Prezzo – Il prezzo giusto per un maschio si aggira dai 4 ai 6 euro e dai 2 ai 4 per una femmina e si potrà scegliere anche tra una vasta serie di colore e forme delle pinne.
Cosa costa un pesce combattente?
Quanto costa? – Il prezzo di un pesce combattente è molto variabile, gli esemplari più comuni si trovano in vendita fra i 4 e i 9 euro, Esistono anche esemplari più rari e appariscenti che raggiungono prezzi di 40/50 euro.
Quanto vive un combattente?
Qual è l’aspettativa di vita di un pesce combattente – I Betta vivono all’incirca tre anni, ma potrebbero anche vivere più a lungo con delle cure adeguate. I betta maschi possono avere all’incirca sull’anno di vita quando vengono venduti nei negozi, un’età idonea al loro sviluppo di colori e pinne. Le Betta femmine invece hanno in genere circa sei mesi di vita quando vengono vendute.
Quanto costa un Betta fish?
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Qual è il pericolo del pesce combattente?
Salute e benessere – Il pesce combattente non è una razza di pesce molto longeva, ma nel loro arco di vita dai 3 ai 5 anni non sono colpiti spesso dalle tipiche patologie dei pesci, Un pericolo maggiore è invece rappresentato dalle infezioni fungine e batteriche, che possono verificarsi qualora il filtro dell’acquario non sia efficace abbastanza.
- I filtri possono però essere da parte loro una fonte di stress, che può portare ugualmente all’insorgere di malattie.
- Per mantenere il pesce combattente sempre in salute, è importante pulire regolarmente il fondale dell’acquario da escrementi, sporcizia e resti di cibo.
- Il campanello d’allarme sulla salute del pesce combattente deve suonare quando resta sul fondo e si comporta in modo apatico.
Questo comportamento può essere indice di stress o di una malattia. Un altro motivo potrebbe essere anche la temperatura troppo bassa dell’acqua. Un pesce combattente in salute pattuglia regolarmente a nuoto il proprio territorio, ed è quindi attivo per tutto l’acquario.
- Durante le sue nuotate, tiene la coda e le pinne ben tese.
- Le squame sono lisce e pulite.
- Nell’allevamento del pesce combattente è sempre importante fare attenzione al ricambio dell’acqua e alla sua temperatura quando il pesce non mangia, è inattivo o nuota contro altri oggetti.
- Lo stesso discorso vale quando ci accorgiamo di cambiamenti nel suo colore o di un’attività ridotta delle sue pinne: occhi gonfi e branchie semiaperte sono un altro importante motivo per rivolgerci a un negozio specializzato e chiedere il consulto al veterinario di fiducia.
Oltre a infezioni fungine e batteriche, le malattie dei pesci più diffuse sono il deterioramento di coda e pinne e l’idropsia. In caso di idropsia, il ventre del pesce si ingrossa visibilmente e le squame sono rialzate. Purtroppo non esiste alcun medicinale sperimentato contro questa patologia.
Altrettanto difficile da curare è la malattia del velluto, che fa assumere al pesce un colorito rosa o dorato con una specie di velo. Questo cambiamento nel suo aspetto esteriore è riconducibile alla presenza di un parassita. Per curare il Betta è necessario isolarlo per un periodo di tempo dagli altri pesci e somministrargli medicinali come gli antibiotici.
Una terapia di questo tipo può richiedere fino a quattro settimane. © Fluky / stock.adobe.com
Come alimentare un pesce combattente?
Come alimentare un Pesce combattente – In natura i pesci combattenti si nutrono di piccoli molluschi e insetti acquatici, che predano in acqua o sulla sua superficie. Nel loro allevamento è importante sapere che il Betta è un vero e proprio carnivoro.
- Dei mangimi per pesci a base di ingredienti vegetali non è quindi da prendere in considerazione.
- Nei negozi specializzati e nei negozi per animali è possibile acquistare mangime granulare o in fiocchi.
- È importante che questi alimenti siano ricchi di proteine animali, necessarie per la struttura muscolare del pesce.
Un’altra possibilità viene offerta dal cibo vivo, e quindi nello specifico insetti come mosche, drosofile, larve o zanzare. Molto amate da chi alleva i Betta sono inoltre gli insetti congelati. È anche possibile utilizzare pellet e granulato fine. La maggior parte dei pesci combattenti può anche mangiare piccole porzioni di fagiolini. © anela47 / stock.adobe.com
Qual è il pH ottimale per un pesce combattente?
L’acquario – Il pesce combattente è, in linea di massima, piuttosto facile da allevare e per questo motivo molto amato dai neofiti. È un pesce abbastanza piccolo e per questo motivo non necessita di un acquario grande. L’acquario deve avere un volume d’acqua di almeno 54 litri e una lunghezza di circa 60 centimetri.
- I pesci combattenti più piccoli, come il cosiddetto pesce combattente nano, possono vivere anche in acquari da 30 litri.
- A causa delle loro grandi pinne, i pesci combattenti hanno però solitamente bisogno di molto spazio ed energia per muoversi nell’acqua.
- Rimane il fatto che un acquario di dimensioni ridotte offre anch’esso i suoi vantaggi: il Betta dovrà difendere un territorio molto più piccolo e la temperatura dell’acqua rimarrà facilmente sui 26°C.
Temperature più basse, al di sotto dei 20°C, sfiniranno invece il pesce, che non si muoverà quasi più. In un acquario da 30 litri si potrà riscaldare l’acqua con un riscaldatore da 25 Watt. Il pH ottimale per l’acqua in cui abita un pesce combattente dovrebbe avere un valore tra 5 e 7, e può quindi essere relativamente acido.
- Non bisogna mai andare oltre questi valori.
- La durezza ottimale dell’acqua ha un valore che si aggira in genere tra 5 e 15.
- Non va assolutamente installata alcuna corrente artificiale.
- Nel suo paese d’origine il pesce combattente vive in acque calme, e queste condizioni devono essere riprodotte al meglio anche nell’acquario.
Assolutamente necessario è inoltre l’utilizzo di piante, che possono essere aggiunte sul fondale dell’acquario. Le piante d’acquario di origine asiatica sono da preferirsi sempre alle varianti europee. I pesci combattenti amano una flora acquatica molto fitta e delle piccole piante galleggianti.
Sulla superficie dell’acqua deve tuttavia esserci spazio per permettere ai pesci combattenti di costruire il loro nido di schiuma. Con le piante galleggianti l’ambiente dell’acquario si farà più buio, ma si tratta di condizioni ideali per il pesce. Le piante palustri di colore verde-rosso o verde-bianco offrono l’ombra ottimale per il pesce combattente.
Per decorare l’acquario si possono utilizzare pietre e legno. Il fondale può essere rivestito a proprio piacimento e sono vietate soltanto le pietre colorate. A parte questa accortezza, è possibile decorare il fondale con ghiaia, pietre tonde o sabbia.
- In teoria è possibile evitare l’utilizzo di un filtro, ma in tal caso è importante cambiare buona parte dell’acqua una volta a settimana.
- A tal riguardo sono molto utili dei piccoli filtri interni.
- Sono silenziosi e di norma regolabili.
- Si può inoltre far uso di un filtro, che con degli additivi chimici elimina i metalli pesanti che possono essere presenti nell’acqua.
Il filtro elimina tuttavia anche importanti batteri, che di tanto in tanto possono essere utili anche a un pesce. Questi batteri si formano dopo circa quattro settimane. In questo lasso di tempo è importante lasciare in funzione l’acquario prima di introdurvi i pesci.