Il pesce e alcuni alimenti che forniscono i grassi omega-3 dovrebbero essere consumati più spesso. In particolare dovremmo preferire alcuni pesci come lo sgombro, il salmone, le aringhe, le sarde e le alici e alimenti come le noci e i semi di lino.
Quali sono i pesci da evitare per il colesterolo?
Colesterolo alto, pesce da evitare – Il pesce fa bene a chi soffre di colesterolo alto ma è opportuno priviligiare quelli magri rispetto a quelli grassi. In primis pare che molluschi e crostacei sono i meno indicati. Seguono poi pesci grassi come sgombro, salmone, scorfano e acciuga,
Altri pesci non proprio adatti a chi soffre di colesterolo alto sono anguilla, aringa, dentice, pesce spada oltre a caviale e bottarga, E’ invece consigliato assumere pesce azzurro ricco di Omega-3 come il merluzzo, Ciò non significa che il pesce non adatto al colesterolo alto sia da cancellare dalla tavola ma solo che bisognerebbe consumare piccole quantità.
Prima di modificare la propria dieta poi è sempre opportuno chiedere consiglio a un medico, nutrizionista o dietologo per avere consigli su qual è il regime alimentare più adatto a voi ed evitare di incorrere in ulteriori problemi di salute.
Chi ha il colesterolo alto può mangiare il tonno fresco?
Tonno e colesterolo – E’ probabilmente il pesce più consumato in Italia anche per il buon rapporto qualità-prezzo. Si trova in scatola, al naturale o fresco ed è quest’ultimo quello più indicato per chi vuole abbassare i livelli di colesterolo. Contiene infatti Omega 3 che come per gli altri pesci svolgono un’azione anticolesterolo, soprattutto per le donne in menopausa.
Chi ha il colesterolo alto può mangiare la sogliola?
Possibili benefici e controindicazioni della sogliola – La sogliola è ritenuto un alimento sano, che può essere consumato fin dalla tenera età. È un pesce magro che contiene pochissimi grassi. Può, quindi, essere inserito all’interno di regimi alimentari ipocalorici e diretti ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue,
È un alimento digeribile e altamente proteico. Contiene gli acidi grassi omega 3, per cui può aiutare a tenere sotto controllo trigliceridi e ipertensione, Anche la presenza del potassio concorre a combattere la pressione alta. L’elevato contenuto di fosforo può favorire il corretto sviluppo di ossa e denti e influenzare positivamente le facoltà mnemoniche.
La sogliola è anche uno dei pochi cibi che contengono i folati, per cui il suo consumo è consigliato anche in gravidanza. L’acido folico può, infatti, ridurre fino al 70% il rischio che il nascituro sviluppi malformazioni congenite. Il consumo della sogliola è sconsigliato a chi soffre di intolleranza al pesce.
Quali sono i formaggi magri per il colesterolo?
ESISTONO FORMAGGI PRIVI DI COLESTEROLO? Il colesterolo è una sostanza naturalmente prodotta dal nostro corpo e presente in molti alimenti, sia di origine animale che di origine vegetale. Si può distinguere in due tipi: il colesterolo LDL, il cosiddetto “colesterolo cattivo” e il colesterolo HDL, detto “colesterolo buono”.
Livelli di colesterolo troppo alti nel sangue costituiscono un grosso problema per la salute, in particolare per il sistema cardiovascolare, Un grosso aiuto arriva dall’ alimentazione : avere una dieta sana ed equilibrata apporta numerosissimi benefici, tra cui quello di tenere sotto controllo la quantità di colesterolo.
Ma cosa mangiare? È meglio limitare il consumo di carne rossa, lardo, strutto, panna, crostacei e fritture, in quanto sono tra le maggiori fonti di colesterolo, Un falso mito riguarda invece il formaggio : se è vero che tutti i formaggi contengono grassi e colesterolo, è anche vero che le quantità dipendono moltissimo dal tipo di latte usato, dalla lavorazione e dalla stagionatura. Il processo di stagionatura aumenta la concentrazione di colesterolo nel prodotto; formaggi stagionati come il Grana Padano, la fontina e il pecorino, quindi, ne contengono quantità più elevate rispetto ai formaggi freschi, poiché a parità di peso i formaggi freschi hanno un maggior contenuto di acqua.
La quantità di grassi dipende, inoltre, anche dal tipo di latte impiegato (intero, parzialmente scremato) Questo significa che bisogna eliminare i formaggi stagionati dalla nostra tavola? La risposta è no, in quanto le porzioni generalmente consumate di questi formaggi sono molto piccole: pensiamo al pecorino grattugiato sulla pasta.
Ridurne quindi la frequenza di consumo e limitarne la quantità per porzione è sufficiente per non andare incontro a problematiche. I formaggi freschi, invece, sono generalmente più magri : contengono meno grassi saturi e meno colesterolo, anche se è determinante il tipo di latte impiegato nella lavorazione.
Tra tutti, ricotta, crescenza, fiocchi di latte, feta sono quelli che apportano meno colesterolo. Per fare un paragone, 100 grammi di fontina contengono circa 82 mg di colesterolo, mentre la stessa quantità di ricotta solo 51. Infine, una buona notizia che in molti ignorano: rispetto al latte di mucca o di pecora, il latte di capra ha una composizione di grassi diversa, che lo rende più leggero e digeribile anche grazie alle dimensioni ridotte dei suoi globuli di grasso più facilmente aggredibili dalle lipasi.
Inoltre, gli acidi grassi a catena corta dei formaggi caprini, secondo alcuni studi scientifici recenti, inibiscono l’accumulo di colesterolo, Via libera quindi a formaggi freschi spalmabili, yogurt e latte caprini! Livelli troppo alti di colesterolo nel sangue sono molto pericolosi, in quanto sono tra le principali cause dei problemi al cuore e possono causare malattie cardiovascolari come infarti e ictus. La genetica, uno stile di vita poco sano e sedentario, il fumo e un’alimentazione sregolata sono tutti fattori che possono causare un aumento del colesterolo.
- Con il termine colesterolemia si intende la concentrazione di colesterolo nel sangue; quando questo valore è troppo alto, si parla di ipercolesterolemia,
- Nonostante la correlazione tra grassi saturi e colesterolo sia ancora dibattuta, un’alimentazione a basso contenuto di grassi è preferibile per la nostra salute.
I formaggi magri, realizzati a partire da latte scremato o parzialmente scremato, contengono meno grassi rispetto a quelli stagionati, generalmente prodotti con latte intero. Questo ci aiuta ad avere una dieta sana senza dover rinunciare a questi prodotti deliziosi e ricchi di benefici, : ESISTONO FORMAGGI PRIVI DI COLESTEROLO?
Quali salumi si possono mangiare quando si ha il colesterolo alto?
False credenze – Purtroppo, sul tema del colesterolo circolano una serie di verità e di leggende metropolitane che spesso si tramandano di generazione in generazione. Per approfondire le tue conoscenze su grassi e colesterolo in modo divertente ti consigliamo di fare questo quiz ma, nel frattempo, cominciamo a sfatare alcuni luoghi comuni: Il colesterolo è solo un “nemico”? No, il colesterolo è fondamentale per il nostro organismo, infatti interviene nella formazione e nella riparazione delle membrane cellulari.
- È il precursore della vitamina D, degli ormoni steroidei e degli ormoni sessuali (come androgeni, testosterone, estrogeni e progesterone), è contenuto nell’emoglobina ed è anche il precursore dei sali biliari.
- Il nostro organismo ne può fare a meno? No, ma questo non significa che è possibile assumerne quantità eccessive con la dieta, anzi, occorre tenere sempre il livello di assunzione giornaliera sotto controllo con un’equilibrata e variata alimentazione.
Si può mangiare quello che si vuole se si assumono alimenti o integratori che possono abbassare il colesterolo? No. L’alimentazione deve essere equilibrata in ogni caso ed in particolare per chi già soffre di ipercolesterolemia o ha livelli di LDL e trigliceridi elevati.
Gli integratori alimentari possono aiutare ad abbassare i livelli di colesterolo, ma non devono mai essere intesi come sostitutivi di una dieta equilibrata e uno stile di vita sano. Quanto colesterolo si può mangiare in un giorno? L’assunzione regolare è proporzionata alle calorie (kcal) necessarie per una giornata: una dieta da 2.000 kcal die non dovrebbe apportare più di 250-300 mg/dl al giorno di colesterolo.
Nell’ipercolesterolemia le uova vanno bandite dalla tavola? Non è vero che le uova sono da bandire dalla tavola di chi non vuole avere un tasso di colesterolo troppo elevato, perché, in realtà, è soltanto il tuorlo a contenere il grasso (il consumo di albume è libero) e la lecitina contenuta nel tuorlo ha effetti favorevoli sul metabolismo del colesterolo.
È però importante non superare le due-tre uova intere o tuorli a settimana (conteggiare come una porzione di uova anche l’assunzione di pasta all’uovo o prodotti da forno contenenti uova). Nell’ipercolesterolemia i formaggi devono essere eliminati completamente? Non è vero che latticini e formaggi devono essere eliminati, ma solo consumati nelle corrette quantità e frequenze.
Con la loro eliminazione rinunceremmo infatti a un ottimo apporto di calcio, proteine ad alto valore biologico e molte vitamine, in particolare quelle del gruppo B (B12) e la A. La porzione raccomandata è di 50 grammi di formaggio stagionato e di 100 grammi di formaggio fresco, con una frequenza di due volte alla settimana.
Il Grana Padano DOP, grazie al suo profilo particolarmente favorevole (36% di grassi insaturi e solo 54 mg di colesterolo per 50 g di prodotto) può essere assunto sino a tre porzioni alla settimana come pietanza ed aggiunto quotidianamente a pasta e verdure anche nei soggetti ipercolesterolemici per insaporire i cibi al posto del sale (circa 2 cucchiai di grattugiato, 10g cadauno al giorno).
Nell’ipercolesterolemia gli affettati devono essere eliminati? Vanno eliminati gli insaccati ad elevato tenore in grassi saturi (salsiccia, mortadella, etc.), mentre altri affettati (magri) possono essere consumati nelle corrette quantità e frequenze (prosciutto cotto, crudo, speck sgrassati oppure bresaola, affettato di tacchino o pollo).
Si possono assumere sino a due volte alla settimana come secondo piatto in porzioni di circa 50 grammi. Il caffè aumenta i valori di colesterolo? Il rapporto tra caffè e colesterolemia dipende dal tipo di miscela e dalla modalità di preparazione. Nel modo in cui è preparato in Italia non sembra fare aumentare il colesterolo, anzi i suoi componenti antiossidanti potrebbero avere un effetto favorevole sul colesterolo LDL.
Comunque meglio scegliere la qualità arabica più pregiata e meno ricca in caffeina e non superare le tre tazzine al giorno. Analogamente, non ci sono sufficienti evidenze sul ruolo del caffè decaffeinato sui livelli di colesterolo. Il vino fa male? No, se assunto in minime quantità (un bicchiere da 125 ml al giorno per la donna e due bicchieri per l’uomo) il vino può influire positivamente sui livelli di colesterolo.
Chi ha il colesterolo alto può mangiare il baccalà?
Baccalà nella dieta – Il baccalà è adatto all’ alimentazione ipocalorica dimagrante del soggetto in sovrappeso, Per la possibile buona concentrazione di omega 3, per il contenuto accettabile di colesterolo e trascurabile di grassi saturi, si presta anche alla dieta contro le dislipidemie,
- Non ha implicazioni per il diabete mellito tipo 2,
- Tuttavia, non si può comunque dire che il baccalà si presti a tutti i tipi di dieta.
- Se non debitamente ammollato, per l’elevata concentrazione residua di sodio, diventa controindicato in caso di ipertensione arteriosa primaria sodio sensibile.
- Inoltre, una dieta troppo ricca di sale si associa, statisticamente, a diverse patologie del sistema gastrointestinale.
Può nuocere alla mucosa gastrica, peggiorando gastrite e ulcera ; inoltre, se associati a quantità eccessive di altre molecole indesiderate – come nitrati e nitriti – livelli eccessivi di sodio si correlano ad aumentata incidenza di tumore allo stomaco e al colon,
La ricchezza in amminoacidi essenziali lo rende un alimento adatto a chi necessita di un maggior fabbisogno proteico, ad esempio i soggetti in fase di sviluppo, le donne incinte e in allattamento, i soggetti in terza età, i malnutriti – anche per malassorbimento – e gli sportivi che praticano attività molto intense e prolungate.
Il baccalà non ha controindicazioni per la celiachia e per l’ intolleranza al lattosio, È invece possibile che debba essere escluso in caso di intolleranza all’istamina. Tutti coloro che soffrono di iperuricemia dovrebbero evitare di inserirlo nella dieta.
- Le vitamine del gruppo B svolgono principalmente il ruolo di coenzimi; per questo il baccalà può essere considerato un alimento adeguato a sostenere, in generale, il metabolismo cellulare di tutti i tessuti.
- L’ipotetica presenza di vitamina D rende il pesce utile al mantenimento del metabolismo osseo,
Il ferro è essenziale alla costituzione dell’ emoglobina e della mioglobina, potenzialmente carenti nei soggetti anemici; per questo il baccalà rappresenta un alimento da inserire nella dieta preventiva e curativa l’ anemia sideropenica, Il baccalà contribuisce a raggiungere la razione raccomandata di fosforo contenuto in grandi quantità nelle ossa e nei fosfolipidi – presenti soprattutto nelle cellule nervose.
Chi ha il colesterolo alto può mangiare i gamberoni?
I crostacei sono ricchi di grassi, ma insaturi. Ciò significa che loro impatto sull’aumento dell’LDL è ridotto rispetto a quello di burro, latticini, carni rosse ecc. Questo non significa però che chi soffre di ipercolesterolemia possa abusare di crostacei.
Chi ha il colesterolo alto può bere il caffè?
Caffè e colesterolo Scopriamo gli effetti del caffè sul colesterolo: fa davvero male, oppure può essere un valido alleato per la salute apportando dei benefici all’organismo? Che relazione c’è tra caffè e colesterolo ? Il caffè fa male al colesterolo? Probabilmente se amate il caffè, ma soffrite di colesterolo alto, vi state ponendo queste domande.
- Ebbene possiamo rassicurarvi: tra caffè e colesterolo alto non c’è alcun tipo di relazione, ma è opportuno fare alcuni “distinguo”.
- Quando il caffè fa male al colesterolo? In realtà il caffè può essere un nemico del colesterolo quando viene bollito, una metodologia di preparazione della bevanda piuttosto antica, che viene utilizzata prevalentemente in Norvegia.
Il caffè bollito contiene due sostanze nella parte grassa del caffè, il cafeolo e il cafestolo, che possono provocare un innalzamento dei valori del colesterolo. Diversamente il caffè espresso, oppure il caffè preparato con la moka, contiene una dose molto minima di questi due componenti.
Di conseguenza, anche chi soffre di colesterolo, può tranquillamente bere caffè espresso. Quali sono le quantità di caffè consigliate? Naturalmente in questo caso la parola d’ordine è sempre una: equilibrio. Il fatto che il caffè espresso non incida più di tanto sul colesterolo non significa che potete farne un uso smodato.
In linea di massima le dosi consentite dai dottori sono di 250 mg quotidiane, quindi il numero perfetto è tre tazzine di caffè al giorno. Se superate questa soglia rischiate di andare incontro ad alcuni problemi come ansia, mal di testa, dissenteria, tachicardia, nausea, agitazione e dolori allo stomaco.
- Il caffè, consumato in maniera moderata, non solo non ha alcuna ripercussione sul colesterolo, ma può portare anche notevoli benefici alla salute grazie alla presenza di antiossidanti come l’acido clorogenico e la melanoidine.
- Inoltre il caffè è anche un’ottima soluzione per ridurre e combattere la produzione di radicali liberi nel corpo, garantendo anche un aspetto più fresco e giovanile.
Se soffrite di colesterolo consumate caffè tranquillamente, l’importante è non superare le dosi consentite e consigliate dagli esperti. : Caffè e colesterolo
Chi soffre di colesterolo può mangiare la banana?
Come tutti i frutti, le banane sono una buona fonte di fibre, soprattutto quelle solubili. Le banane contengono circa 15 g di carboidrati per etto e di questi 2,5 g sono di amido e non di zuccheri semplici. Inoltre, questo amido, del tipo gelatinizzato, è poco digeribile e nel nostro intestino si comporta come la fibra.
- Quindi, aggiungendoli agli 1,8 g di fibra già presente (prevalentemente pectine), le banane risultano molto ricche di preziosa fibra che abbassa il colesterolo.
- Le banane vantano un contenuto di fibre più elevato rispetto a molti altri alimenti come arance, fragole, pistacchi, patate al forno con la buccia e riso integrale.
La fibra, in particolare la fibra solubile, aiuta a rallentare il tasso di assorbimento del colesterolo e dello zucchero nel flusso sanguigno, che a sua volta aiuta a ridurre i livelli di colesterolo LDL e di glucosio nel sangue. L’aggiunta di fibre alla dieta può anche innescare la perdita di peso ed essere anche utile per abbassare naturalmente la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo.
Rispetto agli alimenti che non contengono fibre, gli alimenti ricchi di fibre ti fanno sentire sazio più velocemente e lo fanno più a lungo. Con questo profilo nutrizionale, le banane sono senza dubbio buone per il colesterolo alto. L’aggiunta di potassio alla dieta può aiutare ad abbassare la pressione sanguigna poiché questo minerale compensa gli effetti del sodio, che invece ne causa un aumento.
Alti livelli di uno possono aumentare i livelli dell’altro e la pressione alta aumenta i depositi di colesterolo nei vasi sanguigni, contribuendo alle malattie cardiovascolari. I 422 mg di potassio in una banana media possono aiutare a soddisfare l’assunzione giornaliera raccomandata di potassio.
Chi ha il colesterolo alto può mangiare la carne di maiale?
L’American Heart Association, ad esempio, suggerisce di limitare, in particolare, la carne bovina, l’agnello, il maiale (compresi ovviamente gli insaccati) e di rimuovere la pelle dal pollo e dal tacchino.
Quanto colesterolo ha l’orata?
L’orata vanta inoltre un notevole apporto di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi (tra i quali i preziosi omega 3, non sintetizzabili dall’organismo e dall’importante ruolo biologico), mentre il quantitativo di colesterolo è limitato a meno di 65 mg ogni 100 grammi di prodotto.
Quante volte si può mangiare il pesce a settimana?
Le porzioni e le frequenze di alimenti: come variarle durante la giornata e la settimana Una delle semplici ma indispensabili regole che ci permettono di stare in forma e in salute è racchiusa nel numero 5: mangiare 5 volte al giorno, tre pasti principali e due spuntini.
Pasti della giornata | % Kcal giornaliere |
COLAZIONE | 25% |
PRANZO | 40% |
CENA | 35% |
Se si considerano lo spuntino di metà mattina e la merenda di metà pomeriggio, ognuno deve corrispondere circa al 10% delle kcal giornaliere, quindi va ridotto l’introito di kcal durante i pasti principali, es.: colazione 20%, pranzo 35%, cena 25%, L’apporto (quantità) di calorie di una corretta alimentazione deve essere equilibrata e provenienti in % dai diversi macronutrienti come mostra il grafico seguente. Riguardo ai vari gruppi di alimenti da assumere si consiglia di alternare il più possibile i cibi, rispettando le frequenze settimanali di consumo di cui parleremo fra poco. Tutto questo serve a garantire varietà alla dieta e a soddisfare i fabbisogni nutrizionali, non solo di macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) ma anche di micronutrienti (vitamine e minerali).
Si consigliano almeno 3 porzioni di verdura al giorno e 2-3 frutti di stagione. È bene scegliere frutta e verdura di tutti i colori, variando spesso: bianco, verde, rosso, giallo/arancio, viola/blu. Questo permette di assumere una maggior quantità e varietà di vitamine e minerali, tra i quali molti antiossidanti, che proteggono le cellule dell’organismo e riducono il rischio di contrarre malattie.
Le porzioni consigliate sono 4-5 al giorno, da consumare in tutti i pasti perché contengono carboidrati complessi, fonte primaria di energia. I condimenti come olio e altri grassi devono essere presenti in 2-3 porzioni al giorno. Si consiglia di utilizzare prevalentemente olio extravergine di oliva (almeno 5 cucchiaini al giorno) e di moderare l’uso del burro e di altri grassi vegetali o animali.
- Contengono proteine ad alto valore biologico, vitamine del gruppo B, vitamina A e tante altre, oltre a molti minerali: fosforo, zinco, rame e calcio in grande quantità.
- Di questi alimenti vanno assunte 2-3 porzioni al giorno, di cui 1-2 di latte o yogurt preferibilmente parzialmente scremati, mentre i formaggi vanno mangiati 2-3 volte a settimana come secondo al posto di uova o carne, un cucchiaio raso di Grana Padano DOP grattugiato si può assumere per condire i primi al posto del sale.
Sono fonti di proteine ad alto valore biologico. Si consigliano 1-2 porzioni al giorno con particolare riguardo ai differenti alimenti. Ad esempio è preferibile scegliere carni magre (pollo, tacchino, vitello) con un consumo settimanale di 3-4 volte ed eventualmente sostituire una volta con affettati o insaccati.
- Si consiglia di consumare il pesce 3 volte a settimana, scegliendo preferibilmente quello azzurro ricco di Omega 3.
- Le uova vanno limitate a 1-2 a settimana perché hanno un elevato contenuto di colesterolo.
- Gli affettati, Gli insaccati di solito molto grassi e ricchi di sale, vanno consumati solo occasionalmente mentre gli affettati, come prosciutto cotto o crudo e bresaola, essendo più magri, sono consentiti 2 volte a settimana.
I legumi è consigliato mangiarli almeno 2 volte a settimana, se consumati con i cereali, forniscono proteine simili a quelle animali. IN SINTESI
FRUTTA | 3 frutti al giorno grandi come il pugno di ciascuno |
VERDURA | 2 porzioni di verdura al giorno, più frequentemente cruda |
CEREALI | ogni giorno ed a ogni pasto, pasta o riso o mais, ecc. meglio se integrali |
PESCE | 3 volte a settimana |
CARNE ROSSA O BIANCA | 3 volte a settimana |
1-2 UOVA | 1 volta a settimana al posto della carne |
AFFETTATI | prosciutto crudo o cotto e bresaola 2 volte a settimana con moderazione |
INSACCATI | Salame, mortadella, salsiccia, wurstel e similari 1 volta a settimana con moderazione |
LEGUMI | 2-3 volte a settimana |
LATTE O YOGURT | 1-2 volte al giorno |
FORMAGGI COME SECONDO | Stagionati come il Grana Padano DOP 2 volte a settimana 50/60g oppure freschi 100g al posto di carne o uova |
Le porzioni e le frequenze di alimenti: come variarle durante la giornata e la settimana
Chi ha il colesterolo alto può mangiare il baccalà?
Domande frequenti sul baccalà – Quante calorie ha il baccalà ammollato? 100 gr di baccalà ammollato contengono 95 calorie, Quante calorie ha il baccalà in umido? 100 gr di baccalà in umido apportano 95 calorie, Quante calorie ha il baccalà mantecato? Il baccalà mantecato ha 351,11 calorie per 100 gr.
Quante calorie ha un filetto di baccalà fritto? 100 gr di baccalà fritto hanno 192,64 calorie, Quante calorie ha il baccalà alla vicentina? 100 gr di baccalà alla vicentina contengono 202 calorie, Qual è la porzione consigliata di baccalà? La porzione media di baccalà è di 50 gr, Chi ha il colesterolo alto può mangiare il baccalà? Il baccalà contiene quantità piuttosto elevate di sodio e colesterolo,
Si tratta di nutrienti che, se assunti in maniera eccessiva, possono essere pericolosi per la salute cardiovascolare. Chi ha il colesterolo alto, quindi, dovrebbe optare per il pesce azzurro, povero di colesterolo e di sodio. Chi ha l’acido urico può mangiare il baccalà? Il pesce bianco contiene tra i 50 e i 150 mg di purine, che impediscono il trattamento della gotta.
Per questo motivo, il baccalà (come la spigola e l’orata) è sconsigliato per i soggetti che hanno livelli elevati di acido urico, Chi soffre di diabete può mangiare il baccalà? Il baccalà può ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, costituendo una buona fonte di proteine e non contenendo carboidrati.
Inoltre, è adatto anche alla dieta contro le dislipidemie dato che contiene: – una buona quantità di omega 3 – una misura accettabile di colesterolo – una dose trascurabile di grassi saturi. Chi è a dieta può mangiare il baccalà? Il baccalà è un pesce magro, ricco di proteine e povero di grassi.
Quali sono i pesci azzurri magri?
Abbondante, saporito e salutare, il pesce azzurro è il pesce magro che dovrebbe essere presente in grandi quantità in una dieta equilibrata. Rientrano in questa categoria alici, aringhe, sardine, sgombri.