Qual è il pesce più veloce del mondo? Il pesce vela può nuotare fino ad una velocità di 110 chilometri orari e, secondo alcuni esperti, questo fa di lui il pesce più veloce del mondo. Facilmente riconoscibile, il pesce vela prende il nome dalla sua spettacolare pinna dorsale a forma di vela, che si estende per tutta la lunghezza del suo corpo.
Ha una mascella superiore molto più lunga rispetto a quella inferiore ed entrambe sono allungate ed appuntite, simili ad una lancia. Si muove in gruppo di due o più, aiutandosi a vicenda per procurarsi il cibo: si nutre principalmente di pesci piccoli come acciughe o sardine, che cattura accerchiando i banchi, compattandoli e spingendoli verso la superficie, per poi mangiare i pesci uno ad uno.
La sua mascella a forma di lancia è inoltre utile per stordire le prede più grandi. I pesci vela sono un tipo di marlin, simili al pesce spada. Predilige le acque più calde dell’Atlantico e del Pacifico. : Qual è il pesce più veloce del mondo?
Qual è il pesce più forte del mondo?
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Come leggere il tassobox Pesce pietra | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa Bilateria |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Gnathostomata |
Classe | Actinopterygii |
Infraclasse | Teleostei |
Ordine | Scorpaeniformes |
Sottordine | Scorpaenoidei |
Famiglia | Synanceiidae |
Sottofamiglia | Synanceiinae |
Genere | Synanceia |
Specie | S. verrucosa |
Nomenclatura binomiale | |
Synanceia verrucosa Bloch & Schneider, 1801 |
Synanceia verrucosa, conosciuto comunemente come Pesce pietra, è un pesce d’acqua salata appartenente alla famiglia Synanceiidae, È il pesce più velenoso al mondo e può risultare letale per l’uomo.
Che velocità raggiunge il tonno?
I tonni sono predatori che si spostano fulminei negli oceani raggiungendo velocità fino a 100 chilometri orari. I loro corpi affusolati sono perfetti per la caccia in mare. Vivono in grandi banchi sfruttando l’elevata velocità natatoria per cacciare prede quali sgombri, aringhe, seppie, anguille e crostacei.
- Durante le loro incursioni percorrono migliaia di chilometri.
- Ad esempio, i tonni rossi marcati alle Bahamas sono stati rintracciati davanti alle coste norvegesi e brasiliane.
- I tonni sono particolarmente richiesti dal mercato alimentare.
- Per la loro carne muscolosa e prelibata sono diventati nella tradizione giapponese l’ingrediente più importante del sushi.
La grande richiesta di tonno, non solo in Giappone, ha fatto sì che sei delle otto specie di tonni esistenti siano oggi minacciate. Le cause principali sono la pesca industriale e quella illegale, le quote eccessive di pescato e l’allevamento. Per bloccare l’estinzione dei tonni ci impegniamo in tutto il mondo a favore di metodi di pesca più sostenibili, di una migliore gestione della pesca e per un consumo più responsabile.
Quanto è veloce il pesce spada?
Con il loro rostro inconfondibile solcano i mari a velocità impressionanti, raggiungendo anche i 90 km orari. Ora i pesci spada ( Xiphias gladius ), veri siluri degli oceani, rivelano la loro arma segreta: una piccola ghiandola sebacea situata alla base della “spada”, e mai descritta finora, sembra secernere un lubrificante che riveste il capo del pesce, riducendo l’attrito dell’acqua.
- Strato impermeabile.
- La ghiandola si connette attraverso capillari ai pori della pelle, che espellono il grasso; microscopiche protrusioni della pelle, chiamate denticoli, contribuiscono a rendere il suo corpo idrofobico, favorendo la velocità.
- La scoperta di John Videler, biologo marino dell’Università di Groninga, Paesi Bassi, è descritta sul Journal of Experimental Biology,
Una lunga “rincorsa”. La ricerca è frutto di un lavoro ventennale. Nel 1996 Videler riuscì a compiere una risonanza magnetica di un pesce spada, individuando la ghiandola. Nei primi anni 2000 sono stati individuati i capillari, e successivamente, grazie alla microscopia elettronica, i pori e i denticoli.
- Scaldando la ghiandola in laboratorio, si è visto che i pori secernono grasso.
- Prova a prendermi.
- Questo meccanismo dovrebbe permettere al pesce di avvolgere la parte del corpo che “buca” l’acqua di uno strato idrorepellente simile alle tute dei nuotatori olimpionici.
- Ma rimane una speculazione: proprio a causa della sua velocità, è praticamente impossibile osservare questo animale in cattività.
Fotogallery 15 pesci (più uno!) con i superpoteri Il più simpatico e famoso è lui: il pesce pagliaccio (sottofam. Amphiprioninae ), la star di Alla ricerca di Nemo e Alla ricerca di Dory, È in grado di cambiare sesso a piacimento una volta nella vita. Nascono tutti maschi e mutano genere per trasformarsi in femmina alpha, quando il pesce femmina che guida le loro comunità muore. Il cambiamento è, però, irreversibile. Foto: © Shutterstock Avete mai visto un pesce capace di arrampicarsi su un albero? I saltafango (sottofam. Oxudercinae ), abituati a vivere in ambienti salmastri tra terra e mare, lo possono fare grazie a particolari adattamenti che consentono loro di vivere fuori dall’acqua. Dal Pacifico, il salmone rosso ( Oncorhynchus nerka ) risale la corrente dei fiumi arrivando al corso d’acqua dove è nato: qui avverrà la riproduzione e qui morirà, dopo aver deposto e vegliato sulle uova. In assenza di un GPS, il pesce ritrova la strada percependo le lievi variazioni del campo magnetico terrestre. Foto: © KSI Photography Adv La passera pianuzza pavone ( Bothus mancus ), un pesce piatto comune nel Mediterraneo, può cambiare colore in pochi secondi, per mimetizzarsi con il fondale. In confronto, un camaleonte impiega diversi minuti soltanto per modificare una lieve sfumatura. Il Botia pagliaccio ( Chromobotia macracanthus ) un pesce indonesiano nero e arancione spesso tenuto in acquario, ha una spina erettile posizionata proprio sotto l’occhio: quando un altro pesce tenta di mangiarlo, il boccone risulta pertanto particolarmente indigesto e difficile da ingoiare. Foto: © Ruth Flickr I pesci pappagallo (fam. Scaridae ) sono tra i più attivi costruttori delle spiagge tropicali di sabbia bianca tanto gradite ai turisti. Questi animali si nutrono dei piccoli organismi che vivono sui reef corallini, ingerendo inevitabilmente piccoli pezzi di barriera. I coralli passano attraverso il loro sistema digerente, e vengono espulsi sotto forma di sabbia. Foto: © Jim Bahn Adv Ai pesci arcieri (fam. Toxotidae ) il cibo piace fresco, e non hanno problemi a procurarselo. Come infallibili cecchini spruzzano getti d’acqua mirati verso le loro prede, piccoli insetti che si sporgono su rami o fili d’erba vicini all’acqua. Quando l’animale, colpito, cade in acqua, sono lì sotto ad attenderlo con le fauci spalancate. Foto: © elrina753, Flickr Gli elettrorecettori presenti sul rostro del pesce sega (fam. Pristidae ) percepiscono i campi magnetici emessi dal battito cardiaco delle prede. Ed è una fortuna, visto che granchi, gamberi e piccoli pesci, i loro piatti preferiti, si nascondono spesso nella sabbia. Foto: © Shutter Fotos, Flickr I ghiozzi delle Hawaii ( Sicyopterus stimpsoni ) riescono a spostarsi dall’acqua salata ai corsi d’acqua dolce, risalendo le correnti attraverso le cascate, prima che la loro anatomia interna cambi rendendo il plancton un alimento indigesto. Gli avannotti di questi pesci riescono ad arrampicarsi sulle rocce usando la bocca, fortissima, e una sorta di ventosa situata sotto al loro ventre. L’abitudine di addentare pezzi perfettamente cilindrici delle carni di altri pesci o mammiferi marini ha fatto guadagnare allo squalo stampo da biscotti ( Isistius brasiliensis ) detto anche sigaro o tagliatore, il suo sinistro soprannome: esso imprime sul corpo delle sue vittime cicatrici alla “Giotto”, utilizzando le labbra a ventosa e denti inferiori a forma di seghetto. Muto come un pesce, si dice, eppure i maschi di pesci cadetto ( Porichthys notatus ) nei periodi dell’accoppiamento emettono un verso simile a un cupo ronzio per attrarre le potenziali partner; in presenza di un avversario, si cimentano anche in rabbiosi borbottii, ben percepibili dall’orecchio umano. Foto: © Wernher Krutein Le missine (Ord. Myxiniformes ), un tipo di pesci anguilliformi dalla forma piuttosto primitiva, se minacciate rilasciano una sostanza viscida che ostruisce le mascelle e le branchie dell’aggressore, il quale probabilmente non ripeterà l’attacco. Foto: © NOAA Adv Il pesce tigre africano o pesce tigre golia ( Hydrocynus goliath ) è uno dei più voraci pesci d’acqua dolce, ed è capace di saltare fuori dall’acqua per afferrare un uccello che si fosse spinto, incautamente, a volare troppo vicino al suo rifugio. Foto: © Carnat Joel, Flickr Nuotare a temperature inferiori allo zero può rivelarsi un gioco da ragazzi, se nel tuo sangue scorre un antigelo naturale: e il merluzzo dell’antartico ( Dissostichus mawsoni ) produce speciali proteine che consentono di sopravvivere anche sotto le acque delle banchise polari. Foto: © Steve Benton, Flickr L’inghiottitore nero ( Chiasmodon niger ) è capace di inghiottire pesci di taglia molto più grande della propria. Il pesce tropicale, lungo circa 25 cm, può inglobare altri pesci lunghi il doppio o di massa 10 volte maggiore alla sua. Ci riesce grazie a uno stomaco ultraflessibile che si allarga a dismisura. Foto: © Lea Lee, Flickr Adv Il pesce trasparente ( Macropinna microstoma ) fu avvistato la prima volta nel 1939. Abita nel mare al largo della California e con il suo cranio trasparente è rimasto un mistero a lungo. Vivendo nei fondali marini, fino a 800 metri di profondità, ha sviluppato una vista speciale: proprio la trasparenza del cranio gli consente di “captare” più facilmente la luce necessaria per individuare le prede e catturarle.
Quale è l’animale più veloce al mondo?
Il Ghepardo è sinonimo di velocità. Ma oltre alla corporatura snella e alla massa muscolare magra, c’è qualcos’altro che aiuta questo grande felino a essere così veloce.
Qual è l’uccello più veloce del mondo?
Il più veloce del mondo è un pipistrello I pipistrelli non sono solo abili aviatori, possono anche raggiungere velocità record Fino ad oggi, il record di velocità per il volo orizzontale apparteneva agli uccelli, e il rondone ( Apus apus ) era considerato il più veloce di tutti, visto che può raggiungere una velocità di 110 chilometri all’ora.
Ma i ricercatori di un team tedesco-americano guidato dal Max-Planck-Institut für Ornithologie un nuovo primatista tra gli acrobati dell’aria che però non è un uccello, ma un pipistrello: Il pipistrello dalla coda libera messicano ( Tadarida brasiliensis ) un molossidae che sfreccia nei cieli notturni a oltre 160 chilometri all’ora.
Nello “Airplane tracking documents the fastest flight speeds recorded for bats”, pubblicato su Royal Society Open Science, i ricercatori spiegano che «La forma del loro corpo aerodinamica e le ali più lunghe rispetto alla media delle altre specie di pipistrelli consentono loro di raggiungere velocità così elevate».
- Il team del Max-Planck-Institut für Ornithologie sottolinea che «Gli uccelli sono ancora oggi un modello per gli ingegneri aeronautici e rimangono senza eguali quando si tratta di caratteristiche di volo.
- Mentre gli uccelli possono decollare a velocità relativamente basse, anche l’aereo più moderno deve raggiungere una velocità di circa 300 chilometri all’ora per essere in grado di sollevarsi.
I principali fattori che contribuiscono sono l’aerodinamica, la forma del corpo a proiettile, così come basso peso degli animali grazie alle loro ossa speciali. Inoltre, le ali strette presenti nelle specie volatrici vloci permettono anche una maggiore portanza rispetto alla forza aerodinamica investita».
Se i rondoni sono considerati gli uccelli più veloci del mondo nel volo orizzontale, i falchi pellegrini ( Falco peregrinus ) possono anche raggiungere velocità oltre i 300 chilometri all’ora durante le picchiate, ma a causa della loro struttura alare che produce maggiore resistenza, sono generalmente considerati volatori orizzontali lenti.
Gli animali con le ali lunghe e strette di solito volano più velocemente di quelli con ali più corte e più larghe e per questo gli scienziati hanno scelto il pipistrello dalla coda libera messicano per il loro studio, ma anche loro sono rimasti sorpresi dai loro risultati: «Inizialmente, credevamo con difficoltà ai nostri dati, ma erano corrette: a volte, le femmine di pipistrelli, che pesano tra 11 e 12 grammi, volano ad una velocità di oltre 160 chilometri all’ora, un nuovo record per il volo orizzontale» dice Kamran Safi dal Max Planck Institute.
- I dati sulla velocità di volo dei pipistrelli sono stati raccolti utilizzando un trasmettitore radio che pesa solo mezzo grammo che è stati attaccati sul dorso dei pipistrelli con un adesivo e che cadva da solo dopo 2 – 5 giorni.
- Il suo segnale acustico regolare è stato localizzato utilizzando un ricevitore mobile installata su un piccolo aereo.
«Non è stato facile per il pilota di seguire animali che volano così rapidamente per poterli localizzare con precisione e misurare in continuazione la loro traiettoria di volo – conclude Dina Dechmann, anche lei del Max Planck – Gli scienziati hanno anche valutato i dati registrati dalla stazione meteo più vicina e hanno preso atto delle condizioni del vento, al momento dei voli studiati.
Qual è l’animale che può nuotare per ore?
Gli ippopotami: i giganti sommersi – Questi grandi animali trascorrono gran parte della loro vita in acqua. Per circa 16 ore al giorno rimangono immersi nell’acqua, e possono rimanere in apnea fino a 5 minuti. Gli occhi e le fosse nasali emergono dalla superficie grazie alla loro posizione strategica. In questo modo, gli ippopotami sono in grado di nuotare per ore.
Qual è la creatura marina più veloce?
Qual è il pesce più veloce del mondo? Il pesce vela può nuotare fino ad una velocità di 110 chilometri orari e, secondo alcuni esperti, questo fa di lui il pesce più veloce del mondo. Facilmente riconoscibile, il pesce vela prende il nome dalla sua spettacolare pinna dorsale a forma di vela, che si estende per tutta la lunghezza del suo corpo.
- Ha una mascella superiore molto più lunga rispetto a quella inferiore ed entrambe sono allungate ed appuntite, simili ad una lancia.
- Si muove in gruppo di due o più, aiutandosi a vicenda per procurarsi il cibo: si nutre principalmente di pesci piccoli come acciughe o sardine, che cattura accerchiando i banchi, compattandoli e spingendoli verso la superficie, per poi mangiare i pesci uno ad uno.
La sua mascella a forma di lancia è inoltre utile per stordire le prede più grandi. I pesci vela sono un tipo di marlin, simili al pesce spada. Predilige le acque più calde dell’Atlantico e del Pacifico. : Qual è il pesce più veloce del mondo?
Quanti nodi fa un tonno?
Questi con le loro evoluzioni segnalano sia i banchi di sardine che i tonni in movimento. La traina si effettua a velocità compresa tra i 5 e i 7 nodi, aumentando leggermente l’andatura se il mare è calmo e diminuendola quando si pesca con moto ondoso significativo.
Qual è il pesce più lento del mondo?
Il pesce più lento. I pesci più lenti sono i cavallucci marini. I cavallucci marini (della famiglia Syngnathidae) non sono in grado di nuotare contro corrente, e per evitare di essere spazzati via, si attaccano a coralli e piante marine con la loro coda prensile.
Quanto è veloce il pesce siluro?
Il suo nome scientifico è Xiphias gladius e può raggiungere la velocità di 75 km orari.
Qual è l’animale più forte sulla Terra?
Ma l’ animale più forte, in termini di forza assoluta sulla terraferma, resta l’elefante africano, che è in grado di trascinare ben 7,5 tonnellate. In ambiente acquatico la padrona incontrastata è la balenottera azzurra con le sue 180 tonnellate di peso corporeo.
Chi è più fedele il cane o il gatto?
Il cane è per antonomasia l’animale più fedele, affettuoso e coccolone che si possa adottare.
Qual è l’animale che non muore?
La medusa “immortale”, turritopsis dohrnii – Ad oggi esiste solo una specie che è stata definita “biologicamente immortale”: la medusa turritopsis dohrnii o medusa turritopsis nutricula. Questo piccolo animale trasparente si trova negli oceani di tutto il mondo e praticamente non muore.
La medusa che non muore mai può “tornare indietro nel tempo” ad una fase precedente del suo ciclo di vita. La nuova vita della medusa inizia con un uovo fecondato che cresce in uno stadio larvale chiamato planula. Dopo una nuotata veloce, la planula si aggancia a una superficie (come una roccia, o il fondo dell’oceano o lo scafo di una barca), dove si sviluppa in un piccolo organismo.
Una sorta di “polipo”: una struttura a forma di tubo con una bocca a un’estremità e una sorta di “piede” all’altra estremità. Rimane bloccato sul posto per qualche tempo, diventando una piccola colonia. Alla fine, a seconda delle specie di meduse, uno di questi “polipi” formerà una crescita chiamata “gemma”, o produrrà segmenti che possono staccarsi dal resto della colonia.
Questo processo porta alle fasi successive del ciclo di vita delle meduse: l’efira (una piccola medusa) e la medusa “adulta” vera e propria, capace di riproduzione sessuale. Per la maggior parte delle altre meduse, questa fase è la fine della linea. Ma la turritopsis dohrnii (e forse anche altre specie di meduse ) ha un trucco.
Quando la “medusa eterna” affronta una sorta di stress ambientale, come la fame o le lesioni, può tornare ad essere una piccola chiazza di tessuto, che poi si trasforma in una fase di polipo, sessualmente immatura, della vita. La medusa immortale è un po’ come una farfalla che si trasforma in un bruco o una rana che diventa di nuovo un girino.