Il più bel periodo dell’anno – Natale segna l’arrivo della fine dell’anno, riunendosi tutti durante i giorni di festa, trascorrendo questo periodo con chi più amiamo. È tradizione comune, in molte zone d’Italia, pensare al menù della Vigilia di Natale, completamente di pesce, questo perché secondo la religione cattolica, dovrebbe essere un giorno di magro, in cui nutrirsi di cibo povero oppure digiunare proprio.
Perché si mangia il pesce il 24 dicembre?
L’astinenza. Un precetto religioso o usanza popolare? – Vi sono dei giorni cosiddetti “giorni di magro”, t ra questi i venerdì, le vigilie delle feste di Pentecoste, Ognissanti e Natale, in cui bisognerebbe digiunare o mangiare cibo povero, in segno di rispetto e devozione.
E’ un dettame generale della Chiesa cattolica, spiegato con la necessità di rispettare la nascita di Gesù, Infatti, si impone di non mangiare carne o di farne un uso contenuto, vietando anche arrosti e bolliti. Invece, c’è chi sostiene che l a rinuncia alla carne nel giorno della Vigilia di Natale sia solamente un’usanza popolare,
Infatti, in passato, Paolo VI, superò molte delle limitazioni imposte dalla Chiesa: limitò il digiuno al mercoledì delle Ceneri e Venerdì Santo e l’astinenza dalla carne ai venerdì, esonerando così le vigilie, tra cui quella di Natale.
Perché il 24 si mangia pesce?
Perché la vigilia di Natale si mangia il pesce e non la carne? Come ogni anno, i giorni che precedono le feste natalizie sono un vero stress per coloro che non dispongono di abbastanza tempo per acquistare gli ultimi regali da riporre sotto l’albero, ma soprattutto per riempire il carrello al supermercato. È ormai risaputo che le festività sono l’occasione giusta per riunire parenti lontani e vicini davanti ad un ricco banchetto di prelibatezze.
Ogni giorno ha, più o meno, il suo menù tipico, come la vigilia di Natale, secondo la quale è d’obbligo cucinare pietanza a base di pesce. Ma perché esiste quest’usanza? Secondo la Chiesa cattolica, la Vigilia di Natale è un giorno di magro, ovvero un giorno in cui bisognerebbe mangiare cibo “povero” o, addirittura, astenersi completamente dal cibo in segno di rispetto e devozione,
Come racconta Roberto De Simone ne Il Presepe Popolare Napoletano, inoltre, secondo arcaiche credenze la carne del pesce non sarebbe soggetta a essere veicolo di spiriti maligni, come al contrario si verifica nelle carni rosse (in parte anche quelle bianche) a causa della cospicua presenza di sangue.
In tale periodo, infatti, il consumo di carmi è ammesso purché siano bollite:, che ha anche la funzione rituale e culturale di terminare tutte le riserve di cibo in vista del rinnovamento del nuovo anno. In passato questo avvertimento si traduceva in automatico in un “non mangiare carne” perché quest’alimento era considerato cibo di lusso, quindi consumato saltuariamente e solo in giorni speciali dell’anno, a differenza del pesce meno costoso e più alla portata di tutti.
Attualmente mangiare un pasto a base di pesce è un lusso, eppure lo si continua a consumare in uno dei giorno in cui dovremmo mantenerci “a stecchetto”. Il digiuno e l’astinenza dalle carni sono pratiche che risalgono a tempi molto antichi e trovano applicazione nella costituzione apostolica Paenitemini creata dal Pontefice Paolo VI nel febbraio del 1966,
- Nella “Paenitemini”, Paolo VI limitò il precetto del digiuno solo al mercoledì delle ceneri e al venerdì santo, abolendo la norma di astinenza e digiuno nelle vigilie del Natale, della Pentecoste, dell’Assunta e di tutti i Santi prescritta in precedenza nel Codex Iuris Canonici del 1917 (can.1525).
- Nel 1994 la Conferenza Episcopale Italiana ha stabilito che l’astinenza può essere sostituita da opere di penitenza, di preghiera e di carità tranne che nel venerdì di Quaresima e nella cosiddetta Quaresima di Natale che va dal 15 novembre al 24 dicembre.
Inoltre la regola vige non solo per la carne ma per tutti quegli alimenti “particolarmente ricercati e costosi”. Restando ancorati alle tradizioni non ci resta che aspettare con ansia la nostra cena a base di pesce! : Perché la vigilia di Natale si mangia il pesce e non la carne?
Cosa si mangia la vigilia Dell’assunta?
L’usanza, ancora in voga, alla vigilia di Sant’ Assunta rimane ancora quella di mangiare pane e melone, il classico mellone ‘e acqua.
Perché non si mangia la carne il venerdì?
Perchè non si mangia carne il venerdì di Quaresima?
- Non mangiare carne il venerdì di Quaresima, perchè?
- E’ ormai da secoli una tradizione cattolica quella di astenersi dal consumare #carne i #venerdì di #Quaresima, soprattutto in questo tempo forte dove si ricorda e si medita la passione e morte di Gesù, fino al raggiungimento della Santa Pasqua!
- Ma, il non mangiare carne il venerdì di Quaresima non è casuale perchè ha un significato.
La domanda è: perché la Chiesa dice ai cattolici di astenersi dalla carne i venerdì di Quaresima (così come il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo) ma dà il via libera al pesce? E perchè proprio il venerdì? La Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti (USCCB) offre una breve spiegazione: Da tempo immemorabile, i cattolici hanno riservato al venerdì un’osservanza penitenziale speciale mediante la quale soffrono volentieri con Cristo per poter essere un giorno glorificati con Lui.
- È questo il fulcro della tradizione dell’astinenza dalla carne il venerdì.
- Gesù Cristo è morto in Croce di venerdì, e da allora, i cristiani ogni venerdì ricordano questo enorme sacrificio di amore di Gesù.
- Per buona parte della storia della Chiesa, la carne è stata scelta come sacrificio degno per via della sua associazione a feste e celebrazioni.
Nelle culture più antiche la carne era ritenuta una prelibatezza, e il “vitello grasso” non veniva ucciso a meno che non ci fosse qualcosa da festeggiare. Ma perché il pesce non viene considerato “carne”? Secondo la USCCB, le leggi canoniche definiscono l’astinenza dagli “animali di terra”.
- Per tale motivo, il pesce non viene considerato infatti, animale di terra.
- Buona astinenza a tutti!
- Rita Sberna
: Perchè non si mangia carne il venerdì di Quaresima?
Cosa si mangia la sera del 31?
Preparare cappelletti, agnolotti, anolini o tortellini in brodo significa infatti rimanere lo stesso tra i grandi classici di questa festività. Oltre alle lenticchie in umido col cotechino, secondi tradizionali del cenone di fine anno sono anche il polpo, il baccalà, l’arrosto e la salsiccia.
Cosa mangiano gli inglesi il giorno di Natale?
Il pranzo di Natale, chiamato Christmas Dinner (sull’uso di dinner per indicare il pranzo dovrei riparlarne con la mia insegnante di inglese delle superiori!) è l’evento culinario dell’anno per gli inglesi, oltre ad essere l’occasione in cui si ritrovano in famiglia, intorno alla tavola.
Sono veramente tanti gli inglesi che vivono lontani dai loro cari e dalla città d’origine, ed il giorno di Natale è l’occasione per rivedersi, condividere momenti di gioco con i Christmas Crackers e i loro indovinelli, fare partite ai famosi Christmas Games e guardare insieme il discorso della Regina ” T he Queen’s Christmas Message ” in televisione.
Adoro navigare nel sito del supermercato in cui faccio la spesa online e perdermi nella sezione Christmas e scoprire tutte le delizie che accompagnano questo periodo. Un po’ come in Italia compaiono panettoni e pandori in Dicembre, qui arrivano mince pie, mulled wine, Christmas pudding e tutto il resto di cui vi parlerò in questo post. Ci piace cucinare cose tradizionali italiane, ma uniamo sempre qualche delizia inglese al nostro pranzo natalizio, scoprendone ogni anno di nuove. I prodotti italiani si reperiscono facilmente qui in Inghilterra ed ormai il panettone e il pandoro sono ben conosciuti dagli inglesi! Ma se non riusciamo a trovare quello che piace a noi, non c’è problema, un dolce di Natale inglese va benissimo lo stesso.
Le tradizioni e le differenze culturali passano anche dalla tavola, di questo noi italiani siamo tutti convinti, ma credo anche che l’aprire la propria cucina a nuovi gusti, sapori e tradizioni, sia un’esperienza da fare assolutamente in espatrio, cercando di mettere da parte quel preconcetto che si mangia bene solo in Italia (si mangia benissimo in Italia, non fraintendetemi, ma si può mangiare bene anche altrove!) e scoprire e assaporare pietanze differenti.
Prima di entrare nel dettaglio delle specialità culinarie natalizie inglesi, vorrei dedicare questo paragrafo a cosa non deve mancare sulla tavola di Natale in Inghilterra: i Christmas Crackers, L’origine di questi tubi di cartone, ricoperti di carta colorata, a forma di caramella e con all’interno un piccolo gadget e il classico indovinello/barzelletta inglese, risale alla metà del 1800 quando un commerciante e produttore di caramelle iniziò a vendere dolcetti incartati singolarmente, ispirandosi ai bon-bon francesi.
Si chiamava Tom Smith e fu lui a pensare all’idea di tirarli da ambo i lati e, con una piccola quantità di polvere da sparo, farli “scoppiare”. Nel corso dei secoli, il dolcetto all’interno è stato sostituito da un piccolo regalo, una coroncina di carta e indovinelli o barzellette che vengono lette dai commensali durante il pranzo.
Perchè per la Vigilia si mangia Pesce? – #ProiettiliInformativi #8
La tradizione vuole che le persone sedute intorno al tavolo incrocino le braccia e tengano il proprio Christmas cracker con la loro mano destra, tirando quello del vicino con la mano sinistra, in contemporanea con gli altri invitati. E’ una tradizione presente anche in Irlanda e nei paesi del Commonwealth. Nei secoli scorsi solo le famiglie aristocratiche e ricche servivano il Christmas Turkey per Natale; le famiglie povere, invece, cucinavano l’oca, più economica, per il loro Christmas Dinner. Oggigiorno il tacchino va indubbiamente per la maggiore, anche se molte famiglie optano per l’arrosto di manzo o di maiale. Alcuni usano lo stuffing come accompagnamento, non solo come ripieno del tacchino o dell’arrosto. La pietanza di carne viene servita con patate arrosto e con i deliziosi Yorkshire Pudding,
Gli Yorkshire Pudding sono simili a dei soufflé, molto burrosi, serviti come contorno e accompagnati dalla famosa gravy,
La gravy è un tipo di salsa per il tacchino e per gli arrosti, ed è generalmente ricavata dal grasso di cottura della carne. Accanto alla gravy si trova spesso la cranberry sauce, servita anch’essa insieme al tacchino e lo stuffing. Sulla tavola non manca mai il contorno per eccellenza del pranzo di Natale inglese: i Brussel Sprouts,
I cavolini di Bruxelles sono uno dei simboli culinari natalizi per gli inglesi, anche se non sono sempre amati da tutti i commensali, ma non devono comunque mancare, serviti bolliti o saltati in padella con il bacon (pancetta inglese). Un altro contorno che io ho imparato ad apprezzare da quando vivo qui in Inghilterra e che è presente al pranzo di Natale è il parsnips.
La pastinaca (parsnip) è poco conosciuta in Italia, ma molto popolare qui in Inghilterra. E’ un ortaggio che viene cotto al forno e condito con spezie e sciroppi dolci. Si trova anche come piatto pronto, da cuocere al forno, nel reparto surgelati dei supermercati inglesi.
Il piatto dei formaggi viene accompagnato dai biscuits, delle specie di cracker salati venduti in forme e gusti diversi.
Le famose chutney sono le salsine che accompagnano il piatto di formaggi, ma anche gli arrosti. Sono delle specie di marmellate di cipolla, di mango, di mela e pera, di fichi o altri tipi di frutta, spesso speziate.
Una delle pietanze natalizie che i miei figli adorano è il famoso pig in a blanket, Letteralmente “il maiale in una coperta”, è la salsiccia avvolta nel bacon.
I pigs in a blanket si trovano già pronte nel banco frigo dei supermercati o surgelate, oppure possono essere fatte a casa, basta avere delle buone salsicce e delle fette sottili di bacon o pancetta, arrotolarli e farli cuocere al forno. Non mancano poi pietanze di pesce come antipasto: salmone e gamberetti vanno per la maggiore.
Il Christmas pudding ha come ingredienti di base la frutta secca e le noci, bagnate con un liquore, generalmente brandy. C’è chi lo fa il giorno prima e c’è chi inizia a preparalo qualche settimana prima di Natale. La sua origine risale al medioevo, quando le salsicce venivano condite con frutta secca e spezie per essere preservate più a lungo.
L’altro dolce tipico inglese, che io adoro e che vorrei trovare tutto l’anno al supermercato, è la mince pie, La mince pie è una tortina di pasta frolla ripiena di uvetta e frutta secca, una vera delizia che va servita tiepida.
Anche lo Yule Log è un dolce tradizionale natalizio, arrivato in Inghilterra dai paesi nordici, quello che in Italia chiamiamo Tronchetto di Natale.
Ed anche per questo Natale sulla nostra tavola ci sarà un po’ di Italia e un po’ di Inghilterra. Non mancheranno gli antipasti di pesce, l’insalata russa e i pigs in a blanket, ci sarà la pasta fresca fatta in casa e un buon arrosto servito con Yorkshire Pudding, la salsa gravy e qualche chutney.
Vicino al panettone e al mio tiramisù, ci saranno le mince pies e un mini Christmas pudding (è un dolce molto ricco e pesante, per cui uno piccolo, a fine pasto, basta per tutti!) servito con la salsa al Brandy, Poi non dite che non ci impegniamo per integrarci, anche a tavola! Disclaimer Nel post trovate dei link Affiliate Amazon, ciò vuol dire che se decidete di cliccare su quei determinati link e procedete all’acquisto dei prodotti dal sito Amazon, io riceverò una minima percentuale sul vostro acquisto, senza che questo vada ad intaccare il prezzo del prodotto da voi scelto.
Fondamentalmente se utilizzerete questi link contribuirete a supportare questo blog e il mio lavoro non remunerato che faccio con passione e dedizione da anni e che spero vi sia stato spesso d’aiuto. Grazie di cuore, Fabiana Se volete leggere altri articoli relativi al Natale qui trovate un’ampia scelta:
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Perché alla vigilia non si mangia la carne?
Perché la Vigilia di Natale non si mangia carne: il motivo – Sebbene oggigiorno il pesce costi di più rispetto alla carne, in passato non era così. Il cibo povero per eccellenza era il pesce ed era alla porta di tutti, la carne infatti veniva consumata soltanto nelle ricorrenze speciali. Almeno da coloro che potevano permettersi di comprarla. Leggi anche >> Secondo i precetti della regione cattolica, il divieto di mangiare carne nell’ultimo giorno dell’Avvento non è altro che una forma di rispetto per la nascita del Messia. A Pasqua come forma di rispetto, invece, per la sua morte. In occasione delle grandi ricorrenze nel Medioevo si praticava perfino il digiuno, concepito come una vera e propria penitenza : come riporta il sito Storiain.net, ogni fedele doveva praticarlo non solo nelle vigilie della grandi feste (come Natale) e almeno due giorni a settimana (solitamente il venerdì e il sabato) ma anche durante il periodo di almeno 40 giorni che precede la Pasqua, a partire dal mercoledì delle Ceneri. Ma per quale motivo l’astinenza dalla carne poteva essere considerata una penitenza? Nel XIII secolo San Tommaso d’Aquino esaminò la questione: “Il digiuno è stato istituito dalla Chiesa per reprimere la brama dei piaceri del toccare, che hanno per oggetto il cibo e la voluttà”. Il teologo aggiungeva: “L’astinenza deve dunque riferirsi agli alimenti più dilettevoli e più eccitanti; questi sono la carne dei quadrupedi e degli uccelli, come anche i prodotti del latte e le uova”. In altre parole, la carne è simbolo del piacere ma anche della tentazione: essa può portare alla lussuria e costituisce allo stesso tempo l’alimento più ricercato nel sistema dei valori del Medioevo. Privarsene significava quindi evitare l’occasione di peccare. : Perché la Vigilia di Natale non si mangia carne: la spiegazione