Le quantità di pesce da consumare in gravidanza –
- Una donna in stato di gravidanza può consumare qualsiasi tipo di pesce, non esistono controindicazioni.
- La futura mamma dovrà tuttavia porre molta attenzione alla freschezza del prodotto e alla sua cottura: è infatti di vitale importanza che il pesce sia ben cotto.
- A questo proposito è meglio evitare i crostacei duri, che più facilmente possono essere portatori di batteri, e il pesce in scatola, a causa della massiccia quantità di sale e conservanti che esso contiene.
- Meglio evitare il pesce fritto, molto calorico e difficile da digerire.
Quali pesci non posso mangiare in gravidanza?
Quali sono gli alimenti vietati durante la gravidanza? –
- Pesce crudo, in particolare i crostacei.
- Piatti cucinati con uova crude o poco cotte.
- Succhi di frutta non pastorizzati.
- Germogli crudi, in particolare quelli di erba medica.
- Formaggi molli non pastorizzati, come il brie, la feta, il Camembert, il Roquefort, il gorgonzola, le tome e i tomini freschi.
- Latte non pastorizzato e alimenti derivati.
- Fegato (a causa dell’eccessiva quota di vitamina A).
- Integratori, tisane e tè a base di estratti vegetali (è invece ammesso il tè tradizionale, meglio se decaffeinato).
- Pesce di grossa taglia, che potrebbe contenere un’eccessiva quantità di mercurio, come lo squalo, il pesce spada e lo sgombro.
- Pesce, carne e hot dog crudi o non ben cotti.
- Paté e salse a base di carne o pesce affumicato, in vendita in gastronomia o nel banco frigo del supermercato. Le versioni confezionate di questi prodotti, invece, sono sicure.
Alcuni dei rischi sono riassunti nella seguente tabella.
Rischio | Da evitare | Da tenere sotto controllo |
Salmonella | Uova crude e parzialmente cotte e piatti che li contengono ad esempio, la maionese fatta in casa, la mousse e i gelati. Il gelato soft montato con la macchina. Frutti di mare crudi. Carni di pollo crude o cotte. | Lavarsi sempre le mani dopo aver toccato carni crude e pollame e separate sempre gli alimenti crudi dai cibi cotti |
Listeria | Formaggi cremosi stagionati compresi il Brie, Il Camembert e alcuni formaggi di capra Pasti da asporto e piatti già pronti. Salsicce e salami freschi. Pesce crudo o affumicato. | Assicurarsi sempre che gli alimenti siano riscaldati completamente e che siano molto caldi. Gli alimenti da frigo dovrebbero essere conservati alla corretta temperatura (inferiore a 5 °C). Non si dovrebbero mai mangiare gli alimenti dopo la data di scadenza segnalata. |
Contaminanti ad esempio mercurio e diossina | Pesce spada, pesce squalo, pesce marlin | Conservate i filetti di tonno fresco al limite per due settimane. Limitate il tonno in scatola a 4 scatole medie a settimana. Mangiate il pesce oleoso ad esempio salmone, sgombri, sardine, non più di due volte a settimana. |
Vitamina A | Gli integratori multivitaminici tradizionali contengono retinolo in eccesso sotto forma di vitamina A (sono ovviamente ammessi quelli specifici per la gravidanza). Gli oli di fegato di pesce ne contengono oltre 750 mg al giorno. Fegato e derivati ad esempio il patè e gli involtini. | |
Caffeina | Non consumare più di 200 mg di caffeina al giorno. Fate attenzione in particolare con caffè, tè, cola, bevande energetiche, e cioccolato. Il limite giornaliero è in genere pari a 2-3 tazzine di caffè ( clicca qui per approfondire ). |
Che tipo di pesce si può mangiare in gravidanza?
In gravidanza si può mangiare pesce azzurro, come alici, sarde e acciughe, sgombro. È il più ricco di Omega 3, ottimo per lo sviluppo di cervello e occhi del feto.
Perché le donne incinte non possono mangiare pesce?
Pesci trasformati e crudi – Se il pesce fa bene, è anche vero che tutti quelli che hanno subito dei trattamenti di conservazione (in scatola, sott’olio, sotto sale) o vengono serviti crudi (sushi), dovrebbero essere evitati. Nel primo caso potrebbero contenere sostanze tossiche e, nel secondo caso, dei parassiti.
Quante volte si può mangiare pesce in gravidanza?
Quali pesci mangiare in gravidanza Le future mamme si chiedono spesso quali sono gli alimenti consigliati in gravidanza e in particolare quali pesci mangiare in gravidanza. Il pesce azzurro Durante la gravidanza è consigliabile mangiare pesce almeno 2-3 volte a settimana, per un totale di circa 450 g e preferire in genere quello dei nostri mari e non d’importazione.
Il motivo sta nel fatto che il clima del Mediterraneo è tale che molti dei componenti inquinanti tendono a evaporare e a lasciare meno tracce nei pesci. Un altro accorgimento importante è quello di evitare i pesci di grandi dimensioni come il pesce spada, il pangasio, il tonno fresco, che vivono più a lungo, mangiano più pesce e accumulano nelle loro carni maggiori quantità di sostanze inquinanti (il metilmercurio).
Le sarde E’ un pesce azzurro considerato tra i più “poveri” ma il più ricco in proprietà organolettiche come proteine, fosforo, acidi grassi Omega 3, vitamina PP, potassio, magnesio. Queste ultime sono 2 sostanze utili a combattere l’affaticamento della madre, specie nell’ultimo trimestre e per facilitare il parto.
Gli Omega 3, come è noto, sono dei grassi benefici per lo sviluppo del feto che, uniti all’acido folico, favoriscono le capacità intellettive. In particolare sono ottimi per la concentrazione, combattono la dislessia e la depressione, anche quella post parto della madre. In mancanza di questi il bambino potrebbe essere predisposto all’asma, all’iperattività, al disturbo bipolare e alla schizofrenia.
Le alici Sono simili alle sarde ma più magre, contengono quindi meno colesterolo e hanno comunque un apporto proteico molto alto. Durante la gravidanza sono più facilmente digeribili se non vengono fritte. Le alici contengono anche il ferro, che è necessario per non predisporre il bambino all’anemia e per rinforzare l’organismo in vista del parto.
Contengono anche iodio che è utile all’equilibrio endocrinologico dell’organismo sia del piccolo che della madre, in particolare per il buon funzionamento ghiandolare. I minerali come zinco, selenio e fosforo sono indispensabili per lo sviluppo del sistema nervoso, ma anche per prevenire patologie neurologiche e per proteggere durante tutta la vita il sistema cardiovascolare, abbassando la predisposizione a malattie come l’infarto e l’ictus.
L’orata E’ un pesce pregiato e per chi è in gravidanza si consiglia quella di mare e non di allevamento. E’ un pesce molto magro ma in compenso ha un alto contenuto in acidi grassi Omega 3. Ancora una volta gli Omega 3 si rivelano la sostanza più importante che può essere introdotta soprattutto con il pesce.
Il salmone E’ il pesce che fra tutti contiene un alto grado di Omega 3 ma in gravidanza è sconsigliato quello affumicato. Tutti i pesci in realtà che hanno subito dei trattamenti di conservazione (in scatola, sott’olio, sotto sale) o peggio crudi, dovrebbero essere evitati perché potrebbero contenere nel primo caso sostanze chimiche e nel secondo dei parassiti molto pericolosi per la madre e per il bambino.
Il pesce crudo o non completamente cotto in particolare veicola la toxoplasmosi. Il pesce quindi va sempre cotto, preferibilmente al cartoccio, alla griglia o al forno. Per quanto riguarda il salmone è il pesce utile per la costituzione ossea del neonato e quindi servirà per prevenire osteoporosi in età avanzata oltre che a proteggere il cuore.
- La trota E’ un pesce d’acqua dolce che contiene oltre alle vitamine e ai minerali, ancora una volta gli Omega 3, in particolare per la trota salmonata.
- Ricordiamo che gli Omega 3 sono indicati per abbassare la pressione sanguigna che durante la gravidanza tende a salire.
- La trota è un pesce che contrariamente a quello di mare è povero di sodio.
Inoltre le trote sono tra i pesci più sicuri riguardo la loro struttura, in quanto l’allevamento riesce a proteggerle dalle sostanze inquinanti di mercurio presente nei nostri mari.
In commercio si possono trovare anche le trote certificate di produzione biologica. Altri pesci consigliati in gravidanza Oltre a quelli elencati in gravidanza si può consumare anche lo sgombro, il branzino, il nasello, i gamberi, la sogliola.
: Quali pesci mangiare in gravidanza
Che dolci si possono mangiare in gravidanza?
Quali dolci mangiare – Le voglie di dolci in gravidanza arrivano all’improvviso e come spesso succede -lo sanno i “poveri” papà che devono provvedere- arrivano di notte ! Complice l’insonnia gravidica e la scomodità di dormire con il pancione, non sono poche le future mamme che nelle ore notturne si alzano alla ricerca di merendine o creme alla nocciola in cui affondare il cucchiaio.
Ovviamente si tratta di comportamenti da evitare, Il consiglio è di non comprare alimenti così calorici e di avere invece a portata di mano delle confezioni di corn flakes o fiocchi d’avena. I biscotti secchi sono invece consentiti, nel corso della gravidanza. Di solito nausea e acidità di stomaco compaiono sempre, quindi mangiare un paio di biscottini può apportare sollievo.
Un dolce che sicuramente si può assaggiare senza preoccupazioni è la crostata di marmellata. Vanno bene anche ciambelloni, plumcake o pan di Spagna, anche se è preferibile evitare le creme pasticcere (l’opzione con la marmellata è sempre la migliore, purché ovviamente non si esageri nelle quantità!).
Il gelato è, soprattutto per chi è incinta nel corso dei mesi estivi, una tentazione molto grande! Non ci sono controindicazioni alla loro assunzione moderata ma è preferibile mangiare quelli confezionati e non artigianali, per il fatto che sono più sicuri da un punto di vista igienico e di profilassi alimentare.
Scegliere un sorbetto o un gelato alla frutta consente anche di “tagliare” un po’ di calorie rispetto ai tradizionali gusti alla crema. E la panna? Poca, solo una spruzzata, purché pastorizzata, Altri dolci in gravidanza che è possibile concedersi ogni tanto sono quelli fatti in casa, in particolare a base di frutta o yogurt, oppure il cioccolato fondente.
Qual è il periodo più delicato della gravidanza?
Il primo trimestre di gravidanza è uno dei momenti più importanti e delicati da affrontare: da quando apprendi di essere incinta fino al termine della tredicesima settimana il tuo corpo di donna inizia lentamente a cambiare perché si prepara ad accogliere il tuo meraviglioso bambino.
Quanto camminare in gravidanza per non ingrassare?
Come camminare: 8 consigli tecnici della coach – Dopo aver chiari i segnali del corpo da tener sempre presenti durante qualsiasi tipo di attività fisica in gravidanza, per organizzare una passeggiata possono essere utili 8 consigli tecnici di base della coach della mamme: 1) La durata – Programma un tragitto non troppo lungo tenendo in considerazione che ci sono i tempi dell’andata e del ritorno.
Non esiste un tempo standard ottimale per camminare in gravidanza: andrebbe calcolato ogni volta prendendo in considerazione vari fattori. consigliano di camminare per circa 150 minuti la settimana, cioè, per esempio, 20-30 minuti al giorno, Se però un giorno si decide, per esempio, di camminare per un’ora, è sempre meglio non camminare più di 15 o 20 minuti consecutivi,
Questo soprattutto a partire dal terzo trimestre gestazionale, quando il peso del pancione pone sotto stress le tue strutture. Comunque durante la camminata tieni sempre presenti i semplici segnali che invia il corpo, di cui abbiamo parlato al punto B): sono loro che eventualmente avvertono che hai già camminato abbastanza!
2) Le soste – Prevedi lungo tutto il tragitto dei ‘pit stop’, cioè dei punti di sosta dove sederti, in modo creare degli intervalli di recupero durante la tua passeggiata. Ad esempio, se sei in un parco, siediti su delle panchine dove puoi riposare se necessario o meglio ancora fai una sosta nei bar dove ti puoi fermare per qualsiasi ulteriore evenienza: bere o mangiare qualcosa, andare in bagno, riscaldarsi o raffrescarsi in base alla stagione;3) Il ritmo – Tieni un ritmo blando, tranquillo, di modo che la respirazione non vada mai in affanno: se dovesse per caso capitarti, puoi o rallentare il ritmo della tua camminata o fermarti per un pò. Se è estate, fai in modo di non sudare mai eccessivamente;4) Il percorso – Scegli un percorso non particolarmente accidentato: attenzione alle sconnessioni del terreno se sei in natura e della pavimentazione se sei in città.5) La pendenza – Preferisci un percorso grossomodo pianeggiante e cerca invece di evitare percorsi in salita, ma in particolar modo in discesa ;
6) L’attrezzatura – L’ abbigliamento e le scarpe che decidi di indossare per la tua camminata devono essere comodi e traspiranti. In particolare, le scarpe dovrebbero essere ben ammortizzate per attutire l’impatto di tutto il corpo col terreno.7) I pesi – Non portare pesi di nessun tipo, solo il minimo indispensabile; 8) Il momento migliore – Per le tue camminate in estate preferisci le prime ore della giornata, cioè quelle in assoluto più fresche in quanto non solo l’aria è più fresca e più pulita, ma anche il terreno non è stato ancora riscaldato dal sole e dunque anch’esso è molto più fresco.
Come fanno i vip a non ingrassare in gravidanza?
Il suo segreto è la dieta detox, un vero toccasana dopo le gravidanze: un litro e mezzo di acqua al giorno, molte fibre, frutta e verdura bio, niente grassi né zuccheri.
Perché le donne incinte non possono mangiare pesce?
Pesci trasformati e crudi – Se il pesce fa bene, è anche vero che tutti quelli che hanno subito dei trattamenti di conservazione (in scatola, sott’olio, sotto sale) o vengono serviti crudi (sushi), dovrebbero essere evitati. Nel primo caso potrebbero contenere sostanze tossiche e, nel secondo caso, dei parassiti.
Perché le donne incinte non possono mangiare pesce crudo?
Negli ultimi anni i consumi alimentari nel nostro Paese hanno visto una notevole diffusione del pesce crudo, soprattutto nella versione ” sushi “, cioè in abbinamento al riso, tipico della cucina giapponese. Una delle domande più comuni riguardo l’alimentazione delle donne incinta è proprio la possibilità di mangiare o meno il sushi e il pesce crudo più in generale.
Il pesce crudo infatti può essere contaminato da diversi microrganismi (listeria, eschirichia coli, salmonelle), il rischio maggiore è però la presenza di Anisakis, un verme le cui larve possono impiantarsi nelle mucose dell’apparato gastrointestinale, con conseguenze anche importanti. A tal proposito, il Dott.
Alessandro Bulfoni, Responsabile dell’ Unità di Ostetricia e Ginecologia di Humanitas San Pio X, ci aiuta a fare chiarezza.