Pesci Rossi nella Boccia, Attenzione alla Legge Cleo, il pesce rosso dalle lunghe ciglia che nella celebre fiaba di Collodi, Pinocchio, guarda il mondo dalla sua boccia rotonda, è forse l’emblema della condizione in cui i pesci rossi sono stati – e purtroppo spesso sono ancora tutt’oggi – condannati a vivere.
Piccoli animali vittime di una gestione sbagliata, di un’abitudine scorretta quanto – purtroppo – ancora consolidata e diffusa nonostante sia vietata dalla legge. Anche se manca ancora un corpus organico di norme specifiche per il settore dell’acquariologia, sia la comunità europea che le singole Regioni così come le amministrazioni comunali, hanno emanato norme di tutela che riguardano anche la detenzione di pesci.
Tra queste, spicca la legge regionale 17 febbraio 2005 n.5 dell’Emilia Romagna che detta norme a tutela del benessere animale trattando specificatamente anche i pesci d’acquario. Ecco quanto dispone, in particolare, l’articolo 10: “gli animali ornamentali e da acquario devono essere mantenuti, da chiunque li detenga a vario titolo, in acqua sufficiente, con ossigeno e temperatura adeguati alle esigenze della specie”,
Ma quali sono, dunque, i requisiti minimi che deve possedere un acquario per i pesci rossi? ” La vasca – spiega Luca Ceredi, dottore in scienze ambientali, indirizzo marino biotico nonché consulente in acquariologia ed allevatore di carpe koi – deve essere di almeno 45-50 litri per due pesci “. La dimensione dell’acquario è fondamentale per il suo benessere ed influisce direttamente sulle dimensione dell’animale.
“Spazio permettendo – spiega – i pesci rossi raggiungono 25-30 centimetri di lunghezza. Si tratta di pesci ornamentali con una storia di allevamento lunghissima. In questo lungo periodo, sono state selezionate numerose forme, colori e dimensioni che possono dunque variare da pesce a pesce.
Diciamo che più la varietà si discosta dalla specie selvatica più la dimensione rimarrà piccola”. Attenzione però: “In un acquario da 10 lt – chiarisce – il pesce muore non rimane “nano”. Al bando, dunque, non solo le famigerate bocce ma anche vasche troppo piccole e senza filtri che non garantiscono una corretta ossigenazione dell’acqua,
“Ciò che conta – spiega Ceredi – è scegliere acquari che abbiano proporzioni mirate a rispettare il corretto rapporto tra il volume dell’acquario e la superficie libera di contatto dell’acqua con l’aria”. Tale spazio di contatto, infatti, consente non solo l’assorbimento dell’ossigeno ma anche l’allontanamento dell’anidride carbonica emessa dai pesci.
Se correttamente gestiti, queste creature d’acqua hanno una vita lunghissima. Possono infatti “vivere 25-30 anni “. Traguardi, questi, tutt’altro che impossibili da raggiungere se però si assicurano loro le condizioni di vita più consone alla loro natura.Il primo passo, dunque, è garantirgli una “casa” che rispetti quelle che sono le loro caratteristiche ed esigenze.
Anche se non li sentiamo lamentarsi, i pesci non sono esenti da stress e sofferenza e proprio per questo motivo – al pari degli altri membri a quattro zampe della famiglia – se si decide di accoglierli nella propria casa è necessario farlo consci delle loro caratteristiche etologiche.
- Anche se non sono di facile decodifica, anche i pesci mostrano tale disagio.
- In caso di stress cronico – spiega Ceredi – l’animale va incontro a immunodepressione, malattia e deperimento”.
- Viceversa, assicurando loro un acquario pulito, ben ossigenato, adeguato rispetto alla sua dimensione ed al numero dei suoi “abitanti”, il pesce avrà una buona condizione di vita.
Del resto, è bene tenere sempre presente che l’acquario per questi esseri viventi è davvero tutto il loro mondo. “Vivono in un fluido, l’acqua appunto – in cui fanno tutto: bevono e al tempo stesso emettono tutti i loro rifiuti fisiologici”. Da ciò si desume facilmente perché un luogo sporco e angusto riduce le aspettative di vita di questi animali.
Come mantenere i pesci rossi in una boccia?
Alcuni importanti accorgimenti – Visto che tutti gli escrementi finiscono sotto i sassolini, è necessario eliminarli, muovendo delicatamente i sassolini. Così facendo, tutto lo sporco salirà. Nel frattempo, rovesciate un po’ d’acqua così che lo sporco possa uscire dalla boccia.
Aggiungete quindi l’acqua conservata a temperatura ambiente. E’ importante cambiare l’acqua al massimo ogni due giorni. Ogni pesce rosso ha bisogno di 1 litro d’acqua. Se avete una boccia piccola con più pesci il consiglio è quello di cambiare l’acqua più spesso, anche quotidianamente. Ricordatevi che l’acqua deve avere la stessa temperatura dell’ambiente e non deve essere versata direttamente dal rubinetto.
Con questi semplici, ma utili accorgimenti il vostro pesce rosso potrà avere tutte le cure necessarie a farlo stare bene.
Che pesci mettere in una boccia?
Come Prendersi Cura del Pesce Betta in una Boccia Tenere il pesce Betta (conosciuto anche come pesce combattente) in una boccia assieme a delle piante vive, anziché nell’acquario tipico, sta diventando un’abitudine sempre più comune. Il Betta è un pesce tropicale d’acqua dolce molto variopinto; è molto territoriale e viene spesso trasportato singolarmente in piccoli contenitori.
- 1 Trova un luogo dove posizionarla. Il punto in cui metti la boccia influisce sulla salute e le aspettative di vita del tuo piccolo amico. In teoria, dovresti tenerla lontano da fonti di rumore e calore, con solo poca luce naturale. Troppi rumori possono stressare il pesce e provocare la corrosione delle pinne; le fonti di calore possono portare a delle fluttuazioni eccessive della temperatura dell’acqua, mentre troppa luce naturale può favorire la crescita delle alghe.
- 2 Scegli il tipo di boccia. Se ritieni che la cosa migliore per il tuo pesce sia un ambiente con delle piante vere, la prima cosa da fare è decidere quale tipo di contenitore sia il più indicato. Come regola generale, più è grande e meglio è, dato che offre al pesce parecchio spazio per nuotare e per sentirsi più sano e felice; evita comunque i contenitori con una capienza inferiore ai 4 litri.
- 3 Scegli gli accessori basilari. Una volta trovata la boccia e definito il luogo in cui posizionarla, devi stabilire cosa mettere all’interno, oltre al pesce. La maggior parte delle persone sceglie delle piante, un coperchio e della ghiaia.
- La pianta che viene usata con maggiore frequenza è lo spatafillo, si tratta di una pianta tropicale che non richiede molta luce solare e acqua per sopravvivere.
- I pesci combattenti sono saltatori e boccheggiano in superficie, devi quindi procurarti un coperchio da mettere sulla boccia per evitare che il tuo esemplare salti fuori.
- Qualunque tipo di ghiaia o roccia dovrebbe andare bene, purché sia pulita e priva di ogni residuo chimico; puoi anche scegliere le palline di vetro o delle biglie.
- 4 Fai in modo che sia tutto pronto per il pesce Betta. Per prima cosa, metti la ghiaia sul fondo del contenitore e riempilo con acqua potabile filtrata. Evita quella distillata, perché il processo di lavorazione a cui viene sottoposta elimina i minerali naturali di cui il pesce ha invece bisogno; se usi l’acqua di rubinetto, devi trattarla per eliminare il cloro. Devi inoltre procurarti gli accessori e il materiale per garantire al pesce le cure appropriate; ti serve anche il mangime per pesci e potrebbe essere necessario un piccolo riscaldatore per l’acqua. Una volta procurato tutto il materiale, lascia indisturbata la boccia per 24 ore, prima di introdurre il pesce.
- Nutrilo ogni giorno con vermi canadesi o americani, artemie o cibo essiccato e congelato specifico per i Betta. Il pesce combattente è onnivoro e ha bisogno di carne per sopravvivere, non può sopravvivere con le radici delle piante. Assicura il cibo al tuo piccolo amico una volta al giorno per 5-6 giorni a settimana.
- Il Betta è un pesce tropicale e predilige temperature comprese tra i 24 e i 27 °C; non lasciare mai che l’acqua scenda sotto i 20 °C. Se la temperatura della stanza si mantiene regolarmente entro tale intervallo, non ci sono problemi; se però scende sotto questa temperatura minima, devi installare un piccolo riscaldatore.
- 5 Permetti al pesce di acclimatarsi al suo nuovo ambiente. Una volta predisposto tutto il necessario nella boccia, è il momento di introdurre il pesce. Togli ogni elemento che possa impedirgli l’accesso all’acqua. Se il pesce non si trova già in un sacchetto di plastica trasparente, mettilo tu in un involucro di questo tipo usando la stessa acqua in cui si trova. Metti quindi il sacchetto sulla superficie dell’acqua della boccia per 20 minuti; successivamente, aggiungi acqua della boccia nel sacchetto per raddoppiare il volume di quella presente e aspetta altri 20 minuti, in modo che la temperatura possa uniformarsi. Infine, capovolgi il sacchetto e permetti al pesce di entrare nella sua nuova casa.
- Se sei titubante a mescolare l’acqua del sacchetto con quella della boccia, usa un retino da pesca per trasferire il pesce dopo gli ultimi 20 minuti di riposo dell’acqua.
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- 1 Nutri regolarmente il pesce. Deve essere alimentato in maniera appropriata, proprio come qualunque altro animale; dagli una piccola quantità di cibo una volta al giorno. Puoi anche acquistare il mangime specifico per questa specie presso i negozi di animali; i Betta sono onnivori e hanno bisogno di proteine nella loro dieta, non possono mangiare solo le radici delle piante presenti nel contenitore. I cibi più adatti per le loro esigenze sono: vermi o artemie (vivi o congelati), moscerini della frutta oppure pellet specifici per pesci Betta.
- Non esagerare con il cibo. Per evitare di alimentarlo eccessivamente, imposta una programmazione regolare per i pasti (per esempio, nutrilo sempre alla stessa ora ogni giorno). Dovresti anche osservarlo quando mangia; se avanza del cibo, vuol dire che gliene hai dato troppo. Devi dargli solo la quantità che riesce a mangiare in tre minuti. Lascia il pesce a digiuno uno o due giorni a settimana, nei quali non gli offri nessun alimento.
- 2 Cambia l’acqua regolarmente. Deve essere sostituita con una certa frequenza; dato che non hai installato un filtro nella boccia, i rifiuti e le altre sostanze rilasciate dal pesce e dalle piante potrebbero accumularsi. Per cambiarla, devi momentaneamente mettere il pesce in un altro contenitore pulito. Puoi usare la stessa acqua della prima boccia per riempire la seconda vasca. Svuota quindi la boccia di tutta l’acqua e riempila con altra di rubinetto filtrata o quella potabile delle bottiglie. Aspetta che raggiunga la temperatura ambiente prima di inserire il pesce all’interno aiutandoti con un retino.
- La frequenza con cui cambi l’acqua può variare in base al volume della boccia. Se il contenitore è da 4 litri, dovresti sostituirla ogni 3 giorni; se invece supera i 10 litri, cambiala ogni 5 giorni. Se è di 20 litri, puoi cambiarla una volta a settimana. Dato che non hai messo il filtro, questo cambio purifica l’acqua da ammoniaca, nitrati e altre sostanze chimiche nocive prodotte dagli scarti e dalle feci del pesce.
- 3 Pulisci il contenitore. Quando fai il cambio dell’acqua, devi occuparti anche della pulizia della boccia. Quando è vuota, strofina tutte le pareti interne con un panno pulito o della carta da cucina; elimina ogni traccia di sporcizia e alghe. Ricorda di risciacquare anche gli accessori, senza trascurare le piante che andrebbero “pulite” tagliando e potando le foglie e le parti morte.
- Non usare saponi o detergenti durante la pulizia, perché potrebbero nuocere al pesce; potrebbero infatti restare dei residui chimici che si mescolano all’acqua e che possono essere ingeriti dal Betta.
- 4 Osserva le pinne e il comportamento dell’animale. Per capire se è infelice o malato, presta attenzione al cambiamento del colore, del comportamento o delle pinne dell’esemplare. Quando si verifica una di queste alterazioni, devi analizzare tempestivamente la situazione. Devi evitare che il pesce possa ammalarsi quando con qualche piccolo cambiamento puoi salvargli la vita. Recati al negozio di animali per avere dei consigli specifici su come curare il tuo piccolo amico.
- 5 Controlla attentamente la qualità dell’acqua. Anche se la cambi regolarmente ogni settimana, potresti notare che diventa inaspettatamente torbida o che subisce delle fluttuazioni della temperatura. Questo può indicare che la boccia si trova in un luogo troppo esposto alla luce solare diretta (che provoca lo sviluppo di alghe e riscalda il contenitore) oppure che il calore emesso dal riscaldatore o la temperatura nella stanza non rientrano nell’intervallo di valori ideali. Ricorda che la temperatura ottimale dell’acqua deve essere compresa tra i 24 e i 27 °C. Pubblicità
- 1 Trova un acquario dalle dimensioni appropriate. Solitamente, i pesci Betta hanno bisogno di uno spazio ben maggiore di quello che viene offerto da una boccia; l’ideale sarebbe iniziare con una vasca che contenga dai 10 ai 20 litri, ma è ancora meglio se è più grande. L’obiettivo è di garantire al tuo amico uno spazio ampio per permettergli di nuotare e interagire con l’ambiente che lo circonda. Questi pesci vengono in genere venduti in contenitori piccoli, ma solo per facilitare il trasporto e non per altri motivi.
- 2 Prepara l’acquario. Ci sono molte considerazioni da fare quando installi una vasca per il pesce Betta. Dando per scontato che sai già come predisporre una boccia per questo pesce, l’acquario è solo leggermente più complicato. Devi aggiungere un sistema di filtrazione, oltre a quantità maggiori di ghiaia e di acqua; è importante anche mettere delle piante e altre decorazioni. Non dimenticare il coperchio, per evitare che il pesce possa saltare fuori dall’acquario; è opportuno inoltre installare un riscaldatore più grande. Una volta predisposto l’interno e aggiunta l’acqua, lascia indisturbata la vasca finché l’acqua non è diventata limpida e il riscaldatore non l’ha portata alla temperatura appropriata.
- Evita un sistema di filtrazione che possa creare una corrente troppo intensa; al pesce Betta piace “fermarsi” in un posto e la corrente potrebbe stressarlo.
- Il riscaldatore deve avere dimensioni adeguate per garantire la giusta temperatura in rapporto al volume d’acqua presente. Il riscaldatore piccolo usato per la boccia potrebbe non essere sufficiente per un acquario da 20 litri; assicurati di prenderne uno adatto alle dimensioni della vasca che hai scelto.
- Non mettere piante di plastica e altri accessori abrasivi. Installa delle piante vere o di seta che puoi trovare presso il negozio di animali nel reparto per i pesci; la stessa cosa vale per le decorazioni: devono soddisfare i requisiti specifici dell’acquario.
- 3 Separa il pesce dalle piante. Se devi trasferirli, devi trovare un contenitore in cui mettere le piante; può essere sufficiente toglierle dall’acquario in cui si trova il pesce e prendere un’altra vasca contenente solo acqua. Prima di spostare il pesce, aspetta che l’acquario sia pronto; usa quindi un sacchetto di plastica, riempilo per metà con l’acqua della seconda vasca e raccogli il pesce con un retino per trasferirlo al suo interno.
- 4 Introduci il pesce Betta nella sua nuova dimora. Una volta che il nuovo acquario è perfettamente allestito, puoi iniziare a trasferirvi il pesce prelevandolo dalla sua casa provvisoria: il sacchetto di plastica. Lascia galleggiare il sacchetto sull’acqua della vasca, aspetta 20 minuti e poi riempi il resto del sacchetto con l’acqua dell’acquario. Dopo altri 20 minuti puoi rovesciare il sacchetto e lasciare che il pesce entri nella sua nuova casa.
- 5 Aggiungi altri elementi vivi nell’acquario. Sebbene il pesce Betta non abbia bisogno di piante vive o decorazioni per sopravvivere, questi elementi rendono comunque l’acquario stimolante e interessante quanto la boccia precedente, se non di più. Le piante vive sono in genere più sicure per il pesce, sono più morbide e si muovono liberamente nell’acqua. Dato che l’acquario offre maggiore spazio, puoi decidere di aggiungere altri pesci, ma devi sceglierli con attenzione.
- 6 Fai una corretta manutenzione. Le attenzioni che devi prestare all’acquario possono essere più impegnative, ma sono meno frequenti rispetto a quelle necessarie per la boccia. Con l’acquario puoi evitare frequenti cambi di acqua e questa deve essere sostituita solo poca alla volta. Devi comunque cambiare il filtro regolarmente (controlla le istruzioni sulla confezione per sapere la frequenza); se hai delle piante vive, devi inoltre provvedere a togliere regolarmente le foglie morte. Pubblicità
- I pesci Betta sono molto territoriali; quando si trovano in vasche piccole, i maschi possono combattere fino alla morte e possono attaccare le femmine.
- Gli appassionati e gli esperti dei pesci combattenti concordano sul fatto che questi animali non dovrebbero essere tenuti nelle bocce, in quanto è considerata una crudeltà; le associazioni animaliste consigliano di tenerli in vasche di almeno 40 litri.
- Se decidi di inserire nell’acquario delle decorazioni finte, tieni presente che le piante di plastica possono ferire le pinne del pesce, così come le superfici abrasive.
Pubblicità Questo articolo è stato co-redatto da, La Dottoressa Elliott è una veterinaria con oltre trenta anni di esperienza. Si è laureata all’Università di Glasgow nel 1987 e ha lavorato come specialista in chirurgia veterinaria per sette anni. In seguito, ha lavorato per più di dieci anni come veterinaria in una clinica per animali.
Come si pulisce la boccia di un pesce?
Come Pulire la Boccia di Vetro per Pesci: 12 Passaggi Le bocce di vetro per pesci donano colore e vita a tutti gli ambienti, ma richiedono una manutenzione rigorosa per garantire che si mantengano pulite e che i pesci possano vivere sani. La scarsa cura è la causa principale dei problemi di salute dei pesci e può portarli facilmente alla morte.
- 1 Scopri quanta acqua può contenere la boccia per pesci. Per determinare quanta acqua pulita devi preparare, prima devi versare con delicatezza l’acqua che c’è attualmente nella boccia e i pesci in un contenitore o un secchio pulito senza residui di sapone: così facendo, potrai marcare il livello dell’acqua all’esterno del contenitore.
- 2 Determina quanta nuova acqua aggiungere. Quando pulisci la boccia per pesci, devi sostituire il 40-50% dell’acqua. Dopo aver marcato il volume di acqua totale, prendi una tazza pulita e comincia a rimettere l’acqua all’interno della boccia. Quando hai trasferito circa metà dell’acqua, marca il nuovo livello all’esterno del contenitore, dopodiché riporta i pesci nella boccia usando un retino.
- 3 Riempi il contenitore pulito con l’acqua fresca. Quando i pesci sono di nuovo al sicuro all’interno della boccia, sciacqua il contenitore che hai appena utilizzato. Non usare il sapone per pulirlo, dato che sarebbe nocivo per i pesci. Riempi il contenitore fino al punto che indica la metà della capienza della boccia con l’acqua pulita.
- 4 Usa un kit di trattamento dell’acqua per gli acquari. Leggi e segui le istruzioni riportate sull’etichetta del kit per il trattamento dell’acqua. Aggiungi il numero di gocce appropriato alla quantità di acqua nel contenitore. Puoi trovare questo tipo di kit in tutti i negozi che vendono alimenti e articoli per gli animali. Il trattamento eliminerà dall’acqua il cloro, le clorammine e le altre sostanze tossiche per i pesci.
- Questo passaggio è fondamentale per stabilizzare i valori dell’acqua e creare le condizioni adatte alle esigenze dei pesci.
- 5 Copri il contenitore e lascia agire il trattamento durante la notte. Devi coprire il contenitore per evitare che eventuali sostanze nocive per i pesci, portate dall’aria, contaminino l’acqua. Metti il contenitore da parte e lascia agire il trattamento per tutta la notte. L’acqua deve “stabilizzarsi” e arrivare a temperatura ambiente. Pubblicità
- 1 Trasferisci i pesci, le piante e la vecchia acqua dalla boccia al contenitore. Pesca i pesci con delicatezza usando il retino per toglierli dalla boccia. Fai lo stesso con le piante acquatiche. Trasporta uno alla volta i pesci e le piante nel contenitore con l’acqua trattata. Aggiungi circa metà della vecchia acqua a quella trattata subito dopo aver trasferito i pesci e le piante.
- 2 Filtra la sporcizia con un colino. Rimuovi i sassi e le decorazioni dalla boccia, mettile in un colino e portali nel lavandino. Tieni il colino direttamente sotto l’acqua e scuotilo lateralmente con delicatezza mentre l’acqua lava via la sporcizia. Continua a risciacquare i piccoli oggetti fino a che l’acqua che fuoriesce dal colino non è perfettamente pulita.
- 3 Elimina le alghe con l’acqua ossigenata. Diluisci mezzo cucchiaino (2,5 ml) di acqua ossigenata in un litro d’acqua. Lascia a bagno i sassi e le decorazioni per il tempo necessario a pulire la boccia per pesci. Prima di rimettere gli oggetti al loro posto, risciacquali bene sotto l’acqua corrente.
- In piccole quantità, l’acqua ossigenata non è pericolosa per i pesci poiché dopo 24 ore si scinde in idrogeno e ossigeno.
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- 1 Aspira la sporcizia con un aspiratore per solidi e liquidi. Pulisci la boccia mentre i pesci sono nel contenitore e i sassi sono a bagno nell’acqua ossigenata insieme alle decorazioni. Usa un aspiratore per solidi e liquidi per aspirare la sporcizia e l’umidità presenti sul fondo della boccia.
- Copri la bocchetta dell’aspiratore con tre strati di collant e assicurali con un elastico se devi pulire la boccia di fretta e non hai il tempo di rimuovere l’acqua, i sassi e le decorazioni.
- 2 Pulisci la boccia con l’aceto. Bagna un panno pulito o della carta con l’aceto e inizia a strofinare le pareti della boccia. Successivamente, bagna un altro panno o la carta con l’acqua e strofina di nuovo tutte le superfici.
- 3 Risciacqua e asciuga accuratamente la boccia. Mettila nel lavandino e risciacqua l’interno e l’esterno con cura sotto l’acqua corrente. In seguito, asciuga la boccia con un panno per rimuovere le macchie e garantire la salute dei pesci.
- 4 Rimetti tutto nella boccia e rabboccala con l’acqua in bottiglia. Quando la boccia è perfettamente pulita e asciutta, riposiziona i sassi e le decorazioni, poi versaci dentro con delicatezza il contenuto del contenitore con l’acqua trattata. Fermati a metà per trasportare uno alla volta i pesci e le piante acquatiche nella boccia con il retino. Riempi la boccia con l’acqua in bottiglia fino a 5 centimetri di distanza dal bordo. Pubblicità
- Etichetta tutti i contenitori e gli strumenti che usi per pulire la boccia con la dicitura “Solo per i pesci” per evitare che per sbaglio vengano lavati con il sapone.
- Fai testare l’acqua del rubinetto presso un negozio di articoli per animali. Puoi chiedere consiglio a un professionista della zona per sapere come trattare al meglio quel particolare tipo d’acqua.
- Non posizionare la boccia in un punto con un’intensa luce naturale. La luce del sole accelera la crescita delle alghe, pertanto saresti costretto a pulire la boccia più frequentemente.
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A differenza degli acquari, le bocce generalmente non sono dotate di filtro quindi non sono in grado di garantire la salute dei pesci. Usa il buon senso quando è il momento di acquistare la boccia, dato che può avere notevoli impatti negativi sui pesci, tra cui arresto della crescita, eccesso di carbonio organico disciolto e l’assenza di filtrazione biologica dell’acqua che può portare a dei picchi di ammoniaca se non viene cambiata.
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- Retino
- Contenitore per il trattamento dell’acqua
- Kit per il trattamento dell’acqua
- Panno o carta
- Colino
- Acqua in bottiglia
- Raschietto per acquari (facoltativo)
- Aceto
- Acqua ossigenata
Co-redatto da: Scrittore dello Staff di wikiHow Questo articolo è stato scritto in collaborazione con un membro del nostro team di redattori,, Hunter Rising è uno scrittore dello staff di wikiHow che vive a Los Angeles. Scrive e collabora con wikiHow da più di tre anni.
Come riutilizzare una boccia per pesci?
Creare un contenitore per caramelle – Il primo metodo per riciclare la boccia per pesci, è quello di riutilizzarla come se fosse un vero e proprio contenitore per le nostre caramelle. Dopo aver lavato in maniera accurata la nostra boccia di vetro utilizzando dell’ acqua tiepida ed un poco di detersivo per piatti, asciughiamola alla perfezione utilizzando un canovaccio.
Successivamente, mettiamo la boccia in vetro su di un mobile, magari sul mobiletto ove teniamo il nostro telefono ed inseriamo all’interno della boccia le caramelle che più amiamo. Il suggerimento, per creare un qualcosa di molto bello e di suggestivo, è quello di mettere nella boccia delle caramelle dai colori differenti.
Volendo al posto delle caramelle, possiamo mettere nella boccia i cioccolatini che più amiamo. Altro metodo per riciclare la boccia di vetro, è quello di riutilizzarla come se fosse un vero e proprio vaso. Magari, prima di riutilizzarla come vaso, possiamo incollare su di essa qualche piccolo adesivo, oppure possiamo incollare sulla boccia dei piccoli nastrini o dei piccoli fiocchi colorati utilizzando la colla a caldo.
Quando si cambia l’acqua ai pesci rossi?
Una volta alla settimana occorre cambiare l’acqua al pesce rosso. È una operazione semplice ma delicata, occorre in particolar modo evitare che il pesce rosso subisca sbalzi di temperatura. Qualche ora prima del cambio acqua, preparare l’ acqua pulita usando il biocondizionatore e lasciandola a temperatura ambiente.
Dove si possono lasciare i pesci rossi?
PESCI ROSSI DANNOSI PER ECOSISTEMA – I pesci rossi, specialmente quelli che provengono dagli acquari, possono essere portatori di numerose malattie e parassiti che si diffondono rapidamente nell’ambiente, quando vengono liberati. Ecco perché, anche quando il nostro pesce rosso di casa passa a miglior vita, sarebbe bene non gettarlo nel water.
Un fenomeno, quello dei pesci rossi liberati nell’ ecosistema, che non si riesce a circoscrivere con facilità, anche perché questi si spostano velocemente, percorrendo anche 200 km in un anno. Se, dunque non potete più prendervi cura del vostro pesce rosso, non liberatelo in un lago o in un fiume perché fareste più danni di quanti ne immaginiate.
Piuttosto, cercate di regalarlo a qualcuno che lo voglia davvero o chiedete ai negozi di animali, che spesso li riprendono. Ma soprattutto, quando comprate un animale, anche un piccolo pesce rosso, siate sicuri di potervene occupare per tutto il tempo in cui vivrà accanto a voi,
Quanto cresce in un anno un pesce rosso?
Quanto grande può diventare un pesce rosso? – Il pesce rosso, conosciuto anche come Carassius auratus, è uno tra gli animali più longevi esistenti in natura. Può vivere fino a 30 anni, raggiungendo i 30 cm di lunghezza! Tuttavia, accade alle volte che possono morire in tenera età, dopo alcuni giorni.
Quanto vive un pesce rosso in casa?
Pesci Rossi nella Boccia, Attenzione alla Legge Cleo, il pesce rosso dalle lunghe ciglia che nella celebre fiaba di Collodi, Pinocchio, guarda il mondo dalla sua boccia rotonda, è forse l’emblema della condizione in cui i pesci rossi sono stati – e purtroppo spesso sono ancora tutt’oggi – condannati a vivere.
Piccoli animali vittime di una gestione sbagliata, di un’abitudine scorretta quanto – purtroppo – ancora consolidata e diffusa nonostante sia vietata dalla legge. Anche se manca ancora un corpus organico di norme specifiche per il settore dell’acquariologia, sia la comunità europea che le singole Regioni così come le amministrazioni comunali, hanno emanato norme di tutela che riguardano anche la detenzione di pesci.
Tra queste, spicca la legge regionale 17 febbraio 2005 n.5 dell’Emilia Romagna che detta norme a tutela del benessere animale trattando specificatamente anche i pesci d’acquario. Ecco quanto dispone, in particolare, l’articolo 10: “gli animali ornamentali e da acquario devono essere mantenuti, da chiunque li detenga a vario titolo, in acqua sufficiente, con ossigeno e temperatura adeguati alle esigenze della specie”,
- Ma quali sono, dunque, i requisiti minimi che deve possedere un acquario per i pesci rossi? ” La vasca – spiega Luca Ceredi, dottore in scienze ambientali, indirizzo marino biotico nonché consulente in acquariologia ed allevatore di carpe koi – deve essere di almeno 45-50 litri per due pesci “.
- La dimensione dell’acquario è fondamentale per il suo benessere ed influisce direttamente sulle dimensione dell’animale.
“Spazio permettendo – spiega – i pesci rossi raggiungono 25-30 centimetri di lunghezza. Si tratta di pesci ornamentali con una storia di allevamento lunghissima. In questo lungo periodo, sono state selezionate numerose forme, colori e dimensioni che possono dunque variare da pesce a pesce.
Diciamo che più la varietà si discosta dalla specie selvatica più la dimensione rimarrà piccola”. Attenzione però: “In un acquario da 10 lt – chiarisce – il pesce muore non rimane “nano”. Al bando, dunque, non solo le famigerate bocce ma anche vasche troppo piccole e senza filtri che non garantiscono una corretta ossigenazione dell’acqua,
“Ciò che conta – spiega Ceredi – è scegliere acquari che abbiano proporzioni mirate a rispettare il corretto rapporto tra il volume dell’acquario e la superficie libera di contatto dell’acqua con l’aria”. Tale spazio di contatto, infatti, consente non solo l’assorbimento dell’ossigeno ma anche l’allontanamento dell’anidride carbonica emessa dai pesci.
- Se correttamente gestiti, queste creature d’acqua hanno una vita lunghissima.
- Possono infatti “vivere 25-30 anni “.
- Traguardi, questi, tutt’altro che impossibili da raggiungere se però si assicurano loro le condizioni di vita più consone alla loro natura.Il primo passo, dunque, è garantirgli una “casa” che rispetti quelle che sono le loro caratteristiche ed esigenze.
Anche se non li sentiamo lamentarsi, i pesci non sono esenti da stress e sofferenza e proprio per questo motivo – al pari degli altri membri a quattro zampe della famiglia – se si decide di accoglierli nella propria casa è necessario farlo consci delle loro caratteristiche etologiche.
- Anche se non sono di facile decodifica, anche i pesci mostrano tale disagio.
- In caso di stress cronico – spiega Ceredi – l’animale va incontro a immunodepressione, malattia e deperimento”.
- Viceversa, assicurando loro un acquario pulito, ben ossigenato, adeguato rispetto alla sua dimensione ed al numero dei suoi “abitanti”, il pesce avrà una buona condizione di vita.
Del resto, è bene tenere sempre presente che l’acquario per questi esseri viventi è davvero tutto il loro mondo. “Vivono in un fluido, l’acqua appunto – in cui fanno tutto: bevono e al tempo stesso emettono tutti i loro rifiuti fisiologici”. Da ciò si desume facilmente perché un luogo sporco e angusto riduce le aspettative di vita di questi animali.
Cosa vuol dire quando i pesci rossi stanno sul fondo?
Comportamenti insoliti –
- Il pesce rosso boccheggiare sulla superficie dell’acqua (ispirando aria) : Può capitare che un pesce rosso boccheggi rasentando il pelo dell’acqua come se stesse ” bevendo ” l’aria. Alcuni guizzano verso la superficie, prendono un respiro veloce e tornano a nuotare. Questo significa che nell’acquario qualcosa non va, di solito è colpa dell’acqua. Forse l’agitazione dell’acqua non è sufficiente oppure l’acquario non è abbastanza grande per fornire l’ossigeno al pesce rosso, anche se molto probabilmente c’è uno squilibrio nei livelli del nitrito, dell’ammoniaca o del pH. Il pesce rosso boccheggia sulla superficie dell’acqua anche quando le branchie sono danneggiate dai medicinali comprati nel negozio d’animali oppure da un’infestazione di parassiti.
- Apatia: Quando un pesce rosso è in salute passa gran parte del tempo nuotando qua e là senza fermarsi e cercando il cibo sul fondo dell’acquario. Se vi sembra debole e poco attivo non è un buon segno. In questi casi il pesce se ne sta sul fondo dell’acquario oppure vicino alla superficie con un’aria un po’ fiacca, se un altro pesce rosso lo morde non se ne preoccupa e in generale sembra depresso. In casi come questo controllate l’acqua perché probabilmente si sta verificando un forte abbassamento del pH o un altro cambiamento irregolare dei parametri.
- Il pesce rosso salta fuori dall’acquario : C’è chi lo chiama erroneamente “suicidio del pesce rosso”, ma in realtà è un tentativo di sfuggire al disagio dovuto alle cattive condizioni dell’acqua o ai parassiti. Prima di farlo il pesce rosso si comporta in modo insolito: nuota velocemente per tutto l’acquario, si sfrega contro gli oggetti al suo interno oppure si contorce freneticamente e, a furia di tutte queste acrobazie, qualche volta finisce sul pavimento. Il problema non è sempre l’acqua o una malattia: a volte, quando i maschi le inseguono nel periodo di riproduzione, le femmine di pesce rosso saltano fuori dall’acquario tentando di fuggire. Nel caso in cui un esemplare particolarmente aggressivo faccia saltar fuori gli altri cercate di isolarlo dal resto dell’acquario. Se trovate un pesce rosso sul pavimento non scoraggiatevi! Una volta in acqua possono riprendersi, basta che non si siano completamente disidratati e che sia passata meno di un’ora. Se le branchie si sono chiuse potete riaprirle delicatamente con le unghie. Una pavimento piastrellato o in legno garantisce al pesce fuggiasco una maggiore probabilità di sopravvivere visto che l’acqua che si porta dietro rimane più a lungo che sulla moquette. Non rimettete il pesce rosso nell’acquario se i suoi occhi sono infossati oppure ingrigiti (questo indica che è morto), se la pelle scricchiola o ha subito delle lesioni.
- Il pesce rosso rimane sul fondo dell’acquario: Se il pesce rosso sembra riposare sul fondo dell’acquario probabilmente ha qualcosa che non va. Un pesce rosso in salute è quasi sempre in movimento; se non è così meglio dare una controllata al vostro acquario. In questi casi il pesce giace su un fianco, ha le pinne irrigidite oppure mostra qualche altro sintomo legato a un problema di salute. Se ha il ventre rosso di solito non c’è più niente da fare. Ma perché il pesce rosso si comporta così? Il problema di solito è la qualità dell’acqua, ma a volte la causa sono i dolori alla vescica natatoria dovuti alla costipazione. Un pesce rosso in queste condizioni, se viene spaventato, fila sul fondo dell’acquario mentre quando soffre di un avvelenamento da nitrito raccoglie le forze e continua a nuotare regolarmente. Se il vostro pesce rosso è costipato provate a dargli da mangiare per qualche giorno dei piselli surgelati finché non riprende a nuotare come prima.
- Il pesce rosso sfrecciare per l’acquario: Si dice che un pesce rosso ” sfreccia ” quando nuota per l’acquario senza controllo, girando su se stesso per sfregarne la superficie, sbandando contro le decorazioni dell’acquario oppure scontrandosi sugli angoli della vasca. Si potrebbe pensare che vada tutto bene, ma se un pesce rosso si comporta così significa che ha il prurito, un po’ come quando si è punti da una zanzara. In questi casi il pesce rosso nuota senza alcun controllo ed è meglio intervenire. Potrebbe trattarsi di prurito, ma forse il vostro pesce rosso ospita qualche agente patogeno. Anche la presenza di ammoniaca, nitrito e cloro p può essere la causa, così come un calo o un aumento del pH.
- Spasmi / sobbalzi: Se soffre di una forte irritazione il pesce rosso sobbalza freneticamente: all’improvviso può scuotere la testa da un lato all’altro, agita tutto il corpo oppure le pinne. Questo sintomo è dovuto principalmente alle condizioni dell’acqua, tuttavia le infestazioni dei parassiti possono provocare irritazioni anche peggiori.
- Pinne irrigidite: Il pesce rosso tende a irrigidire le pinne per qualunque problema legato alla qualità dell’acqua e per quasi tutti i tipi di parassiti: in questi casi nuota come se indossassero una giacca molto stretta, con le pinne che aderiscono al massimo al corpo. A volte le pinne si agitano nervosamente o hanno degni spasmi. Come quando sfreccia qua e là è il segno che qualcosa non va. Le cause si possono riscontrare nella quantità di ammoniaca o di nitrito nell’acqua, ma spesso le pinne irrigidite sono dovute a infezioni di parassiti come l’ Ichthyophthirius multifilii le fasciole, i pidocchi dei pesci e il velluto. Ricordate: controllate sempre l’acqua prima di cercare d’identificare una malattia.
- Respiri rapidi/affaticati : Osservando il movimento delle branchie si possono identificare eventuali problemi di respirazione. Quando il pesce rosso respira velocemente di solito soffre di mancanza d’ossigeno. Se tenete il vostro pesce in una boccia (il che è assolutamente sbagliato; leggete la sezione Errori comuni) non c’è agitazione dell’acqua né abbastanza volume d’acqua per permettergli di respirare, quindi il pesce lo farà a fatica cercando di mantenere livelli d’ossigeno sufficienti. In questo caso spostate il vostro pesce rosso in un acquario più grande il prima possibile. Una respirazione accelerata potrebbe anche essere sintomo di stress, specialmente se il pesce rimane sul fondo della vasca. Lo stress può essere dovuto allo spostamento in un nuovo habitat dopo un lungo viaggio in macchina dal negozio di animali. A volte nel periodo di riproduzione lo stress degli esemplari femmina, sfinite dopo essere state inseguite per ore dai maschi, aumenta. Ma lo stress è anche causato dalle cattive condizioni dell’acqua oppure da una malattia, quindi controllate sempre la qualità dell’acqua; se non riscontrate problemi i responsabili possono essere le fasciole o qualsiasi altro parassita. Un pesce rosso che ha difficoltà a respirare potrebbe schiarirsi le branchie “sbadigliando” ripetutamente.
- Il pesce rosso nuota su e giù : Vi sembra che il vostro pesce rosso abbia difficoltà a mantenere l’equilibrio? Di solito quando un pesce rosso nuota su e giù di ha dei problemi alla vescica natatoria – l’organo che controlla il suo senso dell’orientamento – dovuti generalmente a un blocco intestinale. Ciò significa che i pasti sono troppo abbondanti o troppo frequenti, oppure consistono in un’unica pietanza (come il mangime). Dandogli da mangiare dei piselli normalmente basta a risolvere il problema. Ma il galleggiamento non è sempre un sintomo di un disturbo alla vescica natatoria, Un’alta quantità di nitriti oppure la presenza di ammoniaca nell’acqua possono causare problemi al pesce quando nuota. Se invece è attaccato da parassiti interni perde l’appetito e il digiuno lo porta galleggiare o capovolgersi.
- Il pesce rosso pende su un lato : Se il vostro pesce rosso pende leggermente su un lato può essere un comportamento naturale, soprattutto quando non ha una spina dorsale che lo aiuti a mantenere l’equilibrio in acqua. Se lo trovate anche molto magro può essere dovuto a un’alta concentrazione di nitriti nell’acqua.
- Rifiuto del cibo : Quando un pesce rosso è in salute consuma qualunque cosa commestibile, senza lasciare avanzi. Se invece si ingozza di cibo per poi rigettarlo in una nuvola di di pezzettini significa che c’è qualche problema. Lo stress può impedire al pesce rosso di inghiottire il cibo, e questo di solito succede agli esemplari che sono stati appena portati a casa da un negozio di animali e hanno bisogno di ambientarsi. Altre cause potrebbero essere un’infestazione di fasciole alle branchie o un deperimento della bocca. Inoltre un pesce rosso che soffre di idropisia alla stato avanzato (un accumulo di fluidi all’interno del corpo) non riesce a inghiottire il cibo. Se un pesce è troppo malato persino per mangiare l’eutanasia è la soluzione più misericordiosa visto che altrimenti potrebbe morire di fame molto più lentamente.
Dove si possono lasciare i pesci rossi?
PESCI ROSSI DANNOSI PER ECOSISTEMA – I pesci rossi, specialmente quelli che provengono dagli acquari, possono essere portatori di numerose malattie e parassiti che si diffondono rapidamente nell’ambiente, quando vengono liberati. Ecco perché, anche quando il nostro pesce rosso di casa passa a miglior vita, sarebbe bene non gettarlo nel water.
- Un fenomeno, quello dei pesci rossi liberati nell’ ecosistema, che non si riesce a circoscrivere con facilità, anche perché questi si spostano velocemente, percorrendo anche 200 km in un anno.
- Se, dunque non potete più prendervi cura del vostro pesce rosso, non liberatelo in un lago o in un fiume perché fareste più danni di quanti ne immaginiate.
Piuttosto, cercate di regalarlo a qualcuno che lo voglia davvero o chiedete ai negozi di animali, che spesso li riprendono. Ma soprattutto, quando comprate un animale, anche un piccolo pesce rosso, siate sicuri di potervene occupare per tutto il tempo in cui vivrà accanto a voi,
Dove devono stare i pesci rossi?
Come Mantenere un Pesce Rosso Sano e Felice: 6 Passaggi Ecco alcuni consigli per mantenere il tuo pesce rosso attivo e in salute.
- 1 Procurati un acquario abbastanza grande. L’ideale è un acquario grande, quindi se vuoi un pesce rosso felice e in salute, non metterlo nella classica boccia.
- 2 Aggiungi degli accessori in legno,, pietre o ornamenti attorno ai quali far nuotare il tuo pesciolino.
- 3 Lasciagli molto spazio libero per nuotare. Il tuo pesce lo apprezzerà. Una buona regola è: tre quarti di acque libere, un quarto di decorazioni.
- 4 Ridisponi le decorazioni a ogni cambio d’acqua settimanale. Al tuo pesce rosso sembrerà come un parco giochi tutto nuovo ogni volta.
- 5 Forniscigli un’alimentazione varia. Gamberi, vongole, gamberetti di acqua salata, Daphnia, ; lattuga bollita, spinaci e altre verdure sono tutte ottime scelte.
- 6 Interagisci con il tuo pesciolino mentre lo nutri. Il pesce rosso può essere addestrato a suonare una campanella per il cibo. Questo gli fornisce degli stimoli e un livello più profondo di familiarità con te rispetto a quando ti limiti solo a osservarlo. Pubblicità
- Non nutrire eccessivamente il pesce. Dagli tanto quanto riesce a ingerire in 2-3 minuti per una o due volte al giorno. Non importa quanto ti “supplica”, resisti alla tentazione. (Questa è la causa di una delle morti più inevitabili per il tuo amico pesce sovralimentato. Se noti che tende a galleggiare e aprire la bocca come se fosse senza fiato, la causa è la vescica natatoria troppo piena d’aria, che si verifica quando si utilizza il cibo che galleggia. Questo problema colpisce soprattutto pesci rossi fantail.)
- Acquista tutto ciò che vuoi mettere nell’acquario presso un negozio specializzato nel settore. Altrimenti gli accessori potrebbero contenere sostanze nocive e uccidere i tuoi pesci.
- Assicurati che il tuo acquario sia abbastanza grande per il pesce rosso. Questi pesci tendono a crescere molto, quindi, anche se può sembrare carino tenere un piccolo acquario da appoggio al giorno d’oggi, sappi che in un anno sarà notevolmente sottodimensionato. La maggior parte dei pesci rossi fantail può crescere fino a 15 cm e il pesce cometa, quello comune e il shubunkin possono facilmente crescere fino a superare i 30 cm. La regola generalmente accettata è di otto litri di acqua per ogni 2,5 cm di pesce rosso. Esempio: un acquario con due pesci rossi di 10 cm e due di 5 cm avrebbe bisogno di almeno 80 litri. Sembra molto spazio per quattro pesci, ma i pesci rossi producono elevati livelli di ammoniaca tossica e hanno bisogno di maggiore acqua per diluire questa sostanza chimica. L’ideale sarebbe di mantenere solo un massimo di due pesci rossi in un acquario da 80 litri, in quanto possono crescere molto di più se si trovano nell’ambiente giusto. Una regola ancora più precisa è di 80 litri per i pesci rossi e altri 40 per ogni altro pesce. Esempio: un acquario di 150 litri dovrebbe contenere un massimo di tre pesci rossi, e anche in questo caso dovrebbero essere quelli fantail. Un acquario di pesci cometa, shubunkin e i pesci rossi comuni richiederebbe, come minimo, 380 litri in più. Ciò è dovuto al fatto che questi pesci sono in grado di raggiungere anche la lunghezza di circa 60 cm! Può essere quasi la lunghezza della carpa koi media che si vede in uno stagno! Usa quindi il buon senso, tu vorresti forse essere bloccato all’interno di un armadio per il resto della tua vita? Pensaci.
- Non alimentarli unicamente con i cibi “speciali”. Un buon cibo secco preparato è necessario come alimento principale.
- Non toccare l’acquario. Spaventeresti il pesce rosso che cercherebbe di nuotare via.
- Usa solo le piante naturali come la vallisneria, l’hidrilla ecc. Piantale sulla ghiaia o legale a un grosso pezzo di roccia e mettile al centro dell’acquario. Di solito il pesce rosso preferisce le piante naturali rispetto a tutti gli altri oggetti artificiali. Alcune delle piante d’acquario sono utili inoltre come alimento naturale igienico.
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- Non mettere degli oggetti taglienti nell’acquario. Potrebbero ferire il pesce rosso.
- Non raccogliere le decorazioni in natura, in quanto anche queste danneggiano tuo pesciolino. Possono trasmettere malattie e contenere troppi sali e altri minerali.
- Non lavare mai le decorazioni/accessori con detergenti. Resterebbero dei residui chimici che ucciderebbero istantaneamente il pesce.
- Non impilare le rocce in modo che possano cadere sul pesce se vengono urtate.
- Ricordati che tutti i pesci che possono entrare facilmente nella bocca del tuo pesce rosso possono diventare un pasto.
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Cosa fa il sale ai pesci rossi?
Il sale come antiparassitario Per quel che riguarda i pesci d’acqua dolce, un bagno di sale rimuove protozoi e parassiti da pelle, branchie e pinne.
Dove vanno messi i pesci rossi?
NO Ai Pesci Rossi Nella Boccia! Se ci fosse una maggiore conoscenza e una maggiore voglia di informarsi in tutti coloro che li comprano, molte più persone saprebbero che i pesci rossi, il cui nome scientifico è Carassius auratus, sono pesci che arrivano in pochi anni a superare i 30 cm di lunghezza, per 2-3 kg di peso; sono creature sociali, che amano vivere in compagnia dei propri simili, e sono tra i pesci più longevi: possono vivere tranquillamente 20-30 anni.
- P erchè no ai pesci rossi nelle bocce? Molti se lo chiederanno, anzi troppi.
- Non è nelle bocce che si tengono i pesci rossi? Ebbene, no.
- Se ci fosse una maggiore conoscenza e una maggiore voglia di informarsi in tutti coloro che li comprano, molte più persone saprebbero che i pesci rossi, il cui nome scientifico è, sono pesci che arrivano in pochi anni a superare i 30 cm di lunghezza, per 2-3 kg di peso (sì, avete letto bene: chilogrammi).
Ce li vedete nella vostra boccia da 5 litri d’acqua? Inoltre i pesci rossi sono creature sociali, che amano vivere in compagnia dei propri simili, amano fare lunghe nuotate tranquille, amano curiosare nel loro ambiente, amano esplorarne ogni anfratto,
- La vostra vaschetta da 10 litri pensate sia adatta? E, infine, tenetevi forte: i carassius sono tra i pesci più longevi che esistono: possono vivere tranquillamente 20-30 anni, alcuni esemplari anche di più (ci sono carassius “vecchietti” di 50 anni ancora vivi e vegeti!!!).
- Sorpresi? Molti pensano che i pesci rossi vivano per circa 6 mesi, tanto infatti riescono a farli sopravvivere nella loro boccia.
Ma non c’è da preoccuparsi: se ne ricompra un’altro nuovo, magari di colore/forma diversa. tanto, costano così poco. :-((((( I pesci rossi, per vivere bene e a lungo, hanno bisogno di un acquario vero e proprio, e bello grande, non di una boccia, Questa è una consapevolezza che, fortunatamente, si sta facendo largo tra molti acquariofili, ma a volte in modo un po’ distorto: sembra che la boccia non sia adatta perchè fa venire ai pesci il “mal di testa” perchè rotonda, e allora si va a comprare una vaschetta rettangolare da 5-10-15 litri pensando di essere a posto.
SBAGLIATO!!!! I pesci rossi non possono vivere nelle bocce PERCHE’ DIVENTANO DEI PESCIONI DA 30 CM DI LUNGHEZZA, CODA ESCLUSA!!!! Spero che questo chiarisca a tutti che se non va bene la boccia, non va bene nemmeno la vaschetta da 10 litri, e neppure l’acquario da 50: non gli verrà il mal di testa, ma non consentirebbe loro di crescere sani.
Un pesce rosso fantasia adulto può raggiungere facilmente 30 cm di lunghezza e 30 cm di altezza e anche più (comprese le pinne e la coda), con un corpo delle dimensioni di un pompelmo e con il peso che si avvicina al mezzo chilo. Immaginatevi dei grossi pompelmi con pinna e coda.
Ecco, sono loro 🙂 Vi consiglio quindi la lettura dell’articolo ‘ ‘ dove viene ampiamente spiegato perchè è meglio partire direttamente da una vasca lunga 120cm x 50cm x 50cm per le forme fantasia (fancy) e 200cm x 60cm x 60cm per le forme comuni allungate e non usare la solita scusa ‘comprerò una vasca più grande quando cresceranno’ perchè sappiamo tutti che questo non accade praticamente mai.
Circostanze impreviste possono capitare a chiunque, ma un animale che raggiunge la sua lunghezza completa non è una circostanza imprevista Come succede in alcuni paesi europei, i Carassius andrebbero venduti SOLO com pesci da LAGHETTO, e non da acquario.
- Ho testimonianze che in Svizzera un’italiana acquario-munita ha chiesto un pesce rosso in un negozio d’acquari del posto, e se lo è sentito rifiutare, perchè “i pesci rossi diventano troppo grossi per qualsiasi acquario, vengono venduti solo come pesci da laghetto”.
- Sarà stato un caso? Io penso dovrebbero rispondere così tutti i negozianti, in qualsiasi paese.
Il fatto che magari in qualche rarissimo caso un pesce rosso è sopravvissuto anni in una boccia ed è rimasto piccolo, non è una giustificazione che regge: ci può essere l’esemplare più robusto che non muore ma sopravvive, ma avere la crescita atrofizzata dal fatto di essere tenuto in un contenitore troppo piccolo non fa certo bene alla salute.
mi ricordo quando in internet era spuntato un sito che prometteva di vendere “”, gattini microscopici perchè allevati all’interno di una bottiglia che impediva loro di crescere di più. per fortuna si è rivelata essere una bufala, ma quante polemiche, quante alzate di scudi contro questo sito, accusato di torturare dei poveri gattini.
Come mai invece la maggioranza delle persone consideri questo trattamento del tutto normale per un pesce, per me è incomprensibile. Ad oggi comunque sono stati emanati molti regolamenti comunali in cui viene dichiarato detenere carassius e pesci in genere in bocce di vetro, o in acquari di capienza inferiore ai 30 litri,
Vi segnalo questa pagina del sito di :, in cui grazie al lavoro e alla sensibilità di Raffaella potete vedere come lei e il suo compagno hanno brillantemente risolto il problema del posizionamento in casa di una vasca grande abbastanza per tre pesci rossi, grazie ad un comune tavolino dell’Ikea. Ne è venuto fuori un gioiellino, un acquario visibile da tutti e 4 i lati e anche dall’alto, e nonostante ciò ben illuminato, dove presto fioriranno anche ninfee e giacinti d’acqua 🙂 E questo acquario, che alla fine è risultato visivamente spettacolare, è stato allestito mettendo in primo piano non l’effetto estetico che ne doveva risultare, ma le esigenze e le necessità dei pesci rossi, il desiderio di rispettare la loro natura. Per chi ha problemi di visualizzazione della pagina, potete scaricare il file in power point:
Per chi vuole esporlo nel proprio sito, linkando magari questa pagina di spiegazione, qui c’è il logo, basta salvarlo nel proprio sito web ed utilizzarlo. Prendo spunto da un articolo di Nathan Hill su Practical Fishkeeping per ricordare che gli acquari non vanno scelti in base alle nostre esigenze, ma in base alle esigenze dei pesci che vogliamo allevare.