muoversi grazie alle contrazioni dei muscoli e alla spinta che arriva dalla pinna di coda.
- Le altre pinne invece fanno da timone.
- Il cavalluccio marino è l’unico pesce che nuota in verticale, molto lentamente e con piccole pinne.
- I serpenti marini.
- In questo caso il movimento nel mare è molto diverso, e ricorda da vicino quello di questi animali sulla terra.
- I serpenti marini e le anguille, infatti, nuotano, e quindi avanzano nell’acqua, muovendo il corpo con scatti veloci a forma di S.
Stile delfino. Non è un caso se nella disciplina sportiva del nuoto esista anche lo stile delfino: è preso proprio dai movimenti nel mare di alcuni animali che lo popolano. Delfini, foche, balene e tartarughe si muovono appunto con lo stile delfino. Che cosa significa? Sono dotati di pinne molto larghe, simili a remi, e perfette per nuotare anche con molta energia e buona velocità.
- Il movimento da aspirazione.
- Le maestre, in questo tipo di movimenti, sono le meduse,
- Aspirano l’acqua e con questo movimento che riguarda bocca e fiato, riescono a spingersi in avanti.
- Motore a getto.
- Il polpo invece si muove grazie all’acqua che risucchia e poi espelle attraverso un tubo detto “sifone”.
In questo modo e con questo esercizio avanza molto velocemente e riesce a sfuggire ai cacciatori trascinando i suoi tentacoli.
Qual è la caratteristica del pesce?
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Come leggere il tassobox Pesci | |
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Macropodus opercularis | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
(Gruppo, in passato Superclasse) | Pisces |
Superclasse | Pisces |
Classi | |
Vedi testo |
I pesci (dal latino piscis ) sono un gruppo eterogeneo di organismi vertebrati fondamentalmente acquatici, coperti di scaglie e dotati di pinne, che respirano attraverso le branchie. Con oltre 32 000 specie per ora conosciute, coprono quasi il 50% del totale delle specie del subphylum vertebrata,
Nelle vecchie tassonomie assurgevano a classe sistematica dei vertebrati, mentre la zoologia moderna non riconosce ai pesci valore di categoria tassonomica, ma un insieme di tratti esteriori evolutivamente convergenti o costanti, come l’idrodinamicità e la presenza di pinne, che permettono loro di muoversi nell’elemento fluido con particolare efficacia, oltre alla respirazione prevalentemente branchiale dell’ ossigeno disciolto.
Tali dati comuni fanno tuttora variamente utilizzare la denominazione, anche se in ambito non tassonomico, ad esempio in itticoltura e ecologia, Il più antico pesce fossile è lo Haikouichthys vissuto durante il Cambriano 500 milioni di anni fa, imparentato con le lamprede,
Cosa rappresenta il simbolo del pesce?
Il significato del simbolo del pesce nel Cristianesimo – Ma ovviamente il significato del simbolo del pesce non si esaurisce nella sua funziona pratica, anzi è proprio la sua profonda valenza simbolica che lo connota maggiormente e che ancora oggi ne fa un’ icona moderna a molto utilizzata.
Innanzitutto, come abbiamo accennato, pesce in greco si dice ΙΧΘΥΣ (ichthys), che a sua volta è un acronimo/acrostico che sta per “Ἰησοῦς Χριστὸς, Θεοῦ Υἱὸς, Σωτήρ” ( Iēsous Christos, Theou Yios, Sōtēr), che si traduce in italiano: « Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore ». Il pesce, pertanto, rappresenta Cristo stesso, essendo un animale che vive sott’acqua senza annegare e che può entrare nella morte restando vivo.
Le persone da poco convertite al Cristianesimo, inoltre, si definivano pesciculi ; inoltre la speculazione cristiana richiamò anche l’attenzione sul fatto che, durante il diluvio universale i pesci non erano stati colpiti dalla maledizione di Dio; così i cristiani, grazie al battesimo, sarebbero diventati simili ai pesci.
- L’associazione di Gesù con l’immagine di un pesce non è affatto incongrua, dato, tra l’altro, il ruolo salvifico che un pesce svolge sia nel Libro di Giona sia nel Libro di Tobia,
- Nel Nuovo Testamento, poi, i pesci, nel famoso racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci, sono associati al pane.
Per questo motivo in alcune figurazioni del banchetto eucaristico dell’Ultima Cena il pesce sostituisce il pane, proprio per ricordare che il pane eucaristico è Gesù stesso. Un tale simbologia è visibile per esempio in un affresco all’interno delle catacombe di San Callisto,
Qual è il pesce che risale i fiumi?
Pesci migratori – I Salmonidi si riconoscono facilmente per presenza di una piccola pinna dorsale adiposa la cui funzione non è chiara. Questa famiglia comprende i salmoni e le trote, pesci che hanno entrambi una grande diffusione sul mercato ittico. Tutti conoscono i salmoni, di cui si vendono sia le carni affumicate sia quelle fresche.
- La specie più comune sui nostri mercati è il salmone dell’Atlantico ( Salmo salar ) che si riproduce nei fiumi dell’Europa settentrionale, in acque fredde e ossigenate, e viene pescato soprattutto in Norvegia.
- Nei documentari si vedono frequentemente i salmoni mentre risalgono le rapide combattendo contro la corrente e superando i dislivelli del corso d’acqua con poderosi salti, e si assiste anche ai raduni di orsi bruni sulle rive, pronti ad approfittare di questa risorsa alimentare stagionale.
Ciò avviene soprattutto nell’America Settentrionale, in Alaska, dove vivono i salmoni del Pacifico, appartenenti al genere Oncorhynchus, Entrambi i generi vivono e si alimentano nelle acque marine, ma tra il quarto e il quinto anno di età intraprendono una migrazione riproduttiva senza ritorno verso le acque dolci.
Come si dice quando ci sono tanti pesci?
Branchi, stormi, banchi di pesci.
Cosa vuol dire banco di sardine?
I banchi di sardine, un modello sociale Le sardine sono diventate il simbolo della protesta. La specie Sardina pilchardus, che deve il suo nome alla zona in cui un tempo era particolarmente abbondante, la Sardegna, vive organizzata in gruppi molto numerosi chiamati banchi, che rappresentano il modello permanente di vita.
Un banco di sardine rappresenta uno dei più straordinari esempi di aggregazione nel mondo animale, una forma cooperativa in cui ogni individuo trova una precisa collocazione. I banchi più folti possono aggregare qualche milione di individui e il sistema di relazioni che si instaura all’interno del banco consente di muoversi in modo compatto e ordinato.
Una vita di relazioni che è il risultato di un lungo processo evolutivo e che consente alle sardine di mettere in atto efficaci meccanismi di difesa rispetto ai predatori. LA VITA DI GRUPPO CONSENTE di mettere in atto tecniche di fuga che il singolo individuo non sarebbe in grado di attuare.
- I predatori sono disorientati dal movimento di un gruppo compatto.
- La vita di gruppo, inoltre, facilita gli spostamenti per procurarsi il cibo e per l’individuazione di zone idonee alla riproduzione.
- I banchi di sardine sono la forma più evoluta di questo modello comportamentale e la comunicazione avviene per mezzo di messaggi chimici (feromoni) e visivi comprensibili solo ai componenti del banco.
Il gruppo è vita e consente agli individui che lo compongono di orientarsi e seguire una determinata direzione, per poi ritornare al punto di partenza. L’istinto aggregativo è presente nella maggior parte delle specie di pesci, ma le sardine, che sono ai livelli più bassi della catena alimentare, hanno sviluppato i sistemi di difesa più evoluti.
- La sincronia dei movimenti, la capacità di variare direzione e velocità rappresentano gli strumenti più efficaci di difesa per un banco di sardine.
- L’AMPIO CAMPO VISIVO che il gruppo riesce ad avere nel suo insieme consente di individuare con rapidità i predatori ed instaurare comportamenti difensivi.
Maggiori sono le dimensioni del gruppo e minori sono le possibilità per predatori di avere successo nell’attacco. Di fronte a un attacco improvviso il banco si apre a ventaglio disperdendosi in tutte le direzioni, impedendo al predatore di concentrarsi sui singoli individui.
- Oppure, quando il banco è inseguito da un predatore più veloce, i pesci che costituiscono il gruppo si dividono lateralmente per poi ricongiungersi alle sue spalle, ripetendo il comportamento ad ogni attacco.
- Chi ha qualche esperienza di immersioni subacquee sa che quando si nuota in direzione di un banco di pesci, il gruppo si allarga e si divide per poi ricomporsi con movimenti sincronizzati.
QUESTA SINCRONIA È IL RISULTATO di una precisa organizzazione spaziale dei singoli membri che si muovono mantenendo una precisa polarità direzionale. Solamente quando si nutrono le sardine tendono a distribuirsi in modo più disordinato. Siamo in presenza di una precisa strategia di sopravvivenza: rimanere in banchi per difendersi e sparpagliarsi per nutrirsi.
- Durante la notte il banco è meno compatto e si distribuisce su un’aria più vasta.
- Per questo la pesca con le lampare, fonti luminose che fanno da richiamo, è diventata una delle più utilizzate, con l’impiego di reti a circuizione che riescono a catturare i pesci che vengono in superficie.
- La sardina, conosciuta anche come sarda, sardella o saracca, appartiene alla famiglia dei Clueidi, la stessa dell’aringa, ed è presente nel Mediterraneo, lungo le coste atlantiche di Europa e Africa, nel mar Nero.
Il mare aperto è il suo ambiente ideale, ma nel periodo riproduttivo (da marzo a novembre) si avvicina alla costa dove staziona in prossimità della superficie. Si nutre di plancton, piccoli molluschi e uova di altri pesci. Allo stadio adulto raggiunge una lunghezza di 15-20 centimetri.
- LA VITA MEDIA DI UNA SARDINA del Mediterraneo è di 5-6 anni, mentre quelle atlantiche possono raggiungere i 15 anni.
- Ma la pesca intensiva non consente alle sardine di completare il loro ciclo vitale, con la conseguenza di avere popolazioni sempre più giovani e di dimensioni sempre più piccole.
- La femmina, che si riproduce dopo un anno di vita, depone ogni anno da 50 mila a 80 mila uova e solo una piccola parte di esse produrrà nuovi individui.
Ma le sardine, come le alici, non godono di buona salute in nessuno dei mari che li ospitano. Il livello di pesca, con l’uso di metodi distruttivi e non sostenibili, è al di sopra della loro capacità di riproduzione. ALICI E SARDINE RAPPRESENTANO quasi un terzo del pescato annuo a livello mondiale, ma solo una piccola percentuale arriva sulle nostre tavole, perché il 50% viene utilizzato come alimento per i pesci negli allevamenti e il 40% finisce nei mangimi per polli e suini.
Questo massiccio impiego di sardine e alici come alimento per gli animali d’allevamento è la causa principale della drastica diminuzione di queste varietà di pesce azzurro. Il Mediterraneo è il mare più sfruttato per la pesca e si calcola che la popolazione di sardine si sia dimezzata negli ultimi 20 anni.
I dati della Commissione generale della pesca della Fao ci dicono che ogni anno nel Mediterraneo vengono pescate circa 5 mila tonnellate di sardine e alici, quando il peso massimo sostenibile è di 2400 tonnellate. AL SOVRASFRUTTAMENTO SI AGGIUNGONO gli effetti prodotti da inquinamento e cambiamenti climatici.
- L’aumento della temperatura del mare, il cambiamento delle correnti marine, l’acidificazione delle acque, l’alterazione dei cicli vitali della fauna marina, sono tutti elementi che hanno gravi conseguenze sulle popolazioni di sardine.
- Gli habitat subiscono trasformazioni irreversibili e viene alterata la vita di relazione all’interno dei banchi, la capacità di comunicare e orientarsi, il ciclo riproduttivo.
La pesca a strascico, utilizzata anche per le sardine, è la forma di pesca più distruttiva, con due imbarcazioni che navigano in parallelo e trascinano la rete, dragando il fondale marino e pescando tutti i tipi di pesce. Secondo la FAO ogni anno nel Mediterraneo si scartano 230 mila tonnellate di pesce, il 20% del totale.
- La pesca a strascico è la causa della cattura di molti animali marini, pesci e mammiferi, che poi vengono ributtati in mare già morti o agonizzanti perché non hanno mercato.
- IL DIVIETO DI PESCA DEL NOVELLAME di sardine e alici, i cosiddetti bianchetti, introdotto dalla UE nel 2006, è stata una importante misura che mira a salvaguardare la riproduzione di queste due specie, per consentire alle larve di diventare pesce adulto e riprodursi.
Tuttavia, la pesca illegale dei bianchetti è ancora molto diffusa e non è raro sentirseli offrire nei ristoranti. Anche il fermo pesca, attuato lungo le coste italiane tra la fine di luglio e metà ottobre, per periodi di 30- 45 giorni a seconda delle zone, si propone di limitare lo sfruttamento intensivo del mare.
Ma non è sufficiente a ripristinare le popolazioni delle specie più pescate, perché il periodo è troppo limitato e non consente di avere almeno un ciclo riproduttivo. LE POPOLAZIONI DI SARDINE SI RIDUCONO sempre di più e la grave situazione che sta attraversando la fauna del Mediterraneo non le risparmia.
L’Onu hanno lanciato nel 2015 l’Agenda per lo sviluppo sostenibile 2030. Vengono individuati 17 obiettivi, uno dei quali si riferisce alla pesca e alla necessità di conservare le risorse marine. Le restrizioni alla pesca delle sardine e delle altre specie a rischio sono fondamentali per garantire la sostenibilità a lungo termine del patrimonio ittico.
Com’è il segno dei pesci in amore?
I bisogni per un Pesciolino – Il segno dei Pesci desidera una persona che possa renderlo migliore, che possa guidarlo nella vita e farlo sentire protetto. L’amante che può proteggerlo dai problemi della realtà quotidiana, e che riesce a farlo sentire al sicuro nel suo mondo di fantasia, è la persona adatta.
- Essendo dotato di un’indole tanto creativa, un partner che può stimolarlo sotto questo punto di vista potrà star sicuro di trascorrere un’esperienza indimenticabile.
- Pesci è un amante affettuoso e comprensivo, ha un animo sensibile ed un’innata capacità di trasmettere serenità agli altri.
- Chiunque riuscirà a conquistare il suo cuore, sarà di sicuro ricompensato dall’affetto di un’amante capace di soddisfare ogni minima richiesta.
Chi è in cerca di una storia eccitante ed imprevedibile, non deve fare altro che mettersi sulle tracce di un nato sotto il segno dei Pesci. : amore Pesci, eros Pesci, sesso Pesci
Chi vince tra Ariete e pesci?
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Il rapporto amoroso tra il segno dei Pesci e l’Ariete si rivela un momento di crescita per i due amanti, che possono influenzarsi reciprocamente in maniera positiva. L’Ariete ha un carattere molto forte, è impulsivo, e, nella maggior parte dei casi agisce senza pensare alle conseguenze.
Il segno dei Pesci, invece, è un sognatore, spesso con la testa tra le nuvole, la sua attenzione è rivolta principalmente verso il suo mondo interiore. Apparentemente i due segni non hanno proprio niente in comune, ma di fronte ad un sentimento puro e sincero, persino due personalità tanto differenti riescono a mettere in secondo piano le incomprensioni che possono verificarsi.
Il segno dei Pesci è particolarmente attento alle esigenze degli altri, di conseguenza, alla persona amata sarà riservato un trattamento di riguardo. L’Ariete deve evitare di mostrarsi superficiale e distaccato, in quanto, un tale comportamento andrà di sicuro a ferire i sentimenti del partner.
- L’Ariete tende ad assumere comportamenti da vero leader ed ha un grande spirito di iniziativa; quando è attratto da una persona si lancia all’inseguimento di quest’ultima senza pensarci due volte.
- Se la preda è un nato sotto il segno dei Pesci, l’Ariete tende a interpretare il ruolo del protettore.
- In realtà è proprio il segno dei Pesci il vero protettore, in quanto la sua attitudine calma e affettuosa si rivela una sorta di rifugio per l’insofferente Ariete.
La generosità e la benevolenza del partner Pesci spesso lo fanno apparire succube della persona amata ; egli sa comprendere il partner come pochi sanno fare, e soprattutto sa come difenderlo dai pericoli che possono derivare dal suo carattere imprudente e arrogante.
Insieme formano una coppia molto efficiente, in cui si combinano la spontaneità dell’Ariete con l’intuito e la l’indulgenza del segno dei Pesci. Ariete subisce l’influenza di Marte, il pianeta della passione, mentre Pesci subisce l’influenza combinata di Giove e Nettuno, rispettivamente i pianeti della fortuna e dell’illusione.
Marte aggiunge passione alla vita incantata e trasognata causata dall’influsso di Nettuno. L’Ariete aiuta il segno dei Pesci a realizzare i propri sogni. L’azione di Giove permette all’amante Pesci di aiutare l’Ariete a condurre un’esistenza più calma e tranquilla.
Ariete è un segno di Fuoco, mentre Pesci un segno d’Acqua. Due temperamenti tanto diversi possono rappresentare un pericolo l’uno per l’altro (troppo fuoco provoca l’evaporazione dell’acqua, mentre troppa acqua può spegnere il fuoco). Tuttavia, l’unione dei due segni può dare vita ad una squadra imbattibile.
Il segno Pesci può insegnare al partner a essere più rilassato e a prestare ascolto ai bisogni degli altri, mentre l’Ariete può spronare il segno dei Pesci ad uscire dal proprio rifugio interiore e ad essere più intrepido. Al fine di garantire equilibrio e stabilità al rapporto i due segni dovrebbero sforzarsi di trovare una soluzione di compromesso che possa soddisfare le aspettative di entrambi.
Qual è il segno dei pesci?
Significato e simbologia dei Pesci – Pesci: 19 febbraio – 20 marzo Il Pesci è il dodicesimo e ultimo segno dello zodiaco, collocato tra l’ Acquario, che lo precede, e l’ Ariete, Un segno di acqua che rappresenta lo scorrere e lo scrosciare di un fiume che può risultare a tratti torbido e a tratti limpido, proprio come la natura in questo periodo.
Cosa fare quando il pesce sta sul fondo?
Comportamenti insoliti –
- Il pesce rosso boccheggiare sulla superficie dell’acqua (ispirando aria) : Può capitare che un pesce rosso boccheggi rasentando il pelo dell’acqua come se stesse ” bevendo ” l’aria. Alcuni guizzano verso la superficie, prendono un respiro veloce e tornano a nuotare. Questo significa che nell’acquario qualcosa non va, di solito è colpa dell’acqua. Forse l’agitazione dell’acqua non è sufficiente oppure l’acquario non è abbastanza grande per fornire l’ossigeno al pesce rosso, anche se molto probabilmente c’è uno squilibrio nei livelli del nitrito, dell’ammoniaca o del pH. Il pesce rosso boccheggia sulla superficie dell’acqua anche quando le branchie sono danneggiate dai medicinali comprati nel negozio d’animali oppure da un’infestazione di parassiti.
- Apatia: Quando un pesce rosso è in salute passa gran parte del tempo nuotando qua e là senza fermarsi e cercando il cibo sul fondo dell’acquario. Se vi sembra debole e poco attivo non è un buon segno. In questi casi il pesce se ne sta sul fondo dell’acquario oppure vicino alla superficie con un’aria un po’ fiacca, se un altro pesce rosso lo morde non se ne preoccupa e in generale sembra depresso. In casi come questo controllate l’acqua perché probabilmente si sta verificando un forte abbassamento del pH o un altro cambiamento irregolare dei parametri.
- Il pesce rosso salta fuori dall’acquario : C’è chi lo chiama erroneamente “suicidio del pesce rosso”, ma in realtà è un tentativo di sfuggire al disagio dovuto alle cattive condizioni dell’acqua o ai parassiti. Prima di farlo il pesce rosso si comporta in modo insolito: nuota velocemente per tutto l’acquario, si sfrega contro gli oggetti al suo interno oppure si contorce freneticamente e, a furia di tutte queste acrobazie, qualche volta finisce sul pavimento. Il problema non è sempre l’acqua o una malattia: a volte, quando i maschi le inseguono nel periodo di riproduzione, le femmine di pesce rosso saltano fuori dall’acquario tentando di fuggire. Nel caso in cui un esemplare particolarmente aggressivo faccia saltar fuori gli altri cercate di isolarlo dal resto dell’acquario. Se trovate un pesce rosso sul pavimento non scoraggiatevi! Una volta in acqua possono riprendersi, basta che non si siano completamente disidratati e che sia passata meno di un’ora. Se le branchie si sono chiuse potete riaprirle delicatamente con le unghie. Una pavimento piastrellato o in legno garantisce al pesce fuggiasco una maggiore probabilità di sopravvivere visto che l’acqua che si porta dietro rimane più a lungo che sulla moquette. Non rimettete il pesce rosso nell’acquario se i suoi occhi sono infossati oppure ingrigiti (questo indica che è morto), se la pelle scricchiola o ha subito delle lesioni.
- Il pesce rosso rimane sul fondo dell’acquario: Se il pesce rosso sembra riposare sul fondo dell’acquario probabilmente ha qualcosa che non va. Un pesce rosso in salute è quasi sempre in movimento; se non è così meglio dare una controllata al vostro acquario. In questi casi il pesce giace su un fianco, ha le pinne irrigidite oppure mostra qualche altro sintomo legato a un problema di salute. Se ha il ventre rosso di solito non c’è più niente da fare. Ma perché il pesce rosso si comporta così? Il problema di solito è la qualità dell’acqua, ma a volte la causa sono i dolori alla vescica natatoria dovuti alla costipazione. Un pesce rosso in queste condizioni, se viene spaventato, fila sul fondo dell’acquario mentre quando soffre di un avvelenamento da nitrito raccoglie le forze e continua a nuotare regolarmente. Se il vostro pesce rosso è costipato provate a dargli da mangiare per qualche giorno dei piselli surgelati finché non riprende a nuotare come prima.
- Il pesce rosso sfrecciare per l’acquario: Si dice che un pesce rosso ” sfreccia ” quando nuota per l’acquario senza controllo, girando su se stesso per sfregarne la superficie, sbandando contro le decorazioni dell’acquario oppure scontrandosi sugli angoli della vasca. Si potrebbe pensare che vada tutto bene, ma se un pesce rosso si comporta così significa che ha il prurito, un po’ come quando si è punti da una zanzara. In questi casi il pesce rosso nuota senza alcun controllo ed è meglio intervenire. Potrebbe trattarsi di prurito, ma forse il vostro pesce rosso ospita qualche agente patogeno. Anche la presenza di ammoniaca, nitrito e cloro p può essere la causa, così come un calo o un aumento del pH.
- Spasmi / sobbalzi: Se soffre di una forte irritazione il pesce rosso sobbalza freneticamente: all’improvviso può scuotere la testa da un lato all’altro, agita tutto il corpo oppure le pinne. Questo sintomo è dovuto principalmente alle condizioni dell’acqua, tuttavia le infestazioni dei parassiti possono provocare irritazioni anche peggiori.
- Pinne irrigidite: Il pesce rosso tende a irrigidire le pinne per qualunque problema legato alla qualità dell’acqua e per quasi tutti i tipi di parassiti: in questi casi nuota come se indossassero una giacca molto stretta, con le pinne che aderiscono al massimo al corpo. A volte le pinne si agitano nervosamente o hanno degni spasmi. Come quando sfreccia qua e là è il segno che qualcosa non va. Le cause si possono riscontrare nella quantità di ammoniaca o di nitrito nell’acqua, ma spesso le pinne irrigidite sono dovute a infezioni di parassiti come l’ Ichthyophthirius multifilii le fasciole, i pidocchi dei pesci e il velluto. Ricordate: controllate sempre l’acqua prima di cercare d’identificare una malattia.
- Respiri rapidi/affaticati : Osservando il movimento delle branchie si possono identificare eventuali problemi di respirazione. Quando il pesce rosso respira velocemente di solito soffre di mancanza d’ossigeno. Se tenete il vostro pesce in una boccia (il che è assolutamente sbagliato; leggete la sezione Errori comuni) non c’è agitazione dell’acqua né abbastanza volume d’acqua per permettergli di respirare, quindi il pesce lo farà a fatica cercando di mantenere livelli d’ossigeno sufficienti. In questo caso spostate il vostro pesce rosso in un acquario più grande il prima possibile. Una respirazione accelerata potrebbe anche essere sintomo di stress, specialmente se il pesce rimane sul fondo della vasca. Lo stress può essere dovuto allo spostamento in un nuovo habitat dopo un lungo viaggio in macchina dal negozio di animali. A volte nel periodo di riproduzione lo stress degli esemplari femmina, sfinite dopo essere state inseguite per ore dai maschi, aumenta. Ma lo stress è anche causato dalle cattive condizioni dell’acqua oppure da una malattia, quindi controllate sempre la qualità dell’acqua; se non riscontrate problemi i responsabili possono essere le fasciole o qualsiasi altro parassita. Un pesce rosso che ha difficoltà a respirare potrebbe schiarirsi le branchie “sbadigliando” ripetutamente.
- Il pesce rosso nuota su e giù : Vi sembra che il vostro pesce rosso abbia difficoltà a mantenere l’equilibrio? Di solito quando un pesce rosso nuota su e giù di ha dei problemi alla vescica natatoria – l’organo che controlla il suo senso dell’orientamento – dovuti generalmente a un blocco intestinale. Ciò significa che i pasti sono troppo abbondanti o troppo frequenti, oppure consistono in un’unica pietanza (come il mangime). Dandogli da mangiare dei piselli normalmente basta a risolvere il problema. Ma il galleggiamento non è sempre un sintomo di un disturbo alla vescica natatoria, Un’alta quantità di nitriti oppure la presenza di ammoniaca nell’acqua possono causare problemi al pesce quando nuota. Se invece è attaccato da parassiti interni perde l’appetito e il digiuno lo porta galleggiare o capovolgersi.
- Il pesce rosso pende su un lato : Se il vostro pesce rosso pende leggermente su un lato può essere un comportamento naturale, soprattutto quando non ha una spina dorsale che lo aiuti a mantenere l’equilibrio in acqua. Se lo trovate anche molto magro può essere dovuto a un’alta concentrazione di nitriti nell’acqua.
- Rifiuto del cibo : Quando un pesce rosso è in salute consuma qualunque cosa commestibile, senza lasciare avanzi. Se invece si ingozza di cibo per poi rigettarlo in una nuvola di di pezzettini significa che c’è qualche problema. Lo stress può impedire al pesce rosso di inghiottire il cibo, e questo di solito succede agli esemplari che sono stati appena portati a casa da un negozio di animali e hanno bisogno di ambientarsi. Altre cause potrebbero essere un’infestazione di fasciole alle branchie o un deperimento della bocca. Inoltre un pesce rosso che soffre di idropisia alla stato avanzato (un accumulo di fluidi all’interno del corpo) non riesce a inghiottire il cibo. Se un pesce è troppo malato persino per mangiare l’eutanasia è la soluzione più misericordiosa visto che altrimenti potrebbe morire di fame molto più lentamente.