Perche Il Pesce Sta Sul Fondo Dell’Acquario?

Perche Il Pesce Sta Sul Fondo Dell
Perché il pesce rosso sta a pancia in su o sta fermo sul fondo – Ci possono essere vari motivi, ma quasi sempre è legato ad un problema alla vescica natatoria, l’organo che permette ai pesci di galleggiare. Le cause possono essere diverse, stipsi, organi ingrossati o un’infezione,

Perché i pesci nell’acquario si nascondono?

Perche Il Pesce Sta Sul Fondo Dell Molte volte, in gruppi Facebook come il nostro, ci vengono poste domande da varie persone sui loro pesci che si nascondono perennemente, Tutto ciò è indubbiamente fonte di delusione, specialmente per chi ama avere in casa propria un vero e proprio spaccato di natura.

  • Solitamente c’è sempre una motivazione sul perché i pesci si comportano in tale maniera.
  • Come ogni altro animale, i pesci si nascondono quando si sentono in pericolo, sono spaventati o si trovano in una situazione di disagio con l’ambiente in cui vivono.
  • La cosa più importante da fare in queste situazioni è scoprirne la causa.

Ecco alcune possibili motivazioni.

Come vede il pesce?

Vista e mezzi sussidiari per spostarsi in acqua – La gran parte dei pesci, avendo gli occhi situati da un lato e dall’altro del capo, ha solo una visione monoculare, sebbene alcune specie possono focalizzare entrambi gli occhi su un soggetto e avere così una visione binoculare.

Cosa infastidisce l’acquario?

Stai mentendo – Tra i grandissimi pregi degli Acquario c’è il fatto di essere persone molto oneste e fedeli, Per loro, la lealtà ricopre un ruolo importantissimo e difficilmente rinunceranno a questo valore. Per questo motivo, chi è dell’Acquario non tollera che qualcuno possa raccontargli bugie o nascondergli qualcosa.

Ma ancora peggio, non possono proprio sopportare di essere accusati di falsità, Mai mettere in dubbio la sincerità di un Acquario o dirgli che sta mentendo, difficilmente riuscirà a perdonarvi! L’Acquario, infatti, è incapace di mentire e per loro l’ipocrisia è un grande difetto: un Acquario piuttosto che non dire una bugia, resterà in silenzio,

Questo significa però che intrecciare una relazione con un Acquario vuol dire avere accanto qualcuno di assolutamente trasparente. nella buona e nella cattiva sorte,

Quando dare da mangiare ai pesci?

ALIMENTAZIONE DEI PESCI D’ACQUARIO piccola guida ai mangimi per pesci

art. di Enzo Alibrandi Già nei primi dell’800, quando ancora l’acquariofilia era soltanto un lusso per pochi oltre che una novità nel mondo scientifico di allora, i pesci (i pochi disponibili) erano alimentati in vasche di modeste dimensioni proprio con cibo vivo. Video: Pesci Acquario Acqua Dolce, Acquario Marino con Alimentazione consigliata. Nel loro ambiente naturale i pesci dispongono di una vastissima scelta di alimenti diversi: varietà ed equilibrio quindi sono due fattori fondamentali da seguire in acquario per la nutrizione dei nostri pesci in maniera mirata e completa e, di conseguenza, evitar loro patologie che possono essere presenti in qui casi dove i pesci sono poco nutriti o nutriti male. Mangimi secchi (fiocchi e granuli) Mangimi Liofilizzati Mangimi surgelati Alimentazione errata e malattie da carenza: FONTI INTEGRATIVE PER APPROFONDIMENTO A CURA DELLA RIVISTA IL MIO ACQUARIO.

Oggi, grazie all’avvento dell’acquariofilia moderna e già da parecchi anni, il cibo vivo è stato sostituito quasi completamente dai mangimi industriali e questo per due motivi: sia perché spesso il cibo vivo è “infetto” da possibili agenti patogeni, alcuni piuttosto gravi per i pesci, sia perché il cibo industriale è sicuramente più ricco sotto certi valori nutrizionali.

Sicurezza e complessità nutrizionale sono le carte vincenti dei mangimi industriali ma, bisogna affermare che, negli ultimi anni c’è un “ritorno alle origini” sul cibo vivo, grazie anche ai successi ottenuti nella riproduzione e allevamento di diverse specie di pesci, soprattutto marini. Sicuramente l’alimentazione è un fattore molto importante per la corretta salute dei nostri pesci.

Tuttavia, molti acquariofili (neofiti soprattutto) non forniscono un’adeguata alimentazione ai pesci a causa della poca esperienza che hanno in questa pratica; le varietà mangimistiche per i pesci ad oggi sono moltissime e bisogna sapersi destreggiare nella scelta del cibo da fornire ai nostri pesci.

  • Spesso sentiamo di parlare di mangimi con questo o quell’altro ma realmente sappiamo quali sono realmente validi? Prima di tutto bisogna ricordare che la regola fondamentale nell’alimentare i nostri pesci è quella del “poco ma spesso”.
  • Sicuramente una regola d’oro dato che, alcune tipologie di mangimi (ad esempio fiocchi), se non consumate in breve tempo tendono a depositarsi in vasca con la conseguenza di inquinare velocemente quest’ultima e di creare situazioni tali da far nascere possibili patologie.

I mangimi che si utilizzano per alimentare i nostri pesci sono catalogabili nel seguente modo per una più facile consultazione: In questa categoria troviamo i mangimi in pellets, in fiocchi, granulati, scaglie, pastiglie, ecc. Al giorno d’oggi vengono proposti un’infinità di mangimi di tutte le marche, forme, dimensioni e sapori; Un’attenta scelta della marca e osservazione della quantità e composizione delle sostanze presenti nel mangime.

  • I barattoli vanno consumati nel giro di 2-3 mesi dal momento dell’apertura ed è bene controllare sempre la scadenza per evitare possibili avvelenamenti.
  • Il cibo non consumato dai pesci finisce sul fondo, si decompone e inquina l’acqua, per questa ragione è bene dar da mangiare ai pesci 2-3 volte al giorno in porzioni sufficienti ad essere consumate in pochissimi minuti.
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Il cibo liofilizzato è ottenuto mediante processi di essiccazione del prodotto per far si che abbia una durata nel tempo maggiore ed essere tenuto a temperatura ambiente. Precisamente, il cibo raccolto viene surgelato preventivamente mantenendo inalterate le proprietà nutritive e, successivamente, il cibo surgelato viene privato totalmente dell’acqua presente al suo interno mediante il processo della decompressione velocissima.

Esistono diverse variètà di cibo liofilizzato per i pesci; fra le più note troviamo l’artemia salina, krill, chironomus, tubifex, pesciolini. Il cibo surgelato è sicuramente quella categoria che ha avuto notevoli progressi sia in termini di qualità del prodotto e sia della vastissima scelta. Sicuramente il cibo surgelato è quello che più si avvicina ai classici cibi freschi ma, non dobbiamo dimenticare, che il cibo surgelato mantiene inalterate le sue proprietà soltanto se non viene interrotta la catena del freddo.

Per un utilizzo ottimale di questa tipologia di mangimi è consigliabile far scongelare completamente le porzioni da fornire ai pesci al fine di evitare possibili problematiche. Esistono ad oggi diversi tipi di mangimi surgelati per ogni tipologia di animali; sicuramente i più famosi sono quelli a base di artemia salina congelata ma, troviamo nella lista, anche mysis, pezzi di polpi o calamari, artemia arricchita con omega 3, plankton, e.c.c.

  • Per quanto riguarda gli aspetti nutrizionali sicuramente il cibo congelato è ottimo in quanto le materie prime una volta pescate vengono immediatamente congelate per mantenere inalterati i valori nutrizionali.
  • Anche il cibo surgelato si presta molto bene a integrazioni con complessi vitaminici per acquario.

Queste sono le tre categorie più conosciute e utilizzate dagli acquariofili ma, è pur vero, che un’integrazione con del cibo vivo come ad esempio artemia salina, aiuta certamente nell’irrobustire i pesci. A lungo andare, un’alimentazione monotona e, senza le dovute integrazioni vitaminiche nel mangime, porta molto spesso all’insorgere di determinate patologie da carenza alimentare o vitaminica.

Soprattutto nei pesci marini insorgono queste patologie in quanto quest’ultimi sono più delicati dei pesci d’acqua dolce sia dal punto di vista dell’ambiente in cui vivono sia dell’alimentazione che ricevono; un esempio ne sono gli Acanturidi in generale, soggetti spesso a dimagrimento progressivo negli acquari di barriera a causa di un’alimentazione errata o carente.

Inoltre le malattie da carenza possono essere causate anche da altri fattori tipo stress causato da concorrenti al cibo, sovrappopolamento della vasca, scarsa qualità dell’acqua. I sintomi che notiamo in pesci affetti da questa patologia sono: dimagrimento progressivo, comportamento e nuoto anomali, perdita delle scaglie intorno agli occhi e sulla pelle, sbiadimento e perdita di colorazione.

Nel caso ci trovassimo di fronte a dei pesci affetti da carenza alimentare o vitaminica è bene prima di tutto programmare fin da subito una dieta varia e bilanciata sotto l’aspetto nutrizionale (non solo granuli o fiocchi) e con l’aggiunta di complessi vitaminici ad uso acquariofilo facilmente reperibili nei negozi specializzati.

Sconsiglio vivamente prodotti ad uso umano come consigliato in molti forum in quanto, dalla parola stessa, sono ad uso umano (protovit e milicon) e non acquariofilo! Per quanto riguarda la perdita di colorazione possiamo somministrare dei mangimi speciali a base di acidi grassi e carotenoidi, che aiutano a rigenerare e mantenere la pigmentazione, nonché ad irrobustire ulteriormente i pesci.

In aggiunta a quanto scritto è doverosa una premessa: evitare di comprare specie di pesci sia d’acqua dolce che marina noti per essere alquanto “difficili” nell’accettare il cibo nella fase di introduzione in vasca e anche dopo nonché quelli considerati specializzati in determinati alimenti non sempre fornibili in acquario.

Una persona con un certo senso etico preferirebbe lasciare questi animali nel suo ambiente ed evitarli inutili sofferenze. I mangimi secchi (fiocchi, granuli, pellets, crisp, ecc.) sono stati i primi ad essere prodotti espressamente per i pesci da acquario, composti da un’ampia varietà di materie prime sia animali che vegetali. Ecco come scegliere il cibo più adatto ai nostri pesci e come somministrarlo nel migliore dei modi Per i primi acquariofili, nutrire i propri pesci costituiva un problema. Frigoriferi e congelatori domestici cominciarono a diffondersi solo alla fine degli anni Venti e furono comunque a lungo riservati alle classi più agiate.

Unica alternativa ai cibi freschi e dunque deteriorabili (carni, prodotti della pesca, verdure) erano i mangimi vivi, come dafnie e tubifex, spesso raccolti in luoghi disagevoli e poco salubri, che si cercava poi di mantenere in vita il più a lungo possibile con mezzi di fortuna. L’avvento dei mangimi secchi ha dato un notevole impulso allo sviluppo dell’acquariofilia moderna, che si è avvalsa in seguito anche dei cibi surgelati e liofilizzati: se il nostro hobby è così diffuso, lo si deve anche alla facilità con cui è possibile alimentare i pesci e gli altri organismi ospitati nelle nostre vasche.

Oggi, per fortuna, i rischi di patologie e disturbi causati da avitaminosi – un tempo molto alti – si sono assai ridotti, grazie anche all’offerta sempre più ampia e diversificata di mangimi che, con un’opportuna alternanza, consentono di fornire ai nostri pesci un’alimentazione completa per tutto il loro ciclo vitale, inclusa la riproduzione. CONTINUA : ALIMENTAZIONE DEI PESCI D’ACQUARIO piccola guida ai mangimi per pesci

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Perché i pesci si mettono a testa in giù?

Come Curare un’Affezione alla Vescica Natatoria nel Pesce Rosso Se il tuo pesce rosso nuota in posizione laterale o addirittura capovolto, potrebbe soffrire di un disturbo alla vescica natatoria. È la vescica natatoria infatti, che permette a questi pesci di galleggiare.

  1. 1 Cerca i sintomi caratteristici di questa disfunzione. La vescica natatoria normalmente si gonfia per aiutare il pesce a galleggiare ma, se sorge un problema, questa sua funzione viene compromessa. A prescindere dalla causa del disturbo, i sintomi in genere sono gli stessi. Quando vedi che il tuo pesce si trova capovolto, non dedurre subito che sia morto; se noti che respira ancora, molto probabilmente significa che soffre di un disturbo alla vescica natatoria. Qui di seguito sono elencati i principali sintomi che devi cercare:
    • Il pesce galleggia sulla superficie in posizione capovolta.
    • Il pesce resta sul fondo della vasca.
    • Nuota con la coda più in alto rispetto alla testa (nota che questa posizione è normale per alcune specie).
    • Ha la pancia gonfia.
  2. 2 Sappi quali sono i pesci che hanno maggiori probabilità di essere colpiti. I pesci rossi, soprattutto i testa di leone e i betta, sono quelli più soggetti a questa affezione. Infatti queste varietà hanno tendenzialmente un corpo più rotondo e corto, che può condizionare più facilmente gli organi interni che a loro volta premono contro la vescica natatoria e ne compromettono il corretto funzionamento.
    • Se hai un pesce rosso di queste varietà, tienilo accuratamente monitorato per verificare se presenta sintomi di questo problema. Se non viene trattata, l’affezione della vescica natatoria può anche portare alla morte.
    • Le varietà naturali di pesci rossi con corpi più lunghi sono meno soggette a questo disturbo, in quanto i loro organi non sono troppo compressi all’interno.
  3. 3 Conosci la causa di questo problema. Se i minuscoli organi del pesce si ingrossano, possono premere contro la vescica natatoria e causarne il malfunzionamento. Lo stomaco, l’intestino e il fegato possono allargarsi facilmente a causa delle abitudini alimentari dell’animale. Una qualsiasi delle seguenti cause può essere responsabile di questo disturbo:
    • Ingerisce troppa aria mentre mangia, causando un ingrossamento dello stomaco.
    • Mangia cibo di bassa qualità o pieno d’aria, che provoca costipazione intestinale.
    • Mangia troppo, con conseguenti depositi di grasso che allargano il fegato.
    • Si formano delle cisti nei reni, provocandone l’ingrossamento.
    • Un organo interno si deforma.
  4. 4 Cerca i segni d’infezione. A volte l’affezione della vescica natatoria è un sintomo d’infezione e non sarai in grado di risolverla cambiando le sue abitudini alimentari. Se hai il sospetto che il pesce abbia un’infezione, è importante sottoporlo al trattamento separatamente dagli altri esemplari, per evitare un contagio.
    • Se ha un’infezione, tende a tenere le pinne bloccate contro il corpo, trema e non manifesta appetito, oltre agli altri sintomi tipici del disturbo della vescica natatoria.
    • Per prima cosa, inizia a pulire la vasca per ridurre i livelli di batteri; in molti casi, questa semplice azione è sufficiente per uccidere i germi che causano l’infezione.
    • Se i sintomi persistono, valuta di curare il pesce con un antibiotico ad ampio spettro per eliminare la malattia. Puoi trovare il farmaco presso tutti i negozi di animali, generalmente in gocce da aggiungere nell’acqua dell’acquario o in fiocchi alimentari medicati. Segui attentamente le istruzioni per non rischiare di dargli una dose eccessiva.

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  1. 1 Aumenta la temperatura dell’acqua. Se l’acqua della vasca è troppo fredda, ciò può rallentare la digestione e causare costipazione nel pesce. Mentre lo stai curando, assicurati di mantenere la temperatura dell’acqua tra i 21 e i 26,7 °C per aiutarlo a digerire velocemente.
  2. 2 Lascia il pesce a digiuno per tre giorni. Dato che questa affezione spesso è causata da problemi alimentari, inizia la cura lasciandolo senza cibo per tre giorni. Quando i pesci mangiano troppo, gli organi interni si ingrossano, influendo negativamente sulla vescica natatoria. Il digiuno permette al pesce di digerire il cibo che ha già mangiato, facilitando il ritorno alle dimensioni normali dello stomaco, dell’intestino e degli altri organi coinvolti.
    • Un digiuno di tre giorni non dovrebbe compromettere la salute del pesce. In ogni caso, non andare oltre.
    • In questi tre giorni osserva il pesce per verificare se il problema si riduce. Se invece manifesta ancora i sintomi, segui il prossimo passaggio.
  3. 3 Preparagli dei piselli cotti. Questi legumi sono ricchi di fibre, oltre a essere densi, e possono aiutare ad alleviare i problemi di stitichezza di un pesce. Acquista una confezione di piselli surgelati e cuocili finché diventano morbidi (indifferentemente nel forno a microonde o sul fornello). Togli la buccia di un pisello e rilasciane un po’ nell’acqua per nutrire il pesce. Non dargli più di 1-2 piselli al giorno.
    • Non cuocere troppo i piselli; se diventano troppo pastosi si sfaldano e si sciolgono prima che il pesce possa mangiarli.
    • Quando i pesci mangiano il cibo in fiocchi, spesso ingeriscono troppa aria, con conseguente indigestione e ingrossamento degli organi interni. Dare ai pesci i piselli densi aiuta a ridurre questo problema.
  4. 4 Nutrilo con le mani, se necessario. Se fai cadere un po’ di piselli in acqua, questi solitamente sono abbastanza densi da cadere sul fondo della vasca. Ma se il pesce soffre di disturbo alla vescica natatoria non riesce a nuotare verso il basso per raggiungere il cibo. In questo caso, tieni con la mano il pisello vicino alla superficie e aspetta che il pesce sia abbastanza vicino per mangiarlo.
    • Eventualmente puoi anche infilare il pisello su uno stuzzicadenti e metterlo vicino al pesce.
    • Una soluzione efficace è anche quella di ridurre il livello dell’acqua in modo che il pesce possa raggiungere i piselli.
  5. 5 Monitora i sintomi del pesce. Dopo alcuni giorni di dieta a base di soli piselli, la sua digestione dovrebbe iniziare a tornare alla normalità e l’animale dovrebbe riprendere a nuotare normalmente senza altre difficoltà. A questo punto puoi riprendere a dargli il solito cibo.
    • Se i sintomi persistono, il pesce potrebbe avere un problema incurabile, come una deformità di un organo o dei danni interni. Aspetta un paio di giorni per vedere se il disturbo della vescica natatoria regredisce. Se noti che non riacquista la capacità di nuotare e mangiare correttamente, la soluzione più umana potrebbe essere l’eutanasia.

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  1. 1 Bagna il cibo prima di darlo al pesce. Il cibo in fiocchi galleggia sulla superficie, e quando il pesce ne prende un boccone ingerisce anche dell’aria. In questo modo gli organi si allargano, con il conseguente disturbo alla vescica natatoria, come abbiamo già visto. Prova a tenere il cibo in ammollo per un po’ prima di metterlo nell’acquario, in modo che affondi nell’acqua, permettendo al pesce di mangiarlo senza ingoiare aria.
    • Esiste in commercio anche del cibo per pesci che cade automaticamente sul fondo della vasca senza bisogno di doverlo preventivamente inzuppare.
    • Se nutri il pesce esclusivamente con fiocchi o mangimi in pellet, assicurati che siano ricchi di nutrienti e completamente scongelati prima di aggiungerli nella vasca.
  2. 2 Non dargli troppo da mangiare. Troppo cibo causa stitichezza nei pesci, con conseguente ingrossamento dello stomaco, dell’intestino e, quindi, con il rischio di una possibile affezione della vescica natatoria. Il pesce dovrebbe essere nutrito solo con una minima quantità di cibo una volta al giorno. Anche se ti sembra sempre affamato, in realtà gli basta una piccola dose per rimanere sano.
  3. 3 Tieni pulito l’acquario. Se è sporco porta batteri e parassiti, peggiorando i sintomi nel pesce e a volte causando infezioni anche gravi. Assicurati di pulire spesso la vasca, in modo che l’animale rimanga sempre in acqua pulita e che non nuoti nella sporcizia.
    • Usa un kit per il test dell’acqua per controllarne il pH, l’ammoniaca e i livelli di nitriti. Cambiare l’acqua non garantisce i livelli adeguati per la sua salute, soprattutto se non hai mai analizzato l’acqua da quando hai creato il tuo acquario. I pesci rossi prediligono un pH di 7,2-7,6, con la minore quantità possibile di ammoniaca e un livello di nitrati compreso tra 0 e 0,25 ppm.
    • Prova ad aggiungere del sale nella vasca, se l’hai predisposta con acqua dolce. Il sale specifico per acquari è ottimo per aiutare a combattere la malattia e rinforzare il sistema immunitario del pesce rosso.
  4. 4 Mantieni una temperatura adeguata dell’acqua. Controllala ogni tanto per essere certo che sia sempre intorno ai 21 °C. I pesci rossi soffrono nell’acqua fredda; se li tieni a temperature inferiori puoi mettere sotto sforzo il loro sistema vitale e rallentare la digestione. Pubblicità
  • Se nutri regolarmente il pesce con i fiocchi o i mangimi in pellet, tienili in ammollo in acqua per 5-15 minuti prima di introdurli nella vasca. Spesso durante la produzione di questi cibi si creano numerose sacche d’aria che, quando sono in eccesso, possono rimanere intrappolate nel sistema digestivo del tuo,
  • Un pesce rosso può mostrare questi sintomi come reazione all’aggressione da parte di altri esemplari presenti nello stesso acquario. Eventualmente metti il pesce malato in una vasca “ospedale” per vedere se guarisce.

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Non mettere mai i pesci rossi nelle bocce, perché li priveresti di spazio e di un’adeguata filtrazione dell’acqua.

Pubblicità Questo articolo è stato co-redatto da, Craig Morton è l’amministratore delegato di Aquarium Doctor Inc., un’attività che si trova ad Huntington Beach, in California, e che offre i propri servizi alle zone di Orange County, Los Angeles County e Inland Empire.

Con oltre 30 anni di esperienza nel settore degli acquari, Craig è specializzato nella creazione di progetti su misura, offrendo anche installazione e assistenza. Aquarium Doctor lavora con fabbricanti e prodotti come Clear for Life, Sea Clear, Bubble Magus, Tropic Marine Centre, Salifert, ReeFlo, Little Giant, Coralife e Kent Marine.

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