anguille, murene e gronchi in “Enciclopedia dei ragazzi”
anguille, murene e gronchi Giuseppe M. Carpaneto Pesci a forma di serpente
Anguille, murene e gronchi sono pesci dal corpo allungato che ricordano i serpenti anche per il modo di nuotare. Gli studiosi li classificano nell’ordine degli Anguilliformi. Le anguille vivono nelle acque dolci ma si riproducono nel mare alla fine di un lungo viaggio di nozze che può durare un anno e mezzo.
Dove vive la murena?
La murena è un pesce anguilliforme appartenente alla famiglia dei murenidi. – Tipico pesce costiero, la murena vive nelle acque del mar Mediterraneo, in Atlantico orientale e nel basso mar Adriatico. Tipico abitante dei fondali rocciosi, la murena cerca anfatti e buchi nella roccia dove passa il tempo quando non è in caccia.
Qual è il pesce burro?
Plectorhinchus mediterraneus, noto in italiano come grugnitore grigio o pesce burro, è un pesce osseo marino della famiglia Haemulidae.
Che pesce è il muletto?
‘MULETTO’ PESCE RARO MA ABBONDANTE; POVERO MA BUONO. Il muggine (cefalo) o mulettu come si chiama da queste parti, era quasi il tabù per mia madre come il castrato, ed in fondo per la stessa ragione non ne poteva soffrire né l’odore troppo forte né il sapore altrettanto deciso e singolare.
Che succede se ti morde una murena?
Pericolosità per l’uomo – La murena può attaccare anche senza essere provocata a causa della sua territorialità, È particolarmente rischiosa l’abitudine di certi subacquei di offrire cibo alle murene con le mani, Il morso della murena è molto doloroso ma non è certo se siano presenti tossine nella saliva,
- Tossine in grado di provocare l’ emolisi sono invece certamente presenti nel sangue della murena e di numerosi altri anguilliformi come l’ anguilla e il grongo,
- Queste tossine, di natura proteica, sono attive solo se introdotte nel circolo sanguigno dell’uomo mentre sono innocue per ingestione.
- Vengono comunque inattivate dalla cottura,
Circolano sul conto di questo animale dall’aspetto inquietante alcune leggende sinistre e del tutto irreali come, ad esempio, che nell’ Antica Roma, dove le murene erano tra i pesci più apprezzati, i vivai di questi pesci venissero alimentati con carne umana,
Perché è pericolosa la murena?
Mettiamo in tavola persino la murena! La murena, quell’anguillone (può arrivare fino al metro e mezzo di lunghezza per quindici chilogrammi di peso) che si annida anche nel nostro Mediterraneo e che altrove, per esempio nel Mar Rosso, può raggiungere addirittura i tre metri, è un pesce che gode senza alcun dubbio di una cattiva reputazione! E questo è dovuto al fatto che — come tutti i pescatori ben sanno, soprattutto quelli dediti alla pesca subacquea — la murena morde e il suo morso non solo è quasi sempre dolorosissimo, ma può provocare anche delle infezioni, talvolta gravi.
- Per questo motivo (e probabilmente anche a causa dell’aspetto minaccioso), la murena è sempre stata considerata, fin dall’antichità, un pesce pericoloso e sanguinario, tanto che molti miti raccontano di come gli schiavi romani venissero gettati in acque infestate da murene per essere giustiziati.
- In realtà la fama di animale spietato è immeritata perché la murena diventa aggressiva con l’uomo soltanto se infastidita o ferita, altrimenti è un pesce che ama starsene tranquillo nella sua tana.
Se però capita, più o meno accidentalmente, di essere morsi da una murena, il dolore che si prova è molto forte perché, oltre al fatto che i suoi denti sono particolarmente acuminati e quindi in grado di produrre lacerazioni dei tessuti, la sua saliva contiene una sostanza tossica che può provocare infezioni.
- Questa tossina, secreta da apposite ghiandole poste sulla mucosa palatina che scorre tra il dente e la mucosa stessa, è però, tutto sommato, blanda e termolabile, cioè resa innocua dal calore.
- Non è vero quindi che il morso, come spesso viene descritto, sia velenoso.
- Anche il sangue, come quello di tutti gli Anguilliformi, è tossico, ma anch’esso perde la sua tossicità con la cottura.
Abbiamo detto che la murena attacca l’uomo solo se disturbata o ferita o qualora si senta minacciata. È infatti un pesce molto schivo, solitario, scostante e facilmente irritabile. Ha abitudini simili a quelle del grongo: adora la penombra e i luoghi oscuri e, di conseguenza, preferisce rifugiarsi in tane costituite da anfratti rocciosi, grotte, fenditure, anfore antiche o relitti, dove passa la maggior parte del tempo attendendo il passaggio delle prede e dalle quali esce soltanto di notte per cacciare.
- È molto vorace.
- Dalla sua tana spunta solo il capo; se viene sorpresa, si arrotola su se stessa.
- Ha una grande resistenza e sopravvive a lungo fuori dell’acqua.
- Si nutre di pesci, crostacei e molluschi, anche di notevoli dimensioni.
- Preferisce seppie e polpi, che cattura con fulminea rapidità grazie ad un olfatto molto sviluppato e che può ingoiare anche interi avendo una gola estensibile e un grande stomaco.
La murena appartiene alla famiglia delle Muraenidae, che comprende svariate specie di pesci conosciuti in italiano con il nome di “murene” appartenenti all’ordine degli Anguilliformi. Le caratteristiche che accomunano tutti i tipi di murena sono un corpo serpentiforme e robusto, una pelle liscia non ricoperta da scaglie (il che rende la sua carne commestibile), l’assenza di pinne pettorali e la presenza di una pinna dorsale che si prolunga dalla testa alla coda.
- I denti, già lo sappiamo, sono lunghi e appuntiti, spesso caniniformi, dato il carattere predatore di questi pesci; le narici sono tubolari, come a formare dei piccoli tentacoli.
- Una variabile che distingue le varie specie è la colorazione: esistono murene brune, gialle, blu o di colori molto vivaci; spesso presentano macchie o striature di colori variabili, come ad esempio la murena zebra, che è scura con bande verticali bianche.
Le murene vivono nei mari tropicali e temperati caldi e prediligono i fondali duri a basse profondità e le barriere coralline. La specie più comune nel Mar Mediterraneo e nei mari italiani è la Muraena helena, presente fino a 100 metri di profondità. In Italia vive ovunque, con una particolare predominanza in Liguria e lungo tutte le coste calabresi e pugliesi.
- Resta sempre vicinissimo alla costa, dove i fondali sono bassi, rocciosi e maggiormente ricchi di quegli anfratti che tanto ama e che, in loro assenza, sostituisce con secche o relitti.
- La Muraena helena si distingue dalle altre specie per l’assenza della lingua.
- La testa è piccola, il muso appuntito e prominente, le mascelle sono sottili ma potenti e si estendono oltre l’occhio, che è piccolo e circolare.
Caratteristiche sono le narici, costituite da due tubicini anteriori e altri due posti più indietro, tra gli occhi. Le fessure branchiali, segnate da una macchia, sono piccole e la costringono a tenere costantemente la bocca aperta, mostrando i denti aguzzi e ricurvi impiantati sulla mandibola, sulla mascella e sul vomere.
- La pelle è spessa e robusta, ricca di ghiandole mucose che la rendono viscida.
- Il colore di fondo, solitamente bruno scuro, è screziato di macchie gialle o biancastre, dal disegno irregolare nella parte anteriore ma più regolare e geometrico nella parte posteriore.
- Le branchie sono circondate da una macchia nera.
La riproduzione avviene nei mesi invernali e le uova sono pelagiche. Le murene dei nostri mari si catturano con reti da posta, palamiti e lenze di vario tipo. Costituiscono la tipica preda dei pescatori subacquei. Le carni sono buone (c’è chi le definisce “squisite” anche perché sode ma morbide e molto gustose) e apprezzate, ma solo quelle degli esemplari più grandi perché i piccoli sono molto liscosi.
La preparazione e, soprattutto, la pulitura risultano impegnative perché la murena è ricca di spine e occorre procedere con molta accortezza. La murena va spellata come si fa con l’anguilla, anche se in questo caso l’operazione è un po’ più ardua. Prima di cucinarla, infatti, bisogna farle “scendere” le spine praticando a lungo una specie di massaggio con uno straccio, avvolgendola con la mano dal capo alla coda.
Per favorire questo movimento si incide la pelle intorno alla testa e si tira, prima da una parte e poi dall’altra; le due semipelli vengono via fino alla coda, poi si taglia la testa (si può fare anche l’opposto, cioè dalla coda verso la testa). C’è anche chi si aiuta appendendo la murena al muro con un amo infisso a sua volta in un chiodo piantato nella parte più alta di un tagliere.
L’ideale è far tagliare dal pescivendolo almeno la testa, per non correre rischi. C’è chi la cucina per la cena della vigilia di Natale, in sostituzione del capitone, anche se con la murena si consiglia di preparare più che altro un sugo (con aggiunta di vino bianco) per condire gli spaghetti. In cucina la “morte” sua è la frittura.
La ricetta è facilissima: occorrono soltanto olio per friggere, semola e fette di murena fresca. Pulite e tagliate a tranci medi la murena (o chiedete al pescivendolo di farlo per voi). Lavatela bene e fatela asciugare su carta assorbente. Scaldate in una padella profonda abbondante olio (meglio se extravergine).
- Quando sarà bollente insemolate accuratamente i tranci di murena e friggeteli pochi per volta fino a quando saranno ben dorati.
- Scolateli e fateli asciugare su carta assorbente.
- Salate, guarnite con del limone e servite subito, caldissimo.
- Una variante consiste nel passare i tranci in tuorlo sbattuto dopo averli infarinati: in questo modo assomiglieranno maggiormente alle cotolette di pesce.
Se fritti con la pelle, quest’ultima diventa croccante e gustosa. Il problema maggiore rimane comunque quello della reperibilità del pesce. Le murene si trovano molto difficilmente in commercio e non certo nelle pescherie dei supermercati. Bisogna rivolgersi direttamente ai pescatori o ai mercatini in prossimità della spiaggia o del porto.
- La carne della murena è molto indicata anche in aggiunta alle zuppe di pesce e cucinata in agrodolce o gratinata al limone.
- Due saporite ricette siciliane la vedono protagonista in “salsa oro” (fritta e poi ripassata in una salsa di pomodoro) o “alla pantesca” (cioè secondo l’uso dell’isola di Pantelleria) con capperi e cipolle.
Nunzia Manicardi : Mettiamo in tavola persino la murena!
Che pesce è il Butterfish?
The store will not work correctly in the case when cookies are disabled. Il Butterfish (Pesceburro, Escolar o Oilfish) o più propriamente Ruvetto in italiano, è un pesce originario dell’Oceano Pacifico. Il Ruvetto è marrone scuro, fino a diventare del tutto nero con la crescita e può crescere fino a oltre 2 m di lunghezza.
- Le sue carni bianche, burrose, lo hanno eletto grande protagonista nel mondo del sushi e sashimi.
- I filetti con pelle, senza spine e congelati a bordo con tecnologia “blast-freezing”, mantengono il sapore e la cosistenza delle carni, come appena pescato.
- Utilizzato su Nigiri-zushi, sashimi o cotto alla piastra tataki, il Butterfish è un pesce ricco di sapore, ed ha trovato in Giappone dei grandi estimatori.
La cottura su piastra caldissima, avvolge le carni con una crosticina esterna croccante, mentre l’interno resta tenero e saporito. Il butterfish non riesce a metabolizzare l’acido grasso (gempylotoxin) naturalmente assunta nella sua dieta. La presenza di questo acido-grasso nei tessuti, molto simile alla cera, può causare nel consumatore particolarmente sensibile, difficoltà nella digestione, per questi motivi consigliamo di non consumare quantità superiori ai g 150 al giorno Guarda la video ricetta QUI
Maggiori informazioniSKU | 00036 |
---|---|
Peso Spedizione in kg | 2.500000 |
confezione | Filetto con pelle, senza spine |
Prezzo inteso | al Kg |
Nome scentifico | Lepidocybium flavobrunneum |
Nome giapponese | Ibodai |
Abbiamo trovato altri prodotti che potrebbero interessarti!
Che pesce è il limanda?
Sogliola limanda La sogliola limanda, nota anche come limanda sogliola, è un pregiato pesce da tavola, molto apprezzato per le sue carni tenere e delicate. È importante non scambiarla con la passera lingua di cane, un pesce più piccolo simile alla platessa: questa specie è considerata a rischio e se ne sconsiglia la pesca.
La sogliola limanda, invece, non corre pericoli ed è anche più gustosa. Questo pesce piatto di colore marrone rossiccio, i cui occhi si trovano entrambi sul lato destro, è presente soprattutto nell’Atlantico nord-orientale, lungo le coste norvegesi, nel Mare del Nord e nelle acque delle Isole britanniche; può raggiungere circa 60 cm di diametro e arrivare a pesare fino a 3 kg.
Le sue carni hanno un aroma delicato, simile a quello dei crostacei; i filetti di sogliola limanda sono deliziosi leggermente rosolati o affogati, ma è possibile anche cuocere il pesce intero alla griglia. : Sogliola limanda
Che pesce è il MELU?
Il melù o potassolo, nome scientifico Micromesistius poutassou, è un pesce di mare, tra i più diffusi lungo le coste italiane. È una specie a distribuzione piuttosto nordica ed è diffusa nell’Oceano Atlantico orientale dal Mare di Barents fino al Marocco.
È presente anche lungo le coste atlantiche del Canada e del New England settentrionale. Nel mar Mediterraneo è diffuso un po’ ovunque, tranne lungo le coste sud-orientali. Specie pelagica, vive generalmente in acque aperte a profondità tra i 100 ed i 900 metri, sebbene sia stata segnalata la sua presenza anche ad oltre 3.000 metri di profondità ( diffusione del melù o potassolo ).
LE CARATTERISTICHE DEL MELU’ O POTASSOLO: MOLTO SIMILE AL NASELLO Il melù o potassolo è un pesce della famiglia Gadidae di taglia medio-grande (in media 22 cm). Pesce dalla forma slanciata, compressa ai lati, è caratterizzato da una mandibola prominente.
- Il colore è grigio scuro con riflessi bluastri sul dorso, con ventre bianco dai riflessi argentei.
- Molto simile al merlano e al nasello, si distingue per le tre pinne dorsali nettamente separate tra loro, per la bocca piccola e l’occhio più grande ( caratteristiche del melù o potassolo ).
- COME SI PESCA IL MELU’ O POTASSOLO: SOLO IN ACQUE PROFONDE Il melù o potassolo può essere pescato con reti a strascico e palangari, ma anche con reti da posta ( piccola pesca artigianale ) ( pesca del melù o potassolo ).
I VALORI NUTRIZIONALI DEL MELU’ O POTASSOLO: SPECIE MAGRA E RICCA DI PROTEINE Specie magra, ricca di proteine, minerali (in particolare fosforo, iodio e selenio) e vitamine (in particolare la B12). Bassi i livelli di sodio e colesterolo ( valori nutrizionali del melù o potassolo ).
- QUANDO COMPRARE IL MELU’ O POTASSOLO: MEGLIO NEI MESI ESTIVI Il melù o potassolo si riproduce nei mesi invernali, in particolare tra gennaio e aprile.
- In questi mesi dell’anno si raccomanda di non acquistarlo.
- Riguardo alla stagionalità dell’acquisto, meglio effettuarlo nei mesi estivi, tra maggio e ottobre, quando viene comunemente pescato ed è fuori dal periodo di riproduzione.
Riguardo al rischio specie, l’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) dichiara che la specie non è soggetta a rischi imminenti, sia per la sua presunta distribuzione, sia perché non vi sarebbero evidenze di declino o minacce specifiche.
( guida all’acquisto del melù o potassolo ). IL MELU’ O POTASSOLO IN CUCINA: CARNI GRASSE MA GUSTOSE Il melù presenta carni buone, di sapore molto delicato. Molto simile al nasello, il melù presenta però carni più insipide e molli. Le sue carni non molto saporite ne favoriscono le cotture in umido, con cui acquista sapore grazie agli aromi utilizzati.
Presenta molte lische. Si presta alle seguenti preparazioni: in umido, bollito e fritto. LE NOSTRE RICETTE CON IL MELU’ O POTASSOLO Scopri le nostre ricette con il melù o potassolo: Spiedini di Melù o potassolo Scopri di più sul melù o potassolo con i contenuti delle nostre schede
Chi è il predatore della murena?
La murena è un vorace predatore. Si nutre di pesci, crostacei e molluschi cefalopodi – soprattutto polpi. Non ha predatori naturali di significativa pericolosità, soprattutto in età adulta.
Cosa succede se un serpente si morde da solo?
Se un serpente velenoso si morde, finisce che muore?
Innanzitutto, perché mai un serpente dovrebbe mordere sé stesso ? Beh, può capitare. Per esempio se, in una lotta corpo a corpo con un animale intrappolato tra le spire, un morso non va a bersaglio. Oppure, anche questo è capitato, quando un serpente messo alle strette o gravemente ferito si morde per tentare di togliersi la vita, corbis In ogni caso non è detto che un serpente che si morde, poi muoia, Se il fattaccio accade o no dipende dalla quantità di veleno auto-iniettato (in genere molto scarsa) e, soprattutto, dalla zona del corpo in cui avviene il morso. Se è ricevuto da tessuti vitali, per esempio, il morso provoca la morte indipendentemente dalla quantità di veleno,
Qual è la murena più grande al mondo?
Curiosità sulla murena – Come suggerito dal nome la murena gigante (Gymnothorax javanicus), con i suoi 3m di lunghezza, detiene il record di murena più grande del mondo ! Potrete facilmente incontrare questo fantastico animale durante le vostre immersioni in Mar Rosso! The following two tabs change content below. : Murena | Caratteristiche, anatomia e comportamento della murena