News in Medicina – Cos la trimetilaminuria, la sindrome che ci fa odorare come il pesce marcio Conosciuta col nome di sindrome da odore di pesce, la trimetilaminuria una malattia metabolica che colpisce prevalentemente le donne e come suggerisce il nome fa emettere uno sgradevole odore di pesce marcio, da urine, sudore e alito.
Pu essere di origine genetica o svilupparsi in seguito a disturbi ormonali e metabolici. Ad oggi non esiste una cura La sindrome da odore di pesce, il cui nome scientifico trimetilaminuria (TMAU), una patologia caratterizzata dall’emissione di un odore molto sgradevole, simile a quello del pesce marcio.
La variante pi nota quella congenita, cio presente sin dalla nascita, ma pu svilupparsi anche in seguito a disturbi ormonali o deficit metabolici. Nella forma genetica (autosomica recessiva) si manifesta durante lo svezzamento e l’odore emesso non costante, ma si intensifica consumando determinati alimenti o in specifiche fasi della vita.
L’incidenza maggiore nelle donne, forse perch pi influenzata da estrogeni e progesterone. In base a quanto indicato dall’autorevole portale orpha.net, non si tratta di una malattia rara in Europa. Ecco cosa c’ da sapere. sommari. Cos’ la trimetilaminuria Sintomi e complicanze della trimetilaminuria Diagnosi e cura Cos’ la trimetilaminuria La trimetilaminuria (TMAU) una malattia metabolica che comporta l’emissione di un forte e sgradevole odore paragonabile a quello del pesce marcio, per questo nota col nome comune di sindrome da odore di pesce.
La malattia pu scaturire da due percorsi differenti: il primo, pi noto e diffuso, legato a mutazioni del gene monoossigenasi-3 contenente la flavina, che alterano l’enzima in grado di metabolizzare e convertire l’ammina trimetillamina (TMA) un composto maleodorante legato alla decomposizione nella inodore trimetilamina N-ossidata.
- In parole semplici, il composto nauseabondo si accumula nell’organismo a causa della mancata trasformazione e viene emesso all’esterno tramite urine, sudore e alito.
- Nel secondo percorso l’odore provocato da un’eccessiva escrezione di trimetillamina, che pu essere dovuta a malattie del fegato, alterazioni intestinali e ormonali.
Sintomi e complicanze della trimetilaminuria. Al di l dell’emissione del cattivo odore, la patologia non comporta altre disfunzioni fisiche. Come indicato, l’odore emanato pu essere pi forte in determinate circostanze e fasi della vita, ad esempio durante la pubert, durante il ciclo mestruale e nei giorni appena precedenti nelle donne, dopo uno sforzo fisico o aver mangiato determinati alimenti che contengono i precursori della trimetillamina, alla stregua della lecitina, della colina e della carnitina.
- L’impatto pi devastante della patologia a livello psicologico, dato che la trimetilaminuria spesso conduce i pazienti verso solitudine, isolamento sociale, ansia e depressione, con tutto ci che ne consegue.
- Molti malati giovani spesso abbandonano la scuola, e le difficolt nel trovare e mantenere un lavoro li spingono a una vita ai margini della societ, acuendone la condizione psicologica.
Anche coltivare relazioni intime per chi soffre di questa sindrome pu essere complicato. Diagnosi e cura La patologia viene normalmente diagnosticata attraverso la misurazione delle concentrazioni di trimetillamina nelle urine e successivamente confermata con test genetici ad hoc, laddove possa sussistere la forma ereditaria.
- Ad oggi non esiste una cura efficace per debellare la condizione, tuttavia i pazienti possono adottare dei comportamenti per ridurre l’intensit del cattivo odore emesso.
- Al di l delle continue docce con saponi a uno specifico Ph e dei deodoranti utilizzati in grande quantit, spesso in maniera ossessiva come nel caso della giovane britannica Kelly Fidoe-White affetta dalla condizione, i pazienti possono seguire una dieta ad hoc per limitare l’introduzione dei precursori della sostanza.
Tra i cibi da evitare vi sono pesce, uova, fagioli, piselli, fegato, frutti di mare e altri ancora. Fondamentale il supporto della terapia psicologica. continua su: https://scienze.fanpage.it/cose-la-trimetilaminuria-la-sindrome-che-ci-fa-odorare-come-il-pesce-marcio/ http://scienze.fanpage.it/ : News in Medicina – Cos la trimetilaminuria, la sindrome che ci fa odorare come il pesce marcio
Che significa quando la pipì puzza di pesce?
Sindrome da odore di pesce, di cosa di tratta – La Trimetilaminuria (Tmau), nota anche come “sindrome dell’odore di pesce”, è dovuta all’alterazione nel metabolismo della trimetilammina (TMA), un’ammina terziaria maleodorante. Questo composto organico “è normalmente ossidato dalla monoossigenasi-3 contenente la flavina (FMO3) in trimetilammina-N-ossido (TMAO), inodore” si legge sul sito dell’UniMe,
Come far andare via l’odore di pesce?
Come eliminare l’odore di pesce in cucina – La prima cosa importante da fare per eliminare l’odore di pesce, è quella di rimuovere ogni traccia di cibo avanzato, ossia le lische e le teste. Gettate quindi tutti i resti in un sacchetto ben sigillato e ponetelo su un balcone, in modo da lasciare gli odori fuori casa.
A questo punto lavate le stoviglie, riempiendo la vasca del lavello con acqua ben calda, detersivo dei piatti e due cucchiai di bicarbonato di sodio, ottimo per cancellare gli odori e detergere la superficie. Qualora aveste una lavastoviglie, riponete tutto all’interno. Successivamente cospargete l’interno con una dose di bicarbonato, e infine programmate il lavaggio più lungo.
Se avete cucinato sui fornelli e avete utilizzato la cappa, dovrete necessariamente detergere quest’ultima. Smontate la cappa e sostituite il panno assorbi-odori o lavatelo bene in acqua bollente, detersivo per piatti e bicarbonato. Pulite poi, con un mix di bicarbonato, limone e una dose di detersivo le altre superfici come la piastre della cucina e i pavimenti, in quanto durante la cottura il vapore e gli odori incidono su tutto.
Infine sciacquate bene. Se ci sono incrostazioni, strofinate con una spugnetta abrasiva. Per eliminare l’odore di pesce in casa, potete anche far bollire una pentola di acqua contenente buccia di mandarino e chiodi di garofano, oppure usare qualche rametto di rosmarino. Lasciate il recipiente riposare in cucina e se serve in sala da pranzo: il profumo delle erbe eliminerà l’odore persistente di pesce.
: Come eliminare l’odore di pesce in cucina
Che odore ha l’urina del diabetico?
Chetoacidosi diabetica e chetonuria (tipica anche del digiuno prolungato, si accompagna ad urine abbondanti dall’ odore dolciastro, simile ad acetone );
Cosa mangiare per pulire le vie urinarie?
Cosa mangiare per i fastidi alle vie urinarie Per contrastare i fastidi alle vie urinarie bisogna puntare l’attenzione su prodotti ricchi di fibre. Quindi diventano preziosi alleati alimenti come cereali integrali, verdure e frutta di stagione (la scelta della stagionalità aiuta a diversificare senza sforzo l’apporto di vitamine) e sali minerali.
Per quanto riguarda la frutta, sono ottimi contro i fastidi alle vie urinarie i mirtilli rossi, ricchi di antiossidanti come la quercetina, e l’ananas, perché ricca di bromelina con duplice azione antinfiammatoria e diuretica.Inoltre, è consigliato anche l’utilizzo di semi come quelli di chia e lino per il loro elevato contenuto di acidi grassi essenziali omega-3, importanti perché modulano i processi infiammatori. L’utilizzo di integratori può aiutare a inibire la crescita di batteri che provocano infezioni urinarie e può alleviare i sintomi quando l’infezione è già in corso. Il mantenimento di un ambiente acido consono per l’organismo, infine, è la prima condizione per riuscire a contrastare i fastidi delle vie urinarie: ecco perché sono preziosi il succo di mirtillo rosso, la vitamina C – che stimola la produzione di interferone nel sistema immunitario e rende anche molto acide le urine – e il succo di limone, che possono impedire ai batteri dannosi di attaccarsi alle pareti della vescica.
Come capire se si ha il diabete dalle urine?
I valori di riferimento – La soglia considerata normale corrisponde a un livello di glucosio nelle urine di circa 180 mg/dL (circa 10 mmol/l) quindi, per una persona con il diabete, un test negativo significa che il livello di glucosio è inferiore a 180 mg/dl (compreso tra 0 e 10 mmol/l) a seconda della soglia personale.
Un test positivo, d’altra parte, non dice con esattezza quanto sia il livello di glucosio o di quanto questo abbia superato la soglia. Tuttavia, nonostante questa mancanza di accuratezza, l’analisi delle urine può essere sufficiente a confermare che il proprio diabete è ben controllato, se i risultati si mantengono costantemente negativi quando il test viene eseguito su più campioni di urina.
Ultima nota importante da sottolineare è che la presenza di glicosuria iperglicemica rende il paziente diabetico più sensibile alle infezioni del tratto urinario inferiore,
A cosa sono dovuti i batteri nelle urine?
Batteriuria Alta – Cause – Nella maggior parte dei casi, un’alta batteriuria indica la presenza di un’infezione e/o un’ infiammazione del tratto urinario o dell’apparato genitale. Più nello specifico, valori elevati di batteri possono essere associati a:
Cistite (infiammazione molto fastidiosa che colpisce la mucosa della vescica); Uretrite acuta o cronica (infiammazione dell’uretra); Prostatite (infiammazione della ghiandola prostatica ); Manovre strumentali e chirurgiche (es. catetere vescicale transuretrale); Gravidanza e puerperio,
I batteri di più frequente riscontro nelle urine sono:
Neisseria gonorhoeae : agente batterico responsabile della gonorrea, malattia a trasmissione sessuale, Pseudomonas aeruginosa : batterio alle base di condizioni patologiche, come cistiti e uretriti, Escherichia coli : agente batterico coinvolto della maggior parte delle cistiti. Proteus : batterio responsabile anche di infezioni delle vie urinarie. Stafilococco : agente batterico coinvolto in varie infezioni urogenitali.