Ci sono pesci rossi che vivono anni o decenni e ce ne sono altri che purtroppo muoiono pochi giorni dopo essere stati messi nell’acquario di casa. Cosa fare per farli vivere a lungo? – Il pesce rosso, conosciuto anche come Carassius auratus, è uno tra gli animali più longevi esistenti in natura.
- Può vivere fino a 30 anni, raggiungendo i 30 cm di lunghezza! Tuttavia, accade alle volte che possono morire in tenera età, dopo alcuni giorni.
- Per evitare ai nostri piccoli amici una morte prematura, è opportuno seguire questi semplici consigli.
- E’ importante garantire al pesce rosso un habitat adeguato, per consentire all’esemplare di vivere a lungo ed in modo sano.
Per questo motivo è da evitare la classica boccia tonda, scegliendo un acquario che garantisca almeno 20 litri d’acqua a ciascun esemplare: per due pesci rossi servono dunque 40 litri d’acqua, per tre 60 litri, e così via.
Quanto vive un pesce rosso in una boccia?
Pesci Rossi nella Boccia, Attenzione alla Legge Cleo, il pesce rosso dalle lunghe ciglia che nella celebre fiaba di Collodi, Pinocchio, guarda il mondo dalla sua boccia rotonda, è forse l’emblema della condizione in cui i pesci rossi sono stati – e purtroppo spesso sono ancora tutt’oggi – condannati a vivere.
- Piccoli animali vittime di una gestione sbagliata, di un’abitudine scorretta quanto – purtroppo – ancora consolidata e diffusa nonostante sia vietata dalla legge.
- Anche se manca ancora un corpus organico di norme specifiche per il settore dell’acquariologia, sia la comunità europea che le singole Regioni così come le amministrazioni comunali, hanno emanato norme di tutela che riguardano anche la detenzione di pesci.
Tra queste, spicca la legge regionale 17 febbraio 2005 n.5 dell’Emilia Romagna che detta norme a tutela del benessere animale trattando specificatamente anche i pesci d’acquario. Ecco quanto dispone, in particolare, l’articolo 10: “gli animali ornamentali e da acquario devono essere mantenuti, da chiunque li detenga a vario titolo, in acqua sufficiente, con ossigeno e temperatura adeguati alle esigenze della specie”,
Ma quali sono, dunque, i requisiti minimi che deve possedere un acquario per i pesci rossi? ” La vasca – spiega Luca Ceredi, dottore in scienze ambientali, indirizzo marino biotico nonché consulente in acquariologia ed allevatore di carpe koi – deve essere di almeno 45-50 litri per due pesci “. La dimensione dell’acquario è fondamentale per il suo benessere ed influisce direttamente sulle dimensione dell’animale.
“Spazio permettendo – spiega – i pesci rossi raggiungono 25-30 centimetri di lunghezza. Si tratta di pesci ornamentali con una storia di allevamento lunghissima. In questo lungo periodo, sono state selezionate numerose forme, colori e dimensioni che possono dunque variare da pesce a pesce.
Diciamo che più la varietà si discosta dalla specie selvatica più la dimensione rimarrà piccola”. Attenzione però: “In un acquario da 10 lt – chiarisce – il pesce muore non rimane “nano”. Al bando, dunque, non solo le famigerate bocce ma anche vasche troppo piccole e senza filtri che non garantiscono una corretta ossigenazione dell’acqua,
“Ciò che conta – spiega Ceredi – è scegliere acquari che abbiano proporzioni mirate a rispettare il corretto rapporto tra il volume dell’acquario e la superficie libera di contatto dell’acqua con l’aria”. Tale spazio di contatto, infatti, consente non solo l’assorbimento dell’ossigeno ma anche l’allontanamento dell’anidride carbonica emessa dai pesci.
Se correttamente gestiti, queste creature d’acqua hanno una vita lunghissima. Possono infatti “vivere 25-30 anni “. Traguardi, questi, tutt’altro che impossibili da raggiungere se però si assicurano loro le condizioni di vita più consone alla loro natura.Il primo passo, dunque, è garantirgli una “casa” che rispetti quelle che sono le loro caratteristiche ed esigenze.
Anche se non li sentiamo lamentarsi, i pesci non sono esenti da stress e sofferenza e proprio per questo motivo – al pari degli altri membri a quattro zampe della famiglia – se si decide di accoglierli nella propria casa è necessario farlo consci delle loro caratteristiche etologiche.
Anche se non sono di facile decodifica, anche i pesci mostrano tale disagio. “In caso di stress cronico – spiega Ceredi – l’animale va incontro a immunodepressione, malattia e deperimento”. Viceversa, assicurando loro un acquario pulito, ben ossigenato, adeguato rispetto alla sua dimensione ed al numero dei suoi “abitanti”, il pesce avrà una buona condizione di vita.
Del resto, è bene tenere sempre presente che l’acquario per questi esseri viventi è davvero tutto il loro mondo. “Vivono in un fluido, l’acqua appunto – in cui fanno tutto: bevono e al tempo stesso emettono tutti i loro rifiuti fisiologici”. Da ciò si desume facilmente perché un luogo sporco e angusto riduce le aspettative di vita di questi animali.
Quanto possono restare senza cibo i pesci rossi?
L’alimentazione per i pesci e ovviamente importantissima, ma non possono certo procurarsi il cibo da soli. Bisognerà necessariamente acquistare dei mangimi industriali. Per molti acquariofili dare da mangiare ai pesci è il momento più divertente nella gestione dei pesci.
La frenesia che cattura i pesci nel momento della nutrizione è tale da rendere l’acquario una giostra elettrizzante di colori. Alcuni allevatori, in particolare di pesci rossi, arrivando a “addomesticare” i propri pesci a tal punto che quest’ultimi salgono in superficie a prendere il cibo direttamente dalla mano dell’acquariofilo.
Sinceramente è una pratica che non ci piace molto; secondo noi l’acquario è -e deve restare- un angolo “di natura selvaggia” della nostra casa. Natura addomesticata, certo, ma comunque nei limiti del possibile più veritiera possibile, anche negli atteggiamenti dei pesci.
Molte case produttrici di mangimi raccomandano di distribuire il cibo almeno due o tre volte al giorno, sinceramente è troppo. Una volta al giorno è più che sufficiente. L’industria fa il suo lavoro, vende, ed è quindi normale che ci invitino a consumare più del necessario. Il nostro consiglio è di nutrire i pesci una volta al giorno e una volta a settimana saltare la dose (nutrirli, quindi 6 giorni su 7 questo non farà altro che bene ai vostri pesci).
I pesci possono vivere anche due settimane senza nutrirsi, quindi non abbiate paura, non moriranno di fame. Se partite per le vacanze e non sapete come fare a nutrirli leggete questa guida, ma anche in questo caso non abbiate paura, sarà difficile farli morire di fame! In ogni caso scegliete un buon prodotto, eccone alcuni che abbiamo selezionato per voi e ricordate che è buona norma nutrire con parsimonia i pesci, un’alimentazione abbondante porterà certamente alla morte dei pesci.
Come ossigenare l’acqua ai pesci rossi?
Passi di emergenza – L’azione iniziale da intraprendere in caso di scarsa ossigenazione in acquario è di effettuare un grande cambio d’acqua fino al 50%. Allo stesso tempo, aumentare il movimento dell’acqua aggiungendo una pietra porosa collegata ad un aeratore, o anche un filtro aggiuntivo da usare temporaneamente.
Quanto cibo dare ai pesci rossi?
Mangime per pesce rosso: l’alimentazione corretta – Cosa dare da mangiare al tuo pesce rosso? In natura, i pesci rossi sono onnivori. Se hai un pesciolino rosso, è bene nutrirlo ogni giorno con scaglie essiccate o cibo in pellet. Una dieta varia migliorerà la salute del tuo piccolo amico.
Una miscela di fiocchi e granuli specifici per pesce rosso è l’ideale per l’alimentazione corretta del tuo pet acquatico. Nutri il tuo pesce rosso 2-3 volte al giorno, È importante evitare la sovralimentazione, in quanto può causare indigestione o contaminare l’acquario. È buona regola somministrare una quantità che il pesce rosso possa consumare in meno di 2 minuti,
In termini di dimensione del mangime, un fiocco dovrebbe non essere superiore alla grandezza dell’occhio del tuo pesce rosso. I pesci rossi si nutrono a tutti i livelli dell’acquario e accetteranno la maggior parte degli alimenti. I piccoli pellet galleggianti sono i migliori per mantenere pulito l’acquario, poiché il cibo in eccesso può essere facilmente rimosso.
Come fanno a dormire i pesci rossi?
Come dormono i pesci? I due tipi di riposo – I pesci hanno un tipo di riposo detto riposo vigile, durante il quale il dorme ma i sensi sono attivi. L’altro tipo di sonno è il sonno vero e proprio inteso come sospensione delle attività. I pesci, però, sono privi di palpebre, quindi non è possibile capire a colpo d’occhio se stanno schiacciando un pisolino oppure no.
- Pesci come, per esempio, continuano a nuotare anche mentre dormono per permettere il passaggio di acqua nelle branchie, e quindi poter continuare a respirare.
- Alcuni pesci della hanno un sonno più riconoscibile perché, di notte, si avvolgono in uno spesso strato di muco che li rende invisibili ai predatori.
Altri invece, come alcuni Cobitidi, dormono appoggiati su di un fianco. Nei mari tropicali, al crepuscolo e di notte, tra gli anfratti della barriera corallina è possibile scorgere un pesce che dorme completamente avvolto in una bolla di muco: il pesce pappagallo (nella foto). È lui stesso a produrla, attraverso una ghiandola sotto le branchie.