Pesci Rossi nella Boccia, Attenzione alla Legge Cleo, il pesce rosso dalle lunghe ciglia che nella celebre fiaba di Collodi, Pinocchio, guarda il mondo dalla sua boccia rotonda, è forse l’emblema della condizione in cui i pesci rossi sono stati – e purtroppo spesso sono ancora tutt’oggi – condannati a vivere.
Piccoli animali vittime di una gestione sbagliata, di un’abitudine scorretta quanto – purtroppo – ancora consolidata e diffusa nonostante sia vietata dalla legge. Anche se manca ancora un corpus organico di norme specifiche per il settore dell’acquariologia, sia la comunità europea che le singole Regioni così come le amministrazioni comunali, hanno emanato norme di tutela che riguardano anche la detenzione di pesci.
Tra queste, spicca la legge regionale 17 febbraio 2005 n.5 dell’Emilia Romagna che detta norme a tutela del benessere animale trattando specificatamente anche i pesci d’acquario. Ecco quanto dispone, in particolare, l’articolo 10: “gli animali ornamentali e da acquario devono essere mantenuti, da chiunque li detenga a vario titolo, in acqua sufficiente, con ossigeno e temperatura adeguati alle esigenze della specie”,
- Ma quali sono, dunque, i requisiti minimi che deve possedere un acquario per i pesci rossi? ” La vasca – spiega Luca Ceredi, dottore in scienze ambientali, indirizzo marino biotico nonché consulente in acquariologia ed allevatore di carpe koi – deve essere di almeno 45-50 litri per due pesci “.
- La dimensione dell’acquario è fondamentale per il suo benessere ed influisce direttamente sulle dimensione dell’animale.
“Spazio permettendo – spiega – i pesci rossi raggiungono 25-30 centimetri di lunghezza. Si tratta di pesci ornamentali con una storia di allevamento lunghissima. In questo lungo periodo, sono state selezionate numerose forme, colori e dimensioni che possono dunque variare da pesce a pesce.
- Diciamo che più la varietà si discosta dalla specie selvatica più la dimensione rimarrà piccola”.
- Attenzione però: “In un acquario da 10 lt – chiarisce – il pesce muore non rimane “nano”.
- Al bando, dunque, non solo le famigerate bocce ma anche vasche troppo piccole e senza filtri che non garantiscono una corretta ossigenazione dell’acqua,
“Ciò che conta – spiega Ceredi – è scegliere acquari che abbiano proporzioni mirate a rispettare il corretto rapporto tra il volume dell’acquario e la superficie libera di contatto dell’acqua con l’aria”. Tale spazio di contatto, infatti, consente non solo l’assorbimento dell’ossigeno ma anche l’allontanamento dell’anidride carbonica emessa dai pesci.
- Se correttamente gestiti, queste creature d’acqua hanno una vita lunghissima.
- Possono infatti “vivere 25-30 anni “.
- Traguardi, questi, tutt’altro che impossibili da raggiungere se però si assicurano loro le condizioni di vita più consone alla loro natura.Il primo passo, dunque, è garantirgli una “casa” che rispetti quelle che sono le loro caratteristiche ed esigenze.
Anche se non li sentiamo lamentarsi, i pesci non sono esenti da stress e sofferenza e proprio per questo motivo – al pari degli altri membri a quattro zampe della famiglia – se si decide di accoglierli nella propria casa è necessario farlo consci delle loro caratteristiche etologiche.
- Anche se non sono di facile decodifica, anche i pesci mostrano tale disagio.
- In caso di stress cronico – spiega Ceredi – l’animale va incontro a immunodepressione, malattia e deperimento”.
- Viceversa, assicurando loro un acquario pulito, ben ossigenato, adeguato rispetto alla sua dimensione ed al numero dei suoi “abitanti”, il pesce avrà una buona condizione di vita.
Del resto, è bene tenere sempre presente che l’acquario per questi esseri viventi è davvero tutto il loro mondo. “Vivono in un fluido, l’acqua appunto – in cui fanno tutto: bevono e al tempo stesso emettono tutti i loro rifiuti fisiologici”. Da ciò si desume facilmente perché un luogo sporco e angusto riduce le aspettative di vita di questi animali.
Quanto vivono i pesci rossi a casa?
Quanto vivono i pesci rossi e quante varietà esistono? La durata della vita di un pesce rosso dipende molto dalla varietà cui appartiene e dal modo in cui lo si accudisce, ma in generale si tratta di pesci molto robusti e resistenti, veri campioni di sopravvivenza.
Quante volte si cambia l’acqua ai pesci rossi?
Come cambiare l’acqua al pesce rosso? – Una volta alla settimana occorre cambiare l’acqua al pesce rosso. È una operazione semplice ma delicata, occorre in particolar modo evitare che il pesce rosso subisca sbalzi di temperatura. Qualche ora prima del cambio acqua, preparare l’acqua pulita usando il biocondizionatore e lasciandola a temperatura ambiente.
- Travasare un po’ di acqua “vecchia” in una recipiente e con un retino spostare lì il pesce rosso.
- Sciacquare l’acquario o la vasca sotto l’acqua corrente, insieme alla ghiaia e alle eventuali decorazioni aggiunte (nascondigli, sassi, piante finte).
- A questo punto, travasare nell’acquario pulito l’acqua precedentemente preparata e immergervi di nuovo il pesce.
Se con il passare del tempo vuoi aggiungere pesci, decorazioni, piante al tuo acquario vieni in negozio e fatti consigliare dal nostro staff. Sapremo darti tutte le indicazioni per modificare a tuo piacimento l’habitat del tuo pesce rosso evitando danni o spiacevoli sorprese! : Pesce rosso.
Come non far morire i pesci rossi?
Come Evitare Che i Tuoi Pesci Muoiano: 12 Passaggi
- 1 Filtra o tratta l’acqua dell’acquario. Per mantenere i tuoi pesci in buona salute in questo ambiente devi tenere l’acquario pulito e privo di tossine. Questi animali, infatti, possono produrre più rifiuti di quanti le piante o i batteri siano in grado di smaltire, provocando un accumulo di sostanze chimiche tossiche o dannose nell’acquario, se l’acqua non viene filtrata o sostituita.
- Se il tuo pesce vive in una boccia, devi trattare l’acqua del rubinetto che utilizzi per riempirla, in modo che sia un habitat sicuro. Tratta l’acqua con un biocondizionatore e un pizzico di sale da acquario prima di metterla nella boccia. Il sale aiuta a eliminare i batteri nell’acqua e a tenerla pulita. Non usare sale iodato, che può essere dannoso per il tuo pesce.
- Se il tuo pesce vive in un acquario, devi installare un sistema di filtrazione per mantenere l’acqua pulita. Prima di introdurre pesci nella teca dovresti declorare l’acqua e installare un sistema di filtrazione. Devi aspettare che il ciclo di filtrazione venga completato alcune volte e introdurre solo pochi esemplari contemporaneamente, in modo che il sistema non venga sovraccaricato dai rifiuti da smaltire. Questo aiuta a evitare la “sindrome dell’acquario nuovo”, che può portare alla morte dei tuoi pesci.
- 2 Mantieni la corretta temperatura dell’acqua per i tuoi pesci. Se l’ambiente è troppo caldo o troppo freddo questi animali possono subire un forte stress, che sopprime il loro sistema immunitario. Di conseguenza questo li espone a un rischio maggiore di contrarre infezioni e malattie. La temperatura ideale dell’acqua varia in base alla specie. Se hai pesci tropicali, la temperatura dovrebbe aggirarsi intorno ai 22 °C. Queste specie sono in grado di sopportare solo piccole oscillazioni nella temperatura. I pesci rossi, invece, riescono a tollerare temperature comprese tra i 20 e i 22 °C. L’importante è evitare variazioni troppo grandi e mantenere una temperatura gradevole per i tuoi esemplari.
- Le varie specie di pesci tropicali possono richiedere temperature diverse, quindi informati sempre, in modo da essere certo di fornire ai tuoi animali l’ambiente ideale.
- Quando acquisti un pesce, il negoziante dovrebbe consigliarti un sistema di riscaldamento per acquari affidabile, in grado di mantenere costante la temperatura dell’acqua. Puoi anche procurarti un termometro, in modo da controllare tu stesso la temperatura. Dovresti attendere un paio di giorni dopo aver preparato l’acquario prima di introdurvi dei pesci, in modo che la temperatura dell’acqua possa stabilizzarsi. Chiedi consiglio al negoziante, in modo da essere certo che l’acquario o la boccia siano abbastanza grandi per i tuoi pesci; un ambiente troppo piccolo è pericoloso per la salute di questi animali.
- Se la temperatura dell’acqua è troppo alta per i tuoi pesci, puoi notare alcuni sintomi, come movimenti erratici e iperattività fuori dai momenti dei pasti. Se invece si muovono molto lentamente, sembrano tremare o non hanno interesse nel cibo, l’acqua può essere troppo fredda per loro. In questi casi regola la temperatura, in modo che si avvicini di più a quella ideale per le specie che allevi.
- 3 Rendi l’acquario più gradevole. Aggiungi delle decorazioni in modo da ridurre i livelli di stress dei pesci e farli sentire più felici nel loro ambiente.
- Metti nell’acquario una pianta, vera o di plastica. Questo dà ai pesci un luogo in cui nascondersi e lo apprezzeranno. Se usi una pianta viva, nota se le foglie marciscono. In questi casi, devi rimuoverle o potarle, in modo che non inquinino l’acqua. Puoi anche aggiungere pietre e vasi di terracotta rotti per dare ai pesci più nascondigli e farli sentire più sicuri.
- 4 Cambia il 10-15% dell’acqua una volta a settimana. Questo aiuta a smaltire gli accumuli di rifiuti e la materia organica in decomposizione dovuta al cibo in eccesso, ai rifiuti generati da piante e pesci. Sostituire parzialmente l’acqua tutte le settimane ti permette anche di rimuovere le tossine e mantenerla pulita.
- Non rimuovere le piante o le decorazioni dall’acquario, se non è necessario. In quel modo potresti far morire i batteri benefici che si sono formati nell’acquario e ridurre la qualità del sistema di filtrazione. Inoltre non dovresti rimuovere i pesci dall’acquario quando cambi parte dell’acqua. Questo può stressare gli animali ed esporli a batteri pericolosi.
- Per cambiare parzialmente il contenuto dell’acquario, rimuovi 10-15% dell’acqua e sostituiscila con acqua del rubinetto fresca e declorata. Puoi usare un sifone per risucchiare lo sporco dalla ghiaia e dalle decorazioni. Pulisci un quarto o un terzo della ghiaia e delle decorazioni con il sifone. Dovresti anche usare una spatola per rimuovere le alghe dalla superficie dell’acquario o dalle decorazioni prima di sostituire l’acqua.
- Se il tuo acquario ha un volume inferiore ai 40 litri, devi sostituire il 50-100% dell’acqua almeno due volte a settimana, oppure ogni due giorni. Se la boccia che usi non ha un filtro, dovresti cambiare tutta l’acqua almeno una volta al giorno, in modo da rimuovere rifiuti e tossine. Acquista una copertura per la boccia o un filtro e potrai permetterti di cambiare l’acqua con minore frequenza, oltre a proteggere il tuo pesce da infezioni e malattie.
- Controlla l’acqua una volta al giorno per assicurarti che non sia torbida, schiumosa e che non abbia un odore insolito. Questi segnali possono indicare un’infestazione batterica, che richiede una sostituzione completa.
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- 1 Fornisci pasti piccoli e frequenti ai tuoi pesci. In natura questi animali mangiano poco e spesso. Imita le loro abitudini con piccoli pasti durante il giorno invece di uno solo più abbondante. Questo tipo di dieta ha anche il vantaggio di non sovraccaricare il sistema di filtrazione.
- Quasi tutti i mangimi per pesci in commercio sono pensati per soddisfare tutte le esigenze alimentari dei tuoi esemplari. Chiedi a un commesso del negozio di animali più vicino qual è la varietà più adatta per i tuoi pesci, in base alla loro specie.
- 2 Coccola i tuoi pesci con un bagno salato. Questo trattamento può fare meraviglie per la salute di questi animali. Tuttavia, se assumono altri farmaci, dovresti far loro il bagno solo prima di somministrare le altre medicine.
- Il sale marino, il sale kosher, i sali per acquario e il salgemma sono tutti consigliati. Se possibile, usa sale marino naturale privo di additivi, perché contiene molti minerali.
- Usa un contenitore pulito e privo di contaminanti. Aggiungi l’acqua dell’acquario al contenitore, se è sicura, oppure acqua fresca declorata. Assicurati che la temperatura sia la stessa dell’acquario o a non più di 1,5 °C di differenza.
- Aggiungi un cucchiaino di sale ogni 4 litri d’acqua. Mescola il sale nell’acqua, in modo da far sciogliere i grani, poi metti i pesci all’interno del contenitore.
- Tieni i pesci nell’acqua salata per 1-3 minuti e osservali durante il bagno. Se mostrano segni di stress, per esempio nuotando rapidamente o muovendosi in modo irregolare, rimettili nell’acquario.
- 3 Aggiungi la clorofilla all’acquario. Questa sostanza è considerata una vera e propria medicina per i pesci rossi e può migliorare le difese immunitarie e la salute dei tuoi esemplari. Cerca della clorofilla pura in forma liquida al negozio di animali locale. Di solito è disponibile in gocce.
- Fai al tuo pesce rosso un bagno alla clorofilla nel suo acquario, seguendo le istruzioni sulla confezione del prodotto. Puoi anche somministrargli la clorofilla aggiungendola al suo cibo in gel.
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- 1 Nota se sono presenti strisce bianco-verdi sulla pelle del tuo pesce. Questo è un sintomo della presenza di vermi-ancora, piccoli crostacei che scavano nella pelle dei pesci e si introducono nei loro muscoli. Rilasciano le uova all’interno del corpo prima di morire, provocando ferite che possono infettarsi.
- I tuoi pesci possono anche provare a grattarsi contro degli oggetti per rimuovere i vermi e le zone in cui sono presenti i parassiti possono gonfiarsi.
- Per trattare i vermi, devi rimuovere il parassita dal pesce e pulire la ferita con un antisettico, come lo iodio. Anche un bagno in acqua di mare per 5 minuti al giorno può forzare il parassita a staccarsi.
- 2 Cerca uno strato di muco che copre le branchie e il corpo dei tuoi pesci, oppure nota se le branchie e le pinne sembrano masticate. Questi sintomi possono indicare la presenza di trematodi, vermi lunghi 1 mm. Questi vermi si sviluppano a causa di condizioni ambientali non ideali, per esempio bassa qualità dell’acqua, presenza di troppi pesci o stress. Questi vermi vivono spesso negli acquari, ma restano innocui finché delle condizioni sfavorevoli provocano un’infestazione.
- I tuoi pesci possono provare a grattarsi contro degli oggetti per rimuovere i vermi, avere la pelle arrossata o le pinne cadenti. Possono anche muovere le branchie rapidamente e avere l’addome gonfio.
- Puoi trattare l’infestazione con un antiparassitario commerciale. Segui sempre le istruzioni riportate sulla confezione. Puoi anche trattare le infezioni secondarie dovute ai vermi con antibiotici o antimicotici.
- 3 Controlla se i tuoi pesci hanno scaglie sporgenti o sembrano gonfi. Questi sintomi indicano l’idropisia, un’infezione batterica ai reni del pesce. Questa patologia può provocare insufficienza renale e ritenzione idrica, o gonfiore. Spesso si presenta nei pesci indeboliti dall’acqua inquinata.
- Per trattare l’idropisia servono antibiotici o mangime medicato, prescritti da un veterinario. Dovresti anche fare prevenzione, cambiando regolarmente l’acqua, mantenendo la temperatura ideale e aggiungendo sali da acquario.
- 4 Nota se i tuoi pesci sono coperti da macchioline bianche che somigliano a sale o sabbia. Questo è un sintomo di ictioftiriasi. Le macchie possono essere leggermente sporgenti e probabilmente i pesci tenteranno di grattarsi contro gli oggetti presenti nell’acquario a causa del prurito e dell’irritazione. Gli animali potrebbero avere anche problemi respiratori e annaspare sulla superficie dell’acqua. Questa patologia attacca i pesci stressati a causa della temperatura irregolare dell’acqua e delle variazioni di pH.
- Per trattare puoi usare un antiparassitario, disponibile nei negozi di animali. Puoi anche prevenire lo sviluppo del problema mantenendo costante la temperatura dell’acqua, pulendo l’acquario tutte le settimane e usando sali da acquario.
- 5 Controlla se la coda o le pinne dei tuoi pesci sembrano strappati o sbiaditi. Questi sintomi indicano che gli animali sono colpiti da un’infezione batterica che porta le pinne, la coda e la bocca a marcire. Il problema di solito si presenta negli esemplari che hanno subito abusi o morsi da parte degli altri pesci. Può verificarsi anche a causa di un ambiente non ideale all’interno dell’acquario.
- Cura la patologia testando la qualità dell’acqua e completando una sostituzione parziale. Puoi applicare un trattamento multiuso per favorire la guarigione delle pinne ferite. Puoi anche aggiungere un cucchiaio di sali da acquario ogni 4 litri d’acqua per prevenire il problema.
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Questo articolo è stato co-redatto da, Laureata in Scienze Veterinarie e membro del Royal College of Veterinary Surgeons, la Dottoressa Elliott ha oltre 30 anni di esperienza nel settore della chirurgia veterinaria e nella pratica della medicina per animali di compagnia.
Quanti anni ha il pesce rosso più vecchio del mondo?
Il pesce rosso più longevo? Era inglese, aveva 38 anni Il pesce rosso più longevo? Si chiamava Splish&Splash, era inglese e ha vissuto ben 38 anni. La storia è così incredibile che probabilmente l’animale domestico è destinato ad entrare nel Guinness dei primati.
- La vicenda arriva dall’Inghilterra e l’anziano pesce, deceduto due anni fa, era un membro della famiglia Wright.
- I figli di Richard e Ann Wright – scrive The Sun – avevano vinto il pesce in un parco divertimenti nel lontano 1977.
- Non ho idea di come abbia vissuto così a lungo”, dice Richard, l’aspettativa di vita di un pesce rosso, infatti, non va oltre i 10 anni.
Quando i ragazzi, ancora piccoli, hanno portato il pesce a cassa, tutti credevano che sarebbe sopravvissuto solo un paio di mesi. “E’ incredibile – dice Richard – i ragazzi sono cresciuti e sono andati via di casa ma Splish è rimasto sempre qui con noi.
Quanti litri per 2 pesci rossi?
Ci sono pesci rossi che vivono anni o decenni e ce ne sono altri che purtroppo muoiono pochi giorni dopo essere stati messi nell’acquario di casa. Cosa fare per farli vivere a lungo? – Il pesce rosso, conosciuto anche come Carassius auratus, è uno tra gli animali più longevi esistenti in natura.
- Può vivere fino a 30 anni, raggiungendo i 30 cm di lunghezza! Tuttavia, accade alle volte che possono morire in tenera età, dopo alcuni giorni.
- Per evitare ai nostri piccoli amici una morte prematura, è opportuno seguire questi semplici consigli.
- E’ importante garantire al pesce rosso un habitat adeguato, per consentire all’esemplare di vivere a lungo ed in modo sano.
Per questo motivo è da evitare la classica boccia tonda, scegliendo un acquario che garantisca almeno 20 litri d’acqua a ciascun esemplare: per due pesci rossi servono dunque 40 litri d’acqua, per tre 60 litri, e così via.
Quando dormono i pesci rossi?
Quando dormono i pesci – I pesci non distinguono il giorno dalla notte, hanno un orologio interno che regola le varie attività, tra cui dormire. Anche per i pesci in acquario, è il ritmo circadiano che dice loro quando fermarsi, indipendentemente dal fatto che ci sia luce o meno.
Si consiglia comunque di non tenere la luce accesa più di 12 ore al giorno. Se avete dei in casa, vi sarà probabilmente capitato di vederli di notte sul fondo dell’acquario. Mettendo del cibo avrete notato che i pesci impiegano molto di più ad individuarlo rispetto a quando sono svegli. Quando li vedete immobili dunque non spaventatevi, stanno semplicemente dormendo, di conseguenza rallentano il respiro e sono meno attivi,
Il loro colore potrebbe, inoltre, sbiadire per poi tornare alla normalità una volta svegli. Alcuni pesci rossi dormono il pomeriggio e la notte sono svegli e viceversa. Ma i pesci sognano? Non essendo dotati di neocorteccia cerebrale, non si verifica un riposo di tipo onirico come avviene per altri animali, ovvero non si manifesta la fase REM.
Quanto dura un pesce rosso in una boccia?
Pesci Rossi nella Boccia, Attenzione alla Legge Cleo, il pesce rosso dalle lunghe ciglia che nella celebre fiaba di Collodi, Pinocchio, guarda il mondo dalla sua boccia rotonda, è forse l’emblema della condizione in cui i pesci rossi sono stati – e purtroppo spesso sono ancora tutt’oggi – condannati a vivere.
Piccoli animali vittime di una gestione sbagliata, di un’abitudine scorretta quanto – purtroppo – ancora consolidata e diffusa nonostante sia vietata dalla legge. Anche se manca ancora un corpus organico di norme specifiche per il settore dell’acquariologia, sia la comunità europea che le singole Regioni così come le amministrazioni comunali, hanno emanato norme di tutela che riguardano anche la detenzione di pesci.
Tra queste, spicca la legge regionale 17 febbraio 2005 n.5 dell’Emilia Romagna che detta norme a tutela del benessere animale trattando specificatamente anche i pesci d’acquario. Ecco quanto dispone, in particolare, l’articolo 10: “gli animali ornamentali e da acquario devono essere mantenuti, da chiunque li detenga a vario titolo, in acqua sufficiente, con ossigeno e temperatura adeguati alle esigenze della specie”,
- Ma quali sono, dunque, i requisiti minimi che deve possedere un acquario per i pesci rossi? ” La vasca – spiega Luca Ceredi, dottore in scienze ambientali, indirizzo marino biotico nonché consulente in acquariologia ed allevatore di carpe koi – deve essere di almeno 45-50 litri per due pesci “.
- La dimensione dell’acquario è fondamentale per il suo benessere ed influisce direttamente sulle dimensione dell’animale.
“Spazio permettendo – spiega – i pesci rossi raggiungono 25-30 centimetri di lunghezza. Si tratta di pesci ornamentali con una storia di allevamento lunghissima. In questo lungo periodo, sono state selezionate numerose forme, colori e dimensioni che possono dunque variare da pesce a pesce.
Diciamo che più la varietà si discosta dalla specie selvatica più la dimensione rimarrà piccola”. Attenzione però: “In un acquario da 10 lt – chiarisce – il pesce muore non rimane “nano”. Al bando, dunque, non solo le famigerate bocce ma anche vasche troppo piccole e senza filtri che non garantiscono una corretta ossigenazione dell’acqua,
“Ciò che conta – spiega Ceredi – è scegliere acquari che abbiano proporzioni mirate a rispettare il corretto rapporto tra il volume dell’acquario e la superficie libera di contatto dell’acqua con l’aria”. Tale spazio di contatto, infatti, consente non solo l’assorbimento dell’ossigeno ma anche l’allontanamento dell’anidride carbonica emessa dai pesci.
Se correttamente gestiti, queste creature d’acqua hanno una vita lunghissima. Possono infatti “vivere 25-30 anni “. Traguardi, questi, tutt’altro che impossibili da raggiungere se però si assicurano loro le condizioni di vita più consone alla loro natura.Il primo passo, dunque, è garantirgli una “casa” che rispetti quelle che sono le loro caratteristiche ed esigenze.
Anche se non li sentiamo lamentarsi, i pesci non sono esenti da stress e sofferenza e proprio per questo motivo – al pari degli altri membri a quattro zampe della famiglia – se si decide di accoglierli nella propria casa è necessario farlo consci delle loro caratteristiche etologiche.
- Anche se non sono di facile decodifica, anche i pesci mostrano tale disagio.
- In caso di stress cronico – spiega Ceredi – l’animale va incontro a immunodepressione, malattia e deperimento”.
- Viceversa, assicurando loro un acquario pulito, ben ossigenato, adeguato rispetto alla sua dimensione ed al numero dei suoi “abitanti”, il pesce avrà una buona condizione di vita.
Del resto, è bene tenere sempre presente che l’acquario per questi esseri viventi è davvero tutto il loro mondo. “Vivono in un fluido, l’acqua appunto – in cui fanno tutto: bevono e al tempo stesso emettono tutti i loro rifiuti fisiologici”. Da ciò si desume facilmente perché un luogo sporco e angusto riduce le aspettative di vita di questi animali.
Come fanno a dormire i pesci?
I pesci dormono? – Focus.it Si crede che i pesci non dormano perché non possono chiudere gli occhi. In realtà è come pensare che l’uomo non possa riposare perché, a meno che non utilizzi batuffoli d’ovatta, non può tapparsi le orecchie. Il sonno del pesce in pratica non viene disturbato se la luce colpisce la retina oculare.
Come si capisce se i pesci rossi non stanno bene?
A cosa prestare attenzione: – Primo Passo : Tenete d’occhio il comportamento del vostro pesce rosso per assicurarvi che agisca in modo normale e sano. I pesci rossi dovrebbero nuotare costantemente, non galleggiare, muoversi su e giù né affondare; dovrebbero mangiare con regolarità e avere un buon appetito; dovrebbero evacuare frequentemente.
- Secondo Passo : Controllate l’aspetto del vostro pesce rosso.
- Dovrebbe essere lucido.
- Cercate di notare se vi sono delle aree che appaiono più spente o delle squame che vi sembrano insolite.
- Non mancate di osservare bene gli occhi per assicurarvi che non diventino spenti o siano diversi dal solito.
- Terzo Passo : Prestate attenzione alla relazione tra il vostro pesce rosso e gli altri pesciolini presenti nell’acquario.
Alcune specie di pesci sono molto più aggressive di altre e il vostro pesce rosso potrebbe finire col diventarne una vittima. A differenza di esemplari di altre famiglie di pesci, quelli rossi andrebbero tenuti in compagnia solamente di esemplari della stessa specie, e non bisognerebbe mischiarli con pesci tropicali o di qualsiasi altro tipo.
Come rendere felice un pesce rosso?
Ciao sono il tuo pesce rosso, diventiamo amici? – Probabilmente quando hai scelto di prendere un pesce rosso per la tua casetta, non avresti mai pensato di affezionarti così tanto. Ma, eccoti qui a coccolarlo e allevarlo come un vero amico. Se invece ci stai ancora pensando, ti consigliamo di leggere un nostro precedente articolo che ti offre utili consigli sulla sua, Ma non è tutto: oltre all’alimentazione e all’acquario, esistono diversi comportamenti che possono aiutare il tuo pesce a vivere meglio. Noi ti diamo cinque consigli per curarlo e farlo vivere felice a lungo:
- Il primo consiglio è quello di evitare di mettere il pesce rosso nella classica boccia di vetro,Ci hanno abituati ad associare il pesce rosso a questa palla trasparente, ma per lui è altamente deleterio vivere lì dentro. I motivi sono tanti, per esempio, l’ambiente è troppo piccolo e lo obbliga a girare intorno da mattina a sera, causandogli problemi alla colonna vertebrale, Anche la vista ne risente, perchè attraverso il vetro lui vede in modo deformato. Inoltre, l’imboccatura del contenitore è troppo stretta e questo non permette l’ ossigenazione dell’acqua, per questo motivo il pesce apre e chiude la bocca in superficie: non perchè ha fame, ma perchè non riesce a respirare bene!
- Va da sè, che il nostro secondo consiglio sia relativo alla quantità di acqua adatta: è necessario assicurarsi che il nostro pesce viva in un acquario grande, capace di contenere almeno 40 litri di acqua, che si moltiplicano se i pesci sono più di uno.
- La superficie dell’acquario deve essere costituita da un tappeto di pietre, Ma attenzione le pietroline devono avere le dimensioni giuste per il pesce: se sono troppo piccole rischia di inghiottirle e soffocare, se sono troppo grandi potrebbero schiacciarlo mentre gioca o riposa.
- Per rendere il pesce felice, decora il suo acquario con piante, piccole rocce e luci. Le piante sono importanti perchè aiutano a tenere l’acqua pulita; mentre ricorda di non scegliere accessori vuoti all’interno perchè durante le sue esplorazioni potrebbe rimanere incastrato dentro.Nel nostro negozio online trovi tanti accessori per arricchire il tuo !
- Infine ricorda di mantenere costante la temperatura dell’acqua e puliscila almeno tre volte al mese (dipende dalle dimensioni).
Nel nostro blog scopri come, senza causare danni ai suoi abitanti. Ora non ti resta che allevare il tuo pesciolino con tanto amore e vederlo crescere sereno! Condividici su: : 5 consigli utili per la cura del tuo pesce rosso
Dove lasciare liberi i pesci rossi?
PESCI ROSSI DANNOSI PER ECOSISTEMA – I pesci rossi, specialmente quelli che provengono dagli acquari, possono essere portatori di numerose malattie e parassiti che si diffondono rapidamente nell’ambiente, quando vengono liberati. Ecco perché, anche quando il nostro pesce rosso di casa passa a miglior vita, sarebbe bene non gettarlo nel water.
Un fenomeno, quello dei pesci rossi liberati nell’ ecosistema, che non si riesce a circoscrivere con facilità, anche perché questi si spostano velocemente, percorrendo anche 200 km in un anno. Se, dunque non potete più prendervi cura del vostro pesce rosso, non liberatelo in un lago o in un fiume perché fareste più danni di quanti ne immaginiate.
Piuttosto, cercate di regalarlo a qualcuno che lo voglia davvero o chiedete ai negozi di animali, che spesso li riprendono. Ma soprattutto, quando comprate un animale, anche un piccolo pesce rosso, siate sicuri di potervene occupare per tutto il tempo in cui vivrà accanto a voi,
Perché i pesci rossi nuotano in superficie?
Sintomi di scarsa ossigenazione in acquario – Non esiste purtroppo una luce lampeggiante o allarme sonoro che si spegne quando c’è scarsa ossigenazione in acquario, Oltre a testare effettivamente l’acqua per l’ossigeno disciolto, l’unica indicazione di un possibile problema sarà quello di osservare il comportamento dei tuoi pesci. Alla fine, il pesce inizierà a boccheggiare sulla superficie dell’acqua. Questa respirazione superficiale non deve essere confusa con l’alimentazione dei pesci in superficie o con i pesci che normalmente possono prendere aria in superficie, come i pesci labirinto.
Alcune specie di pesci, come i Betta e i Gourami, periodicamente prelevano un piacevole “sorso” d’aria dalla superficie. Questo è un comportamento perfettamente normale, e il pesce non rimarrà in superficie prendendo fiato dopo aver respirato. Se tutti i pesci stanno ansimando nella parte superiore, il problema è grave e occorre agire rapidamente.
Dovrebbe essere intrapresa un azione, anche nei casi in cui solo alcuni pesci stiano boccheggiando sulla superficie perché, alla fine, il problema potrebbe peggiorare. Quelli che non boccheggiano per prendere l’aria sono probabilmente i pesci più forti o che richiedono meno ossigeno.
Qual è il pesce più desiderato al mondo?
Fino a circa cinquant’anni fa l’Arowana asiatico era un pesce d’acqua dolce come tanti altri. Viveva nei fiumi e nelle paludi di paesi come Malesia, Thailandia e Indonesia e chi lo mangiava lo faceva più per necessità che per gusto, dato che – come scrisse il New York Times un paio di anni fa – era pieno di lische e dal gusto non particolarmente gradevole.
Lo è ancora, ovviamente. Negli ultimi decenni, però, è diventato ambitissimo da certi appassionati di acquari, soprattutto asiatici. E ora che l’Arowana asiatico, una specie a rischio di estinzione, è allevato con grandi cure e attenzioni, certi esemplari costano decine di migliaia di euro. Si racconta addirittura (ma non ci sono conferme) che nel 2016 uno particolarmente perfetto fu venduto per 300mila dollari a un alto funzionario del partito comunista cinese.
L’Arowana asiatico – la cui nomenclatura binomiale è Scleropages formosus, e che non va confuso con altri Arowana, per esempio quello argentato del Sudamerica – è un pesce predatore che raramente supera il metro di lunghezza e che in natura mangia sia insetti che altri pesci e animali, anche saltando fuori dall’acqua per catturarli.
Come ha spiegato The Hustle, nella seconda metà del Novecento l’Arowana asiatico iniziò a riscuotere un certo interesse tra gli appassionati di acquari e ad essere quindi venduto – vivo, e non per essere mangiato – in alcuni mercati malesiani e indonesiani. Ma era pressoché sconosciuto in gran parte del mondo.
Cambiò tutto nel 1975, quando la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES), che esisteva dal 1973 e riuniva 183 paesi, lo inserì tra le specie protette, vietandone il commercio internazionale. L’involontario effetto della decisione – presa dopo aver stimato un calo nel numero di esemplari in natura – fu che l’Arowana asiatico divenne d’improvviso un pesce ricercato.
Perlomeno, questa è la tesi di Emily Voigt, autrice del libro The Dragon Behind the Glass, tutto dedicato all’Arowana asiatico, «il pesce più desiderato al mondo». Secondo Voigt «quel marchio ufficiale di rarità fu una catastrofe, perché lo trasformò in un bene di lusso». – Leggi anche: Le controindicazioni sul traffico di animali selvatici Gli Arowana (da qui in poi s’intende sempre gli Arowana asiatici) iniziarono a essere contrabbandati in tutto il sudest asiatico, in particolar modo a Taiwan, e da lì a Singapore e in Giappone, dove il pesce divenne particolarmente ambito tra i membri della Yakuza, diventando quello che in economia viene definito un ” bene Veblen ” (dal nome dell’economista Thorstein Veblen).
L’Arowana divenne cioè un bene che non rispettava le normali leggi della domanda e dell’offerta, perché più diventava caro e più i possibili acquirenti ne erano interessati, perché lo percepivano come un bene esclusivo, uno status symbol, Come ha scritto The Hustle, il CITES si accorse della cosa e provò a reagire, permettendo che, a certe condizioni, in alcuni paesi del sudest asiatico si potessero allevare e poi vendere Arowana, così da aumentare il numero di esemplari sul mercato, sperando quindi in una conseguente perdita di esclusività e quindi di interesse.
Ma anche questa volta, le cose andarono in modo diverso e in pochi anni «nacquero centinaia di centri di allevamento ittico, soprattutto in Malesia e Indonesia» e – probabilmente per via di chi lo pescava per poi provare ad allevarlo – gli esemplari liberi in natura diventarono ancora più rari. In molti casi, gli esemplari allevati nel sudest asiatico finivano – e ancora finiscono – in Cina, il paese che negli anni è diventato il principale mercato per gli Arowana.
In Cina, infatti, gli Arowana si sono agganciati in molti modi alla cultura tradizionale del paese: in particolare per via di una certa loro somiglianza con i draghi, o perlomeno con il modo in cui vengono rappresentati in Cina. Oltre che uno status symbol e un emblema di ricchezza, in Cina (e in alcune altre culture asiatiche) gli Arowana sono diventati quindi quelle che Voigt definisce «creature mistiche che si pensa possano proteggere chi le possiede, portando ricchezza e prosperità».
Alcuni sono perfino convinti che gli Arowana saltino fuori dall’acquario – una cosa che, abbiamo visto, fanno perché è nella loro natura – per «annunciare cattivi presagi». A tutto questo, si aggiunge poi anche la componente estetica. Così come per molti altri animali e pesci, anche per gli Arowana nel tempo si sono affermate caratteristiche e regole che fanno sì che alcuni esemplari siano ritenuti migliori di altri, e dunque più cari.
E come raccontò il New York Times, esiste addirittura un mercato di chirurgia plastica per migliorare gli Arowana: un “lifting agli occhi”, per esempio, può arrivare a costare anche un centinaio di euro su un esemplare di medio valore. «So che qualcuno pensa sia crudele» disse il chirurgo ittico Eugene Ng «ma io lo faccio per i pesci, perché così diventano più belli e i loro padroni li possono amare ancora di più». (EPA/AHMAD YUSNI ANSA-CD) A oggi, dopo una leggera flessione dei prezzi nei primi anni Dieci del Duemila, il mercato degli Arowana sembra essere tornato a crescere, per un giro d’affari annuo che si stima essere di almeno 200 milioni di dollari (circa 164 milioni di euro).
- Tra chi ne beneficia ci sono gli allevatori.
- A questo proposito, The Hustle ha raccontato la storia di Tris Tanoto, un dirigente d’azienda che negli anni Ottanta comprò una dozzina di Arowana e, con qualche amico, provò ad allevarli vicino a Giacarta, in Indonesia.
- Oggi è uno dei 250 allevatori autorizzati dal CITES, vende otto diverse varietà di Arowana, ed è particolarmente apprezzato per i suoi “Super Red”, richiestissimi soprattutto in Cina.
Tanoto ha detto di vendere ogni anno circa mille Arowana, per un fatturato di circa 3 milioni di dollari (circa 2,4 milioni di euro): vuol dire, in media, 3mila dollari (circa 2400 euro) a pesce. Il suo Arowana migliore, ha raccontato, lo vendette per circa 30mila dollari (24mila euro), a un acquirente cinese.
Ci sono però aziende ancora più grandi: per esempio Qian Hu, una società – quotata alla borsa di Singapore – di cui Voigt parla nel suo libro e che solo nel 2019 vendette oltre 7mila Arowana (oltre a moltissime altre specie di pesci). Il suo fondatore Kenny Yap, un ex allevatore di maiali, ha spiegato che secondo lui è determinante la somiglianza tra draghi e Arowana, perché «mentre in Occidente i draghi sono cattivi, in Cina sono considerati creature divine».
The Hustle racconta poi che – in Asia ma anche in Occidente, ovviamente dove è legale – c’è un grande mercato di intermediazione, di chi compra gli Arowana dagli allevatori e li rivende agli appassionati di acquariofilia. David Carr, per esempio, è un ex cuoco di 41 anni che a Londra gestisce il negozio Planet Arowana, aperto dopo aver passato circa un anno in Malesia, per studiare come allevare i pesci (che in genere lui cerca di vendere prima che abbiano sei mesi di vita, per un prezzo minimo di qualche centinaia di sterline o, nei casi migliori, di qualche migliaio di sterline).
- In cattività, scrive The Hustle, gli Arowana possono poi vivere – se tenuti a determinante condizioni e con molto spazio – anche più di 25 anni.
- Ovviamente, gli Arowana hanno anche un grande mercato nero, ed esistono diversi casi di truffe e di furti di Arowana dai negozi o dagli allevamenti, circondati da filo spinato e controllati giorno e notte da apposite guardie.
– Leggi anche: I temibilissimi pesci rossi
Quanto può costare un pesce rosso?
Quanto costa un pesce rosso – Come già detto, le varianti di pesce rosso sono molteplici. Proprio per questo motivo il costo può essere molto diverso a seconda della razza e della relativa rarità, Il prezzo, a grandi linee, può partire da un euro fino a 30, spingendosi raramente oltre per le varianti particolarmente pregiate.
Perché i pesci rossi non possono stare nella boccia?
Non chiudermi in una Bolla! Perché non dovresti più tenere il tuo pesce rosso nella boccia di vetro – Quando l’hai portato a casa con te, il tuo pesciolino rosso era allegro e pieno di energia. Ma dopo qualche settimana passata nella sua piccola boccia di vetro, sembra essere diventato triste e annoiato e ti chiedi se ci sia qualcosa che non va.
Perché non dovresti tenere il tuo pesce rosso nella boccia di vetro
Vasca per pesci rossi: le dimensioni che contano
Boccia per pesci rossi vietata: verso l’abolizione delle bocce in vetro?
Perché non dovresti tenere il tuo pesce rosso nella boccia di vetro Il pesce rosso, anche noto come carasso, non è una specie particolarmente fragile e delicata; tuttavia siamo spesso portati a pensare che basti acqua pulita e un po’ di mangime per farlo stare bene.
In verità, le cose non stanno proprio così. Questo perché il benessere del pesce rosso dipende in larga parte dalla qualità della vasca in cui vive; se la boccia non è sufficientemente grande e non consente un’adeguata ossigenazione dell’acqua, la salute del nostro piccolo amico può risentirne. Ma non solo: la mancanza di spazio inibisce la sua crescita e riduce le sue aspettative di vita a causa patologie legate all’alta concentrazione di sostanze nocive nell’acqua.
Quanto vive un pesce rosso? Quante volte ci è capitato di dover dire addio al nostro pesciolino dopo pochi anni, o addirittura mesi, dal suo arrivo in casa? In natura, tuttavia, il pesce rosso è un animale straordinariamente longevo e la sua vita media può estendersi fino a 30 anni! In un acquario, in condizioni ottimali, può arrivare tranquillamente fino ad oltre 15 anni! Fino a quanto può crescere un pesce rosso? La qualità di vita di un pesce rosso non ne pregiudica solo le aspettative di vita, ma anche la crescita fisica.
Le dimensioni del carasso variano in base allo spazio a sua disposizione. Ciò significa che più ampia sarà la sua vaschetta, più le sue dimensioni potranno aumentare: in uno stagno o in un acquario sufficientemente ampio, il tuo pesciolino potrebbe raggiungere fino a 30 cm di lunghezza. Vasca per pesci rossi: le dimensioni che contano Vivere in una bolla può portare il pesce rosso a sviluppare forme di ansia e di stress cronico.
Fortunatamente, per stimolare la sua curiosità e mantenerlo attivo basta un po’ di spazio in più qualche piccolo anfratto da esplorare (meglio se in compagnia di altri suoi simili). Quanti litri d’acqua per pesce rosso? Se le dimensioni sono così importanti, come fare per capire quali sono quelle giuste per il tuo pesce rosso? In merito a questa questione, ci sono diverse scuole di pensiero: la regola più diffusa sostiene che servano almeno 50 litri d’acqua per pesce rosso, secondo alcuni altri ne sono sufficienti 20 o 30 per ogni esemplare.
- A fare la differenza sono fattori come aerazione e ossigenazione dell’acqua: migliore sarà la qualità dell’acqua, minore sarà la quantità necessaria a garantire il benessere del tuo pesce rosso.
- L’habitat nell’acquario: come tenere pulita l’acqua dell’acquario Trovata la giusta vasca per il tuo pesciolino, dovrai dare vita ad un habitat stabile ed accogliente.
Posiziona l’acquario in una posizione tranquilla e poco illuminata, e dotalo di un buon filtro ed un buon aeratore. Mantenendo l’acqua pulita più a lungo, filtro ed aeratore ti eviteranno di dover ricorrere a ricambi troppo frequenti, alterando l’ecosistema della vasca e causando dannosi sbalzi di temperatura.
Quando il ricambio non può essere evitato, assicurati di sostituire l’acqua già presente nella vasca per non più del 30/40% del suo volume totale e di mantenere una temperatura compresa tra i 16° e i 22° C, e comunque mai inferiore a 5/10°C e superiore a 25/30°C. Ogni quanto cambiare l’acqua ai pesci rossi? Anche per questo non esiste una regola precisa.
Il ricambio può avvenire con cadenza settimanale, ma anche quindicinale o addirittura ogni tre/quattro settimane, in base alla qualità dell’acqua ed all’accumulo di sporcizia nella vasca. Il nostro consiglio è di tenere d’occhio lo stato del tuo acquario e intervenire di conseguenza.
- Boccia per pesci rossi vietata: verso l’abolizione delle bocce in vetro? In Italia, l’uso della boccia per pesci rossi non è vietato.
- O almeno, non a livello nazionale.
- Esistono però disposizioni a livello comunale o regionale che regolamentano le condizioni di vita del pesce rosso in quanto ad animale domestico alla pari di cani, gatti e piccoli mammiferi.
Una nuova spinta verso l’abolizione, tuttavia, potrebbe arrivare dal trend europeo che ha già visto Paesi come Spagna e Germania mettere fuori legge la piccola, vecchia boccia in vetro in favore di acquari più ampi e capaci di garantire una migliore qualità di vita a questi simpatici e colorati pesciolini.
Come bevono i pesci rossi?
Pesci d’acqua salata – Il corpo dei pesci che vivono in mare ha una concentrazione di sale inferiore rispetto all’esterno, Per le specie che abitano nel mare è davvero difficile rimanere idratati, poiché perdono costantemente acqua dal loro corpo. I pesci che vivono nei mari hanno liquidi corporei meno salini dell’acqua in cui nuotano e corrono il rischio di disidratarsi se non bevono,
Cosa dare da mangiare ai pesci rossi?
Cosa mangia il pesce rosso? Forse non ce lo siamo mai chiesto, ma la risposta è più semplice del previsto: il pesce rosso è tecnicamente un onnivoro, dato che in natura si nutre sia di alimenti di origine animale che vegetale, come piccoli crostacei, insetti, alghe.
È un animale a sangue freddo, e per questo ha bisogno di una dieta ricca di proteine, più di quanto avviene per mammiferi e uccelli, ma comunque più povera di proteine rispetto ai pesci tropicali. Se siamo noi a cibare il pesce rosso, un’attenzione particolare va rivolta alle dimensioni del mangime che scegliamo, che dovrà sempre essere adeguato alla misura della sua bocca.
Ecco perché abitualmente si usano mangimi in scaglie per i piccoli pesci, mentre per i pesci di dimensioni maggiori, spesso tenuti nei laghetti in giardino, si usano per lo più mangimi in granuli o stick. Fiocchi, granuli e stick sono mangimi studiati per galleggiare sulla superficie dell’acqua, in modo da permettere ai pesci di alimentarsi prima che il mangime vada a fondo.
Come ci vedono i pesci?
Vista e mezzi sussidiari per spostarsi in acqua – La gran parte dei pesci, avendo gli occhi situati da un lato e dall’altro del capo, ha solo una visione monoculare, sebbene alcune specie possono focalizzare entrambi gli occhi su un soggetto e avere così una visione binoculare.
Cosa capiscono i pesci rossi?
Home > Novità > I pesci rossi: una silenziosa compagnia I simpatici pesci rossi, quelli che si portano a casa nel sacchetto di nylon trasparente pieno d’acqua, sono spesso il primo amore dei bambini. Ma costituiscono una compagnia silenziosa e preziosa per molti adulti. E un acquario è veramente rilassante in casa! Ma come fare per godere della loro compagnia il più a lungo possibile? I negozi specializzati in acquariologia potranno fornire tutte le informazioni necessarie riguardo manutenzione della vasca e alimentazione quindi il primo passo è trovare il riferimento giusto.
Il pesce rosso (nome scientifico Carassius auratus) è un pesce di acqua dolce, il caratteristico colore rosso-arancio distingue il pesce rosso d’allevamento da quello che vive nei laghi o nei fiumi. Quando nascono non sono rossi ma verde-grigio e diventano rossi intorno all’ottavo mese di vita. Il cambio di colore comunque dipende dalla temperatura dell’acqua in cui vengono allevati: se questa non supera i 18 gradi il colore non cambia mentre se supera i 20 gradi innesca il cambio di colore.
Alcune specie con il tempo perdono il colore rosso-arancio. Esistono molte specie di pesci rossi selezionate dagli allevatori, circa 300! Sono animali resistenti, quelli che vivono in acquario in genere arrivano ai 10 anni di età o anche più se ben accuditi, ma quelli che vivono in laghetti possono arrivare anche a 40 anni. Inoltre anche loro possono dare belle soddisfazioni in fatto di relazione: capiscono quando stanno per ricevere il cibo dalla persona che li accudisce.
E possiamo osservarli durante le manovre per accaparrarsi il cibo quando sono in vasca con altri esemplari: un pesce rosso se vede che gli altri compagni sono più svelti ad arrivare in superficie per mangiare lui si fionderà sul cibo che scende verso il fondo della vasca o approfitterà delle distrazioni altrui per impadronirsi della sua razione.
Comunque può capitare di vedere i pesci rossi lottare proprio per il cibo. Ma anche per passare il tempo: soprattutto se lo spazio in cui vivono è troppo piccolo. Quando pensiamo alle dimensioni della vasca dobbiamo considerare che il pesce rosso è un tipo da compagnia e pertanto dovremmo pensare ad acquistarne almeno tre esemplari: così sarà possibile vederli nuotare creando incantevoli coreografie e potremo osservare che spesso stanno vicini. Per creare l’habitat casalingo ai pesci rossi dovremo procurarci una vaschetta : gli esperti di acquariologia sconsigliano vivamente la classica “boccia”. L’acqua deve essere sempre pulita e pure le decorazioni, quindi dovremo accertare che non rimangano residui di cibo che con la fermentazione libererebbero batteri dannosi per la loro salute.
Pertanto l’acqua deve essere cambiata regolarmente, così si garantisce ai pesci il ricambio di ossigeno necessario per la sopravvivenza. Per la pulizia della vasca e di ciò che contiene non si devono utilizzare detersivi. Per riempire la vasca va bene l’acqua del rubinetto ma gli esperti di acquariologia consigliano di farla decantare per circa dieci ore a temperatura ambiente prima di essere utilizzata: in questo modo si libera dei gas nocivi, si stabilizza il ph.
L’alternativa veloce è aggiungere all’acqua un biocondizionatore (che si trova in tutti i negozi che vendono accessori per animali ma soprattutto nei negozi di acquariologia). E aggiungere anche un filtrino (interno o esterno) sarebbe l’ideale: senza filtro bisognerebbe cambiare l’acqua tutti i giorni, il che si può affrontare se parliamo di una vaschetta di pochi litri priva di alcunché (no ghiaino, no accessori, no piante) e abitata solo da un pesce (in questo caso però sarebbe da considerare l’ipotesi di affidare il pescetto a qualcun altro). Per quanto riguarda la dimensione della vaschetta dovremo tenere presente che il pesce rosso può arrivare da adulto ad una lunghezza di 30 cm quindi se calcoliamo che dovrebbe pure stare in compagnia è logico che le dimensioni dell’acquario dovranno essere di tutto rispetto: inoltre dovremo allestire all’interno un habitat costituito di piante (anche di plastica – da pulire senza alcun detergente) pietre tronchi ecc.
intorno ai quali il pesce rosso ama nuotare. Dunque le vaschette piccole andranno bene solo per partire poi bisogna pensare ad un vero acquario con tanto di pompa per l’acqua, filtri ecc. Una vaschetta per tre esemplari e allestita con arredi, ghiaia e piante dovrebbe contenere indicativamente almeno 20 litri d’acqua.
Bisogna informarsi molto bene prima di acquistare i pesci da acquario perché per la loro salute è fondamentale il giusto rapporto tra la quantità di acqua e il numero degli ospiti. Se non abbiamo lo spazio adatto per tenere un acquario di dimensioni corrette è meglio rinunciare. I pesci rossi sono onnivori: mangiano proprio di tutto. Mangiano anche i sassi insieme al cibo ma poi il cibo lo ingeriscono e i sassi li sputano fuori! Nei negozi specializzati si trova il cibo adatto ad ogni specie di pesci e quello specifico per i pesci rossi e si possono reperire tutte le informazioni necessarie per l’alimentazione dei nostri piccoli amici.
Inoltre è consigliabile aggiungere in acquario qualche pianta viva di cui si nutriranno all’occorrenza. Il cibo per pesci rossi è in granuli o in scaglie e si somministra un paio di volte al giorno in quantità tali che non ne resti in eccesso nella vasca: in un minuto o due deve essere stato “spazzolato” altrimenti “gli avanzi” sporcheranno l’acqua e svilupperanno batteri dannosi per la salute dei pesci stessi.
Attenzione a non farsi ingannare: i nostri amichetti sono sempre affamati e non dobbiamo farci abbindolare dando cibo di continuo. L’eccesso di cibo è causa di morte per i pesci rossi quindi è bene stabilire degli orari per i pasti e dosare bene le quantità come si fa per il cane o per il gatto.
E se si salta il pasto a quello successivo ci si deve attenere alle solite dosi. Le cose da sapere per allevare e accudire i pesci rossi sono davvero tante: non basta metterli in un recipiente pieno d’acqua. Così come non si sceglie l’acquario solo perché “fa arredamento”. Prima di acquistare i pesci e l’acquario, è bene fare un giro in un negozio specializzato in acquari per avere tutte le informazioni necessarie per capire a cosa si va incontro sia in termini di costi che di tempo da dedicare.
Alle volte rinunciare è il più grande atto d’amore che possiamo fare anche agli animali. Passa in Emporio: trovi il cibo per i tuoi pesci rossi e tutti gli accessori per allestire l’acquario ma ci sono anche i pesci rossi da acquario e qualche altro amico di vasca!
Perché i pesci rossi si spingono?
Pesci che si inseguono per accoppiarsi – Spesso i pesci si rincorrono perché seguono il loro istinto per svolgere il rituale di accoppiamento. Se nell’acquario tieni pesci maschi e femmine della stessa specie, probabilmente si inseguono perché è arrivato il momento di accoppiarsi.
Tuttavia, per averne la certezza, informati a dovere sulle caratteristiche dei rituali di accoppiamento dei pesci. Infatti, se l’inseguimento non è previsto tra i rituali di accoppiamento della specie, potrebbe trattarsi di un problema comportamentale e di conseguenza di una situazione di grande disagio per il pesce più indifeso.
Inoltre il periodo di accoppiamento può implicare rivalità tra i pesci maschi dell’acquario, soprattutto se le femmine sono meno dei maschi, che inevitabilmente entrano in competizione per accoppiarsi. Tieni conto del fatto che dovresti avere due o tre femmine per ciascun maschio, sempre tenendo in considerazione le dimensioni dell’acquario.
Quanto dura un pesce rosso in una boccia?
Non chiudermi in una Bolla! Perché non dovresti più tenere il tuo pesce rosso nella boccia di vetro – Quando l’hai portato a casa con te, il tuo pesciolino rosso era allegro e pieno di energia. Ma dopo qualche settimana passata nella sua piccola boccia di vetro, sembra essere diventato triste e annoiato e ti chiedi se ci sia qualcosa che non va.
Perché non dovresti tenere il tuo pesce rosso nella boccia di vetro
Vasca per pesci rossi: le dimensioni che contano
Boccia per pesci rossi vietata: verso l’abolizione delle bocce in vetro?
Perché non dovresti tenere il tuo pesce rosso nella boccia di vetro Il pesce rosso, anche noto come carasso, non è una specie particolarmente fragile e delicata; tuttavia siamo spesso portati a pensare che basti acqua pulita e un po’ di mangime per farlo stare bene.
In verità, le cose non stanno proprio così. Questo perché il benessere del pesce rosso dipende in larga parte dalla qualità della vasca in cui vive; se la boccia non è sufficientemente grande e non consente un’adeguata ossigenazione dell’acqua, la salute del nostro piccolo amico può risentirne. Ma non solo: la mancanza di spazio inibisce la sua crescita e riduce le sue aspettative di vita a causa patologie legate all’alta concentrazione di sostanze nocive nell’acqua.
Quanto vive un pesce rosso? Quante volte ci è capitato di dover dire addio al nostro pesciolino dopo pochi anni, o addirittura mesi, dal suo arrivo in casa? In natura, tuttavia, il pesce rosso è un animale straordinariamente longevo e la sua vita media può estendersi fino a 30 anni! In un acquario, in condizioni ottimali, può arrivare tranquillamente fino ad oltre 15 anni! Fino a quanto può crescere un pesce rosso? La qualità di vita di un pesce rosso non ne pregiudica solo le aspettative di vita, ma anche la crescita fisica.
Le dimensioni del carasso variano in base allo spazio a sua disposizione. Ciò significa che più ampia sarà la sua vaschetta, più le sue dimensioni potranno aumentare: in uno stagno o in un acquario sufficientemente ampio, il tuo pesciolino potrebbe raggiungere fino a 30 cm di lunghezza. Vasca per pesci rossi: le dimensioni che contano Vivere in una bolla può portare il pesce rosso a sviluppare forme di ansia e di stress cronico.
Fortunatamente, per stimolare la sua curiosità e mantenerlo attivo basta un po’ di spazio in più qualche piccolo anfratto da esplorare (meglio se in compagnia di altri suoi simili). Quanti litri d’acqua per pesce rosso? Se le dimensioni sono così importanti, come fare per capire quali sono quelle giuste per il tuo pesce rosso? In merito a questa questione, ci sono diverse scuole di pensiero: la regola più diffusa sostiene che servano almeno 50 litri d’acqua per pesce rosso, secondo alcuni altri ne sono sufficienti 20 o 30 per ogni esemplare.
A fare la differenza sono fattori come aerazione e ossigenazione dell’acqua: migliore sarà la qualità dell’acqua, minore sarà la quantità necessaria a garantire il benessere del tuo pesce rosso. L’habitat nell’acquario: come tenere pulita l’acqua dell’acquario Trovata la giusta vasca per il tuo pesciolino, dovrai dare vita ad un habitat stabile ed accogliente.
Posiziona l’acquario in una posizione tranquilla e poco illuminata, e dotalo di un buon filtro ed un buon aeratore. Mantenendo l’acqua pulita più a lungo, filtro ed aeratore ti eviteranno di dover ricorrere a ricambi troppo frequenti, alterando l’ecosistema della vasca e causando dannosi sbalzi di temperatura.
Quando il ricambio non può essere evitato, assicurati di sostituire l’acqua già presente nella vasca per non più del 30/40% del suo volume totale e di mantenere una temperatura compresa tra i 16° e i 22° C, e comunque mai inferiore a 5/10°C e superiore a 25/30°C. Ogni quanto cambiare l’acqua ai pesci rossi? Anche per questo non esiste una regola precisa.
Il ricambio può avvenire con cadenza settimanale, ma anche quindicinale o addirittura ogni tre/quattro settimane, in base alla qualità dell’acqua ed all’accumulo di sporcizia nella vasca. Il nostro consiglio è di tenere d’occhio lo stato del tuo acquario e intervenire di conseguenza.
- Boccia per pesci rossi vietata: verso l’abolizione delle bocce in vetro? In Italia, l’uso della boccia per pesci rossi non è vietato.
- O almeno, non a livello nazionale.
- Esistono però disposizioni a livello comunale o regionale che regolamentano le condizioni di vita del pesce rosso in quanto ad animale domestico alla pari di cani, gatti e piccoli mammiferi.
Una nuova spinta verso l’abolizione, tuttavia, potrebbe arrivare dal trend europeo che ha già visto Paesi come Spagna e Germania mettere fuori legge la piccola, vecchia boccia in vetro in favore di acquari più ampi e capaci di garantire una migliore qualità di vita a questi simpatici e colorati pesciolini.
Perché mi muoiono sempre i pesci rossi?
Comportamenti insoliti –
- Il pesce rosso boccheggiare sulla superficie dell’acqua (ispirando aria) : Può capitare che un pesce rosso boccheggi rasentando il pelo dell’acqua come se stesse ” bevendo ” l’aria. Alcuni guizzano verso la superficie, prendono un respiro veloce e tornano a nuotare. Questo significa che nell’acquario qualcosa non va, di solito è colpa dell’acqua. Forse l’agitazione dell’acqua non è sufficiente oppure l’acquario non è abbastanza grande per fornire l’ossigeno al pesce rosso, anche se molto probabilmente c’è uno squilibrio nei livelli del nitrito, dell’ammoniaca o del pH. Il pesce rosso boccheggia sulla superficie dell’acqua anche quando le branchie sono danneggiate dai medicinali comprati nel negozio d’animali oppure da un’infestazione di parassiti.
- Apatia: Quando un pesce rosso è in salute passa gran parte del tempo nuotando qua e là senza fermarsi e cercando il cibo sul fondo dell’acquario. Se vi sembra debole e poco attivo non è un buon segno. In questi casi il pesce se ne sta sul fondo dell’acquario oppure vicino alla superficie con un’aria un po’ fiacca, se un altro pesce rosso lo morde non se ne preoccupa e in generale sembra depresso. In casi come questo controllate l’acqua perché probabilmente si sta verificando un forte abbassamento del pH o un altro cambiamento irregolare dei parametri.
- Il pesce rosso salta fuori dall’acquario : C’è chi lo chiama erroneamente “suicidio del pesce rosso”, ma in realtà è un tentativo di sfuggire al disagio dovuto alle cattive condizioni dell’acqua o ai parassiti. Prima di farlo il pesce rosso si comporta in modo insolito: nuota velocemente per tutto l’acquario, si sfrega contro gli oggetti al suo interno oppure si contorce freneticamente e, a furia di tutte queste acrobazie, qualche volta finisce sul pavimento. Il problema non è sempre l’acqua o una malattia: a volte, quando i maschi le inseguono nel periodo di riproduzione, le femmine di pesce rosso saltano fuori dall’acquario tentando di fuggire. Nel caso in cui un esemplare particolarmente aggressivo faccia saltar fuori gli altri cercate di isolarlo dal resto dell’acquario. Se trovate un pesce rosso sul pavimento non scoraggiatevi! Una volta in acqua possono riprendersi, basta che non si siano completamente disidratati e che sia passata meno di un’ora. Se le branchie si sono chiuse potete riaprirle delicatamente con le unghie. Una pavimento piastrellato o in legno garantisce al pesce fuggiasco una maggiore probabilità di sopravvivere visto che l’acqua che si porta dietro rimane più a lungo che sulla moquette. Non rimettete il pesce rosso nell’acquario se i suoi occhi sono infossati oppure ingrigiti (questo indica che è morto), se la pelle scricchiola o ha subito delle lesioni.
- Il pesce rosso rimane sul fondo dell’acquario: Se il pesce rosso sembra riposare sul fondo dell’acquario probabilmente ha qualcosa che non va. Un pesce rosso in salute è quasi sempre in movimento; se non è così meglio dare una controllata al vostro acquario. In questi casi il pesce giace su un fianco, ha le pinne irrigidite oppure mostra qualche altro sintomo legato a un problema di salute. Se ha il ventre rosso di solito non c’è più niente da fare. Ma perché il pesce rosso si comporta così? Il problema di solito è la qualità dell’acqua, ma a volte la causa sono i dolori alla vescica natatoria dovuti alla costipazione. Un pesce rosso in queste condizioni, se viene spaventato, fila sul fondo dell’acquario mentre quando soffre di un avvelenamento da nitrito raccoglie le forze e continua a nuotare regolarmente. Se il vostro pesce rosso è costipato provate a dargli da mangiare per qualche giorno dei piselli surgelati finché non riprende a nuotare come prima.
- Il pesce rosso sfrecciare per l’acquario: Si dice che un pesce rosso ” sfreccia ” quando nuota per l’acquario senza controllo, girando su se stesso per sfregarne la superficie, sbandando contro le decorazioni dell’acquario oppure scontrandosi sugli angoli della vasca. Si potrebbe pensare che vada tutto bene, ma se un pesce rosso si comporta così significa che ha il prurito, un po’ come quando si è punti da una zanzara. In questi casi il pesce rosso nuota senza alcun controllo ed è meglio intervenire. Potrebbe trattarsi di prurito, ma forse il vostro pesce rosso ospita qualche agente patogeno. Anche la presenza di ammoniaca, nitrito e cloro p può essere la causa, così come un calo o un aumento del pH.
- Spasmi / sobbalzi: Se soffre di una forte irritazione il pesce rosso sobbalza freneticamente: all’improvviso può scuotere la testa da un lato all’altro, agita tutto il corpo oppure le pinne. Questo sintomo è dovuto principalmente alle condizioni dell’acqua, tuttavia le infestazioni dei parassiti possono provocare irritazioni anche peggiori.
- Pinne irrigidite: Il pesce rosso tende a irrigidire le pinne per qualunque problema legato alla qualità dell’acqua e per quasi tutti i tipi di parassiti: in questi casi nuota come se indossassero una giacca molto stretta, con le pinne che aderiscono al massimo al corpo. A volte le pinne si agitano nervosamente o hanno degni spasmi. Come quando sfreccia qua e là è il segno che qualcosa non va. Le cause si possono riscontrare nella quantità di ammoniaca o di nitrito nell’acqua, ma spesso le pinne irrigidite sono dovute a infezioni di parassiti come l’ Ichthyophthirius multifilii le fasciole, i pidocchi dei pesci e il velluto. Ricordate: controllate sempre l’acqua prima di cercare d’identificare una malattia.
- Respiri rapidi/affaticati : Osservando il movimento delle branchie si possono identificare eventuali problemi di respirazione. Quando il pesce rosso respira velocemente di solito soffre di mancanza d’ossigeno. Se tenete il vostro pesce in una boccia (il che è assolutamente sbagliato; leggete la sezione Errori comuni) non c’è agitazione dell’acqua né abbastanza volume d’acqua per permettergli di respirare, quindi il pesce lo farà a fatica cercando di mantenere livelli d’ossigeno sufficienti. In questo caso spostate il vostro pesce rosso in un acquario più grande il prima possibile. Una respirazione accelerata potrebbe anche essere sintomo di stress, specialmente se il pesce rimane sul fondo della vasca. Lo stress può essere dovuto allo spostamento in un nuovo habitat dopo un lungo viaggio in macchina dal negozio di animali. A volte nel periodo di riproduzione lo stress degli esemplari femmina, sfinite dopo essere state inseguite per ore dai maschi, aumenta. Ma lo stress è anche causato dalle cattive condizioni dell’acqua oppure da una malattia, quindi controllate sempre la qualità dell’acqua; se non riscontrate problemi i responsabili possono essere le fasciole o qualsiasi altro parassita. Un pesce rosso che ha difficoltà a respirare potrebbe schiarirsi le branchie “sbadigliando” ripetutamente.
- Il pesce rosso nuota su e giù : Vi sembra che il vostro pesce rosso abbia difficoltà a mantenere l’equilibrio? Di solito quando un pesce rosso nuota su e giù di ha dei problemi alla vescica natatoria – l’organo che controlla il suo senso dell’orientamento – dovuti generalmente a un blocco intestinale. Ciò significa che i pasti sono troppo abbondanti o troppo frequenti, oppure consistono in un’unica pietanza (come il mangime). Dandogli da mangiare dei piselli normalmente basta a risolvere il problema. Ma il galleggiamento non è sempre un sintomo di un disturbo alla vescica natatoria, Un’alta quantità di nitriti oppure la presenza di ammoniaca nell’acqua possono causare problemi al pesce quando nuota. Se invece è attaccato da parassiti interni perde l’appetito e il digiuno lo porta galleggiare o capovolgersi.
- Il pesce rosso pende su un lato : Se il vostro pesce rosso pende leggermente su un lato può essere un comportamento naturale, soprattutto quando non ha una spina dorsale che lo aiuti a mantenere l’equilibrio in acqua. Se lo trovate anche molto magro può essere dovuto a un’alta concentrazione di nitriti nell’acqua.
- Rifiuto del cibo : Quando un pesce rosso è in salute consuma qualunque cosa commestibile, senza lasciare avanzi. Se invece si ingozza di cibo per poi rigettarlo in una nuvola di di pezzettini significa che c’è qualche problema. Lo stress può impedire al pesce rosso di inghiottire il cibo, e questo di solito succede agli esemplari che sono stati appena portati a casa da un negozio di animali e hanno bisogno di ambientarsi. Altre cause potrebbero essere un’infestazione di fasciole alle branchie o un deperimento della bocca. Inoltre un pesce rosso che soffre di idropisia alla stato avanzato (un accumulo di fluidi all’interno del corpo) non riesce a inghiottire il cibo. Se un pesce è troppo malato persino per mangiare l’eutanasia è la soluzione più misericordiosa visto che altrimenti potrebbe morire di fame molto più lentamente.
Perché i pesci rossi non possono stare nella boccia?
Perchè il pesce rosso non può vivere nella boccia di vetro – Diversi sono i motivi per cui i pesciolini rossi non possono vivere nella boccia di vetro. Innanzitutto questi animali possono raggiungere una lunghezza superiore ai 20 cm! (anche se vivere all’interno di un’ampolla ne riduce sensibilmente la prospettiva di vita).
- Inoltre l’apertura dell’ampolla è insufficiente per permettere gli scambi gassosi con l’aria esterna e quindi l’ossigenazione dell’acqua.
- Infine i pesci rossi all’interno della boccia di vetro si trovano in uno spazio dalla forma tutt’altro che naturale, che impedisce loro di orientarsi e riconoscere i confini.
Trascorrere tutta la vita costretti a percorrere tragitti circolari e dal piccolo diametro rappresenta per loro una vera e propria tortura. Pur la personale contrarietà a far vivere un animale in cattività e non nel proprio ambiente naturale (seppur al giorno d’oggi il pesce rosso venga considerato “da compagnia”, allevato da centinaia e centinaia di anni a tale scopo), la soluzione migliore in tal caso è quello di comprare un acquario con le caratteristiche idonee per farlo vivere dignitosamente ed in salute.
Quanti pesci rossi in un acquario da 20 litri?
In acquario quanti litri consiglio per i pesci rossi? – Questo articolo spero abbia reso più fragili certe convinzioni che albergano nella mente di qualche lettore. Ora è il momento di fornire una mia opinione personale in merito a quanti litri servano per i pesci rossi.
Partiamo dal presupposto che ciò che consiglierò è il frutto di un’analisi globale che tiene conto della visione di insieme: non solo i pesci rossi in sè, ma anche i sistemi di filtraggio tipici, la (scarsa) attenzione dell’acquariofilo medio, la fattibilità delle manutezioni intense etc. Personalmente suggerisco di ospitare i pesci rossi ornamentale in acqua di almeno 150-200 litri introducendo inizialmente non più di 4-5 esemplari di piccola taglia.
Consiglio inoltre di predisporre l’acquario per la coltivazione di almeno 2-3 specie di piante a crescita rapida e installare uno o più sistemi filtranti scelti in modo intelligente: abbondante volume per i materiali filtranti, in particolare per quelli dedicati alla colonizzazione batterica.
Così facendo nei primi mesi di allevamento non vi saranno problemi legati al sovrappopolamento (espresso in biomassa / volume d’acqua) poichè gli animali sono effettivamente piccoli e richiedono quantità di mangime contenute ben processabili dal sistema-acquario. Col passare del tempo gli animali crescono e le dosi di cibo aumentano.
Sono queste, infatti, la prima causa di problemi con i parametri. In acquario l’ossigeno disciolto è un problema più raro di quello che si pensa: i problemi legati all’ossigenazione dei tessuti (respirazione in senso stretto) è dovuto piuttosto all’azione di composti dannosi come il Nitrito, piuttosto che alla scarsità di Ossigeno o all’eccesso di CO2 (altro composto negativo per il trasporto di ossigeno ai tessuti, quando in eccesso).
Leggete la Guida alla maturazione dell’acquario per chiarirvi le idee sui composti azotati e i loro effetti. Per concludere questo discorso sui litri necessari per i pesci rossi, vorrei suggerire di monitorare sempre l’andamento dell’acquario. Quando riscontrate che l’acqua si inquina troppo rapidamente, appare sempre torbida, i valori non rimangono idonei per più di qualche giorno di seguito Non aspettate il collasso dell’acquario: agite riducendo nell’immediato le razioni alimentari e subito dopo sistemate la popolazione della vasca e/o potenziate il sistema filtrante.
Sfruttate l’intelligenza e la presenza di acquariofili più esperti a cui chiedere consigli, non basatevi mai sulle banalità tanto semplici quanto erronee che abbondano sul web. Nel caso abbiate un serio problema nell’acquario dei pesci rossi, anche non legato al tema dei litri necessari, sappiate che è attivo il servizio di consulenza telefonica o in presenza: guardate questa pagina per maggiori informazioni su come possiamo risolvere i vostri problemi acquariofili.