Il pesce pagliaccio si riproduce tutto l’anno in natura. I maschi attirano le femmine corteggiandole. I comportamenti di corteggiamento includono inseguimenti, morsi e la classica estensione delle pinne. I pesci pagliaccio depongono le loro uova in su coralli, roccia o, se presente in acquario, vicino all’anemone.
Quante uova fa il pesce pagliaccio?
PESCE PAGLIACCIO: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE SU NEMO!! – Vi ricordate il pesciolino più famoso di tutti gli oceani? Protagonista di uno dei cartoni animati più amati da tutti i bambini del mondo? Esatto, stiamo parlando di Nemo, il quale nome scientifico è Amphiprion Ocellaris. Oggi vogliamo raccontarvi di lui! Gli Amphiprion ocellaris o pesce pagliaccio si trovano nel Pacifico indo-occidentale.
Tutti conosciamo la varietà arancione con le tre striscie bianche, ma dovete sapere che ne esiste un’altra interamente nera con le tre strisce bianche. Quest’ultima varietà è molto particolare, infatti possiamo trovarla solo nei reef australiani. Possiamo trovare i pesci pagliaccio nelle lagune calme e poco profonde, nelle barriere costiere e nelle baie torbide.
Possono anche vivere in scogliere coralline esterne ma amano stare in acque poco profonde, Si nutrono di copepodi, anfipodi, piccoli gamberetti, oltre a alghe, detriti e invertebrati planctonici. La loro “casa” sono gli anemoni: un grande anemone ospiterà una coppia adulta e uno o più pesci non riproduttori della stessa specie.
Gli adulti vivono nelle barriere coralline tra i vari anemoni, che li proteggono dai predatori con i loro tentacoli urticanti, I pesci pagliaccio sono molto legati al loro anemone ospite, infatti non si allontaneranno mai più di 30cm da essa. Il loro brillane colore arancione è usato come “avvertimento” per i predatori che si avvicinano al loro anemone.
Riproduzione : Oltre alla vita di coppia o di coppie in simbiosi con l’anemone, un’altra particolarità di questo pesce è che quando nella coppia muore la femmina, il maschio cambia sesso diventando a sua volta femmina. Tutti gli Amphiprion ocellaris non hanno sesso quando nascono, sono ermafroditi.
Con alcuni segnali alcuni diventano maschi giovani e quelli dominanti diventano femmine. Quando l’acqua raggiungerà i 26°/28° si riprodurranno (in natura). Il corteggiamento inizierà in 3/5 giorni prima della deposizione delle uova. Durante questo periodo la pancia della femmina inizia a gonfiarsi con le uova.
Mentre il maschio e la femmina si avvicinano alla deposizione delle uova, puliscono energicamente un’area di roccia molto vicina all’anemone, in modo che le uova aderiscano perfettamente. Eseguono vari rituali toccandosi le loro superfici ventrali, o appoggiandosi l’uno verso l’altro con le pinne dorsali che toccano mentre scuotono la testa. Quando la femmina è pronta a deporre le uova, farà ritrarre l’anemone, per avere sempre sott’occhio il nido. Quindi deporrà le sue uova e il maschio le feconderà prontamente. La deposizione delle uova può durare fino a 2 ore e mezza. Il numero di uova di Ocellaris è di solito compreso tra 168 e 313.
Come capire se il pesce ha le uova?
Scarica PDF Scarica PDF Facendo una rapida ricerca online di solito puoi capire se la specie di pesci che stai allevando darà alla luce dei piccoli pesci vivi o se deporrà le uova. In questo modo puoi capire se devi cercare un addome sporgente e gonfio nei pesci in stato di gravidanza oppure delle piccole uova simili a palline di gelatina nell’acquario.
- 1 Segui questo metodo per le specie che hanno una fecondazione interna e danno alla luce pesci vivi. I Guppy, i Molly, i Portaspada e i Platy probabilmente sono le specie da acquario più comuni i cui esemplari femmina “partoriscono” degli avannotti vivi.
- Cerca online il nome della tua specie per sapere se si tratta di pesci che producono le uova (ovipari) o le uova si formano all’interno del corpo (vivipari).
- 2 Individua i maschi e le femmine. Come regola generale, i maschi della specie vivipara sono più chiari o dal colore più vivace e hanno una stretta, lunga pinna anale nella zona bassa vicino alla coda. Le femmine hanno un colore più tendente al grigio, con la pinna anale triangolare o a ventaglio.
- Per alcune specie è più difficile distinguere i due generi e potrebbe essere necessario rivolgersi a un esperto presso un negozio di acquari.
- 3 Osserva i rituali dell’accoppiamento. Diverse specie di pesci si comportano in modo molto differente durante il rapporto, l’amplesso e altri atteggiamenti correlati all’accoppiamento. In molte specie, come nella maggior parte dei gourami, il maschio insegue le femmine in maniera molto energica in tutto l’acquario, a volte provocando loro dei graffi, morsi o altre lesioni. In altre specie, come nei discus, il maschio e la femmina cooperano insieme per difendere una zona dell’acquario dagli altri pesci. In entrambi i casi, quando avviene l’accoppiamento vero e proprio, spesso il maschio e la femmina si prendono a vicenda, si capovolgono, si contorcono reciprocamente o compiono altri movimenti difficili da vedere.
- 4 Verifica la presenza di un rigonfiamento dell’addome della femmina. Nelle specie vivipare la femmina si gonfia nell’area posteriore dell’addome. Questa dilatazione, in genere, si sviluppa nell’arco di 20-40 giorni, sia in una grande forma arrotondata che in una forma più “squadrata”.
- Alcune specie, come il pesce Molly balloon, hanno un ingrossamento più anteriore, appena sotto le branchie.
- Tra l’altro, sappi che anche i maschi in sovrappeso possono sviluppare un rigonfiamento nella zona davanti del petto. Se il pesce non mangia per due o tre giorni, il gonfiore dovuto al sovrappeso può ridursi, mentre quello da gravidanza della femmina si noterà comunque.
- 5 Cerca un punto rosso o nero. La femmina incinta spesso sviluppa una “macchia da gravidanza” sull’addome vicino all’ano. Questa spesso è di colore nero o rosso e assume un aspetto più pronunciato nel corso della gravidanza.
- In alcuni pesci questa macchia è sempre presente, ma in genere diventa più luminosa o più scura durante la gravidanza.
- 6 Inizia a prepararti per l’arrivo dei nuovi pesciolini. Allevare i pesci neonati, o avannotti, può essere davvero molto difficile e di solito richiede la necessità di un intero acquario distinto solo per loro, in modo che gli adulti o il filtro dell’acqua non facciano loro del male. Se non sei pronto per il compito, dovresti contattare un negozio di acquari o un appassionato di pesci esperto disposto ad aiutarti o a prendere i pesci da te. Se decidi di prendenti cura degli avannotti, puoi iniziare seguendo i consigli della sezione dell’articolo che tratta l’allevamento dei piccoli, ma assicurati di fare una ricerca sulla specie ittica specifica del tuo acquario, in modo da ottenere le raccomandazioni migliori. Pubblicità
- 1 Segui questo metodo per le specie di pesci ovipari. Sono molti i pesci d’acquario che rientrano in questa categoria, tra cui i pesci discus, i betta e la maggior parte dei gourami. Le femmine di queste specie depongono centinaia di uova, di solito in nidi preparati sul fondo dell’acquario, sulla parete o anche sulla superficie dell’acqua.
- Fai una ricerca online per individuare il nome della tua specie e per sapere se depone le uova (specie ovipara) o mette al mondo degli esemplari vivi (vivipara).
- Le femmine di alcune specie di pesci sono in grado di conservare lo sperma per mesi prima di utilizzarlo per fecondare le uova, pertanto, a volte, anche se hai un acquario con sole femmine, queste possono ancora riprodursi.
- 2 Presta attenzione ai segni di nidificazione. Alcuni pesci che depongono le uova creano delle zone dove nidificare per mantenere le uova al sicuro. Queste aree possono sembrare delle piccole buche o dei cumuli di ghiaia, ma non sempre sono visibili. Alcuni gourami possono formare dei nidi elaborati creati da una massa di bolle, di solito realizzati dal maschio sulla superficie dell’acqua.
- 3 Verifica la presenza di uova. Alcune femmine di queste specie si gonfiano quando le uova si sviluppano al loro interno, ma solitamente non è un cambiamento significativo e non dura a lungo. Una volta deposte, le uova spesso assomigliano a minuscole palline di gelatina che si disperdono in acqua, anche se in alcune specie si raccolgono in un cumulo nella zona predisposta dalla madre per la nidificazione o si attaccano al fondo o sui lati dell’acquario.
- Anche molte specie ovipare, tra cui la maggior parte dei gourami, hanno dei rituali di accoppiamento. Spesso si tratta “spettacoli” molto energici che possono durare fino a un paio d’ore e che terminano quando vengono deposte le uova.
- 4 Preparati al momento in cui si schiudono le uova. Prendersi cura dei nuovi nati, o avannotti, può essere difficile, ma, anche se vieni colto di sorpresa, avrai comunque un po’ di tempo prima che le uova si schiudano. Chiedi informazioni in un negozio di acquari, se sei interessato ad allevare da solo gli avannotti, dato che le procedure da seguire possono variare a seconda della specie. Se i pesciolini nascono improvvisamente, consulta la prossima sezione in merito all’allevamento degli avannotti, per avere i consigli di base, ma non dare per scontato che il metodo sia perfettamente efficace per ogni specie. Pubblicità
- 1 Fai una ricerca la più dettagliata possibile in merito alla specie in tuo possesso. Quanto riportato in questa sezione può darti le basi e alcune indicazioni di emergenza utili da seguire se l’acquario si riempie improvvisamente di giovani nuovi pesciolini.
- Per maggiori dettagli su una determinata specie, leggi questi tutorial, così saprai come allevare e far riprodurre i pesci discus, i gourami, i betta e i guppy,
- Chiedi dei consigli ai commessi del negozio di acquari o informati nei forum online degli appassionati. Generalmente, questi sono in grado di darti più notizie utili rispetto ai negozi di animali domestici.
- 2 Sostituisci il filtro con uno di spugna. Se nell’acquario è installato un filtro per l’acqua che la risucchia o crea corrente, spegnilo e mettine invece uno di spugna che puoi procurarti in un negozio di acquari. In caso contrario, la corrente potrebbe sfinire i giovani pesci o addirittura risucchiarli nel filtro e ucciderli.
- 3 Separa i pesci. Molti allevatori di pesci installano un nuovo acquario, nel quale mettono le uova o gli avannotti. Tuttavia, se non sei particolarmente esperto in questo settore e hai poco preavviso, potresti avere delle difficoltà a creare un ambiente sicuro e stabile per i nuovi arrivati.
- In alternativa, per separare i pesci, puoi mettere una rete di plastica che divida l’acquario (puoi acquistarla sempre nel negozio di acquari).
- In base alla specie, gli adulti possono prendersi cura dei piccoli, ma a volte sono invece predatori, quindi cerca di trovare in internet dei consigli in merito alla specie in tuo possesso.
Se non riesci ad avere notizie, decidi come separare gli avannotti in base al comportamento dei genitori:
- Se i genitori depongono le uova in un nido e le difendono da altri pesci, usa la rete per dividere i genitori e le uova da un lato, lasciando gli altri pesci nell’altro.
- Se la madre ha partorito i piccoli (vivipara) o ha disseminato le uova in acqua, metti tutti i pesci adulti a un lato della rete. I giovani pesci dovrebbero nuotare attraverso la rete per nascondersi da loro.
- 4 Nutri gli avannotti. A volte puoi acquistare un prodotto specifico per “avannotti” nei negozi di acquari, ma spesso ti ritrovi a dover scegliere tra una vasta gamma di altre opzioni. Gli infusori, il cibo liquido per pesci o i rotiferi solitamente sono prodotti sicuri.
Se non hai la possibilità di recarti al negozio, nutri gli avannotti col tuorlo di uova sode setacciato e spremuto attraverso una garza.
- 5 Stabilisci un piano per prenderti cura dei pesci quando diventano adulti. Installa in anticipo un nuovo acquario se prevedi di tenere alcuni degli avannotti quando crescono. In caso contrario, rivolgiti per tempo ai negozi di acquari della tua zona o ad altri appassionati, in modo da organizzarti per vendere o regalare i tuoi giovani pesci una volta che hanno raggiunto l’età adulta. Pubblicità
Come capire se il pesce ha fatto le uova?
Cambiamenti fisici – Per verificare se il pesce è incinta, osservali tutti i giorni per verificare se si riscontrano cambiamenti fisiologici. Quando la femmina è incinta, sviluppa da 20 a 40 giorni un gonfiore sotto all’addome che indica la gravidanza e la rende un po’ grassa, perché le uova si stanno formando al suo interno.
L’aspetto è allungato e rotondo, anche se si può riscontrare anche di forma squadrata, soprattutto quando è in procinto di partorire. Così, quando il pesce è incinta, noterai che ha la zona gonfia, sebbene se si trattasse di un pesce palla molly forse potresti confondere la gravidanza con la sua anatomia naturale: questa specie ha un gonfiore nella zona anteriore, appena sotto le branchie.
D’altro canto, è anche abituale confondere il sovrappeso dei pesci maschi con una gravidanza, perché lo dimostra un gonfiore nella zona pettorale. Inoltre, le femmine possono anche mostrare una specie di macchia sull’addome di colore rosso brillante o nero che indica la gravidanza.
Quando si riproducono i pesci pagliaccio?
Il pesce pagliaccio si riproduce tutto l’anno in natura. I maschi attirano le femmine corteggiandole. I comportamenti di corteggiamento includono inseguimenti, morsi e la classica estensione delle pinne. I pesci pagliaccio depongono le loro uova in su coralli, roccia o, se presente in acquario, vicino all’anemone.
Come mantenere un pesce pagliaccio?
I pesci Pagliaccio (NEMO) possono vivere in piccoli acquari? – Acquariando: consigli per acquari con pesci, piante e coralli I pesci Pagliaccio ( Amphiprion Ocellaris ) possono vivere in piccoli acquari? Si e no ma meglio di NO! Nei negozi di acquari ancora riecheggia “NEMO !”, sulla bocca di tanti bambini e non soloanche i genitori lo hanno metabolizzato e i pesci pagliaccio son diventati tutti NEMO.
🙁 Addirittura associa spontaneamente ” NEMO ” alle ricerche per ” pesci pagliaccio “! :-O Ed è facile vedere in questi negozi dei piccoli acquarietti anche di 5-10 litri dove sguazzano beati piccoli pesci pagliaccio vicini ad un piccolo anemone E quanti pesci pagliaccio saranno stati regalati questo Natale? E quanti saranno ancor oggi vivi? 🙁 Quanti di questi poi erano “di allevamento” e quanti “di cattura”, wild, presi in natura creando un danno all’ambiente? Non è facile tenere dei pesci marini in casa, compresi i pesci pagliaccio E specialmente con nessuna,
Oltretutto i pesci marini hanno realmente maggiori necessità di “litri” di acqua, non solo perchè geneticamente abituati agli spazi aperti del mare, ma soprattutto perchè hanno bisogno di stabilità chimica dell’acqua. E in un piccolo acquario, anche solo per l’evaporazione, è difficile mantenere stabili la temperatura, la quantità di sale disciolto, i nitrati, i nitriti, ecc.
Da genitore consiglio SEMPRE a CHIUNQUE mi capiti sotto-tiro di regalare al bambino un acquario di almeno 30 litri, di farlo “girare” MINIMO un paio di settimane con l’acqua del rubinetto, e poi andare in un negozio di acquari a scegliere INSIEME un paio di specie di pesci d’acqua dolce che rimangano piccoli (niente Scalari per capirci).
E per ogni pesce acquistato comprare una pianta, Quando poi il posto per le piante finisce è il caso di fermarsi anche con i pesci. 🙂 Questo almeno all’inizio e questa prima esperienza, magari con una specie facile alla riproduzione come i Guppy o i Portaspada o i Black Molly, avvicinerà il bambino al mondo degli acquari, capirà le esigenze dei pesci e degli altri ospiti (sono animali a tutti gli effetti, come un cane o un gatto!), imparerà che l’acquario può essere meraviglioso, ma può anche diventare una trappola mortale per i poveri pinnuti se si dimenticano alcune semplici regole Dopo 6 mesi, meglio un anno, con, funzionante e con gli abitanti in forma (flora e fauna) se il bambino vorrà ancora NEMO (un pesce pagliaccio) a tutti i costi (SE, perchè capita spesso che invece si affezionino ai proprio pesci d’acqua dolce e convincano il padre o la madre a comprare un acquario ancora più grande!) magari lui stesso o la famiglia avrà acquisito quel minimo di esperienza che li porterà a cimentarsi con l’acqua salata in modo più consapevole, sicuramente sarà tutto più semplice e le speranze di vita per il piccolo Nemo saranno superiori.
- Saranno però sempre basse se l’acquario rimarrà lo stesso piccolino.
- Per ospitare un pesce pagliaccio consiglio un acquario dai 60 litri in su, dove magari non mettere solo un pesce, inserendo altri invertebrati e alghe che possano creare un piccolo ambiente marino.
- Quando allora si possono tenere i pesci pagliaccio in piccoli acquari marino-tropicali? Quando nella stessa casa c’è un acquario più grande già avviato, questo consentirà di prelevare acqua pulita e “matura” ogni volta che si vorrÃ, inoltre si avranno a disposizione sicuramente tanti accessori, prodotti, mangimi, test, che aiuteranno anche con il mini-acquario.
E come sempre vi invito ad acquistare e leggere uno o più Libri dedicati agli acquari marini, ai pesci tropicali che vivono in mare e ai coralli: : I pesci Pagliaccio (NEMO) possono vivere in piccoli acquari? – Acquariando: consigli per acquari con pesci, piante e coralli
Quando si riproducono i pesci pagliaccio?
Il pesce pagliaccio si riproduce tutto l’anno in natura. I maschi attirano le femmine corteggiandole. I comportamenti di corteggiamento includono inseguimenti, morsi e la classica estensione delle pinne. I pesci pagliaccio depongono le loro uova in su coralli, roccia o, se presente in acquario, vicino all’anemone.
Quante uova fa il pesce luna?
Approfondimenti Animali Pesci Pesce luna
NOME ITALIANO: Pesce luna SPECIE: Mola mola LUNGHEZZA: 80-300 cm DISTRIBUZIONE: Mari temperati, tropicali e freddi PHYLUM: Cordati CLASSE: Pesci ORDINE: Tetraodontiformi FAMIGLIA: Molidi GENERE: Mola Redazione De Agostini Il pesce luna abita i mari temperati, tropicali e freddi di tutto il pianeta.
- Di grandi dimensioni, tanto da poter pesare anche 2 tonnellate, ha forma tondeggiante ed estremamente compressa ai lati.
- La parte posteriore, in cui manca il peduncolo caudale, appare troncata di netto subito dietro la pinna dorsale e quella anale, entrambe alte e appuntite, e orlata da un lobo carnoso privo di raggi.
La pelle, il cui spessore può raggiungere i 15 centimetri, contiene piccole spine ed è coriacea e ruvida al tatto. Le pinne pettorali sono minuscole, impiantate dietro l’altrettanto minuscolo orifizio branchiale; gli occhi sono in posizione molto alta e la bocca, piccola, è munita di un becco tagliente.
Un tipico atteggiamento del pesce luna consiste nel galleggiare in superficie sdraiato su un fianco. Si nutre di plancton, pesci e piccole meduse. La femmina depone un grande numero di uova (fino a 300 milioni), che restano sospese nell’acqua e da cui nascono larve munite di grosse spine che in seguito scompaiono.
Alla famiglia dei Molidi appartengono anche i generi Ranzania, con il pesce luna troncato ( Ranzania laevis ), e Masturus,
Quante uova ha un pesce?
Il record appartiene senz’altro al pesce luna ( Mola mola ), il più pesante dei pesci ossei (con scheletro osseo, come il pesce spada, l’anguilla, la trota, il salmone eccetera). Le ovaie della femmina possono contenere fino a 300 milioni di uova, un numero che è di diversi ordini di grandezza maggiore di quello di qualsiasi altro vertebrato.
Altri pesci producono un numero molto elevato di uova: per esempio ogni femmina del tonno dell’Atlantico ( Thunnus thynnus ) ne genera ogni anno circa 10 milioni, e il tonnetto ( Katsuwonus pelamis ) ne depone da 100 mila fino a 2 milioni per ciascuna stagione riproduttiva. Strategie. Sono i pesci che vivono in alto mare a produrre più uova perché, una volta deposte, non le curano ed è il caso a determinare quante sopravviveranno.
Questa strategia è adottata anche dalla maggior parte degli anfibi. I rospi, per esempio, depongono 10-30 mila uova. Gli uccelli producono invece poche uova e accudiscono i loro piccoli. Tra i mammiferi, la donna, nel corso della vita fertile, produce non più di 400 ovociti: uno al mese per circa 30 anni. Il più simpatico e famoso è lui: il pesce pagliaccio (sottofam. Amphiprioninae ), la star di Alla ricerca di Nemo e Alla ricerca di Dory, È in grado di cambiare sesso a piacimento una volta nella vita. Nascono tutti maschi e mutano genere per trasformarsi in femmina alpha, quando il pesce femmina che guida le loro comunità muore. Il cambiamento è, però, irreversibile. Foto: © Shutterstock Avete mai visto un pesce capace di arrampicarsi su un albero? I saltafango (sottofam. Oxudercinae ), abituati a vivere in ambienti salmastri tra terra e mare, lo possono fare grazie a particolari adattamenti che consentono loro di vivere fuori dall’acqua. Dal Pacifico, il salmone rosso ( Oncorhynchus nerka ) risale la corrente dei fiumi arrivando al corso d’acqua dove è nato: qui avverrà la riproduzione e qui morirà, dopo aver deposto e vegliato sulle uova. In assenza di un GPS, il pesce ritrova la strada percependo le lievi variazioni del campo magnetico terrestre. Foto: © KSI Photography Adv La passera pianuzza pavone ( Bothus mancus ), un pesce piatto comune nel Mediterraneo, può cambiare colore in pochi secondi, per mimetizzarsi con il fondale. In confronto, un camaleonte impiega diversi minuti soltanto per modificare una lieve sfumatura. Il Botia pagliaccio ( Chromobotia macracanthus ) un pesce indonesiano nero e arancione spesso tenuto in acquario, ha una spina erettile posizionata proprio sotto l’occhio: quando un altro pesce tenta di mangiarlo, il boccone risulta pertanto particolarmente indigesto e difficile da ingoiare. Foto: © Ruth Flickr I pesci pappagallo (fam. Scaridae ) sono tra i più attivi costruttori delle spiagge tropicali di sabbia bianca tanto gradite ai turisti. Questi animali si nutrono dei piccoli organismi che vivono sui reef corallini, ingerendo inevitabilmente piccoli pezzi di barriera. I coralli passano attraverso il loro sistema digerente, e vengono espulsi sotto forma di sabbia. Foto: © Jim Bahn Adv Ai pesci arcieri (fam. Toxotidae ) il cibo piace fresco, e non hanno problemi a procurarselo. Come infallibili cecchini spruzzano getti d’acqua mirati verso le loro prede, piccoli insetti che si sporgono su rami o fili d’erba vicini all’acqua. Quando l’animale, colpito, cade in acqua, sono lì sotto ad attenderlo con le fauci spalancate. Foto: © elrina753, Flickr Gli elettrorecettori presenti sul rostro del pesce sega (fam. Pristidae ) percepiscono i campi magnetici emessi dal battito cardiaco delle prede. Ed è una fortuna, visto che granchi, gamberi e piccoli pesci, i loro piatti preferiti, si nascondono spesso nella sabbia. Foto: © Shutter Fotos, Flickr I ghiozzi delle Hawaii ( Sicyopterus stimpsoni ) riescono a spostarsi dall’acqua salata ai corsi d’acqua dolce, risalendo le correnti attraverso le cascate, prima che la loro anatomia interna cambi rendendo il plancton un alimento indigesto. Gli avannotti di questi pesci riescono ad arrampicarsi sulle rocce usando la bocca, fortissima, e una sorta di ventosa situata sotto al loro ventre. L’abitudine di addentare pezzi perfettamente cilindrici delle carni di altri pesci o mammiferi marini ha fatto guadagnare allo squalo stampo da biscotti ( Isistius brasiliensis ) detto anche sigaro o tagliatore, il suo sinistro soprannome: esso imprime sul corpo delle sue vittime cicatrici alla “Giotto”, utilizzando le labbra a ventosa e denti inferiori a forma di seghetto. Muto come un pesce, si dice, eppure i maschi di pesci cadetto ( Porichthys notatus ) nei periodi dell’accoppiamento emettono un verso simile a un cupo ronzio per attrarre le potenziali partner; in presenza di un avversario, si cimentano anche in rabbiosi borbottii, ben percepibili dall’orecchio umano. Foto: © Wernher Krutein Le missine (Ord. Myxiniformes ), un tipo di pesci anguilliformi dalla forma piuttosto primitiva, se minacciate rilasciano una sostanza viscida che ostruisce le mascelle e le branchie dell’aggressore, il quale probabilmente non ripeterà l’attacco. Foto: © NOAA Adv Il pesce tigre africano o pesce tigre golia ( Hydrocynus goliath ) è uno dei più voraci pesci d’acqua dolce, ed è capace di saltare fuori dall’acqua per afferrare un uccello che si fosse spinto, incautamente, a volare troppo vicino al suo rifugio. Foto: © Carnat Joel, Flickr Nuotare a temperature inferiori allo zero può rivelarsi un gioco da ragazzi, se nel tuo sangue scorre un antigelo naturale: e il merluzzo dell’antartico ( Dissostichus mawsoni ) produce speciali proteine che consentono di sopravvivere anche sotto le acque delle banchise polari. Foto: © Steve Benton, Flickr L’inghiottitore nero ( Chiasmodon niger ) è capace di inghiottire pesci di taglia molto più grande della propria. Il pesce tropicale, lungo circa 25 cm, può inglobare altri pesci lunghi il doppio o di massa 10 volte maggiore alla sua. Ci riesce grazie a uno stomaco ultraflessibile che si allarga a dismisura. Foto: © Lea Lee, Flickr Adv Il pesce trasparente ( Macropinna microstoma ) fu avvistato la prima volta nel 1939. Abita nel mare al largo della California e con il suo cranio trasparente è rimasto un mistero a lungo. Vivendo nei fondali marini, fino a 800 metri di profondità, ha sviluppato una vista speciale: proprio la trasparenza del cranio gli consente di “captare” più facilmente la luce necessaria per individuare le prede e catturarle.