Pesce Ragno Dove Si Trova?

Pesce Ragno Dove Si Trova
Puntura di tracina: cosa sapere, cosa fare e cosa evitare Dettagli Pubblicato: 17 Giugno 2019 – Ultimo aggiornamento: 03 Gennaio 2022 Le tracine, conosciute anche come pesci ragno, appartengono alla famiglia Trachinidae, specie diffuse soprattutto nei mari europei. Si trovano nel Mediterraneo, nel Mar Nero, nell’Oceano Atlantico orientale, nel Mare del Nord e nelle aree costiere europee.

  • Le tracine vivono esclusivamente in mare, in particolare su fondali sabbiosi e/o fangosi, abitualmente entro i 30 metri di profondità, anche se sono state segnalate a profondità maggiori, sino a 150 metri.
  • Sul fondo del mare le tracine si mimetizzano perfettamente ed è molto difficile individuarle dalla superficie, anche in acque poco profonde.

Il pericolo si nasconde nelle spine dorsali (da 5 a 7) del pesce che sono robuste e velenose; in condizioni di riposo sono abbassate, ma vengono erette appena la tracina si sente disturbata (ad esempio dall’avvicinarsi di bagnanti) o quando caccia le prede.

  1. Le spine dorsali sono collegate ad un tessuto spugnoso che produce veleno.
  2. Ll veleno è ancora poco noto, ma contiene una miscela di più sostanze tossiche di natura proteica e, tra queste, la più nota è la dracotossina, una molecola molto instabile che avrebbe una azione emolitica (distrugge le cellule del sangue) ed è sensibile alla temperatura.

Sono presenti anche altre sostanze come la serotonina e l’istamina, che contribuiscono alla reazione alla puntura ma provocano anche reazioni generali come il senso di panico che subentra nelle persone immediatamente dopo essere state punte. Nella maggior parte dei casi, le persone sono punte dalle tracine alle mani e ai piedi.

  • Il dolore è istantaneo, può durare parecchie ore ed estendersi a tutto l’arto.
  • Nel punto di inoculazione del veleno, si evidenzia arrossamento e gonfiore ma possono comparire anche disturbi (sintomi) più generali come nausea, e,
  • Un buon rimedio da poter utilizzare immediatamente, se si è punti mentre ci si trova in spiaggia, è mettere il piede nella sabbia calda.

Da evitare ghiaccio o acqua fredda che peggiorano le cose (non va bene neanche l’ammoniaca). Se possibile, bisogna immergere immediatamente la parte ferita in acqua molto calda (37-max 40 °C) perché la temperatura inattiva le tossine di natura proteica, che sono termolabili; se il trattamento con il calore viene effettuato immediatamente dopo la puntura, il si attenua velocemente.

  • Gli, invece, non sono efficaci, non alleviano il dolore causato dalla puntura di tracina.
  • Del tutto inutili, seppur originali sono anche rimedi quali spegnere una sigaretta sulla parte in cui si è stati punti, applicare aceto o urinare sulla ferita (l’eventuale sollievo deriva dal fatto che l’urina è calda).

È utile, invece, recarsi da un medico per valutare, in base ai disturbi (sintomi) presenti, la necessità di cure locali o generali, in particolare l’applicazione di o sulla ferita e un’eventuale, Prossimo aggiornamento: 03 Gennaio 2024 : Puntura di tracina: cosa sapere, cosa fare e cosa evitare

Dove si trova la tracina in Italia?

Di piccole dimensioni, difficile da vedere e velenosa: scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla tracina – La tracina, conosciuta anche come pesce ragno (dal greco traknus =pungente ), è un pesce che appartiene alla famiglia Trachinidae. È molto diffusa nel Mar Ligure ma anche nel resto d’Italia.

Cosa fare in caso di puntura di pesce ragno?

Come curare la puntura di tracina? – Il “veleno” della tracina, esattamente come quello dello scorfano, è di natura proteica, Sappiamo che le proteine, per poter esercitare la propria funzione biologica, devono rimanere perfettamente “integre”. Essendo sensibili al calore, alla denaturazione meccanica, all’azione acida e all’aggressione enzimatica, uno qualsiasi di questi fattori potrebbe inattivarle.

  1. Per inattivare il veleno della tracina quindi, sarebbe teoricamente possibile sfruttare questi meccanismi.
  2. Ma quale? L’unico accorgimento che possiamo adottare è l’ esposizione al calore,
  3. Accusando una puntura di tracina, quindi, la prima cosa da fare è immergere la parte danneggiata nell’ acqua molto calda (almeno 40° C, ma senza esagerare).

Se il piede non sanguina e l’acqua calda non è disponibile, può essere buona norma sfruttare il calore della sabbia. Attenzione! Mai applicare ghiaccio ! L’azione venefica delle tossine rimarrà immutata. Sono anche inutili ammoniaca, alcol, urina e aceto,

Come evitare il pesce ragno?

Prevenire è meglio che curare – Per evitare spiacevoli contatti con le tracine, consiglio di indossare delle calzature idonee, quali scarpette o sandali in gomma, prima di entrare in acqua. Imparare a identificarle fa sì che non si tocchino accidentalmente con le mani. Ricordiamo ai bambini di non toccare mai i pesci e gli animali marini in genere, specialmente se appaiono non spaventati da noi, perchè in quel caso significa che sanno adeguatamente difendersi!

Cosa può pungere in spiaggia?

Nei nostri mari non è infrequente imbattersi in meduse, tracine e ricci di mare, Occorre dunque prestare attenzione quando si è in acqua, le meduse possono colpire tutto il corpo con i loro tentacoli. L’ irritazione della pelle è dovuta al contatto con la sostanza urticante che viene rilasciata dall’apertura delle vescicole.

Quanto costa la tracina al kg?

La tracina al Mercato – In pescheria il prezzo della tracina varia in base alle dimensioni, dai 4/5 €/kg fino a un massimo di 15/18 €/Kg secondo dimensioni e stagionalità. Dal punto di vista nutrizionale la tracina ha un valore energetico considerevole che si aggira intorno alle 96 Kcal per ogni 100 gr di prodotto.

Come evitare di essere punti da una tracina?

Come proteggersi da una puntura di tracina – Forse l’unico rimedio per evitare una puntura di tracina è la protezione della parte più sensibile in questo caso la pianta del piede. Se passate le vostre vacanze in spiaggia proteggete i vostri piedi e quelli dei vostri bambini con delle scarpette di gomma. Pesce Ragno Dove Si Trova

Cosa provoca la puntura di un ragno?

Sintomatologia dei morsi di ragno – I morsi di ragni marroni sono i più frequenti negli Stati Uniti. Alcuni morsi sono inizialmente indolori, ma il dolore, che può essere grave e interessare l’intero arto, si sviluppa in tutti i casi entro 30-60 min. La zona del morso diventa eritematosa ed ecchimotica e può essere pruriginosa.

Può essere presente anche prurito generalizzato. Nella sede del morso si forma una bolla centrale, spesso circondata da un’area ecchimotica irregolare (lesione a occhio di bue). La lesione può mimare il pioderma gangrenoso Pioderma gangrenoso Il pioderma gangrenoso è una necrosi cutanea cronica progressiva e neutrofilica a eziologia sconosciuta, spesso associata a patologie sistemiche e qualche volta a lesioni cutanee.

La diagnosi. maggiori informazioni La bolla centrale diventa più grande, si riempie di sangue, si rompe, e lascia un’ulcera. Si forma un’escara nera sopra l’ulcera e, infine, croste. La maggior parte dei morsi lascia minime cicatrici residue, ma alcuni possono lasciare un importante difetto tissutale, che può coinvolgere il muscolo.

Il loxoscelismo, una sindrome sistemica indotta dal veleno, può non essere evidente fino a 24-72 h dopo il morso e non è frequente ma è più diffuso nei bambini e negli adolescenti. Gli effetti sistemici (p. es., febbre, brivido, nausea, vomito, artralgie, mialgie, eruzioni generalizzate, epilessia, ipotensione, coagulazione intravascolare disseminata, trombocitopenia, emolisi, insufficienza renale) sono responsabili di tutti i casi mortali.

I morsi della vedova nera di solito provocano una sensazione immediata, acuta, e pungente. Il dolore può essere descritto come sordo e paralizzante e può essere sproporzionato rispetto ai segni clinici. Entro 1 h dopo l’avvelenamento, vi può essere la progressione verso il persistente dolore locale, la diaforesi, l’eritema e la piloerezione nella sede del morso.

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Lieve: dolore limitato al sito del morso, segni vitali normali Moderato: diaforesi e piloerezione nella zona del morso, crampi dolorosi in grandi gruppi muscolari del tronco, segni vitali normali Grave (chiamato anche latrodectismo): diaforesi in un sito remoto; crampi e intenso dolore generalizzato in grandi gruppi muscolari del tronco; ipertensione e tachicardia; spesso mal di testa, nausea e vomito

Il latrodectismo, una sindrome sistemica causata da componenti neurotossici del veleno di morsi di ragno vedova, si manifesta con agitazione, ansia, sudorazione, mal di testa, vertigini, nausea, vomito, ipertensione, salivazione, debolezza, rash eritematoso diffuso, prurito, ptosi, edema palpebrale e delle estremità, difficoltà respiratoria, aumento della temperatura della pelle sopra l’area interessata, e crampi dolorosi e rigidità muscolare all’addome, alle spalle, al petto e alla schiena.

Il dolore addominale può essere grave e simulare un addome acuto chirurgico, la rabbia o il tetano. I sintomi tendono a risolversi in 1-3 giorni, ma spasmi, parestesie, agitazione e debolezza residui possono durare per settimane o mesi. I morsi di tarantola sono estremamente rari e non velenosi, nel caso delle tarantole del Nord o del Sud America (“Nuovo Mondo”).

Tuttavia, l’agitazione del ragno può far sì che esso infilzi i suoi peli simili ad aghi. Essi agiscono come corpi estranei nella pelle o negli occhi e possono innescare degranulazione dei mastociti e crisi anafilattoidi (p. es., l’orticaria, l’angioedema, il broncospasmo, l’ipotensione) in soggetti sensibilizzati, di solito proprietari di animali che maneggiano quotidianamente i ragni.

Valutazione clinica Attenta considerazione di diagnosi alternative

I morsi di ragno sono spesso ingiustificatamente sospettati dai pazienti. La diagnosi è tipicamente sospettata sulla base dell’anamnesi e dei segni fisici, ma la conferma è rara dal momento che richiede un testimone della puntura, l’identificazione del ragno (il ragno raramente è recuperato intatto) e l’esclusione di altre cause.

Nelle zone non endemiche, un morso di ragno marrone non deve essere diagnosticato senza identificare il ragno. Molti pazienti erroneamente attribuiscono le molto più comuni infezioni della pelle da Staphylococcus aureus meticillino-resistente ai morsi del ragno eremita marrone. Tali infezioni devono essere escluse, così come le altre condizioni che mimano morsi di ragno (vedi tabella ).

I casi gravi di latrodectismo devono essere distinti dall’addome acuto, dalla rabbia o dal tetano. I ragni sono identificati in base alla sede e ai segni. I ragni vedova vivono all’esterno in spazi protetti (p. es., sassi impilati, cataste di legna, balle di fieno, rimesse) e hanno una macchia rossa o arancione a forma di clessidra sulla parte ventrale dell’addome.

Routine per la cura della ferita Escissione ritardata per morsi necrotici da ragno marrone Oppiacei parenterali, benzodiazepine e antiveleno per morsi di ragno vedova gravi e talvolta moderati

Il comune trattamento per tutti i morsi di ragno comprende la pulizia della ferita, il ghiaccio per ridurre il dolore, l’elevazione dell’arto, la profilassi antitetanica (vedi tabella ), e l’osservazione. La maggior parte delle reazioni locali risponde solo a queste misure.

Le lesioni ulcerate devono essere pulite quotidianamente e sbrigliate secondo le necessità; può essere usata una pomata antibiotica locale (p. es., polimixina/bacitracina/neomicina). Le lesioni orticarioidi possono essere trattate con antistaminici, corticosteroidi topici o entrambi. Le lesioni necrotiche causate dai morsi del ragno eremita marrone vanno pulite e fasciate. La resezione chirurgica, se necessaria, deve essere rimandata fino a che l’area di necrosi non sia completamente delimitata, processo che può impiegare settimane.

Nessun intervento è stato dimostrato di ridurre la morbilità o di migliorare i risultati dopo un morso di ragno marrone. Le opzioni di trattamento comunemente propagandate o scarsamente studiate sono controverse o potenzialmente dannose. Il dapsone (p. es., 100 mg per via orale 1 volta/die fino alla risoluzione dell’infiammazione), è spesso utilizzato per ulcere > 2 cm, ma i benefici non sono dimostrati e si sviluppa quasi sempre l’emolisi correlata alla dose; sono state documentate agranulocitosi, aplasia midollare e metaemoglobinemia. La tetraciclina è stata suggerita per evitare la dermonecrosi causata dall’avvelenamento del ragno bruno, ma l’efficacia non è provata. Corticosteroidi, colchicina, nitroglicerina, terapia con shock elettrico ed escissione chirurgica non hanno alcun valore. Per i morsi del ragno vedova, un’attenzione medica è necessaria se i sintomi sono moderati o gravi; il trattamento iniziale consiste in oppiacei e benzodiazepine parenterali. Mialgie e spasmi muscolari che derivano da morsi della vedova nera rispondono poco ai miorilassanti e ai sali di calcio. L’avvelenamento sintomatico viene inizialmente trattato con terapie di supporto. Un antidoto di origine equina è disponibile e un nuovo antidoto F(ab)2 è attualmente in fase di studio. Molti esperti raccomandano la consultazione con un tossicologo prima di somministrare un antiveleno. Poiché la morte da avvelenamento del ragno vedova è rara e l’antiveleno è scarsamente disponibile, il trattamento antiveleno è stato storicamente riservato ai pazienti di età estreme e quelli con comorbilità. Ma poiché i sintomi possono persistere per settimane o mesi, gli antiveleni sono utilizzati più ampiamente, p. es., se l’avvelenamento è grave o a volte moderato. L’antidoto è più efficace quando usato presto, ma può essere efficace fino a 36 h dopo il morso. La risposta clinica solitamente è drastica. La dose per l’antiveleno di origine equina per bambini e adulti è di 1 fiala (6000 unità) EV in 50 mL di soluzione fisiologica da infondere di solito in 15 minuti. Sebbene il produttore consigli un test cutaneo prima di somministrare l’antiveleno, il test non sempre prevede degli effetti collaterali come l’anafilassi acuta e non è più una pratica raccomandata. Tutti i morsi della tarantola vengono trattati con terapia di supporto.

Ragni bruni (p. es., violino, recluso-marrone, Loxosceles spp) sono presenti nel Midwest e centro-sud degli Stati Uniti, non negli stati di confine costieri e canadesi. I ragni vedova (p. es., vedova nera, Latrodectus spp) sono presenti in tutti gli Stati Uniti. I morsi del ragno marrone tendono a provocare dolore (talvolta in ritardo di 30-60 minuti), eritema, ecchimosi e formazione di una vescichetta, talvolta con ulcerazione circostante. I morsi di ragno vedova provocano dolore immediato e manifestazioni talvolta regionali o generalizzate, come crampi muscolari, sudorazione, ipertensione, tachicardia e debolezza. Diagnosticare clinicamente i morsi di ragno (spesso erroneamente sospettati dai pazienti). Per i morsi di ragno marrone, curare la ferita, misure sintomatiche locali, e, a volte escissione ritardata. Per i morsi di ragno vedova, curare le ferite, misure sintomatiche locali e talvolta oppiacei, benzodiazepine e antiveleno parenterali.

Come pungono le tracine?

Perché le punture di tracina causano dolore? – Le tracine sono pesci velenosi vivono nei terreni sabbiosi e si possono trovare fino a 30 metri dalla spiaggia. Per via del loro colore si mimetizzano nella sabbia, per questo è facile calpestarli e pungersi con le loro spine dorsali che sono collegate a ghiandole con veleno.

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Cosa mangia la tracina?

Alimentazione – Le tracine si infossano nel fondale sabbioso, lasciando liberi solo gli occhi e le spine velenifere. Quando una preda capita a portata di bocca esse escono velocemente fuori dal loro nascondiglio. Si cibano di piccoli pesci e crostacei.

Come togliere spina tracina?

Togliere schegge e spine dalla pelle – Qual è il sistema migliore per togliere spine e schegge? Ne parliamo con il dott. Stefano Ottolini, medico d’urgenza al Pronto Soccorso dell’Humanitas. “La prima cosa da fare, quando nella nostra pelle si è infilata una scheggia o una spina, è lavare bene la parte interessata con acqua corrente fresca.

Poi, asciugare e disinfettare la parte interessata, per evitare che l’oggetto indesiderato inserito sottopelle causi un’infezione”. Prima di tutto, quindi, pulire e disinfettare il punto in cui è penetrata la scheggia o la spina, sia essa di legno o di qualsiasi altro materiale. Fatto questo, è necessario pensare come estrarla.

Come fare? Ecco le indicazioni del dott. Ottolini: “Bisogna osservare la situazione. Se la spina o scheggia presenta una parte esterna, la soluzione ideale è quella di utilizzare delle normali pinzette da trucco, lavate e disinfettate, per estrarre delicatamente, per evitare che si rompa, il corpo estraneo.

Quanto dura la puntura del pesce ragno?

Cosa fare in caso di puntura da tracina – La puntura di tracina provoca da subito un dolore intenso che può durare molto tempo, anche oltre le 24 ore, e che può diffondersi per tutto l’arto interessato. Nell’area in cui ci si è punti, solitamente, si manifestano rossore e gonfiore e, nelle situazioni più gravi, possono comparire anche nausea, vomito e febbre,

In questo caso o se si avvertono sintomi come, ad esempio, difficoltà respiratorie, alterazioni della frequenza cardiaca, profonda stanchezza, è bene chiamare subito il pronto soccorso. Cosa fare, quindi, se si viene punti da una tracina? Se ci si trova in acqua, è utile farsi aiutare per tornare a riva, perché il dolore è talmente forte, a volte, che rende difficile camminare (camminarci sopra, inoltre, non è consigliato perché si rischia di fare entrare ancora di più il veleno in circolazione).

Sicuramente bisogna poi:

rimuovere eventuali spine (usando una pinza, non con le mani); pulire per bene la ferita con acqua per eliminare lo sporco e i residui presenti; per attenuare il dolore immergere sin da subito la parte colpita in acqua molto calda, intorno a 37, massimo 40°C, per circa una o due ore, perché le tossine di natura proteica presenti nel veleno si inattivano con le alte temperature ; mentre si attende l’acqua, un buon consiglio è affondare il piede nella sabbia calda,

Inoltre, è sempre utile recarsi da un medico in modo che possa vedere la ferita e valutare se è necessario ricorrere a delle cure, come l’uso di cortisonici o antibiotici sulla parte colpita, e, nel caso, alla profilassi antitetanica, Pesce Ragno Dove Si Trova Sasha_Suzi/gettyimages.it

Quanto è grande il pesce ragno?

PESCE RAGNO in “Enciclopedia Italiana” PESCE RAGNO (lat. scient. Trachinus Cuv.; fr. vive; sp. pez araña; ted. Petermännchen; ingl. weever) Decio Vinciguerra Genere di Pesci ossei marini degli Acantotteri, divisione dei Giugulari, famiglia Trachinidae, Ha corpo allungato, coperto di piccole squame; capo tozzo con muso molto corto e bocca ampia rivolta in alto e denti sottili, aperture branchiali ampie, opercoli con punte robuste.

Pinne ventrali giugulari, due dorsali, la prima breve formata da 4 a 7 raggi spinosi, la seconda più lunga, simile all’anale. Vescica natatoria assente. Di piccole dimensioni: il Trachims draco L. raggiunge al massimo 40 cm. I Trachinus vivono a poca profondità nascosti nella sabbia e nel fango; la loro puntura, dovuta alle spine dell’opercolo e della pinna dorsale, è dolorosissima, perché viene iniettato nella ferita il secreto di ghiandole velenifere situate nei solchi delle spine dorsali e opercolari.

Hanno color grigio con fasce oblique sul ventre, pinna dorsale nera. Nel Mediterraneo vivono 4 specie ( T, draco, radiatus, vipera, araneus ). Con il nome di Ragno si indica anche la Spigola (v.). : PESCE RAGNO in “Enciclopedia Italiana”

Come attacca il ragno?

Apparato boccale – Fotografia eseguita al microscopio a 10x di un chelicero di Psalmopoeus cambridgei e della punta di un ago per cucire. Si nota quanto sia più acuminata la punta del chelicero rispetto a quella dell’ago. La zanna di questo individuo subadulto di Psalmopoeus cambridgei è lunga circa 2 mm. Il ragno intero misura circa 25 mm di lunghezza. L’immagine è ingrandita 60 volte. I ragni non hanno denti, Hanno invece due cheliceri, formati da due segmenti ciascuno: la zanna, o aculeo, e il segmento basale,

La zanna è l’equivalente organico dell’ ago ipodermico, che può penetrare in profondità nella pelle, nella pelliccia o nell’esoscheletro della preda. L’apparato boccale del ragno è concepito per iniettare il veleno nelle vittime, di solito insetti e piccoli animaletti come gli artropodi, non per mordere l’uomo.

La porzione basale include, in tutto o in parte, le ghiandole velenifere e i muscoli costrittori che le avvolgono. Questi muscoli vengono contratti volontariamente dal ragno per comprimere le ghiandole e provocare la fuoriuscita del veleno, che attraverso gli aculei verrà iniettato nella ferita causata dalla puntura.

Quando il ragno morde, le due parti di ciascun chelicero si muovono assieme ed analogamente alla lama di un coltello a serramanico quando viene aperto. Nell’assumere la posizione di attacco, il ragno allarga, sia l’angolo tra l’aculeo e il segmento base di ambo i cheliceri, sia l’angolo tra il segmento base e il cefalotorace,

Nelle tarantole e in altre migali la separazione orizzontale tra le punte degli aculei rimane quasi invariata, ma nelle altre specie si allarga mentre i cheliceri si alzano. In termini scientifici questo sistema è chiamato coassiale nel primo caso, biassiale nel secondo.

  • Il sistema biassiale è il più diffuso.
  • Entrambe le punte dei cheliceri di un ragno di grandi dimensioni, come quelle mostrate nella fotografia di questa sezione, sono alquanto taglienti e acuminate.
  • La conformazione fisica del corpo del ragno riesce a ben guidare i due aculei nell’atto di penetrare la carne della vittima.

È stato riportato che le punture di alcuni ragni, come quelle del pericoloso Sydney funnel-web ( Atrax robustus ) dell’ Australia, riescono a perforare il cuoio morbido delle scarpe,

Cosa succede se un pesce ti morde?

La tracina (o pesce ragno) si mimetizza con il fondale – La sua puntura è davvero dolorosissima e, purtroppo, è un pesce che abbonda nei nostri mari e che si avvicina molto anche alla riva, Non è difficile calpestarlo, perché si apposta sotto la sabbia e si mimetizza con il fondale,

Cosa succede se ti punge un riccio di mare?

Puntura di Riccio di Mare: cosa si sente dopo il contatto? – Al primo contatto tra pelle e riccio di mare, si percepisce immediatamente un dolore intenso, che può durare alcune ore, Le reazioni infiammatorie immediate della puntura sono conseguenza della rottura degli aculei nella cute, dalla quale non sono facilmente estraibili per la loro fragilità.

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Quanto durano i segni delle meduse?

Puntura medusa: decorso – Qual è il decorso di una puntura di medusa? Una volta scomparso il bruciore, i l prurito potrebbe durare ancora per una settimana, In ogni caso, ogni traccia del contatto con l’animale dovrebbe andar via dopo 15 giorni. E se proprio non vuoi rinunciare alla spiaggia, assicurati di coprire bene l’area sensibile e non esporla al sole.

Cosa succede se ti punge una tracina?

Oltre al dolore, possono presentarsi sintomi: quali nausea; vomito; tremori e sincope.

Dove vive il pesce tracina?

Tracina o ragno La tracina, pesce meglio conosciuto con il nome di pesce ragno, posiede delle ottimi carni bianchee compatte che ben si prestano alla preparazione di piatti sani e gustosi, per questo motivo è una specie ittica molto ricercata e difficile da trovare sia in pescheria che nei supermercati.

  • Vediamo insieme di conoscerla meglio.
  • Descrizione scientifica: Trachinus Araneus Caratteristiche fisiche La tracina è un pesce che possiede un corpo allungato, compresso sui fianchi e molto basso che può raggiungere fino ai 40 centimetri di linghezza.
  • E’ particolarmente conosciuta per via del veleno contenuto dei raggi della sua spina dorsale e sulle spine che sono localizzate in prossimità degli opercoli.

Benchè non sia un veleno mortale, quello che la tracina secerne attraverso delle ghiandole velenifere è in grado di stordire un uomo e rendergli difficile la balneazione. Il colore di questo pesce è giallo grigiastro nella zona del dorso mentre sui fianchi presenta delle striature diagonali che contrastano con il ventre che ha un colore nettamente più chiaro rispetto al resto del corpo.

Habitat Questa specie ittica è molto comune nel Mar Mediterraneo, soprattutto nella zona dell’Adriatico, ma non disdegna nemmeno l’Atlantico orientale dove la si può trovare dal Marocco fino alla Norvegia. La tracina vive ad una profondità che può oscillare tra i dieci e i cento metri, predilige i fondali di sabbia e fangosi dove si adagia e vive semisepolta.

Capita molto spesso di trovarla anche in radure sabbiose vicino agli scogli dove molto spesso i subacquei si inoltrano per pescare. Nei periodi estivi la tracina preferisce restare in superficie mentre in inverno migra verso profondità maggiori. Per catturarla il metodo di pesca utlizzato è quello a strascico oppure tramite sciabiche e reti da posta.

  1. Una volta catturata e portata in superficie la prima cosa da fare è privarla degli spuntoni dove è contenuto il veleno per evitare spiacevoli inconvenienti.
  2. Proprietà nutrizionali Dal punto di vista nutrizionale possiamo dire che la tracina ha un valore energetico considerevole che si aggira intorno alle 96 Kcal per ogni 100 gr di prodotto.

Questo pesce è particolarmente ricco di grassi polinsaturi quali l’omega 3, principale alleato per un buon funzionamento cardiovascolare, e di proteine. Ricette di cucina Come abbiamo già accennato in precedenza la tracina è un pesce molto appetibile usato principalmente per la realizzazioni di buonissime zuppe a base di pesce ma in cucina il suo uso non si limita solamente a questom vediamo insieme alcuni piatti che la vedono come protagonista: – Tracina al sugo di pomodorini – Pasta al sugo di tracina – Tranci di tracina in padella – Filetti di tracina al limone – Zuppa di tracina – Spiedini di tracina e asparagi – Soufflé di tracina con carciofi – Tracina alla griglia Insomma un pesce utile sia per la preparazione di antipasti, di primi e di secondi piatti! Consigliamo come sempre di fornirvi presso una pescheria di fiducia per evitare che il pesce vi venga venduto vecchio di qualche giorno, cosa che andreabbe a compromettere il sapore unico e vellutato di questo pesce molto in voga nella cucina moderna.

Come si pesca la tracina?

Pescare in mare la Tracina come e dove pescare le Tracine – tecnica e esche

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Pescare al Mare la Tracina La tracina è un pesce di mare con un corpo fusiforme appiattito sul ventre; la testa, gli occhi e la bocca sono grandi, la pinna dorsale ha 5 raggi spinosi che sono collegati a ghiandole che inoculano una tossina che provoca dolori molto intensi e in alcuni soggetti reazioni più gravi. La lunghezza massima che possono raggiungere le tracine è di 50 cm per un peso di un chilo e mezzo.

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Tracina dove vive dove pescarla Le tracine vivono infossate nei fondali sabbiosi e fangosi delle coste, fra i pochi metri dalla riva e i 300 metri di profondità; è un pesce che vive solitario sotto la sabbia lasciando fuori solo gli occhi e le spine dorsali in attesa di prede da attaccare. Durante la stagione calda si avvicina di più alla costa e specialmente nel Mare Adriatico sono numerosi i casi di bagnanti che la calpestano pagandone le conseguenze. Pesce Ragno Dove Si Trova

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Le tracine si possono pescare con la traina a fondo, ma anche con la canna; l’importante è non lasciare ferma l’esca, facendola strisciare sul fondale per stimolare l’aggressività di questi pesci.

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L’esca più adatta è un pezzo di pesce, ma anche vermi e molluschi sono esche adatte a questo pesce.

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Pescare in mare la Tracina come e dove pescare le Tracine – tecnica e esche

Dove vive la tracina vipera?

Distribuzione e habitat – Questa specie è diffusa lungo le coste mediterranee e atlantiche orientali, nei fondali sabbiosi e sassosi.

Quanto dura il gonfiore da puntura di tracina?

In tanti scelgono ogni anno la vacanza al mare e così come sono tanti i frequentatori umani, sono tante anche le creature che popolano le acque marine, alcune delle quali possono costituire un pericolo per i bagnanti. Fra queste ricodiamo le tracine. È utile sapere come intervenire evitando di seguire rimedi improvvisati o falsi miti che rischiano solo di aggravare il quadro.

  1. La tracina o pesce ragno è un pesce molto diffuso nei bassi fondali del Mar Mediterraneo.
  2. Ha l’abitudine di nascondersi sotto la sabbia, lasciando scoperti solo gli occhi e le spine presenti sul dorso collegate a una ghiandola che produce veleno.
  3. È facile che pescatori o bagnanti vengano punti a piedi o mani.

Il dolore è immediato, tende ad aumentare, si diffonde a tutto l’arto e può durare anche 24 ore, Si accompagna a gonfiore e rossore nella sede della puntura. Raramente vengono descritti sintomi sistemici come nausea, vomito, malessere.

Che si mangia la tracina?

Utilizzare la Tracina in cucina – Carni bianche e saporite anche se poco apprezzate in cucina. Uno dei pesci più ricercati, dopo lo scorfano, per insaporire le zuppe di pesce. Ottima anche per minestre, creme e vellutate o cotta in umido. Se di piccole dimensioni viene fritta, se di medie-grandi dimensioni cotta anche alla griglia.

Cosa mangia la tracina?

Alimentazione – Le tracine si infossano nel fondale sabbioso, lasciando liberi solo gli occhi e le spine velenifere. Quando una preda capita a portata di bocca esse escono velocemente fuori dal loro nascondiglio. Si cibano di piccoli pesci e crostacei.